Parità di genere: l’intervento della presidente Capone in avvio dei lavori del Consiglio

L’intervento della presidente Capone in avvio dei lavori del Consiglio: un ricordo dell’ing. Pulli e precisazioni sulla parità di genere.

“Prima di cominciare la seduta voglio rivolgere un pensiero all’amico Antonio Pulli. Antonio era uno dei tanti uomini e donne straordinari che lavorano ogni giorno per fare in modo che le cose funzionino. Uno di quelli che non vedi ma che fanno la differenza, dalle cui mani passa quella mole infinita di burocrazia da cui tutti vorremmo fuggire ma che alla fine qualcuno deve affrontare se si vuole dare concretezza alle parole e alle visioni.
Con la sua prematura scomparsa questa Regione perde un pezzettino della sua storia, un uomo buono, che ha contribuito a fare della Puglia semplicemente ciò che adesso è. Il nostro abbraccio va ai suoi cari e a tutte le persone che gli hanno camminato accanto e che ora si sentono sole.
E adesso consentitemi di dire due parole su una questione che nell’ultima settimana ha destato non poca preoccupazione nelle associazioni pugliesi che si occupano di parità di genere, ovvero, la scarsa rappresentanza nei ruoli apicali di questa Istituzione. A loro voglio dire che dove non arriva la politica arriveranno i regolamenti. Sono fermamente convinta che la Puglia abbia bisogno di uomini e donne in eguale misura. Che la questione della presenza delle donne nei luoghi di Governo, nelle Istituzioni, così come nel lavoro, è una priorità culturale, sociale ed economica.
Ma non basteranno nemmeno i provvedimenti se non si ribalta il paradigma dell’alternanza uomo-donna per intraprendere, finalmente, la strada del NOI, dove a fare la differenza non è il genere ma la competenza, la costanza, la capacità, il merito. Solo così l’Italia, che in questo momento così difficile, richiama le sue comunità al sacrificio e alla responsabilità, potrà garantire quella base solida di diritti che servono per dare ossigeno e speranza a chi non vede la luce alla fine del tunnel.
È questa l’Italia ma, soprattutto, la Puglia che tutti noi meritiamo e non quella fotografata ieri dal Sole24ore: una regione slegata dal contesto internazionale, in cui la disoccupazione è galoppante e le differenze di genere sono oltremodo radicate. Il tutto a fronte di un dinamismo imprenditoriale intenso, che vede tantissime donne in prima linea come imprenditrici e tante start up innovative guidate da giovani che hanno scelto di mettere le radici della propria attività in Puglia.
Fa troppo male leggere che “la Puglia non è un Paese per le donne”.
Sono certa che questo Consiglio scriverà un’altra pagina della storia delle donne in Puglia. Lo sono perché conosco voi che sedete con me in quest’Aula, perché mi dà fiducia la sinergia emersa sin dal primo momento, e perché chi amministra sa bene che non amministra per sé ma per migliorare la vita dei propri cittadini.
Concludo con un appello al Presidente Conte: il criterio che assegna il 34% delle risorse europee alle Regioni del Sud in ragione della quota di popolazione deve essere riconsiderato. Non può essere il numero degli abitanti a fare l’ago della bilancia nella considerazione delle emergenze e delle differenze tra i territori, occorre considerare anche il tasso di disoccupazione e il Pil, adeguandosi ai parametri che l’Unione Europea peraltro ha stabilito.
Ringrazio, a questo proposito, il Presidente Emiliano per l’impegno costante nel portare avanti le istanze della Puglia e delle cittadine e cittadini pugliesi, e a lui dico che saremo al suo fianco in ogni battaglia per la dignità del Mezzogiorno”.

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