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Assistenza domiciliare ostetrica gratuita. Capone prima firmataria della mozione presentata

Presentata la mozione per garantire alle donne pugliesi l’assistenza domiciliare ostetrica gratuita. La mozione, che vede come prima firmataria la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, condivisa dal gruppo regionale del Partito Democratico, impegna la Giunta regionale e l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, ad assicurare l’assistenza domiciliare gratuita da parte del personale ostetrico, a livello ospedaliero e territoriale, attraverso l’approvazione di un idoneo modello organizzativo nell'ambito della complessiva qualificazione del Percorso nascita, e dandone evidenza nei prossimi piani di Fabbisogno di personale.

“Possiamo e dobbiamo accompagnare le donne pugliesi in questa bellissima scommessa della maternità - ha commentato la presidente Capone. Dopo il tragico episodio del Pertini di Roma è evidente che non si può più aspettare. È fondamentale che il personale ostetrico sia di supporto dal primo mese di gravidanza fino ai quaranta giorni successivi alla nascita. Le donne pugliesi non dovranno mai più sentirsi sole. Bisogna garantire l’assistenza domiciliare e contemporaneamente promuovere la preziosa attività territoriale dei consultori che, stando ai dati 2022 diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità sono ancora troppo poco conosciuti e troppo poco attrattivo. Solo il 14,2% delle donne in gravidanza si avvale dei servizi dei consultori e questo non può accadere, ancora di più in un momento in cui portiamo avanti con determinazione il ‘verbo’ della medicina di prossimità come garanzia di uguali diritti per tutti i cittadini italiani. I consultori rappresentano il luogo principale di assistenza pre e post parto, eppure, il percorso nascita e il sostegno all’allattamento soffre della mancanza di un numero adeguato di operatori, più specificatamente di ostetriche, che nei tempi di lavoro sono costrette a dare la priorità agli screening, alla compresenza negli ambulatori ginecologici, agli incontri di accompagnamento alla nascita, mentre all’accoglienza di mamme e bambini è disposto solo un tempo residuale e insufficiente”. 

“Una rete di protezione serve - ha aggiunto - se vogliamo far sentire le mamme al sicuro e al tempo stesso incentivare le nascite. Il rapporto 2022 dell’ONU l’ha detto chiaramente: tra il 2050 e il 2060 si arriverà allo squilibrio di 350mila nati contro 800mila morti annui, mentre a fine secolo il Paese tornerà ad avere gli abitanti del 1883. Le regioni crolleranno a diverso grado: il nord perderà dal 10 al 20 per cento della popolazione mentre il sud dal 30 al 40 per cento. Praticamente la Puglia rischia di scomparire. Servono politiche nazionali che premino la natalità, come ha fatto la Francia, che ha messo in piedi un sistema sociale e fiscale tale che le nascite sono già tornate a ricrescere. Con soltanto sei milioni di abitanti in più la Francia fa quasi il doppio delle nascite dell’Italia. Dobbiamo ripartire dai bambini perché senza di loro la parola futuro non ha senso d’essere”.

La figura professionale dell’ostetrica, attraverso visite domiciliari, garantirebbe, infatti, sostegno e assistenza alle madri e alle coppie, anche nell’individuazione di situazioni di fragilità e disagio intrafamiliare. L’intervento di visita domiciliare è indicato, infatti, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una strategia per prevenire i maltrattamenti sui minori e di formazione per i genitori. Inoltre il potenziamento delle cure domiciliari, attraverso il personale ostetrico nell’ambito della rete consultoriale consentirebbe una presa in carico precoce della donna e della coppia, prevenendo ricoveri impropri che incidono negativamente sia per il processo di medicalizzazione della nascita sia sui costi dell’assistenza.

In media sul territorio nazionale è presente un consultorio ogni 35.000 abitanti con una variabilità interregionale rilevante con bacini di utenza, per consultorio, tendenzialmente più ampi al Nord rispetto al Centro e al Sud.
Rafforzare l’assistenza ospedaliera e territoriale risulta, quindi, fondamentale oltre che prevista dal Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI), dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del 2017 e dalle Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO 2017).

“È fondamentale - ha concluso la presidente soddisfare i bisogni di benessere psico-fisico della donna e del nascituro durante la gravidanza, il parto e il puerperio, e lo è altrettanto promuovere l'informazione e la conoscenza sulle modalità di assistenza presso le strutture del Servizio sanitario regionale. La Puglia su questo non può restare indietro. Ci sono già alcune realtà eccellenti sul territorio pugliese ma dobbiamo fare in modo che tutte abbiano un destino comune, che siano tutte in grado di offrire il migliore servizio possibile alle loro pazienti, a partire da un necessario coordinamento regionale dei consultori familiari e da una maggiore collaborazione tra consultori e ospedali. Ringrazio l’assessore Palese e tutti i suoi uffici per la disponibilità dimostrata e iper l grande supporto in questa piccola grande battaglia da cui senza se e senza ma passa il futuro della Puglia”.

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