Meritocrazia Italia. “Si tuteli l’ambiente e gli invalidi”

Comunicato stampa pervenuto presso la nostra redazione.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.

«Accade che i problemi del quotidiano assorbano l’attenzione e distraggano da questioni che pure meriterebbero soluzione e che hanno radici più lontane nel tempo e nello spazio.

Ma è miope ed egoistica la convinzione secondo la quale rileva soltanto ciò che ha impatto immediato e diretto sulla propria sfera individuale, in disparte, invece, ciò che procura nefasti effetti lungolatenti, destinati a incidere negativamente sul destino delle generazioni future.

È forse l’istinto autoconservativo a indurre a cercare rifugio negli affanni domestici e a dismettere illegittimamente ogni responsabilità sul resto.

Uno dei fenomeni che la crisi emergenziale sembra aver messo in ombra è la catastrofica situazione in essere di Groenlandia e Antartide.

Agli studi condivisi, la perdita dei ghiacci sta prendendo un’accelerata che la porta a essere circa sei volte più veloce rispetto agli anni Novanta. 81 miliardi di tonnellate annue di ghiacciaio perso allora diventano 475 miliardi nel 2018.

La schizofrenia climatica, l’anomalia di temperature molto alte e il riscaldamento degli oceani – dovuti a una scellerata immissione nell’atmosfera di gas serra e altre sostanze inquinanti – procurano variazioni ingestibili e incontrollabili.

Lontano dalla vista, il problema sembra inesistente. Resta estraneo alla preoccupazione dei più.

E invece l’innalzamento del livello del mare lascia prevedere con ragionevole certezza prossime inondazioni costiere e, in prospettiva di qualche decennio, la scomparsa di intere città. La trasformazione di alcuni habitat naturali ha già provocato l’estinzione di importanti componenti della flora e della fauna mondiale; a rischio anche orsi polari e tartarughe marine.

Nuovi desolanti scenari sono all’orizzonte.

L’Europa non resta immune dal problema. Si pensi a quelle aree allocate a centinaia di chilometri dalle Alpi svizzere, ove, proprio per il minor apporto dello scioglimento della neve e dei ghiacciai, l’impatto dei grandi fiumi – Rodano, Reno, Danubio e Po – potrebbe scemare considerevolmente in estate. Con conseguenti difficoltà per la navigazione e, quindi, per le comunicazioni commerciali, e pericolosa riduzione delle riserve idriche da destinare all’agricoltura.

Contenere il danno è possibile grazie alla realizzazione di nuovi e consistenti bacini idrici, riadeguando il piano delle coltivazioni o ripensando i metodi di irrigazione. Alcuni Paesi d’Europa si sono già attrezzati con sistemi di dighe e barramenti.

Di là dalle cure possibili al male, Meritocrazia Italia reputa fondamentali immediati interventi a supporto di un ecosistema che si mostra, oggi più che in passato, a elevata vulnerabililità.

Per questo è essenziale, tra l’altro,

- intraprendere da subito una politica di maggiore lungimiranza, impegnata in una programmazione fatta di sostenibilità e calibrata, in ogni ambito, sulla misurazione dell’impatto ambientale e sociale di ogni opzione;

- inibire o fortemente regolamentare l’utilizzo di combustibili pesanti;

- sviluppare un mercato di tecnologie energetiche efficienti e a basse emissioni di carbonio, assicurando che le imprese possano beneficiare delle opportunità derivanti da un nuovo approccio all’energia;

- favorire la riqualificazione e riconversione energetica nel settore edile e dei trasporti sia pubblici che privati;

- creare un sistema di incentivi e disincentivi nella filiera industriale per una maggiore sensibilizzazione all’utilizzo di materie di riciclo, dalle plastiche ai materiali ferrosi: la previsione di premialità escluderebbe la problematica del pricing e del ‘fuori mercato’ rispetto all’economia del fast and cheap e consentirebbe di tramutare il beneficio economico in beneficio ambientale;

- investire nella ricerca nel settore dell’energia, anche attraverso l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla UE a sostegno dello sviluppo di energia pulita, sicura ed efficiente e dello sviluppo sostenibile.

Ciò si propone nella consapevolezza che il maggiore contributo non può che provenire dall’acquisizione di una più adeguata coscienza civile e ambientale da parte dei singoli.

Meritocrazia si impegna nella promozione di condotte virtuose e responsabili di consumo sostenibile, sollecitando, tra l’altro, l’ottimizzazione dei consumi energetici e la scelta di fonti rinnovabili per l’approvvigionamento anche domestico, un più frequente ricorso ai sistemi di mobilità dolce, l’opzione per una alimentazione consapevole che possa anche avere l’utilità di limitare i costi di produzione per allevamenti intensivi.

Quella delle ‘false invalidità’ è, purtroppo, una patologia nostrana, così radicata nel tempo da apparire quasi fisiologica; una piaga etica e sociale che altera i risultati tecnici di tenuta del sistema, tanto da trasformare un valido strumento di supporto alle sofferenze e d’opportunità di crescita e valorizzazione delle capacità, in un fenomeno percepito, dai più, come ‘illegittimamente assistenzialistico’, a reale discapito proprio dei più deboli e delle persone che ne dovrebbero avere effettivo e pieno diritto.

A ciò si aggiunga l'insostenibilità di una “ingessata” procedura di accertamento della disAbilità, che si traduce spesso in un vero e proprio calvario per il richiedente e ciò, ancor più, in situazioni di difficoltà maggiormente evidenti che non sempre trovano lieto fine in una valutazione realmente adeguata alla particolare disAbilità e con frequente epilogo in sede di contenzioso giudiziale.

L’ovvia conseguenza è un incalcolabile inutile dispendio di risorse economiche già sparute, messe in campo anche per fronteggiare le inevitabili “falle del sistema” in cui si insinuano e proliferano i cosiddetti “furbetti” o “falsi invalidi”, che , della sofferenza altrui, fanno il proprio sistema rigenerativo e di sostentamento.

Da sempre Meritocrazia Italia promuove la realizzazione di adeguati meccanismi di riscoperta della ricchezza insita nelle diverse abilità, in uno spirito di massima inclusione a tutti i livelli, mediante il perseguimento delle seguenti tre direttrici di base, a  loro volta articolate in meccanismi di intervento ed operatività a binario multiplo:

1)- la formulazione di una riforma seria e strutturata della gestione delle invalidità, che passi attraverso valutazioni celeri ma rigorose, mediante il ricorso a commissioni valutative composte secondo le competenze necessarie in relazione alla particolare patologia che si chiede di verificare (sia per evitare false o approssimative attestazioni e illegittime dismissioni di responsabilità, sia per garantire la miglior valutazione agli aventi diritto) e con snellimento delle procedure, informatizzazione delle gestione, trattamento e archiviazione delle domande in via telematica, ottimizzazione nella gestione degli appuntamenti, della stesura del verbale di visita da parte delle commissioni e della elaborazione di un certificato di invalidità che risulti  chiaro ed intellegibile anche ai non addetti ai lavori (e magari corredato di una relazione tecnica utile a mettere in evidenza il grado di impatto della patologia sulla qualità della vita del soggetto interessato);

2)- la previsione di un più efficiente ed efficace sistema di controllo e sanzionatorio per il caso di rilascio di false o inesatte attestazioni, in funzione deterrente e disincentivante rispetto a fenomeni corruttivi (anche considerato che, nella specie, le utilità economiche dell’illecito si spiegano soltanto sui larghi numeri di frodi operate) in uno alla realizzazione di una corretta campagna informativa, anche e soprattutto a beneficio delle aziende, per il superamento dei limiti dati evidenziati dalla scarsa conoscenza delle patologie, che impediscono di predisporre adeguate misure di accoglienza e valorizzazione delle abilità;

3)- maggiore impegno nella distribuzione di risorse economiche a beneficio di chi riporta una ridotta capacità lavorativa, con prioritaria attenzione nella costruzione di fattivi processi d’integrazione, sul piano della riabilitazione in ambito scolastico, della formazione e lavorativo, e nella garanzia di servizi pubblici quantitativamente e qualitativamente adeguati.

In ogni caso, resta fondamentale che riforme normative adatte ai tempi e ai nuovi contesti lavorativi si accompagnino a un’opportuna opera di sensibilizzazione dei singoli, per un contributo che parta dal basso alla riscoperta e alla valorizzazione di meriti e talenti spesso inattesi e sottovalutati».

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