Redazione

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Mercoledì 27 dicembre, ore 18, nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia. L’autore e giornalista presenta “Mina. Viva lei” e ritrova il pubblico della sua città.

“Basta mettere una sua canzone, e subito ci si sente compresi, incredibilmente descritti, accolti e accettati”. È così? Sì, decisamente. Ma questa è solo l’artista, segue l’altra faccia della luna, quella che Tony di Corcia e Barbara Alberti raccontano, è il caso di dire, una canzone per volta. È tutto concentrato in Mina. Viva lei (Edizioni Clichy, 2023), l’ultimo graffio biografico-letterario del giornalista e scrittore nativo di Foggia, ma ormai apprezzato in tutta Italia per i suoi lavori, da Gianni Versace a Giorgio Armani passando Alda Merini e “Paz”. Mercoledì 27 dicembre, alle ore 18, Tony di Corcia presenta in anteprima il suo libro dedicato alla grandissima cantante italiana nella Sala Fedora del Teatro comunale U. Giordano di Foggia. La vita di Mina, la carriera, ma anche la TV, la radio, la moda, in una parola: il segno, ciò che ha lasciato e che continua a lasciare anche all’età di ottant’anni perché, come si legge nel libro attraverso le parole della notissima autrice Barbara Alberti, “Mina è lo scandalo, sempre e comunque, nel significato originario di inciampo. Inciampo alla morale comune”. A conversare con Tony di Corcia sarà il giornalista Felice Sblendorio. Previsti i saluti della neo assessora alla cultura Alice Amatore, alla prima uscita istituzionale, e della sindaca Maria Aida Episcopo.

Mina. Viva lei (Edizioni Clichy, 2023). Nell’epoca in cui tutto è «iconico», è diventato difficile dire chi meriti davvero questa definizione. Ma su Mina non ci possono essere dubbi. Più gli altri si affannano per ottenere un quarto d’ora di celebrità, più lei brilla per assenza. Dopo il suo ritiro dalle scene nel 1978, ha mantenuto la parola e ha fatto ciò che a molti risulterebbe inconcepibile: sparire. E più sparisce, più il suo mito si amplifica. Mina ha cantato tutto: l’amore, il dolore, il sesso, l’amicizia. E ha cantato tutti: dai nomi celebrati agli autori più sconosciuti, lanciando le loro carriere. Oltre che nella musica, in cui si è mossa da regina incomparabile per talento, estensione vocale e intelligenza, ha saputo lasciare il suo graffio nella televisione, nella radio, nella moda. E nella società: nel moralismo imperante degli anni Sessanta, posava sorridente sui giornali con il suo bambino nato fuori dal matrimonio. Ancora oggi, a più di ottant’anni, si dimostra la più moderna di tutti. Duetta con una star giovanissima come Blanco e nel caos digitale decide che la sua casa discografica produrrà dischi a 33 giri. Tony di Corcia ha invitato la scrittrice e sceneggiatrice Barbara Alberti a fare un gioco: ascoltando alcune canzoni di Mina, non necessariamente le più conosciute, hanno usato la sua musica e i suoi testi come pretesto per analizzare il nostro passato e il nostro presente, i nostri linguaggi, i nostri cambiamenti. La voce di Mina come pretesto per parlare di vita. E di amore.

Tony di Corcia. Ha iniziato la sua attività professionale nel 1990 e ha scritto per le redazioni pugliesi di Repubblica e del Corriere della Sera. Nel 2010 ha pubblicato Gianni/Versace: lo stilista dal cuore elegante, seguito nel 2012 da Gianni Versace: la biografia (Lindau) con una prefazione di Giorgio Armani. Nel 2013 sono usciti Valentino: ritratto a più voci dell’ultimo imperatore della moda (Lindau) e Burberry: storia di un’icona inglese, dalla Regina Vittoria a Kate Moss. Nel 2015 ha pubblicato Alda Merini e Michele Pierri: un amore tra poeti (Falco Editore, prefazione di Maurizio Costanzo), nel 2018 La femmina è meravigliosa: vita impaziente di Andrea Pazienza (Cairo) e nel 2019 Giorgio Armani. Il re della moda italiana (Cairo).

La Guardia Costiera conferma il proprio impegno - in dipendenza funzionale dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - nella vigilanza sulla filiera della pesca. Un’attività continua che ha lo scopo di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

Proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra in prossimità delle festività natalizie, la Guardia Costiera ha rafforzato il proprio impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale, allo scopo di scongiurare tutti quei comportamenti illegali che compromettono il prodotto ittico, soprattutto “Made in Italy”.

L’operazione complessa “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e uomini della Guardia Costiera impegnati in controlli, sia a terra che in mare.

Tre le fasi dell’operazione in corso: una prima fase detta di “analisi”, che ha avuto luogo dal 13 al 30 novembre ed è servita a individuare i “target” di interesse, individuando le unità navali e gli operatori commerciali destinatari di un’eventuale verifica durante l’attività operativa; a questa ha poi fatto seguito una seconda fase “operativa” - dal 1 al 15 dicembre -, che ha permesso di attuare un contrasto diretto alle attività di pesca illegale, attraverso l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate; infine, seguirà una terza fase durante la quale, in considerazione del particolare periodo dell’anno e della specificità delle realtà locali, i Comandi territoriali potranno orientare meglio la loro azione di controllo.

L’obiettivo principale è quello di prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici e alterare il principio di leale concorrenza sul mercato a causa di comportamenti disonesti, che possano indebolire anche la capacità del cittadino di autodeterminarsi correttamente nella scelta del prodotto ittico. Un’operazione questa che tutela anche la maggioranza degli operatori del settore che agiscono nel rispetto della normativa e garantiscono prodotti di elevata qualità, primi fra tutti quelli provenienti della pesca italiana artigianale e costiera.

Il dispositivo messo in campo - coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali - ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.850 controlli e che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.

Questi i dati salienti: 636 illeciti tra amministrativi e penali, 211 attrezzi da pesca sequestrati, 6 esercizi commerciali chiusi; sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro, per un totale di 218 tonnellate di prodotto ittico sequestrato.

Numeri che rientrano nello sforzo complessivo posto in essere nel corso del 2023 dalla Guardia Costiera nella sua funzione di controllo del settore della pesca, in linea con gli obiettivi proposti dal Ministero dell'agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste.

Nel 2023, infatti, è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Ma non solo. Nel corso dell’anno l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di effettuare sull’intero territorio nazionale circa 110.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o non etichettati, spesso provenienti dall’estero.

In particolare per quanto riguarda il Compartimento Marittimo di Manfredonia nel corso dell’operazione SpINNaker sono state portate a termine diverse operazioni di polizia marittima a tutela della risorsa ittica e che hanno visto coinvolti anche mezzi aerei appartenenti al 3° Nucleo Aereo di Pescara, motovedette di tutto il compartimento marittimo e pattuglie terrestri. L’attività posta in essere ha riguardato tanto i centri di distribuzione di prodotti ittici presenti sul territorio quanto le condotte contra legem da parte delle unità da pesca con particolare riferimento a quelle impiegate nella pesca dei molluschi bivalvi a nord Gargano. Nel periodo dell’operazioni sono state elevate numerose sanzioni amministrative per un totale che supera i 30.000,00, mentre sono stati sottoposti a sequestro 1.400 (millequattrocento) kg di prodotto ittico.

Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni, stanziando 10 milioni di euro a copertura dei costi operativi relativi ai servizi antincendio, di sicurezza, di personale, dell'ENAV e della quota del primo anno di operazioni di volo.

È uno dei risultati della lunga e complessa sessione di bilancio che ha impegnato la Giunta e il Consiglio regionale pugliese, la nona gestita dal vicepresidente e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, che, nell’ultimo mese, ha indirizzato e finalizzato il lavoro sulla manovra di assestamento e di variazione al bilancio 2023 per oltre 100 milioni di euro, approvata il 30 novembre scorso, e sulla Legge di Stabilità regionale 2024 per 1 miliardo e 200 milioni di euro, approvata nella tarda notte scorsa, dopo una maratona di 12 ore di discussione.

“Sono il segno più tangibile dell’interesse continuo dell’Amministrazione regionale presieduta da Michele Emiliano a sviluppare l’aeroporto foggiano”, ha osservato Piemontese, sottolineando che “si tratta di un importante volume di risorse che impegniamo per sostenere il regime del SIEG, i Servizi d'interesse economico generale in base al quale l’aeroporto foggiano ha recuperato operatività dopo l’investimento infrastrutturale da 14 milioni di euro che ne ha allungate la pista di volo”.

 

Le segreterie cittadine e provinciali di IdM, unitamente alla rappresentanza consiliare presso il Comune capoluogo hanno organizzato per domani dalle ore 10,30 alle ore 12,45 e dalle 16:00 alle 18:00 circa un Sit-in dal titolo “BENTORNATI”, che si terrà a Foggia in piazzale Vittorio Veneto (marciapiede di fronte all’uscita dalla Stazione FSI).

Lo scopo della manifestazione è quello di accogliere conterranei che tornano nella nostra Città e provincia per trascorrere le festività natalizie con i propri Cari. Fargli sentire l’attenzione personale e comunitaria per chi è stato “costretto” ad emigrare. Una simile manifestazione, con le stesse finalità, è stata organizzata dal consigliere comunale Pasquale Cataneo ed altri iscritti a IdM negli anni passati.

“E’ un segno tangibile dell’attenzione verso i nostri concittadini, giovani e non, purtroppo indotti ad andare via dalla nostra Città e dall’intera Capitanata per molteplici ragioni ma, prioritariamente, per la mancanza di sbocchi occupazionali -afferma Francesco Russo referente provinciale- tutto ciò li strappa agli affetti familiari e, nel contempo, impoverisce sempre più dal punto di vista sociale ed economico, la nostra Comunità in quanto i nostri concittadini accrescono con le loro capacità, lavoro e impegno altri contesti territoriali più attraenti dal punto di vista occupazionale e con una migliore qualità della vita. Risvolto negativo è il forte decremento demografico e socio-economico di Foggia e dell’intera provincia da noi denunciato e per il quale agiamo”.

In circa venti anni la popolazione residente foggiana si è ridotta, formalmente, di circa 10.000 residenti ma che, in realtà, sono di più. Stesso destino peraltro di molti altri comuni della Capitanata. La maggior parte dei nuovi emigranti sono giovani, formati e/o con un elevato grado di istruzione, ma stanno aumentando anche nella fascia meno giovanile, che partono per cercare lavoro al Nord. Risulta pertanto incomprensibile la mancata attivazione di una serie di investimenti pubblici con i relativi cantieri, unitamente alla concreta applicazione dei protocolli di legalità, i quali potrebbero contribuire ad arrestare questa grave emorragia di risorse e relazioni umane oltre che economiche, culturali e sociali anche ad innalzare, ad esempio, la sicurezza sulle strade.

“L’ultima posizione sulla qualità della vita, raggiunta per la terza volta in circa 20 anni, conferma una tendenza che come Italia del Meridione affermiamo sia da contrastare e invertire subito per far sì che si attui, nulla di più e nulla di meno, -sottolinea il referente cittadino Michele Cataneo- quanto previsto dalla Costituzione per la Repubblica: ”rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Italia del Meridione sta producendo attività al riguardo, purtroppo spesso inascoltate soprattutto dai policy maker che finora hanno fatto poco o nulla, al contrario dei media che invece rilanciano la questione. Come IdM non demordiamo e abbiamo portato e fatto inserire anche questo argomento, attualissimo, nel programma elettorale dell’attuale coalizione che è stata chiamata al governo della Città. Questo deleterio trend è confermato anche dall’Istat, SVIMEZ, Bankitalia, ecc. che fanno rilevare come i divari territoriali, di genere e generazionali, tra Mezzogiorno e il resto del Paese, sono in aumento invece di ridursi e le “graduatorie qualità vita” confermano.

Il sit-in, a cui invitiamo i concittadini che ritengono condivisibile questa iniziativa di Italia del Meridione, sarà inoltre l’occasione per informare sulle motivazioni che qui sono sinteticamente riassunte e per porgere i doppi auguri di Bentornati e Buon Natale ai nostri coraggiosi emigranti e ai loro Cari.

Con l’approvazione della convenzione tra la Regione Puglia e il comune di Roseto Valfortore avvenuta in questi giorni, possiamo finalmente ufficializzare la nascita sul nostro territorio del "Centro territoriale di prima accoglienza della fauna selvatica omeoterma in Provincia di Foggia".
 
Questo Centro avrà come obiettivo primario quello di curare e recuperare gli animali trovati feriti o in difficoltà e restituirli alla libertà.
 
Il Villaggio Primavera di Roseto (area destinata alla realizzazione del centro) è uno dei cinque complessi turistici (insieme a quelli di Volturino, Volturara Appula, Castelnuovo della Daunia e Carlantino) che fanno parte del progetto “primavera” avviato nel 1998 dalla Comunità dei Monti Dauni Settentrionali e finanziato con la Legge 64/1986, composto da mini-alloggi e servizi comuni (camper service, bar, sala ristoro, campi da tennis e calcetto, etc.) e ciascuno con circa 50 posti letto. 
L’area costituita dalle strutture e pertinenze, con la presenza di immobili in buono stato manutentivo, è risultata per l’appunto essere il luogo ideale per realizzare un “Centro di Prima Accoglienza della Fauna Selvatica della Provincia di Foggia”, direttamente connesso con la gestione della fauna con particolare riferimento a specie di importanza conservazionistica e venatoria.
 
Gli obiettivi e le attività del Centro, che si impegna ad espletare in nome e per conto della Regione Puglia, sono:
a) Accoglienza di tutti gli esemplari di fauna selvatica omeoterma (uccelli, mammiferi) rinvenuti feriti o in difficoltà;
b) Comunicazioni e confronto con il Centro regionale di recupero della fauna selvatica in difficoltà di Bitetto (Ba);
c) Comunicazioni e attività amministrative correlate all'accoglienza e alla cura degli animali selvatici;
d) Pronto soccorso veterinario;
e) Trasferimento al Centro Recupero Regionale della fauna selvatica in difficoltà degli esemplari che necessitano di successive e particolari cure e riabilitazione;
f) Liberazione degli esemplari recuperati, previo inanellamento, in accordo e coordinamento con la struttura Regionale;
g) Gestione di una banca dati relativa all'accoglimento della fauna in difficoltà.
h) Mantenimento e cura degli esemplari accolti fino alla loro liberazione o all' eventuale trasferimento al Centro Recupero Regionale;
i) Incenerimento delle spoglie degli esemplari giunti morti o deceduti presso il centro o trasferimento delle spoglie di esemplari di specie di notevole interesse scientifico e naturalistico a strutture idonee alla loro accoglienza;
j) Eventuale supporto alla Regione nella predisposizione di misure atte all’attuazione del Reg. (UE) n. 1143/2014 e del D.Lvo n. 230/2017 inerente disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione di specie esotiche invasive;
k) Relazione attività svolta dal Centro con cadenza annuale;
l) Realizzazione, in accordo e collaborazione con l’Osservatorio Faunistico Regionale, di studi, ricerche e monitoraggi delle specie appartenenti alla fauna omeoterma.
 
Per garantire il raggiungimento degli obiettivi sono previste:
• attività manutentive e di adeguamento delle strutture alle necessità specifiche del centro;
• realizzazione strutture mobili e fisse (voliere, recinti, etc.) finalizzate al mantenimento, cura e riabilitazione degli esemplari di fauna selvatica;
• acquisto attrezzature, materiali, alimentazione, farmaci, etc. per la gestione attiva;
• gestione delle attività di cura, riabilitazione, rilascio degli esemplari di fauna attraverso l’utilizzo di operatori specializzati con precedenti e comprovate esperienze (operatori per la cura, faunista, medico veterinario, etc.).
 
Considerato che, attualmente, nell’intero territorio Provinciale non risultano operativi centri di prima accoglienza per la fauna, l’attivazione del centro potrà assolvere, in linea generale, alla gestione di esemplari provenienti dall’intero territorio della Capitanata (estesa per una superficie di circa 696.000 Ha pari a 696 Kmq).
 
Inutile dire quanto tutto questo possa fare solo del bene al nostro territorio considerando anche che sarà istituita sul posto una “Scuola di formazione sulla flora e sulla fauna” (la seconda in Italia, la prima al Sud); ci saranno attività di formazione didattica per le scuole e per tutti i gradi di istruzione; formazione di dirigenti Regionali; il tutto porterebbe oltre che lustro anche gente a Roseto mettendo cosı̀ in moto la macchina del turismo.
 

Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza n. 55/2023 ordina:

1) La regolamentazione del traffico in maniera alternata, disciplinato da movieri, con l’apposizione di opportuna segnaletica, per l’esecuzione dei lavori sul metanodotto esistente denominato “Allacciamento Lat. Meridionale Lucera” DN80 (3”) P=64bar di proprietà di Snam Rete Gas, sulla Strada Provinciale n. 5 al km 1+095;

2) La presente Ordinanza entra in vigore dal 19/12/2023 e resterà valida fino al giorno 15/01/2024.

Dal 22 al 24 dicembre, “Ho Voja Di Street Food” riaccende il Natale a Foggia. La festa più magica dell’anno è alle porte e il capoluogo si prepara ad accogliere un imperdibile appuntamento culinario: “Ho voja di street food… pure a Natale”.

L'evento, organizzato da Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia con patrocinio del Comune di Foggia, si svolgerà proprio nel cuore della città, presso la Villa Comunale e offrirà ai visitatori un'ampia scelta di proposte di cibo da strada.

Sarà un'occasione per scoprire e gustare le prelibatezze dello street food: dai classici panini gourmet alle tradizionali pizze, dai gustosissimi fritti alle irresistibili specialità di carne, e ancora caciocavallo impiccato, arrosticini e gelati.

In un’atmosfera gioiosa e coinvolgente, famiglie, giovani e bambini potranno trascorrere piacevoli momenti di intrattenimento. È previsto l’allestimento di una mostra fotografica a cura di Alfredo Urbano, il cui ricavato delle eventuali vendite sarà devoluto per la realizzazione di un pozzo in Guinea Bissau e per i più piccoli giochi e attività grazie alla Casa Volante.  Infine, sono previste delle visite guidate alla scoperta dei tesori della villa comunale a cura di Franca Palese, presidente Confguide Confcommercio Foggia (info e costi 320 – 3724578)

Lo street food non solo come moda, ma anche come strumento di aggregazione, con tanta “voja” di valorizzare uno dei luoghi simbolo della città, alla riscoperta delle tradizioni locali.

Il cibo può diventare uno strumento e una leva importante per la rivitalizzazione di un’area. La Villa comunale di Foggia è un luogo del cuore non solo per i foggiani, ma anche per la nostra Associazione che ha già realizzato un’iniziativa al suo interno, qualche anno fa prima dell’emergenza sanitaria. Trascorriamo le prossime festività nella gioia e nella condivisione e il piccolo villaggio delle delizie è il nostro contributo per la città di Foggia che è pronta per un nuovo e prezioso rilancio”.

E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio di consegne della CAPITALE ITALIANA DI GENTILEZZA, che, per il 2023, è stato ospitato proprio dalla città di Novara. Dal prossimo 1 gennaio 2024 sarà San Severo, insieme ad altre 14 città della Daunia e a diverse città del Vesuviano, ad essere il volano del generare GENTILEZZA.

Nella cerimonia di Novara il Comune di San Severo è stato rappresentato dal Consigliere Comunale Antonio Stornelli, Presidente della I Commissione Consiliare e dall’Ambasciatrice alla Gentilezza del Comune di San Severo Arcangela De Vivo, unitamente a Marianna Pantano Ambasciatrice di Costruiamo Gentilezza. Le delegazione di San Severo e quella dei Comuni del Vesuviano, rappresentati dall’Ambasciatrice alla Gentilezza Anna Vitiello e dalla Ambasciatrice alla Canzone Napoletana nel Mondo Francesca Maresca, è stata ricevuta dall’Assessore Comunale alla Cultura Giulia Negri e dalla Ambasciatrice alla Gentilezza Mapi Negro.

“Siamo felici ed onorati di aver incontrato i rappresentanti di Novara – dichiarano il Sindaco Francesco Miglio, il quale segue direttamente la delega alla Gentilezza, il Presidente Stornelli e l’Ambasciatrice De Vivo - che per tutto il 2023 hanno generato idee, progetti, percorsi, spettacoli, affinché la GENTILEZZA fosse la protagonista, la forza di una città! Da lunedì 1 gennaio toccherà a noi di San Severo, assieme a 14 città della Daunia e a diverse città del Vesuviano, prendere il testimone e accettare questa meravigliosa sfida! Costruire la gentilezza non solo arricchisce le nostre vite, ma ha anche un impatto positivo sulla società nel suo complesso. Essa favorisce la costruzione di relazioni solide e proficue, promuove l’inclusione e incoraggia un clima di collaborazione e fiducia reciproca. La gentilezza può diffondersi come un contagio, influenzando positivamente coloro che entrano in contatto con essa e contribuendo a un mondo più felice e armonioso. Nella nostra città, già da diversi mesi, sono state tante le iniziative attuate, molte altre sono in cantiere per il 2024, con un programma ricco ed articolato, che darà vita alla prima edizione del festival della Gentilezza”.

Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella classifica delle top five rimangono saldi spaghetti e penne che mantengono saldamente il primato come formati più amati, confermando la supremazia anche come preferiti nell'acquisto. A breve distanza i fusilli, che conquistano il cuore del Nord Italia. Nel centro-sud, la medaglia di bronzo è condivisa tra le paste corte e quelle adatte a brodi e minestre. Pasta protagonista delle Feste: con l'avvicinarsi del Natale, i pastai di Unione Italiana Food propongono una piccola guida al giusto abbinamento formato/condimento, riservando un posto d'onore ai primi piatti ricchi di gusto e tradizione.

a cura dell'Unione Italiana Food

L’amore per la pasta, il rapporto quasi sentimentale che lega gli italiani ai piatti della tradizione, è legame forte e questione identitaria. Non a caso, siamo leader mondiali di produzione (3,6 milioni di tonnellate) e consumo (23 kg a testa).

Corta o lunga, liscia o rigata, fine, piena o bucata, si fa presto a dire pasta: perché da due ingredienti semplici e naturali come acqua e semola di grano duro è nato un mondo. Nomi e forme raccontano territori, cultura popolare, tecniche di produzione, l’arte e la fantasia del pastaio, e soprattutto un prodotto da sempre accessibile e trasversale. E per questo tanto amato. Ma quali sono le abitudini di consumo nel Belpaese? Siamo i più appassionati pasta lover al mondo, ma risultiamo anche amanti fedeli: se è vero che si contano oltre 500 formati di pasta, è vero anche che scegliamo quasi sempre gli stessi. In generale, secondo Unione Italiana Food, nella produzione di pasta, quella corta rappresenta il 70% del peso relativo dei vari formati contro il 30% occupato dalla pasta lunga. Ma, all’atto pratico, il parametro di ogni scelta dovrebbe essere la ricetta che andremo a preparare.

LA TOP FIVE DEI FORMATI DI PASTA PIÙ AMATI: IN TESTA, SPAGHETTI E PENNE

Gli Spaghetti si posizionano al 1° posto dei formati più amati dagli italiani. Lo rivela un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati NIQ che ha fotografato le preferenze in fatto di formati di pasta nel nostro Paese, secondo 4 aree: Nord-ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), Nord-est (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna), Sud (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia). Se gli spaghetti sono l’ID della pasta, e la cosa non sorprende, al 2° posto si posizionano le Penne. Per i due formati più amati dagli italiani, è plebiscito. Insieme, rappresentano il 78% della pasta venduta in tutto il Paese, tenendo in considerazione che quando parliamo di spaghetti e penne ci riferiamo a tutta la categoria di spaghettini, spaghettoni, pennette, mezze penne, pennoni e tutte le diciture affini che riportano allo stesso formato. A partire dalla 3° posizione, cominciano a delinearsi le preferenze regionali, con formati di pasta iconici utilizzati per le ricette della tradizione. Al Nord (ovest ed est) vincono i Fusilli mentre nel centro sono le paste corte come le Mezze Maniche a farla da padrone e al sud la preferenza va alla pasta per brodi e minestre, con la Pasta Mista ad occupare la maggior parte della sezione. Viceversa, al 4° posto, al Nord (ovest ed est) e al Sud vince la pasta corta contro i Fusilli che conquistano il Centro e infine, in 5° posizione, la pasta per brodi e minestre predomina al Nord mentre al Centro e al Sud vincono i Rigatoni/Tortiglioni/Maccheroni.

FORMA, TRAFILA E CAPACITÀ DI CONTENERE I SUGHI: ECCO I SEGRETI DELL’ABBINAMENTO PERFETTO

Ogni regione, ogni campanile ha la sua ricetta simbolo, ogni italiano ha il suo preferito ma, al di là di alcune nozioni di base, non tutti sanno che certi formati danno il meglio di sé con determinati tipi di sugo e non con altri. E che esistono regole precise per l’abbinamento. I pastai di Unione Italiana Food in vista del Natale propongono una guida all’abbinamento e 5 ricette delle feste con i formati di pasta più amati (vedi Focus 1). Alcuni abbinamenti vengono da soli o, meglio, sono figli di tradizione e consuetudini secolari (Spaghetti aglio olio e peperoncino, Trofie con il pesto, Tagliatelle con il ragù, Ziti con la salsa genovese), altre sono coppie più aperte (come la Carbonara che, sempre più spesso, abbandona la pasta lunga preferendo rigatoni e mezze maniche). Ma come orientarsi con gli abbinamenti più quotidiani o creativi? Sono quattro i parametri da tenere d'occhio:

1.OSSERVIAMO IL FORMATO

In che modo la forma della pasta incontra il condimento? Le spire del fusillo o le righe di una penna catturano il sugo, lo spaghetto lo avvolge, una lumachina lo accoglie e così via. Un solo elemento, anche piccolo, cambia tutto: la curvatura di un formato, una variazione nel suo spessore tra rigo e valle, un profumo nel sugo, tempi e modi di cottura (classica, ripassata in padella o risottata, reidratata), perfino il modo di servirla nel piatto o lo strumento con cui la mangiamo: forchetta o cucchiaio? Ci sono sughi più corposi e sughi più lisci. E paste versatili, che riescono a valorizzare condimenti di consistenza diversa, o formati “progettati” per dare il meglio proprio con quell’abbinamento.

2.LA TRAFILA, QUESTIONE DI TEXTURE

La trafilatura ci fa capire come si comporterà la pasta in cottura (e mantecatura) ma anche la sua sensazione in bocca. Da una trafilatura in teflon si ottiene una pasta dal cuore più croccante, mentre una pasta trafilata al bronzo risulta più omogenea. E ancora, la superficie porosa o rigata cattura meglio i sughi più sciolti, mentre una texture più liscia è perfetta con sughi più “avvolgenti”.

3.LA PROVA DELLA FORCHETTA (O DEL CUCCHIAIO) PER CAPIRE L’INTENSITÀ DEL BOCCONE

La impariamo prima assaggiando singolarmente il formato e il condimento, la cui intensità dovrà essere direttamente proporzionale a quella della pasta. Un bucatino o un pacchero richiedono una masticazione più lunga di una pastina. Analogamente, un sugo robusto come quello alla Carbonara non è adatto ai finissimi Capelli d’angelo mentre le Tagliatelle non hanno alcuna possibilità con le consistenze leggere ed eteree di un aglio, olio e peperoncino. Le Pennette o i Ditalini si trovano bene anche in un cucchiaio, etc.

4.LA TECNICA DI COTTURA GIUSTA PER RENDERE PERFETTO L’INCONTRO

Se ci sono tutti i presupposti per un flirt tra pasta e condimento, il cuoco fornisce l’aiutino per rendere i partner inseparabili. I pastai italiani forniscono sulla confezione e sui siti aziendali tutte le indicazioni su come valorizzare al meglio il formato con la cottura. Per esempio, mantecando in padella con un cucchiaio di acqua di cottura o un filo d’olio per fare l’emulsione. O scegliendo il metodo di cottura più adatto, come la cottura risottata per legare i sughi più liquidi ai formati più lisci (per esempio gli spaghetti aglio Olio e peperoncino), la finitura in padella delle linguine con le vongole per generare la cremina dalla parte più sottile delle “alette” e così via.

Secondo Margherita Mastromauro, Presidente dei pastai di Unione Italiana Food, la pasta è una e molteplice. In Italia siamo i custodi della tradizione. Abbiamo le nostre preferenze ma non rinunciamo a cambiare le carte in tavola e sperimentazioni e stravolgimenti si richiamano, per affinità o contrasto o reinterpretazione, al nostro patrimonio alimentare. Proprio questa sua versatilità e la capacità di adattarsi a ingredienti diversi in combinazioni infinite fanno della pasta un alimento sempre contemporaneo e globale. Proprio per questo, accanto ai cinquecento formati attuali di pasta censiti, le aziende continuano a sviluppare per innovare l’architettura della pasta e andare incontro alle nuove esigenze dei consumatori, con impegno e maestria, e con la speranza che in ogni parte del mondo tutti possano trovare la loro pasta preferita e l’abbinamento del cuore”.

ECCO COME ABBINARE I FORMATI DI PASTA PIÙ POPOLARI SECONDO I PASTAI DI UNIONE ITALIANA FOOD

PASTA LUNGA:

  • Bucatini: amatriciana, gricia, sughi strutturati con pomodoro e formaggi
  • Bavette: sughi semplici di pesce, pesto alla genovese
  • Capellini: minestre
  • Fusilli: con ragù alla napoletana, sughi di carne, ricotta
  • Lasagne: sughi ricchi di carne, formaggi e verdure
  • Maccheroncini: ragù alla napoletana, sughi di carne
  • Rigatoni: sughi corposi, ragù di carne, verdure, salsiccia, adatti anche a timballi al forno, con sughi di carne
  • Spaghetti: serviti asciutti, con filetto di pomodoro, sughi all’olio, sughi di pesce, carbonara
  • Ziti: serviti asciutti, in timballo o spezzati con ragù alla napoletana o sughi di carne

PASTA CORTA:

  • Conchiglie: con salsa di pomodoro, sughi semplici, sughi di carne
  • Farfalle: sughi semplici all’olio, paste fredde estive
  • Mezze maniche rigate: pomodoro fresco o sughi semplici al burro, carbonara
  • Orecchiette: cime di rapa, sughi al pomodoro e ricotta
  • Pasta mista: in brodo, brodo, minestroni, zuppe, la pasta e fagioli
  • Penne lisce: sughi leggeri di pesce e verdure, pasta fredda
  • Paccheri: ragù di pesce, sughi corposi di verdure
  • Trofie: lessate con fagiolini e patate e poi condite con il classico pesto alla genovese

 

5 RICETTE DELLE FESTE CON I FORMATI DI PASTA PIÙ AMATI

A CURA DELLO CHEF SIMONE RUGIATI

1.SPAGHETTONE CON CREMA DI RISO ALLO ZAFFERANO, PEPE SARAWAK, PANCETTA AFFUMICATA

Ingredienti - Riso 200 gr, Zafferano 2 bustine, Sale qb, Pepe sarawak qb, Spaghetti 400 gr, Pecorino 100 gr

Preparazione - Iniziamo dalla salsa di amido mettendo a bollire 200 gr di riso bianco nel doppio del suo peso di acqua. Dovrà cuocere 30 minuti e riposarne 5. È necessario che il riso sia sempre sommerso da almeno 3 cm di acqua, quindi dovrete aggiungerne alla dose indicata. Quando pronto scolatelo di modo da tenere l’acqua di cottura che a questo punto sarà diventata una crema semi trasparente e collosa, ossia l’amido del riso. Alla salsa di amido aggiungete lo zafferano, il pecorino e frullate tutto quando aggiustando di sale e pepe. Mettete a cuocere gli spaghetti e in ultimo cuocete la vostra pancetta a cubetti. Una volta pronta asciugate il grasso in eccesso. Mantecate la pasta insieme alla salsa e alla pancetta, servite in una fondina con un cucchiaio di salsa sul fondo e una grattugiata di pecorino.

2.SPAGHETTI AL “PESCE PERSO”

Ingredienti - Spaghetti 400 gr, 1 cucchiaio di olio evo, Peperoncino a piacere, ½ spicchio d’aglio, 4/5 capperi dissalati, 1 cipolla piccola, 3 filetti d’acciuga, 3 cucchiai di liquido dei pelati, 1 pelato privato dei semi, 3 olive nere, 1 cucchiaino di origano, 4 gocce di limone. Per il crumble: 1 fetta di pane vecchio grattugiato, 1 cucchiaino d’olio, 2 gocce di olio d’acciughe

Preparazione - In una padella, preparate il fondo di cottura con olio, peperoncino senza semi, aglio senza anima interna e tritato fino ed infine capperi dissalati e tritati finemente e i filetti d’acciuga. Fate cuocere lentamente, a fuoco basso, aggiungendo la cipolla rossa o cipollotto fresco tagliato fino. A questo punto, iniziate a bollire la pasta e a preparare il crumble di pane: basterà far saltare in padella il pane grattugiato per circa 2 minuti a fuoco medio/alto. Nel frattempo, preparate i pomodori pelati eliminando l’attaccatura al picciolo e tagliateli a fette, scartando i semi; con poca acqua del barattolo sfumate il fondo, aggiungete l’origano, le olive nere denocciolate, i filetti di pomodoro a crudo, delle gocce di succo di limone e buccia di limone, una parte del crumble di pane condito con olio e olio di acciughe e infine saltate la pasta. Disponete la restante parte del crumble on top.

3.PENNE ALLO SPADA CON PESTO DI PISTACCHI

Ingredienti - 320 g di penne, 120 g di pesto di pistacchi di bronte, 250 g di pesce spada, 100 g di ragusano grattugiato, 4 pomodori datterini, 1 arancia non trattata, 1/4 bicchiere di vino bianco, 1 spicchio di aglio, olio extravergine, sale, pepe

Preparazione - Schiacciare l’aglio, metterlo in una padella con un filo di olio extravergine, aggiungere i pomodori tagliati in 4 parti e stufare dolcemente il tutto. Tagliare il pesce spada a cubetti e metterlo nella padella: quando sarà ben rosolato, sfumare con il vino bianco e regolare di sale e pepe. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata e tuffarla ancora al dente nella padella con la salsa. Terminare la cottura con l’acqua della pasta e completare il piatto con il pesto di pistacchi, il ragusano e un’abbondante grattugiata di buccia di arancia.

4.FUSILLI DI VERDURE

Ingredienti - Fusilli di farro o integrali 100 gr, 4 carciofi, 1 spicchio aglio, 1 scalogno, peperoncino qb, pecorino semi stagionato qb, sale e pepe, olio evo, vino bianco

Preparazione – Pulire i carciofi bagnandoli in acqua e limone e tagliarli in due, dopo aver tolto le foglie esterne e il fieno centrale. Mettere in padella lo scalogno a fiamma bassa con olio Evo ed eventuale peperoncino se gradito, e uno spicchio d’aglio tagliato in due o schiacciato. Alzare la fiamma e togliere l’aglio e il peperoncino. Cominciare a trifolare i carciofi, cominciando dalla parte delle foglie, tagliata più sottile, rosolandola e sfumandola con poco vino bianco e un po’ d’acqua per ammorbidirli. Spostare il tutto in un piatto e cominciare a saltare la base dei carciofi a dadini piccoli finché non diventano croccanti, unire sale e pepe e riunire l’altra parte di carciofi, unendo sempre un po’ d’acqua. Separatamente, cuocere i fusilli in acqua e scolarli all’interno del condimento, molto molto al dente, in modo da far assorbire tutto il condimento liquido all’interno della pasta. A questo punto, unire il pecorino semi stagionato per mantecare e il resto a scaglie sopra. A scelta, si può profumare con della buccia di limone.

Far andare in padella lo scalogno tagliato a fettine con l’olio evo, l’aglio e il peperoncino. Trifolare i carciofi e sfumare con il vino bianco. Aggiustare di sale e pepe. Saltare i fusilli in padella e mantecare con il pecorino. Profumare con la buccia di limone. 

5.MEZZAMANICA DI FARRO, CACIO, PEPE E CRUSCA

Ingredienti - Crusca Sohn 1 bustina a porzione, Mezzamanica di farro 400 gr, Pecorino 1 spicchio, Pepe qb. Per la salsa di amido cacio e pepe: riso 200 gr, acqua 400 gr, pecorino 100 gr

Preparazione

Iniziamo dalla salsa di amido cacio e pepe mettendo a bollire 200 gr di riso bianco nel doppio del suo peso di acqua. Dovrà cuocere 30 minuti e riposarne 5. È necessario che il riso sia sempre sommerso da almeno 3 cm di acqua, quindi dovrete aggiungerne alla dose indicata. Quando pronto scolatelo di modo da tenere l’acqua di cottura che a questo punto sarà diventata una crema semi trasparente e collosa, ossia l’amido del riso. Alla salsa di amido aggiungete il pecorino, il pepe e frullate tutto quando aggiustando di sale. Cuocete le vostre mezzemaniche, scolatele e saltatele con la salsa cacio e pepe, servite aggiungendo una generosa macinata di pepe, il pecorino grattugiato e la vostra Crusca Sohn.

Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha sottoscritto una convenzione con i rappresentanti delle associazioni e delle federazioni territoriali di donatori di sangue.

La firma è avvenuta al termine di una conferenza stampa alla quale, oltre al presidente Emiliano, hanno partecipato l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese, il direttore del Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale Vito Montanaro e la dirigente del Servizio SGAT – Rap. Istit. e Capitale Umano S.S.R. Antonella Caroli.

A rappresentare il mondo dell’associazionismo sono intervenuti rappresentanti regionali di Croce Rossa Italiana, AVIS, FIDAS, Fratres, l’Associazione Donatori Sangue "Nicola Scarnera" e l’Associazione Salentina Donatori Sangue.

La nuova convenzione si basa sulla deliberazione n° 1559 del 13/11/2023 della Giunta regionale, che recepisce quanto stabilito dall’Accordo concernente la definizione di criteri e principi generali per la regolamentazione delle convenzioni tra regioni, province autonome e associazioni e federazioni di donatori di sangue, stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato- Regioni l’8 luglio 2021.

“Volevo cogliere l'occasione per ringraziare le migliaia e migliaia di volontari che all'interno delle associazioni che raccolgono sangue in Puglia” ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano “ perché ci danno un contributo essenziale, decisivo per la gestione di alcune malattie croniche, soprattutto per la gestione dell'emergenza. Senza le adeguate coperture di sacche di sangue non sarebbero possibili una serie di attività chirurgiche che vengono assicurate da questo lavoro quotidiano, che non va mai in vacanza perché purtroppo le malattie e le necessità di sangue non hanno tregua neanche d'estate o durante le feste di Natale”. “Da parte della Regione di tutti i pugliesi c’è gratitudine verso chi ha impegnato la propria vita nella raccolta di sangue” ha aggiunto il presidente Emiliano, “questo ulteriore protocollo migliorerà l'organizzazione dei servizi, invito tutte le ASL della Puglia nel dare alle associazioni quel sostegno che poi si trasforma in risultati migliori nella raccolta del sangue. Bisogna  incoraggiare con una cura particolare, che mi auguro si riesca sempre a dare ad ogni volontario e ad ogni associazione".

L’assessore regionale alla Salute Rocco Palese ha commentato: "È importante attuare questa sottoscrizione con tutte le associazioni di volontariato della regione perché la donazione di sangue significa donare vita ad altre persone che hanno estremo bisogno. Penso che ci sia anche un grande messaggio di cultura della donazione in un contesto di solidarietà in tema con la festa natalizia. Il mio ringraziamento va al costante impegno dei volontari delle associazioni, sempre in prima linea quando vengono chiamati nelle emergenze. Fa piacere che la Regione oggi dia questo segnale istituzionale molto importante, intendiamo valorizzare al massimo questo impegno e questo accordo".

Concorde il direttore del Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere Animale Vito Montanaro: "Oggi è una giornata in cui celebriamo un ennesimo passo verso l'umanizzazione del rapporto con i nostri cittadini e con i nostri ammalati. Sottoscrivere una convenzione con le associazioni di donatori di sangue per noi è un motivo di grande orgoglio perché consente di poter raccontare a tutti che continua la tradizione del rapporto eccellente con queste organizzazioni. Dobbiamo continuare su questa linea, dobbiamo  incrementare il numero delle donazioni soprattutto di plasma. La Regione Puglia, come tante altre regioni, ha una convenzione con un'azienda che ha il compito di lavorare le sacche di plasma dall'intero territorio regionale per ottenere dei plasmaderivati che, comprati sul mercato, determinerebbero una spesa davvero molto rilevante per il bilancio. Per noi è un motivo di grande soddisfazione, anche perché i derivati del plasma consentono di curare patologie molto problematiche e in alcuni casi rare, così come spesso è anche molto problematico reperire il farmaco plasmaderivato sul mercato".

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