Landella-Salvini, the day after. “Sono stato frainteso. Era una metafora»

Il the day after dopo l’incontro tra il Sindaco di Foggia, Franco Landella, e Matteo Salvini, che ha sancito il passaggio del Primo Cittadino alla Lega, dopo 26 anni di militanza in Forza Italia, è stato rumoroso. Tante le dichiarazioni oppositrici delle altre forze politiche e anche di sdegno di cittadini. I social sono stati invasi di frasi e offese che, però, non hanno sortito l’effetto del passo indietro. Franco Landella si difende, o meglio risponde alle critiche, anche alle offese. Si scusa, come altri scrivono, e puntualizza e spiega la frase che ha infastidito molti foggiani: “Caro Matteo, consegno questa Amministrazione nelle tue mani. Oggi su questo campanile svetterà la bandiera della Lega”.

«Sono sinceramente dispiaciuto per i fraintendimenti che hanno provocato le mie dichiarazioni in occasione della manifestazione con il senatore Matteo Salvini, riferite alla consegna dell’Amministrazione e della bandiera della Lega sul campanile. Chiedo scusa –afferma Landella- se non sono riuscito a far percepire ciò che realmente volevano significare con la metafora che ho utilizzato. La decisione è il perfezionamento di un progetto politico che può consentire alla città di essere maggiormente, compiutamente, rappresentata a livello regionale e nazionale per le problematiche che siamo costretti quotidianamente a fronteggiare e per le quali abbiamo ricevuto sempr deludenti attenzioni».

Franco Landella, tuttavia, non ci sta ad accusare il colpo ed esser etichettato antimeridionalista, ad esser strumentalizzato con parte delle dichiarazioni, che dovrebbero essere riportate nella loro interezza. «Sono sorpreso che, anche con cattiveria, delle strumentalizzazioni che son state fatte della vicenda. Non ci si meraviglia e non si ha nulla da ridire sul trasformismo di personaggi allenati nel salto della quaglia –affonda il Sindaco-, accolti opportunisticamente da partiti contrapposti, invece mi si accusa di aver cambiato casacca. La mia casacca è sempre la stessa: quella del centrodestra, oggi a trazione leghista, che professa gli stessi valori e le stesse idee per cui sono stato candidato ed eletto sindaco di Foggia. La mia decisione di abbracciare il progetto politico della Lega, dopo le delusioni sofferte in Forza Italia, semmai rafforza l’azione politica della coalizione che proprio in Puglia ha mostrato straordinaria maturità, grazie alla generosità di Salvini, nel ritrovarsi unita, compatta, per affrontare la sfida delle prossime elezioni regionali, laddove altri, nel centrosinistra, hanno mostrato vulnerabilità per l’incapacità di un progetto condiviso di governo. Quindi, chi oggi si adopera con cattiveria a cogliere la pagliuzza negli occhi con cui ho guardato, in maniera lungimirante, al progetto politico della Lega, funzionale alle strategie comuni del centrodestra, in realtà –precisa Landella- vuole distrarre l’attenzione dei cittadini dalla trave conficcata nei trasformismi e nei trasversalismi di cui si sono resi artefici gli altri partiti».

Tutto avviene a margine dell’approvazione del Bilancio comunale, in programma domani 25 agosto. Un passo importante e decisivo per il Comune e la prosecuzione amministrativa foggiana. I numeri ci sono e con essi i Consiglieri, da oggi in forza alla Lega. «L’approvazione del documento contabile apre anche le porte ai concorsi per l’assunzione del personale di cui il Comune necessità per assolvere efficacemente il servizio pubblico che è chiamato ad assicurare. Domani, perciò, è il momento di manifestare il vero valore della nostra coalizione, di dimostrare che, al di là del numero della maglia che si indossa, si scende in campo per la stessa squadra. È una prova di maturità individuale –puntualizza il Sindaco Landella-  e, politicamente, collettiva a cui siamo tutti chiamati, mettendo da parte le tensioni elettorali ed esaltando il valore dell’unità del centrodestra che non ho mai tradito. Domani sarà quel giorno che segna un primo passo per il superamento del predissesto finanziario che consentirà a Foggia di emergere dalle sabbie mobili in cui è stata fatta precipitare dal centrosinistra in tanti anni di pessima amministrazione».

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