nota di Angelo Riccardi, ex sindaco di Manfredonia.
«“Dite a Riccardi che preferiamo che apre l’ano invece della bocca… Una persona così schifosa non dovrebbe più respirare... mercenario venduto prostituta!”.
Leggere un messaggio del genere indirizzato alla mia persona mi ha fatto ribrezzo, oltre ad avermi fatto comprendere il livello bassissimo che abbiamo raggiunto.
E così, ieri mattina, 22 novembre 2022, mi sono recato presso il Commissariato di Polizia per depositare l’ennesima querela contro chi pensa che gli insulti possano passare come critica politica o libertà di opinione.
La persona denunciata è rea di diffamazione aggravata, che va oltre ogni consentita tolleranza personale.
Visto che noti giornali online continuano a permettere come nulla fosse la partecipazione alla discussione su facebook di certi personaggi, da oggi querelerò tali soggetti ogni qual volta ci saranno gli estremi per poterlo fare.
Tutto ciò, nella remota speranza che s’impari a collegare il cervello prima di scrivere. E se in passato ho ritirato la querela dopo suppliche e scuse, da oggi me ne guarderò bene dal farlo».
[ndr] esprimere il proprio pensiero è inalienabile, un diritto costituzionale, normato da leggi che tutelano l’offeso se l’espressione lede la persona o cose. Molti credono che tutto è accettabile, che in virtù di un articolo presente nella Costituzione italiana, tutto si può dire, si può esprimere. Non è così. Come lo è la pubblicazione dei cosiddetti post sui social che se offensivi andrebbero rimossi per non incorrere in sanzioni e querele. E quest’ultimo compito spetta a chi amministra la pagina social, che, se non controllata, è denunciabile per omesso controllo. È la legge, che piaccia o meno. Ricordatevelo sempre! [ndr]