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"Non distruggiamo il patrimonio storico, istituzionale e culrurale dela città dell'Arcangelo Michele". Lettera Aperta di Donato Troiano

«Lo scioglimento del Consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose ha inferto un durissimo colpo all'immagine della nostra Città millenaria.

Un colpo immeritato, considerato che non è stato trovato dalle competenti Autorità alcun atto che potesse far pensare a una qualsiasi forma di condizionamento dell'attività amministrativa da parte delle organizzazioni criminali.

Negli ultimi quattro anni il verificarsi di  numerosi atti intimidatori  e il richiamo continuo del Sindaco D'Arienzo alle pressioni della mafia, senza peraltro fornirne alcuna precisa indicazione, stanno rendendo ancora più devastante quella misura preventiva.

Ora basta! Una riflessione seria e profonda è la cifra del tempo di questa nostra Comunità.

Chi amministra per espressa volontà popolare ha il dovere di tracciare e percorrere la strada della legalità, dell'imparzialità e della trasparenza in ogni suo atto. Ogni deviazione può generare malcontento, protesta e episodi di ingiustificata violenza.

Noi cittadini, d'altra parte, di fronte alle ingiustizie e ai soprusi  non abbiamo il diritto di reagire con la violenza e l'intimidazione.

C'è un'altra via, democratica e più efficace: la loro segnalazione alle competenti Autorità, perché laddove c'è il sopruso e l'illegalità prima o poi la Giustizia arriva.

Talvolta il passo della Giustizia può apparire lento, ma non è mai lento per indulgenza verso qualcuno o per connivenza, ma soltanto per sovraccarico di indagini e di attività giudiziaria.

PERCIÒ, MAI PIÙ ATTI INTIMIDATORI, MIEI CARI CONCITTADINI!

Incombe su di noi tutti la responsabilità di restituire ai nostri figli, ai nostri nipoti, alle nuove generazioni il patrimonio storico e culturale che ci hanno prestato.

Questo mio accorato appello, rivolto soprattutto a voi,  non è mosso da alcuna velleità politica, ma è semplicemente il grido di dolore che sale dal profondo dell'anima di una Città, per la quale ho speso nel bene e nel male la parte migliore della mia vita.

La mia Città, la vostra Città, che ha gravissimi problemi e che merita un radioso e prospero futuro!»

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Redazione