Il degrado ambientale dell’ex-Enichem di Monte Sant’Angelo-Manfredonia

#contrappunti

«Finite le vacanze estive 2023, al ritorno dal villaggio Ippocampo, vicino Manfredonia, mi sono fatto accompagnare a casa da mio cognato Matteo Spagnuolo, Presidente dell’omonima Ditta Spagnuolo di Manfredonia, il quale mi ha portato a far conoscere i luoghi  e gli insediamenti industriali dell’ex stabilimento Anic-Enichem.

La mia meraviglia è stata quella di trovarmi davanti ad uno spettacolo di inaudito abbandono di tutta la zona, con capannoni industriali dismessi e diroccati, su una estensione di diversi chilometri  di terreni, che appartengono al Comune di Monte Sant’Angelo e di Manfredonia. Vi sono attive solo 3 o 4 industrie, con pochi addetti  e, alcune di esse, come la Şişecam, sono di proprietà straniera, fra cui i turchi. Tutto il resto, quasi il 90 % degli antichi insediamenti dell’Enichem, è tenuto in abbandono, con capannoni in uno stato di degrado ambientale tale che vi regna un silenzio e un abbandono generale, quasi un deserto.

Un territorio quasi del tutto privo di servizi e di infrastrutture, completamente  in abbandono, che avrebbe bisogno soprattutto di una profonda e duratura bonifica, lasciata incompleta sia dall’Eni che dai Comuni che confinano con la Piana di Macchia, Monte Sant’Angelo, Manfredonia e Mattinata. E tutto questo da quando c’è stata la chiusura dell’Enichem, dal 1978, senza che la politica  o il mondo economico, abbia fatto qualcosa per creare delle condizioni di salvaguardia dell’ambiente  e di sviluppo locale, inerenti alle potenzialità dell’intera Piana di Macchia, purtroppo lasciata a se stessa, senza che il mondo politico, oppure investitori italiani ed stranieri potessero sollevare le sorti di una delle zone più belle del Gargano, ma anche dell’intera Capitanata.

Tutto questo nel silenzio assoluto della popolazione locale, che insieme a quella di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Mattinata raggiunge quasi Settantamila abitanti. Gente che purtroppo cerca di trovare lavoro e che di lavoro se ne vede poco, tanto che la maggior parte dei nostri figli e dei nostri giovani sono costretti ad emigrare e a trovare lavoro al Nord. La politica è incapace di sollevare le sorti della Piana di Macchia, né gli incontri bilaterali fra i sindaci di Manfredonia e di Monte Sant’Angelo raggiungono dei risultati positivi per lo sviluppo della zona. Infatti, recentemente c’è stato un incontro, il 26 Settembre 2023,  fra il Sindaco d’Arienzo di Monte Sant’Angelo e il Sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, sul destino dell’area SIN della Piana di Macchia.

Il Sindaco d’Arienzo ha tenuto a sottolineare che “Dopo diversi anni dalla chiusura dell’Enichem, stiamo ancora a ragionare delle bonifiche e di cosa fare di quel terreno. Sto spendendo i miei mandati sulla questione e provo un po’ di sconforto nel momento in cui mi rendo conto che il tempo che un’Amministrazione ha non le permette di incidere a tal punto da arrivare ad una soluzione”. Inoltre si è ribadito che della questione Enichem, purtroppo, nemmeno l’ENI, se ne è occupato.

La causa?

Una deficienza normativa. Ad ogni buon conto, il Sindaco d’Arienzo ha informato che il Comune di Monte Sant’Angelo ha ricevuto un finanziamento di 1,4 milioni di euro, “non per la bonifica, essendo una somma insufficiente per realizzarla, ma perché indagare su quali terreni bisogna incominciare ad intervenire”. Da più parti è venuta la proposta di prendere in considerazione l’idea di una Area produttiva paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzata, cioè uno “strumento di pianificazione urbanistica a forte valenza partecipativa”. Cioè creare una APPEA territoriale che preveda la riqualificazione dell’area, salvaguardando l’ambiente e a beneficio di tutta la popolazione».

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