Print this page
Verde pubblico. A Torremaggiore è storia infinita…

Il tema non è nuovo, anzi, se ne parla da anni, ma le cose restano al palo.

Non è la prima volta che a Torremaggiore, come del resto in tanti altri centri urbani, con una “X” vengono contrassegnati gli alberi che devono essere abbattuti per l’incolumità dei cittadini. Ovviamente, e si spera, che la rimozione definitiva di decennali alberi dal fusto grande, alto e dalle radici che cercano terreno e si fanno strada sulle strade (scusate il gioco di parole), sia  il frutto di un’attenta e scientifica analisi e valutazioni di agronomi, piuttosto che di conviviali decisioni assunte dall’oggi al domani. Ciononostante, per la sicurezza urbana qualcosa è stato fatto, anche se poco in realtà.

Il 10 settembre alle ore 21:49 sulla pagina facebook del Sindaco Emilio Di Pumpo, è stato pubblicato un post sul taglio e smaltimento degli alberi pericolosi presenti a Torremaggiore.

«Si comunica che l’Amministrazione Comunale deve provvedere al taglio e allo smaltimento di alberi pericolosi e/o problematici in diverse aree comunali.

Tale decisione, sofferta ma inevitabile, è stata presa in seguito agli eventi meteorici occorsi nella notte del 14 maggio u.s. che hanno generato diversi crolli di alberi e scosciature di branche causando danni anche a strutture ludiche poste all’interno della pineta comunale e di altre zone a verde del comprensorio urbano. Negli scorsi mesi si è provveduto al taglio e allo smaltimento solo delle alberature a rischio crollo imminente per garantire la sicurezza delle aree utilizzate e frequentate quotidianamente. Adesso si rende necessario e non più procrastinabile valutare quali e quanti interventi adottare nell’intero comprensorio comunale su soggetti arborei a rischio crollo perché vistosamente deviati dalla verticale, con evidenti segni di marciumi o con vistose scosciature e con branche pendenti, al fine di scongiurare eventuali e possibili nuovi crolli in occasione di eventi meteorici di notevole intensità, per maggiore salvaguardia dell’incolumità pubblica e privata. Nel pieno rispetto della biodiversità, però, tali operazioni sono state programmate nel prossimo periodo autunnale, fatte salve le predette operazioni d’urgenza. Questa mattina abbiamo iniziato le operazioni di verifica e controllo degli alberi, marcando con vernice rossa gli alberi malati o a rischio caduta e pericolosi che dovranno essere abbattuti. Resta comunque inteso che per ogni albero abbattuto questa Amministrazione Comunale provvederà alla sostituzione con altro albero, onde consentire gli stessi benefici per la salute e per la qualità dell’aria. Le nuove piante, latifoglie di altezza media metri 2, saranno piantumate in autunno inoltrato al fine di favorire l’attecchimento, considerando che la pianta va in dormienza. Tagliare un albero è sempre difficile e triste, ma talvolta assolutamente doveroso. Come sindaco sento il dovere di tutelare l’incolumità dei cittadini, perché un albero si può sempre ripiantare, una vita umana no».

Così recita il post del Sindaco di Torremaggiore, che non è sfuggito ai cittadini, chi a favore, chi contrario.

Tuttavia il tema “alberi pericolosi” è annoso. Non è solo di questa Amministrazione, ha interessato anche le precedenti, pertanto è doveroso affermare che non ha colore politico, se non quello del verde degli alberi o del marrone delle piante morte.

Ascoltando diversi cittadini, intervistati in questi giorni, il tema preponderante è stato la pineta, quel luogo che a Torremaggiore è tanto amato, frequentato da tutti, ma temuto, e perciò diventa off-limits quando forti venti e piogge copiose (ormai di casa da queste parti) minano la stabilità degli alberi ad alto fusto.

Inoltre, alcuni cittadini lamentano anche che nella zona Piazza Incoronazione persistono fioriere con aiuole ormai seccate. Forse la loro morte è dovuta all’incuria pubblica non tenendo conto di innaffiarle durante il periodo eccessivamente caldo? Lo chiedono i cittadini, rivolgendo la domanda all’Amministrazione comunale, suggerendole che sarebbe bastato chiedere una collaborazione ai tanti agricoltori, che sicuramente si sarebbero messi a disposizione, come accaduto in altre situazioni. Come pure, chi è stato intervistato, e la platea comprende persone di ogni età, sesso, estrazione sociale, si domanda perché in alcune zone dove da tempo mancano gli alberi non si procede con la loro sostituzione, semmai di diversa famiglia e più consone alla piantumazione urbana.

Il tema è serio, oltre che annoso. Da anni a Torremaggiore si parla, e ripetiamo si parla..., di appalti pluriennali per la riqualificazione del verde pubblico e invece si assiste a soluzioni tampone che non mirano a risolvere il problema del verde. Infatti vengono assegnati lavori con appalti di un anno o anche meno e riaffidamenti, giustificati con l'urgenza e nelle more del nuovo appalto.

Torremaggiore fiorieresecche set2020

Le fioriere "seccate"

Sarebbe il caso che almeno questa Amministrazione pensi e poi attui un piano pluriennale, con interventi riqualificanti e che garantiscano sicurezza urbana, decoro urbano, verde urbano (e non piantumazioni che seccano), e offrano lavoro.

Un piano che metterebbe una pietra sopra ai precedenti, sempre frammentari, incompiuti e risultati insoddisfacenti, sia come intervento, sia come durata.

Da quello che si legge nel post pubblicato dal Sindaco Di Pumpo sulla sua pagina facebook, pare che a breve vi sarà un altro appalto. Rendendo nota la notizia, a chi abbiamo intervistato, molti hanno annuito e altri sorriso con smorfia. Una cittadina, invece, ha detto: «A Torre non ci sono colori, non esistono aiuole curate. Viviamo in un paese tutto piatto». Un giovane ascoltando la signora ha voluto dir la sua: «Ma qui c’è un verde pubblico?». Affermazione ripresa da altri che, sostanzialmente, lamentano mancanza di aiuole, fiori, piante, prati verdi, affondando il dito nella piaga del solito taglio dell’erba lasciata seccare in terra, della potatura ritardataria in base ai tempi stagionali previsti dall’agronomia.

Tra gli atti posti in essere dalla precedente amministrazione, è doveroso ricordare all’opinione pubblica che nel 2018 (Amministrazione Monteleone) venne bandito un appalto per un anno (D.G. n.64 dell’08/03/2018) aggiudicando i lavori alla Cooperativa “La Fontana (determina n. 338 del 12/07/2018).

Circa un anno dopo, nell’agosto 2019 (Amministrazione Di Pumpo), essendosi concluso il contratto di appalto il 15 luglio 2019, nelle more della nuova gara affidò determinati lavori (determina n.328 del 23/08/2019) sempre alla Cooperativa Fontana fino al 31/12/2019.

Infine, con D.G. n. 16 del 28/01/2020 si impartivano direttive circa una proroga degli appalti in essere fino al 31 luglio 2020, ma poiché la Cooperativa Fontana aveva già ricevuto di fatto una proroga (un riaffidamento) si procedette con determina n. 131 del 09/04/2020 ad un affidamento diretto tramite Mepa alla ditta “LIBERO – consorzio di cooperative sociali” fino al 31 dicembre 2020.

Nel frattempo del nuovo appalto non c’è traccia sull’albo pretorio, ma su facebook si scrive di lavori imminenti.

@newsGargano all right reserved

 

 

Read 884 times
Share this article

About author

Redazione