Il riconoscimento per un elaborato pubblicato su "Archivio italiano di urologia e andrologia" che illustra il trattamento della cistite interstiziale refrattaria
La cistite interstiziale, denominata anche sindrome dolorosa della vescica, è una condizione che può diventare seriamente invalidante, caratterizzata da dolore pelvico, pressione o disagio alla vescica e associata ad altre patologie che interessano il basso tratto urinario, come la vescica iperattiva, ovvero l’incapacità di poter posticipare la minzione a proprio piacimento.
Nicola Sebastio, il primo a sinistra, ritira il premio in occasione del 13esimo Congresso Nazionale UrOP di Salerno
«I pazienti che soffrono di cistite interstiziale refrattaria devono affrontare ogni giorno una vera e propria lotta» spiega Nicola Sebastio, urologo in Casa Sollievo da quasi 20 anni e specializzato in Neuro-Urologia dal 2007. «Il forte dolore e gli effetti negativi dell’incontinenza urinaria condizionano diversi aspetti della vita di chi ne è affetto, dal sociale al professionale, dalla sfera affettiva a quella sessuale, conducendo all’isolamento e al rifiuto di ogni relazione. Grazie alla tecnica della neuromodulazione sacrale siamo in grado di controllare i disturbi urinari e di diminuire notevolmente i dolori accusati al pavimento pelvico, permettendo al paziente di migliorare la qualità di vita, non solo dal punto di vista fisiologico e funzionale, ma anche psicologico e relazionale».
Un'illustrazione della neuromodulazione
La neuromodulazione sacrale consiste nell’invio di piccoli impulsi elettrici al nervo sacrale S3, che controlla la funzione di svuotamento e riempimento della vescica, mediante l’impianto chirurgico di un vero e proprio pacemaker. I nervi sacrali vengono stimolati attraverso un doppio elettrodo che viene posizionato nelle loro vicinanze tramite un introduttore percutaneo, in anestesia locale. Il paziente percepisce solo una leggera sensazione di formicolio non fastidiosa. Con un programmatore esterno, il medico regola lo stimolatore in modo da ottimizzare la terapia per ogni paziente, permettendogli di accendere, spegnere e regolare l’intensità della stimolazione, grazie ad un piccolo telecomando fornitogli in dotazione.
Un pacemaker
Questa particolare metodica chirurgica fu introdotta nel nostro ospedale già nel 2004 e il dottor Sebastio fu il primo specialista in Puglia ad aver eseguito nel 2007 un particolare intervento, impiantando il più piccolo pacemaker per la terapia di disfunzioni urinarie. Dal 2007 ad oggi, gli studi condotti nel campo della neuromodulazione sacrale hanno permesso di affinare sempre più questa tecnica.
L’ultimo studio di Sebastio, al quale hanno partecipato anche Antonio Cisternino, Antonio Colella e Matteo Santodirocco, rispettivamente primario e medici dell’Unità di Urologia di Casa Sollievo, ha permesso, infatti, di testare un doppio impianto bilaterale che si è rivelato molto più efficace e spesso risolutivo per tutti quei pazienti che erano risultati refrattari non solo alle tradizionali terapie per la Cistite Interstiziale, ma anche al consueto impianto di neuromodulazione monolaterale.
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