Ancora una intimidazione all’imprenditore campano, trapiantato nel foggiano, Lazzaro D’Auria, colpito più volte dalla “società” foggiana. A intimorirlo, questa volta, la mafia locale l’altro ieri ha dato fuoco a un suo capannone agricolo a Palmoli, in agro San Severo.

Immediatamente i dipendenti si sono adoperati per spegnere le fiamme alte. Tra fumo denso e lingue di fuoco il capannone è andato quasi del tutto distrutto, con ingenti danni economici, forse alcuni milioni di euro.

Durante le operazioni di spegnimento dei dipendenti, uno è stato colto da malore per intossicazione da fumo. Sul posto son giunte unità dei Vigili del Fuoco che dopo alcune ore son riuscite e a domare le fiamme, mentre gli inquirenti hanno già aperto un altro fascicolo per risalire ai colpevoli, dopo aver accertato il dolo. Difatti, da alcune immagini dell’impianto di videosorveglianza, gli inquirenti avrebbero visto un’ombra di una persona avvicinarsi al capannone e lanciare dentro un oggetto che ha dato origine all’incendio.

Per la cronaca, Lazzaro D’Auria da tempo ha detto NO alle intimidazioni mafiose, denunciando i suoi aguzzini sia alle Autorità competenti, sia a mezzo stampa e tv, vivendo sotto scorta.

Non è passato inosservato quest'ultimo atto intimidatorio mafioso agli occhi della Commissione parlamentare antimafia. Il presidente Nicola Morra annuncia un ritorno in Capitanata della Commissione «...per coordinare un lavoro di stimolazione culturale e sociale sul territorio, al fine di fare capire che l'omertà è la migliore alleata di questi criminali» ha scritto sul suo profilo facebook, proseguendo che «Poco fa mi comunicano che l'imprenditore Lazzaro D'Auria, sotto scorta per aver denunciato richieste estorsive da parte appunto della mafia foggiana, è stato oggetto di gravissima intimidazione, con l'incendio di un suo capannone con danni per milioni di euro ed un dipendente intossicato dai fumi del rogo».