Punti di (s)vista. Una macchia a Macchia. Sindaco, perchè?

#contrappunti

Il problema esposto urge un intervento, non solo informativo e mediatico bensì formale e fattivo del comune di pertinenza. Qui c’è in ballo la sicurezza pubblica e sanitaria, che dalle immagini non lasciano alcun dubbio sulla pericolosità.

La scuola che fu, un tempo esistente, funzionante e frequentata, di Macchia -frazione di Monte Sant’Angelo- oggi è un rudere a cielo aperto, con tutti gli annessi che lo caratterizzano per la sua pericolosità.

Da oltre quindici anni abbandonata a sé stessa, senza nessun intervento delle amministrazioni comunali che si sono succedute -si parla di consiliature di ambedue le coalizioni politiche-, la scuola persiste in pericolosissime condizioni strutturali, con l’aggravante che è un ricettacolo per chiunque, anche per l’illegalità. Qui si potrebbe consumare l’ennesimo necrologio di cronaca che l’Italia ci riserva nei suoi TG.

Nel comune dove la parola “Legalità” è diventata il vessillo primeggiante di ogni azione, seppur pare formalmente il format propagandistico per attirare solo l’attenzione, purtroppo bisogna constatare che incombono situazioni che rasentano le liceità nell’affrontare problematiche urbane nella frazione di Macchia.

 

Macchia ScuolaAbbandonata nov2023 03

 

Monte Sant’Angelo è il comune di pertinenza di questa frazione. Un luogo dove un tempo, quello che fu e mai ritornato, era dedito all’agricoltura e pastorizia, dove la costa era l’incanto del luogo, dove finanche il comune limitrofo di Manfredonia continua a chiederne l’annessione. Da anni -e si parla di tempi ancestrali- chi vive a Macchia ad ogni sindaco, che si è insediato legittimamente con il voto dei Montanari, ha chiesto interventi infrastrutturali importanti, come rete idrica e fognaria, pubblica illuminazione, viabilità sicura su strade e non sterrati come ancora insistono, politiche sociali, di lavoro, per il turismo. Mai a pensare che una scuola potesse chiudere e trasferire alunni e maestre nel vicino comune di Manfredonia. È come se una costola della società civile sia stata recisa e buttata nel calderone della brodaglia amministrativa cui molti comuni cucinano per i loro contribuenti.

Eppure quella struttura fu utilizzata da un precedente sindaco -di oltre dieci anni fa- sia per riunioni dell’allora Amministrazione, sia come sede per qualche Consiglio comunale. C’era perfino un locale adibito ad ambulatorio medico, quello di base. Insomma, ha avuto un importante ruolo. E ora?

 

Macchia ScuolaAbbandonata nov2023 02

 

Quella scuola urge di importanti interventi di messa in sicurezza. Di essere risistemata strutturalmente con tutti i servizi per renderla funzionale, ripulita, disinfestata, sanificata e igienizzata, recintata, ripristinando così anche quel po’ che rimane della legalità cui un edifico pubblico, di proprietà del comune -perciò il sindaco è il primo e diretto responsabile di oneri e onori su quella struttura- deve avere almeno per esistere. Poi si penserà cosa farne, giacché di scuola a Macchia non se ne parla.

Un’idea potrebbe essere riconvertire quella struttura in un centro di aggregazione sociale, inclusivo per tutte le età e etnie, un luogo dove incontrarsi, fare cultura solidale, arte, fieristica e hobbistica, semmai anche con un bar per scambiare quattro chiacchiere tra amici mentre si socializza o si legge il giornale. Non un dopolavoro per dar sfogo alle già innumerevoli lamentele di chi grida urbanizzazione e il minimo di civiltà.  

Macchia ha bisogno di ritornare a vivere e non di avere un’ulteriore macchia che la sporca.

 

Macchia ScuolaAbbandonata nov2023 04

 

Da tempo Macchia di Monte Sant’Angelo è morta socialmente e con essa chi vi abita, seppur continua a versare le tasse nelle casse comunali. Un ossimoro sociale e istituzionale creato dal comune stesso. Quel comune de ”La Città dei due siti UNESCO”, di “Un Monte in Cammino” che si prepara al vertice della cultura regionale, dopo la débâcle nazionale.

Un tema che anni fa fu affrontato a Foggia, con l’attuale Parcocittà, oggi centro sociale polifunzionale molto efficiente, dapprima abbandonato per anni nell’incuria totale delle amministrazioni comunali, diventando da anfiteatro e auditorium a fulcro dell’illegalità, dello spaccio di droga, nel polmone verde del capoluogo, Parco San Felice. Basta chiedere a chi oggi lo gestisce e saprà come procedere -tra l’altro amico a questa amministrazione comunale e amico ventennale dello scrivente -.

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Sui social c’è chi in questi giorni l’ex scuola di Macchia l’ha paragonata a Gaza City ringraziando il sindaco per l’abbandono. Chi invece ricorda che dieci anni fa Padre Bortolo avrebbe affermato che c’erano fondi per la messa in sicurezza per quella scuola. Ma di quei fondi non se ne seppe più nulla.

Un dato è incontrovertibilmente vero. Quella struttura pubblica, un tempo una scuola, urge di un intervento di messa in sicurezza e sanitaria, sperando che poi venga riaperta ai cittadini, quei pochi che continuano imperterriti a vivere a Macchia, perché lì hanno la loro casa. Recintarla e renderla interdetta sarebbe la sconfitta del comune di Monte, la disfatta della legalità in territorio che di essa ha fame e sete.

Chi amministra quel manufatto abbandonato e pericolante si responsabilizzi e ascolti i Macchiaioli e prenda spunto da chi sta suggerendo soluzioni.

La testata giornalistica è qui, pronta a dar voce all’Amministrazione comunale e chiunque voglia intervenire per ridare vita a quella ex scuola.

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Ad Maiora!

#puntidisvista ♨️ #freethinker #MacchiaMonteSantAngelo #MonteSantAngelo #Foggia #legalità #scuola #LaCittàdeiDueSitiUNESCO #UnMonteinCammino

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