
Redazione
Pubblicata su Facebook il 1° aprile 2023, ma ripresa da pochissimi media, la “Lettera aperta al Maestro Renzo Arbore” scritta dal prof. Pasquale Episcopo ha in seno argomenti validi per una sana discussione affinché “Casa Arbore e le sue cianfrusaglie” abbiano altra destinazione. L’Ente Provincia ha deciso che sarà una sala di Palazzo Dogana a conservare i ricordi di una vita di Renzo Arbore, ovviamente con un progetto artistico-culturale a supporto. Tuttavia molti concittadini dell’eccentrico foggiano Arbore, napoletano d’adozione, hanno un’altra idea, dividendosi, finanche tra chi è del mondo culturale e mediatico. I media, purtroppo, non hanno ripreso appieno l’appello del prof. Episcopo, che merita attenzione e profonda riflessione sulla valenza delle “cianfrusaglie” di Renzo Arbore. A distanza di due mesi e visto che nessuno ha voluto divulgare un libero pensiero, oggi lo proponiamo. È la prerogativa del giornalismo, quello libero. [ndr.]
«Gentile Dott. Arbore,
questa lettera è un appello alla Sua sensibilità di foggiano e uomo di cultura.
Con essa Le rivolgo la preghiera di riconsiderare il progetto di realizzazione di “Casa Arbore” a Palazzo Dogana e di chiedere alle istituzioni pugliesi (Regione, Provincia, Comune) che venga individuata una diversa sede per gli oggetti della Sua collezione permettendo, in tal modo, che l’edificio storico più rappresentativo di Foggia sia utilizzabile per impieghi più direttamente legati alla storia della città e che possano contribuire alla sua ripartenza dopo la crisi sociale e istituzionale che l’ha colpita relegandola agli ultimi posti, per qualità della vita, in molte graduatorie nazionali.
Gli oggetti della Sua collezione privata, tra cui capi di abbigliamento (costumi, gilet, cappelli, cravatte) e cimeli di plastica (borse, occhiali, bigiotteria e oggetti cult) che Lei stesso chiama “cianfrusaglie”, non hanno alcun legame con la storia della città di Foggia e non andrebbero collocati nel suo edificio storico più rappresentativo. Tra gli impieghi ipotizzabili per Palazzo Dogana ci sarebbe quello di destinare parte delle sue sale e dei suoi spazi alla realizzazione di un Museo della Transumanza o un Museo Federiciano o entrambi.
Come Lei sa Federico II di Svevia visse e governò a Foggia per oltre un quarto di secolo, dal 1221 al 1250, ancorché in maniera discontinua. A differenza di quanto accaduto in altre zone della Puglia, Foggia fino ad oggi non è stata in grado di valorizzare adeguatamente l’immagine del personaggio più famoso del Medioevo facendone punto di forza della sua identità storica, ponendola alla base di iniziative per la promozione culturale, sociale ed economica della città e dell’intero territorio. A causare questo stato di cose ha contribuito certamente il destino infausto che ha avuto il Palazzo imperiale, scomparso nel nulla. A tale sorte si è aggiunta una poco lungimirante amministrazione della città che, con scelte sbagliate o, semplicemente, mancate, ha contribuito alla “damnatio memoriae” che, obliando il passato, ne ha minato il futuro.
Tra le cose che sono mancate a Foggia, negli ultimi decenni in particolare, c’è a mio avviso anche l’aiuto di un illustre foggiano disposto “a metterci il nome e la faccia”, ovvero a spendersi personalmente per la valorizzazione della città. Lei queste qualità le avrebbe, ma non vive a Foggia.
Ma allora perché non provare a reindirizzare l’iniziativa “Casa Arbore” lasciando che gli spazi ad essa destinati vengano utilizzati per finalità di valorizzazione dell’identità storica e culturale della città che Le ha dato i natali? Perché non offrire alla Sua città un aiuto più grande, più bello e più forte, più nobile e generoso, quello di essere Lei stesso patrocinatore di un Museo Federiciano da realizzarsi a Palazzo Dogana nella prospettiva di un ritorno alla normalità con l’elezione di un nuovo Sindaco? Le dico questo perché le delibere di Provincia e Regione che hanno approvato “Casa Arbore” hanno avuto luogo con il Comune di Foggia sotto commissariamento, dunque privo della propria identità rappresentativa. Ripeto, non Le chiedo di rinunciare a “Casa Arbore”. A Foggia ci sono certamente posti più adatti dove poter collocare la Sua collezione. Mi risulta che, prima del commissariamento, l’Amministrazione comunale Le aveva offerto la Pinacoteca 900.
Il patrocinio di un Museo Federiciano sarebbe il più bel regalo che Lei potrebbe fare ai foggiani perché contribuirebbe a ricostruirne l’identità culturale. Il regalo riguarderebbe soprattutto i più giovani e i giovanissimi. Conoscere la storia della propria città li aiuterà ad amarla, magari a non lasciarla quando saranno adulti. I foggiani hanno bisogno di riconciliarsi con se stessi, di diventare orgogliosi di se stessi e della propria storia. Con Federico II la grande storia universale è passata da Foggia facendo della città e dell’intera Capitanata il centro del mondo che allora contava.
A Jesi, dove Federico II vide la luce il 26 dicembre 1194 e dove da neonato non trascorse che pochi giorni, pochi anni fa è stato realizzato il primo museo interamente dedicato al grande personaggio storico. L’ho visitato e ne sono rimasto entusiasta. Il Museo “Federico II Stupor Mundi” non ha reperti storici originali: è stato concepito con pannelli, ricostruzioni, proiezioni, scenografie e installazioni virtuali grazie alle quali si raccontano passaggi salienti della vita pubblica e privata di Federico II. L’inaugurazione è avvenuta il 1° luglio 2017 ad opera della Fondazione Marche e alla volontà, in particolare, dell’Ing. Gennario Pieralisi, Cavaliere del Lavoro e imprenditore dell’agro-alimentare, che l’ha voluto “per amore verso la sua città” finanziandolo con un milione di euro.
Dott. Arbore,
non Le sto chiedendo di mettere mano al portafogli. Se Le racconto questi particolari è perché è questa, a mio modesto avviso, la via da seguire: una “best practice” attuata con successo solo pochi anni fa. Nei primi sei mesi il museo jesino ha avuto “15.000 visitatori paganti” che hanno contribuito a sostenere l’economia della cittadina marchigiana. Questo numero è stato reso noto dalla Prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi dell’Università di Bologna, curatrice scientifica dell’allestimento, in un’intervista, disponibile su YouTube, effettuata nel gennaio 2018 in occasione della presentazione del museo a Stoccarda, capitale del Land del Baden- Württemberg, nel cuore dell’antica Svevia. L’organizzazione dell’evento venne curata dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda e dalla Regione Marche con la collaborazione di Comune di Jesi e della Fondazione Federico II di Hohenstaufen. Circa duecento cittadini parteciparono alla presentazione. In quell’occasione il vicesindaco e assessore alla cultura di Jesi Luca Butini sottolineò le potenzialità del Museo Federico II Stupor Mundi quale contributo all’offerta turistica della città marchigiana.
La presentazione del museo di Jesi a Stoccarda è stato un modo efficace di fare squadra tra i rappresentanti delle istituzioni locali e quelli della cultura (e tra parentesi aggiungo che la Prof.ssa Trombetti Budriesi nel 2000, illustre studiosa dello Svevo, ha pubblicato l’edizione, in latino e in italiano, del De Arte Venandi cum Avibus, il trattato di falconeria al quale Federico II si dedico dal 1221 al 1250 (Stürner), dunque certamente anche a Foggia, nel parco dell’uccellagione ubicato tra il Pantano e San Lorenzo in Carminiano, dove l’Imperatore aveva una seconda residenza).
Perché dunque non realizzare anche a Foggia, che fu sede preferita dell’Imperatore, un Museo Federiciano?
Federico II di Svevia scelse Foggia per farne “REGALIS SEDES INCLITA IMPERIALIS”, capitale del Sacro Romano Impero e del Regno di Sicilia. Fu nel palazzo imperiale di Foggia che venne concepito il Liber Augustalis, poi promulgato a Melfi, che sarebbe rimasto in vigore per i sei secoli successivi. Definito “monumento giuridico” della storia del diritto e rimasto in vigore fino al 1819, alla sua stesura contribuirono i giuristi più eruditi e raffinati dell’epoca guidati dal protonotario Pier della Vigna, capo della cancelleria imperiale. Fu da quel palazzo che partirono ordini, mandati, privilegi e lettere destinati a papi, re e dignitari d’Europa. Fu nel Palazzo di Foggia che l’Imperatrice Isabella d’Inghilterra trascorse gli ultimi anni della sua vita e vi morì, il 1. dicembre del 1241. Era sorella del Re Enrico III d’Inghilterra, figlia di Re Giovanni Senza Terra, il Sovrano che sottoscrisse la Magna Carta, ma Foggia non le ha dedicato nemmeno una strada. Fu tra i letterati che animavano la vita di corte di quel palazzo che la lingua italiana fece i suoi primi timidi passi, con la cosiddetta Scuola Siciliana, tra essi Jacopo da Lentini, l’inventore del sonetto. Fu intorno alla corte foggiana che si raccolse una fitta schiera di artisti e scultori, in primis Nicola di Bartolomeo da Foggia poi detto “Pisano”, che avrebbero influenzato l’arte e l’architettura nell’intero Regno e nel resto d’Italia.
Con loro Foggia diventò città d’arte di primaria importanza. Ho già menzionato il Parco dell’Uccellagione, dove Federico osservò e studiò moltitudini di volatili, e il suo “De Arte venandi cum Avibus” un libro che a tutt’oggi è considerato pietra miliare del metodo scientifico. “In questo libro di falconeria vogliamo descrivere le cose che sono, come sono” queste le parole del suo illustre autore. Il libro ci è pervenuto in una trascrizione attribuita a Manfredi corredata da miniature bellissime che ne fanno un inno al creato. Otto secoli fa Federico fu un ambientalista “ante litteram” ed oggi più che mai dovrebbe essere ricordato e studiato per la sua attualità dirompente.
Ebbene tutto ciò, e molto altro, può essere ricostruito, a Foggia, in un Museo Federiciano che rappresenti punto di attrazione nazionale e internazionale della città, della provincia e dell’intera Puglia. Oggi che Foggia dispone nuovamente dell’Aeroporto Gino Lisa, il museo può diventare punto di partenza per un turismo colto, anche internazionale, diretto alle diverse località federiciane dei dintorni, da Lucera a Castel del Monte, da Troia a Monte Sant’Angelo e, non da ultimo, Castel Fiorentino, luogo di morte dell’Imperatore, sito archeologico di grandi potenzialità, vera miniera d’oro a cielo aperto che attende solo di poter promuovere cultura e produrre ricchezza.
Dott. Arbore,
preso dalla foga della scrittura non mi sono ancora presentato e me ne scuso. Alcune brevi informazioni sulla mia persona le ho messe in Post Scriptum. Ma non è importante chi sono, importante è la preghiera che Le rivolgo.
Spero che vorrà apprezzare e accogliere le parole di uno che, come Lei, ha lasciato Foggia e che, come Lei, non ha dimenticato quella città sfortunata. Amo Foggia e ne desidero il riscatto. La nostra è una città che ha subito tante disgrazie, tante privazioni, tante ferite. A quelle sventure si sono aggiunte, recentemente, umiliazioni che non meritano neppure di essere menzionate. Con il Suo patrocinio e con l’accordo della Provincia e della Regione, Palazzo Dogana può diventare il fulcro della rinascita della città basata sulla sua identità storica e culturale.
Un altro museo che, a pieno titolo, potrebbe essere ubicato a Palazzo Dogana sarebbe quello della transumanza. In Capitanata la pratica della transumanza delle greggi è attestata fin dall’epoca romana repubblicana. Fu certamente in uso in epoca normanna, sveva e angioina. La Regia Dogana della “Mena delle pecore” ebbe il suo atto di fondazione in un Privilegio di Re Alfonso d’Aragona del 1447. Con esso la rete di sentieri percorsi dai pastori assurse a struttura demaniale vitale per lo sviluppo dell’economia in ben cinque regioni meridionali, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata. Per secoli Foggia è stata crocevia di “tratturi, tratturelli, bracci e riposi” che formavano una fitta rete di 3000 chilometri ed oltre. Milioni di pecore svernavano in pianura per poi ritornare sui monti in primavera. In un tempo in cui si parla sempre più spesso di salvaguardia ambientale e sviluppo sostenibile, un museo della transumanza contribuirebbe a ricostruire l’identità culturale di un territorio che su quella pratica, come anche sull’agricoltura e in primis sulla coltivazione del grano, ha basato per secoli la fonte del suo sviluppo sociale ed economico.
Infine a Palazzo Dogana potrebbe avere sede un Ufficio del Turismo, degno di questo nome, che lavori in sinergia con quelli, già esistenti, della provincia.
Dott. Arbore,
Lei è un uomo di spettacolo e certamente sa quanto oggi i cosiddetti “Social” siano diventati importanti nella comunicazione tra i cittadini, a volte anche tra i cittadini e i vip della politica, della cultura, dello spettacolo. Anch’io ho una pagina Facebook. Da circa tre anni la dedico esclusivamente ai miei contatti “foggiani”. I miei post riguardano Foggia e la sua storia, in particolare quella legata a Federico II di Svevia. Nel maggio 2022, dopo aver appreso della delibera della Provincia, ho scritto su “Casa Arbore” dicendo quello che penso. Oltre duecento persone hanno sostenuto il mio punto di vista.
Dopo la pubblicazione (ottobre 2022), della Deliberazione della Regione Puglia afferente alla realizzazione di “Casa Arbore” a Palazzo Dogana, ho scritto al Presidente Michele Emiliano una lunga lettera chiedendo di sottoporre il progetto a revisione al fine di individuare una sede diversa e più idonea. La lettera, datata 23 gennaio 2023, l’ho inviata, per conoscenza, anche ad alcuni giornali, a molte istituzioni e associazioni culturali locali, a singole persone impegnate nella cultura. Anche in questo caso ho ottenuto diverse manifestazioni di sostegno. Non sono dunque il solo, a Foggia, a pensare che “Casa Arbore” non vada collocata a Palazzo Dogana. Anche la stampa ne ha parlato.
Se Lei accettasse sarei onorato e felice di incontrarLa, a Roma o dovunque preferisce. Lo dico senza arroganza, semmai con umiltà. Non è “Casa Arbore” ad essere oggetto di discussione, ma la sua collocazione.
Un Suo autorevole intervento potrebbe riportare le cose sui giusti binari individuando un’altra sede per la Sua collezione. L’annuncio di un Museo Federiciano a Palazzo Dogana da Lei patrocinato e quello di “Casa Arbore” in una diversa sede potrebbe essere il segnale che la città attende per la sua rinascita a partire dalla cultura. Poi ci sarà bisogno di un gran lavoro di squadra, da fare tutti insieme - ripeto: TUTTI INSIEME - quando Foggia avrà un nuovo governo liberamente scelto dai suoi cittadini.
Detto, in tutta sincerità, da un foggiano come Lei che, come Lei, ama la propria città natale.
Con distinti saluti».
Chi è il prof. Pasquale Episcopo.
Foggiano di nascita, ex-Ufficiale dell’Aeronautica, da 30 anni vive a Monaco di Baviera dove lavora come docente di italiano, lingua e cultura. Dal 1993 è giornalista iscritto all’albo pubblicisti del Lazio. E' membro della Società di Storia Patria per la Puglia e della Società di Storia degli Staufer con sede a Göppingen, città gemellata con Foggia dal 1971. E' stato il promotore del convegno internazionale (18 - 20 nov. 2021, Unifg), dedicato a Federico II di Svevia in occasione dell’VIII centenario del suo arrivo in Capitanata. Al convegno ha presentato una relazione sui Diplomi emanati dallo Svevo a Foggia e in Capitanata. Inoltre, è stato il promotore della Stele di Foggia, monumento alla memoria di Federico II. Il monumento è oggetto di donazione da parte del Prof. Johann Heinrich von Stein, economista di Stoccarda appassionato cultore di Federico II nonché iniziatore del progetto delle “Stauferstele” che dall’anno 2000 ha visto la collocazione di 39 monumenti in 6 paesi europei. Il professore, a cui lo lega un sentimento di profonda amicizia nel nome di Federico II von Hohenstaufen, cui sostiene che Foggia è il luogo che più di ogni altro merita il memoriale. A causa della crisi istituzionale, la collocazione e l’inaugurazione sono state rimandate a data da stabilirsi. In qualità di ex-Ufficiale, il 27 ottobre 2022 c/o Unifg, ha partecipato al convegno per il Centenario dell’Aeronautica con una relazione sui bombardamenti del 1943 e sul contributo della Regia Aeronautica combelligerante alla guerra di liberazione in Capitanata. Altra pagina importante, drammatica e gloriosa al tempo stesso, della grande storia di Foggia.
Appuntamento al buio…è un workshop patrocinato dall’Accademia di Belle Arti di Foggia, realizzato dai proff. Pietro De Scisciolo, docente di Plastica Ornamentale, e da Maria Jacomini, docente di Metodi e Tecniche dell’Arte terapia, entrambi dell’Accademia di Belle Arti di Foggia.
Ospite lo scultore non vedente Felice Tagliaferri, che terrà un laboratorio interattivo con gli studenti nei giorni 7-8-9 giugno 2023 dalla h. 9,00 alle h. 18,00 presso l'Aula di Scultura A01 dell’Accademia di Belle Arti di Foggia in Corso Giuseppe Garibaldi 35, in Foggia.
Scopo del workshop è la presa di coscienza delle potenzialità plurisensorali del lavoro plastico-scultoreo. Difatti l’“Appuntamento al buio” si prefigge lo scopo di non essere offuscati dalla vista. I giorni 7 e 8 giugno dalle ore 9,30 alle ore 18,00 si terranno i laboratori, presso l’Aula A01 Scultura, di modellazione dell'argilla guidato dallo scultore Felice Tagliaferri e successiva finitura delle opere realizzate dagli studenti, mentre il 9 giugno, a partire dalle ore 9,30, si concluderà presso l’Aula Magna con videoproiezione, dibattito e saluti finali alla presenza del Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Foggia Avv. Massimiliano Arena e del Direttore prof. Pietro Di Terlizzi, con i docenti curatori proff. Pietro De Scisciolo e Maria Jacomini e con il Maestro Felice Tagliaferri.
Per dare possibilità a più studenti di partecipare al workshop si prevede la formazione di due gruppi (A e B): - gruppo A, 07/06 /2023, massimo 20 partecipanti.
Il laboratorio inizierà alle ore 09,00 e terminerà alle ore 18,00. - gruppo B, 08/06 /2023, massimo 20 partecipanti.
L’esperienza terminerà con una restituzione e confronto a conclusione del percorso, presso l’Aula Magna a partire dalle ore 9,30 del giorno 09/06/2023. Il coordinamento delle attività è affidato alla cultrice della materia Daniela Tzvetkova.
Una raccolta firme per sostenere la proposta di legge di Fratelli d’Italia per rendere l’utero in affitto reato universale.
A Foggia oggi nei pressi della Cattedrale insieme a militanti, simpatizzanti e semplici cittadini ci sono stati ad accoglierli il commissario cittadino di Fratelli d’Italia Mario Giampietro.
La sottoscrizione, per la quale si può firmare anche online all’indirizzo nouteroinaffitto.it, nasce sull’onda della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per rendere il ricorso alla maternità surrogata reato universale e quindi perseguibile penalmente in Italia anche se commesso all’estero. Il testo base della proposta è già stato approvato in Commissione Giustizia alla Camera e passerà adesso al vaglio nelle aule di Camera e Senato.
Fratelli d'Italia lavora da tempo per mettere un freno alla pratica aberrante della maternità surrogata, la forma di schiavitù del terzo millennio che umilia il corpo delle donne e trasforma i bambini in una merce: la proposta di legge, presentata nel 2018, finora era rimasta chiusa nei cassetti. Con la maggioranza scaturita nella vittoria alle elezioni politiche finalmente ha preso il via la sua discussione: una battaglia di civiltà che invitiamo tutti i cittadini a sostenere, a prescindere dall'orientamento politico.
La Città di Apricena si sente ancora profondamente scossa nel dolore per la tragedia aerea dello scorso 5 novembre 2022, durante la quale persero la vita sette persone, tra cui tre conterranei, insieme ad una famiglia di origine slovena, che erano a bordo dell'elicottero dell'Alidaunia.
Nel ricordo di queste vite gli apricenesi si ritroveranno insieme, il prossimo 12 giugno alle ore 10:30, in località Castelpagano ad Apricena, sul luogo della sciagura.
Saranno presenti anche i famigliari delle vittime, l’Ambasciatore Sloveno in Italia e le autorità civili e militari.
Durante la cerimonia verranno installati un cippo commemorativo ed una croce in legno, in ricordo di Luigi Ippolito, Andrea Nardelli, Maurizio De Girolamo, Bostjan Rigler, la moglie Mateja Curk Rigler, e i due figli Jon e Liza.
Sarà un momento per far sentire più uniti come comunità, al fianco di queste famiglie, perché queste tragedie non accadano mai più.
È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 50 dell’1 giugno 2023, l’Avviso per l’anno 2023 relativo all’erogazione di contributi alle associazioni turistiche Pro Loco.
L’Avviso prevede uno stanziamento finanziario complessivo di 200mila euro per proposte progettuali da realizzarsi dal 15 luglio al 31 dicembre 2023. Le iniziative possono essere presentate da oggi 2 giugno, fino ad esaurimento risorse e comunque non oltre il termine massimo del 30 giugno 2023.
“Le Pro Loco hanno un ruolo di primaria importanza nella promozione della storia, del turismo e dell'identità culturale della Puglia - dichiara l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane -. Anche quest’anno confermiamo il pieno supporto all’impegno e alla passione dei volontari e delle loro iniziative finalizzate alla crescita delle nostre comunità. Sosteniamo progettualità come eventi, attività ed esperienze rivolte all’accoglienza, alla valorizzazione del patrimonio identitario e alla promozione delle nostre destinazioni. Novità di quest’anno, la possibilità di richiedere, secondo i criteri specificati nell’avviso, un anticipo di liquidazione fino all’80% della spesa ammessa. Con le Pro Loco, custodi delle nostre tradizioni - conclude Lopane -, valorizziamo i tesori pugliesi preservando quell’autenticità che rende la Puglia attrattiva in Italia e all’estero”.
Possono presentare proposte progettuali esclusivamente le Pro Loco aventi sede nel territorio regionale e iscritte, alla data di presentazione della domanda, all’albo della Regione Puglia. La domanda può essere presentata da singole Pro Loco o da più Pro Loco in forma associata.
Le progettualità dovranno riguardare la realizzazione di una o più delle seguenti attività ed essere in grado di generare flussi turistici:
- Attività di valorizzazione del patrimonio storico, culturale, naturalistico, ambientale, artistico ed enogastronomico, quali visite guidate, escursioni, esperienze locali di carattere enogastronomico (es. degustazioni, laboratori), attività ricreative, videoproiezioni, installazioni creative, performance artistiche, ecc.;
- Attività di promozione del territorio di riferimento e dei suoi prodotti tipici dell’artigianato ed enogastronomia;
- Organizzazione, anche in collaborazione con enti pubblici e/o privati, di iniziative quali servizi di accoglienza, assistenza ed informazione turistica.
Le proposte andranno inviate almeno 20 giorni prima rispetto alla data di avvio delle attività previste nel progetto stesso. La percentuale di contributo è fissata con il limite massimo dell’80% della spesa complessivamente ammessa, sostenuta e rendicontata. La restante parte dovrà essere coperta finanziariamente da altre fonti pubbliche o private.
Quest’anno, per la prima volta, le Pro Loco il cui progetto sia stato approvato e ammesso a finanziamento potranno richiedere l’anticipazione di un importo massimo pari all’80% del contributo concesso, previa stipula di idonea polizza fideiussoria a garanzia della realizzazione delle attività progettuali.
Tutti i dettagli al link: Avviso Pro Loco.
Domenica 11 giugno si svolgerà allo stabilimento Kursaal di Ostia, lungomare Lutazio Catulo 42, “The night of the fighters”, uno dei più importanti eventi di boxe. Si parte la mattina, dalle 11 alle 16, con una serie di incontri di Gym Boxe. Dalle 18.30 incontri IBA (dilettanti) e dalle 21 i match professionistici.
Per volontà del presidente della sezione giovani dell'Associazione Antimafia #Noi ODV, Lorenzo Coluzzi, la nostra associazione ha deciso di essere sponsor dell’evento e di sostenere la New Gym che organizza l’evento. #Noi è quindi uno degli sponsor dell'evento. “La boxe è vista a Roma come uno sport legato a clan che gestiscono diverse palestre e atleti – ha dichiarato il presidente dell'associazione #Noi - Il nostro sponsor mira quindi a sostenere una palestra che nulla ha a che fare con realtà opache e che ha fatto della boxe lo sport accessibile a chiunque che non rappresenta violenza, ma sana crescita”.
Lo sport è democratico, lo sport è di tutti: l’importante è che le palestre, come la New Gym siano luoghi di legalità. Sacrifici, sudore e testa alta.
Per info e prenotazioni: 06 45551082 - 3929074208
Prosegue senza sosta l’impegno del Rotary in favore di tutti coloro che provano sofferenza.
Il Distretto 2120 del Rotary International di Puglia e Basilicata, in virtù della partnership con la Rotary Foundation, ha potuto programmare l’ennesimo intervento destinato a produrre ricadute positive sia sui rifugiati ucraini che sulla nostra comunità, sollevata da un importante impegno economico per fornire adeguata ospitalità.
Il Distretto, nell’Anno Rotariano 2022-23, sotto la guida del Governatore Nicola Maria Auciello e la Commissione Distrettuale Rotary Foundation, sotto la Presidenza di Marco Giuseppe Torsello sono riusciti a fare pervenire dalla sede centrale del Rotary International, negli Stati Uniti, una sovvenzione per la risposta alle emergenze.
I tre Rotary Club di Foggia, il RC Foggia con il suo presidente Giuseppe Mammana, il RC Foggia U. Giordano con il suo presidente Renato Martino e il RC Foggia Capitanata con il suo presidente Giuseppe Gentile, operando in collaborazione con la Caritas diocesana che ha un rigoroso protocollo per l’assegnazione degli aiuti alle famiglie ucraine rifugiatesi nel nostro territorio, ed in particolare con le parrocchie di San Pio X e di San Paolo che ne hanno tante in carico, sono giunti a poter donare a 33 famiglie buoni pasto per 9.000 euro complessivi.
La consegna dei buoni pasto è in programma martedì 6 giugno alle 11,00 presso la Caritas Diocesana in via Campanile 8 alla presenza del Governatore del Distretto Rotary 2120 Nicola Maria Auciello.
«Fare del bene nel mondo è il motto ed il core business della Fondazione Rotary – dichiarano il Governatore Auciello e il Presidente Torsello – convinti come siamo che la costruzione di un mondo migliore passi attraverso la eliminazione di ogni forma di sofferenza, materia a cui il Rotary International riserva grande cura.
La “The Rotary Foundation” - con il cui ausilio è stata attivata questa iniziativa- è ben nota nel mondo per aver assegnato oltre 350.000 borse di studio e per l’impegno quasi quarantennale nella lotta per la eradicazione della poliomielite dal nostro pianeta. Ma non molti sanno che la sua missione, al cui servizio si impegnano 1.400.000 Rotariani nel mondo, è quella di consentire la promozione della comprensione internazionale, della buona volontà e della pace nel mondo, grazie a progetti umanitari che hanno come obiettivo il miglioramento della salute, il sostegno all’istruzione, l’accesso all’acqua potabile e l’alleviamento della povertà.
Ha il massimo indice di affidabilità in quanto da oltre quindici anni Charity Navigator, un'organizzazione indipendente che valuta la affidabilità e la qualità delle organizzazioni filantropiche, attribuisce alla “The Rotary Foundation” il livello più alto di valutazione.
Il Distretto 2120 del Rotary International, si estende sul territorio di Puglia e Basilicata e conta 57 Club e oltre 2250 soci. Ha una lunga tradizione - iniziata fin dal 1933 con la fondazione del primo Club - di opere di solidarietà e di alleviamento della fame e della sofferenza sia in paesi in via di sviluppo sia all’interno delle nostre due regioni.
Giudizi, pregiudizi e distorsione della realtà, affrontati da Pasquale la Torre, docente di Informatica.
Mercoledì 07 giugno 2023, dalle ore 20:00. presso il Circolo Arci Nuova Gestione APS, a Monte Sant’Angelo, in via Sant'Oronzo, 5, nella IV Edizione Primaverile di “Aperitivi Letterari e other stuff”, si parlerà dei Bias Cognitivi che ci affliggono inconsciamente in quanto sono delle vere e proprie scorciatoie ed errori che il nostro cervello commette in modo del tutto naturale senza che ce ne rendiamo conto, fanno parte di noi stessi. Ovviamente l'argomento è molto vasto e complicato intersecandosi con la psicologia e come tutte le cose che coinvolgono il nostro cervello hanno delle implicazioni, un viaggio attraverso l'esposizione degli errori più comuni dovuti alle euristiche e bias cognitivi molto utilizzati anche in politica e nel marketing.
«Mentire a noi stessi è ben più radicato nella nostra anima del mentire agli altri» (F. Dostoevsky).
Gli "Amici del Viale Foggia" A.P.S, per voce della presidente Marialuisa de Niro Centra, ritornano sulle oramai annose problematiche che affliggono la città di Foggia, in particolare l’area del cosiddetto “Quartiere Ferrovia”, insolute, dimenticate, denunciate con carte bollate lasciate a impolverare nei cassetti istituzionali.
«Qui via Podgora, emblema della vergogna e del fallimento di tutte le istituzioni, continua inesorabile il degrado di una zona del centro cittadino, ove ormai tutto è lecito.
Il mercato degli stracci e di tutto ciò che è reperibile nei cassonetti dell'immondizia inizia la sua attività dalle prime ore del giorno fino a notte inoltrata con relativi schiamazzi e frequenti risse, le ore di riposo pomeridiane sono un lontano ricordo di civiltà perduta.
L'uso delle strade come pattumiere e vespasiani è quotidianità ed è cronaca della morte civile annunciata di un intero quartiere le cui strade sono da tempo terra di nessuno. È evidente che gli interventi dei Vigili Urbani non servono a reprimere tale fenomeno che perdura, anzi aumenta con l'arrivo della stagione estiva.
Ci vogliono misure adeguate, ci vuole la volontà e la capacità di affrontare e risolvere i problemi che la mala gestione della cosa pubblica ha causato in questi sciagurati anni.
Il Comune di Foggia si ricorda di noi residenti solo nei mesi di maggio, giugno e dicembre per il pagamento di TARI e IMU, naturalmente con costi alle stelle, cosa importa se nel quartiere per i cittadini non sono più presenti e garantiti i servizi essenziali, se molte attività commerciali restano aperte in barba ad ogni norma igienico-sanitaria, se un servizio di taxi abusivi fiorente e remunerativo continua indisturbato la sua attività illegale con mezzi che spesso risultano essere privi di assicurazione e revisione e che occupano tutti i parcheggi di via Podgora, Piave e Monfalcone con enorme disagio di chi abita in zona e magari vuole tornare a casa. Purtroppo vige un'indifferenza colpevole nella quale proliferano degrado e illegalità.
In questi anni non sono mai state adottate misure necessarie ed ordinanze studiate ad hoc per evitare che il quartiere Ferrovia diventasse un ghetto fuori controllo. Tutt'ora manca la volontà, la capacità e la concretezza per risolvere un problema ormai incancrenito in pochi metri di strade diventate territorio di conquista di spacciatori, prostitute e nullafacenti che dalle 8 del mattino occupano strada e marciapiedi per fare i loro comodi.
Vogliamo comunque sottolineare il lavoro continuo dei Vigili Urbani reso purtroppo vano dall'ignavia di chi dovrebbe intervenire con provvedimenti seri ed urgenti per salvaguardare la vita e i diritti di chi abita in questo quartiere. Adesso ci aspettiamo la solita risibile risposta fatta da numeri inutili di fantomatici controlli, roba che non inganna più nessuno e che non salva dalle gravi inadempienze di chi governa questa povera città.
SERVONO FATTI, NON NUMERI.
Via Podgora e dintorni sono lo specchio del declino sociale, morale ed economico della nostra comunità.
DOPO BEN DIECI ANNI di battaglie, di esposti, di segnalazioni e di inutili incontri con tutti i vertici delle istituzioni non c'è stato un minimo risultato, un minimo miglioramento come dimostrato dalle tante fotografie e dai tanti video che arrivano alla segreteria della nostra Associazione.
L'auspicio quindi degli Amici del viale e di tanti cittadini onesti è che in futuro si possa eleggere come sindaco un uomo perbene, che ami questa terra tanto da affondare le mani nel fango e farla risorgere».
Il piccolo, imbarcato all'interno di una culla termica, è stato trasportato da Alghero a Genova con un velivolo Falcon 50 dell’Aeronautica Militare.
Un neonato di appena un giorno di vita, ricoverato presso l’ Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, è stato trasportato d'urgenza nel primo pomeriggio da Alghero (SS) a Genova, a bordo di un velivolo Falcon 50 del 31° Stormo dell'Aeronautica Militare. Il trasporto sanitario d’emergenza ha consentito al piccolo di ricevere le cure necessarie presso l’Ospedale pediatrico “G. Gaslini” di Genova.
La richiesta di trasporto, come previsto dalle procedure d’urgenza, è pervenuta dalla Prefettura di Sassari alla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea, la sala operativa dell'Aeronautica Militare che ha tra i propri compiti quello di disporre e gestire questo tipo di missioni attraverso l’attivazione di uno dei velivoli che la Forza Armata tiene pronti 24 ore su 24, in varie basi, per questo genere di necessità.
Il neonato, protetto in una culla termica, è stato imbarcato insieme all'equipe medica, a bordo del velivolo militare, per poi decollare dall’aeroporto di Alghero intorno alle ore 15:00.
Dopo circa un’ora, l’aereo militare ha raggiunto l’aeroporto di Genova dove il piccolo paziente è stato trasferito in ambulanza all’Ospedale Pediatrico “Istituto Giannina Gaslini” del capoluogo della Regione ligure.
Missioni di questo tipo necessitano della massima tempestività. I Reparti di volo dell'Aeronautica Militare sono a disposizione della collettività 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, con mezzi ed equipaggi in grado di operare, anche in condizioni meteorologiche complesse, per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, ma anche di organi, equipe mediche o ambulanze.