L'Arma dei Carabinieri nei giorni scorsi ha festeggiato la “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma ed in questa data si ricorda anche la “Giornata dell’Orfano”, profondamente sentita dai militari dell’Arma che si stringono ai tutti i figli dei colleghi scomparsi. Nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, S.E. Reverendissima Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ha officiato una Santa Messa, unitamente all’Ordinario Militare, Arcivescovo Santo Marcianò, a cui hanno partecipato il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto; il Ministro dell’Interno, Dott. Matteo Piantedosi; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Giuseppe Cavo Dragone ed il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi.
Il Cardinale ZUPPI, nel corso dell’omelia, si è soffermato sul Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto descritto come “Servo di Dio ed Eroe della Patria che pagò con il sacrificio della vita il suo impegno nell’Arma dei Carabinieri” e ancora “con la sua semplicità insegna la Fede ed il servizio a tutti noi”; inoltre nel ricordare la ricorrenza odierna ha sottolineato come la Virgo Fidelis “conserva il bene umano più prezioso che possediamo, la nostra umanità e quella del prossimo”. L’affetto dei militari dell’Arma è dimostrato anche materialmente attraverso l’Opera Nazionale di Assistenza per gli orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri (O.N.A.O.M.A.C), un Ente Morale di natura privatistica che dal 1948 assiste gli orfani tramite un piccolo contributo volontario mensile elargito dai militari di ogni ordine e grado dell'Arma dei Carabinieri. Infatti, sia a Roma - al termine della Messa a Trastevere - sia in altre regioni d’Italia, con piccole ma significative cerimonie, sono state consegnate delle borse di studio quali premi “di buon profitto” agli orfani maggiormente distintisi nel rendimento scolastico e delle targhe d’argento ai neo-laureati, segno concreto di vicinanza alle famiglie dei colleghi scomparsi. La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando Papa Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma dei Carabinieri, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la Presentazione di Maria Vergine al tempio e anniversario della “Battaglia di Culqualber”.
Il 21 novembre del 1941 ebbe anche luogo una delle più cruente battaglie in terra d’Africa, nella quale un Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Quei Caduti sono entrati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace e in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio. Alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri fu conferita, per il fatto d’arme, la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale.
L’Associazione Tradizione Fujente, al fine di promuovere eventi socio-culturali e di natura tradizionale nonché manifestazioni rivolte ai bambini e ragazzi della città, dopo gli ottimi risultati conseguiti per gli eventi organzizzati nei mesi precedenti e dopo la pausa estiva, riparte con la programmazione per gli eventi autunnali, invernali e per iniziare la pianificazione della Festa del Soccorso 2024. Tali eventi si rivolgono a tutta la cittadinanza, alla propria economia, allo sviluppo del lavoro ed al proseguo delle bellissime tradizioni locali che indubbiamente vanno salvaguardate e tramandate.
L’Assemblea dei soci, nell’incontro tenutosi in data 13.09.2023, ha deliberato alcune attività autunnali, dedicate soprattutto ai bambini e ragazzi da esplicarsi sia con l’aiuto dei genitori (da farsi a casa) che dei propri insegnati (da realizzare a scuola). Sono altresì allo sviluppo alcune attività che si svolgeranno direttamente presso la sede associativa, così da renderla un punto di ritrovo e di condivisione.
Nel mese di dicembre, dopo le riuscitissime precedenti edizioni, si svolgeranno i Mercatini di Natale con tanti eventi per grandi e piccini. Altresì, in collaborazione con alcune Associazioni di volontariato locali, presso le proprie sedi, l’Associazione Tradizione Fujente svolgerà attività di solidarietà a favore degli utenti di tali Associazioni con canti, balli, intrattenimenti vari e molto altro ancora.
Sono allo studio alcune attività per i primi mesi del 2024 che culmineranno a maggio con l’evento clou: la tradizionale festa patronale in onore di Maria SS del Soccorso.
Al riguardo, oltre ad avviare la propria programmazione, l’Associazione Tradizione Fujente, chiede sin da ora alle Autorità religiose, di esprimersi in via ufficiale ed immediata, circa le date effettive della prossima Festa del Soccorso: come tradizione vuole la festa si svolgerà a cavallo della 3^ domenica di maggio che, per il 2024, è domenica 19. In tale data la chiesa festeggeggerà la Pentecoste. Inoltre, assodato che le prossime elezioni amministrative (comunali) ed Europee potrebbero svolgersi tra l’ultima domenica di maggio e la prima di giugno, domenica 19 maggio la solenne processione uscirebbe di mattina (come lo scorso anno sebbene fosse stata posticipata di una settimana e sebbene fosse Pentecoste)? E’ giusto che la “chiesa” si esprima immediatamente per permettere a tutti di potersi organizzare per tempo e soprattutto per permettere alle Associazioni che collaborano nell’organizzazione degli eventi, di avere certezze con congruo anticipo al fine di una più ottimale organizzazione. Inoltre è emersa anche la proposta di indire con immediatezza, un tavolo di coordinamento tra l’Amministrazione Comunale, le Forze dell’Ordine, i responsabili religiosi e le varie Associazioni che organizzano la festa, così da definire sin da subito le direttive che permetterebbero il regolare svolgimento della manifestazione con tutte le accortezze previste dall’attuale normativa, senza ricadere negli episodi che da troppi anni si ripetono puntualmente poche ore prima dello svolgimento della festa. La certezza delle direttive, date con congruo anticipo, permetterebbe senza ombra di dubbio, una più attenta e significativa organizzazione al fine dell’ottima riuscita della Festa del Soccorso.
Lo staff associativo ha le idee chiare sul futuro ed auspica una più attenta collaborazione della cittadinanza e delle imprese locali con l’Associazione Tradizione Fujente, al fine di ridare a San Severo le giuste attenzioni che servano da traino non solo per l’economia locale ma anche per un aspetto culturale, sociale, turistico e tradizionale.
La Festa Patronale di Lucera in onore di Santa Maria Patrona si è chiusa ieri sera con un bagno di folla in Piazza Matteotti, dove si è esibita Elettra Lamborghini in un concerto esplosivo, come i tradizionali fuochi d’artificio a chiudere i festeggiamenti, nell’area dell’Anfiteatro alle ore 01:00. In contemporanea a Piazza Duomo, fulcro indiscusso del ferragosto lucerino. grande successo dell’orchestra dei fiati “Silvio Mancini” di Lucera, diretta dal M° Antonello Ciccone, e del “trio Caruso” dei tre tenori composto dal M° Marco Ferrante, dal M° Stefano Sorrentino e dal M° Alessandro Fortunato, che hanno eseguito alcuni brani del repertorio classico napoletano e l’arcinoto brano sanremese “Grande Amore” de “Il Volo”.
Entusiasta del successo dei festeggiamenti è il Comitato Feste Patronali che quest’anno, guidato dal concetto di “condivisione”, è riuscito a coinvolgere istituzioni, associazioni e organizzazioni cittadine nell’organizzazione di una lunga serie di eventi che si sono alternati a celebrazioni religiose e processioni, nel rispetto della tradizione dei riti religiosi e delle usanze, riuscendo anche ad introdurre novità che sono state molto apprezzate. Diverse migliaia le presenze, anche da fuori regione, nelle piazze e nella serata finale.
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“Siamo davvero soddisfatti e contenti – commenta Francesco Finizio, presidente del Comitato – perché è stata una festa meravigliosa che ha animato per giorni la città e ha registrato un larghissimo consenso in tutti gli appuntamenti proposti. Siamo stati impegnati in maniera che definirei ‘appassionata’, però i risultati sono stati più che soddisfacenti e tangibili. Siamo felici perché il bilancio è positivo e poi perché abbiamo ricevuto il plauso da parte della Curia vescovile, delle istituzioni e soprattutto della gente: vedere testimonianze di affetto per questa festa ci rende orgogliosi e già pronti, eventualmente, per il prossimo anno”.
La Patrona è stata omaggiata con iniziative già a partire dal mese di giugno con il cartellone “Aspettando Santa Maria”, che ha visto anche un inedito concerto di quattro corali della Diocesi di Lucera-Troia.
Quindi sono seguite numerose manifestazioni a carattere folcloristico e rievocativo, organizzate dall’Aps Cinque Porte storiche, culturale e artistico ospitate sia nella Corte del Palazzo vescovile e nel Circolo Unione, e musicale, anche in contemporanea in luoghi diversi, con in particolare la toccante “Serenata a Maria”, con la Corale Santa Cecilia - don Eduardo Di Giovine e i cori parrocchiali che si è tenuta nella Cattedrale, e la suggestiva accensione musicale delle luminarie con Silvia Mezzanotte e la Melos Orchestra, con la partecipazione a sorpresa di Valerio Scanu.
Il tutto nel segno della devozione all’Assunta, che ha raggiunto il culmine nel triduo del 14, 15 e 16 agosto, e finanziato con il contributo economico di singoli cittadini, di associazioni, di aziende e del Comune di Lucera.
Ricordi di un tempo che fu. La Foggia ferragostana dal periodo del CoVid-19, ed è giustificabile, e da quando è stata commissariata, non giustificabile, non è più la stessa. È una Foggia spenta, senza luce, senza la sua tradizionale festa di Ferragosto.
La città non festeggia più perché manca l’aria festosa. Quella creata ad hoc, sempre voluta dal Comune e da chi lo amministrava, dalla Curia, dalle associazioni, da chi aveva a cuore questo periodo. Pare che tutto sia andato perso perché chi doveva “dettare” la scaletta ora la salta.
Una città senza luminarie, senza quelle bancarelle di ambulanti che animavano e accompagnavano lo struscio serale dei foggiani e che facevano tanto felici i bambini. Una Foggia spogliata delle sue tradizioni, del suo folclore, delle sue ricorrenze sacre e pagane, dove finanche la processione del 14 agosto ha ridotto percorsi e tempistiche. Una “Foggia spenta, senza luce”, dove perfino le solite vie in festa, spesso con l’aiuto dei commercianti, pullulavano di gente sorridente e soddisfatta. Sarà anche vero che la crisi economica ha ridotto le aspettative, ma c’è chi volutamente le ha abbattute, edulcorandone i motivi con sicurezza e legalità e nascondendoli sotto il tappeto come si fa con la polvere.
Quest’anno si è solo pensato ad accontentare i cittadini presenti, e statene pur certi che a Foggia il 15 agosto ritornano i foggiani, animando la tre giorni, 13 – 14 e 15, con due concerti musicali e i fuochi pirotecnici. Oddio, due eventi musicali di rilievo per gli artisti esibiti, Antonino e Tiromancino, con un finale pirotecnico dal Pronao della Villa Comunale. Ma non ha saziato i foggiani, sempre malinconici per l’assenza di luminarie e ambulanti per quelle vie da decenni animate, festose, illuminate e attese da un anno.
Il sentore si è avuto fin dal 16 luglio, ricorrenza della Madonna del Carmine, quella festa tanto sentita quanto voluta e vissuta, che quest’anno si è svolta smorzata e solo grazie alla confraternita locale ha avuto i suoi botti d’artificio e qualche bancarella innanzi la chiesa. Si è proseguito con quella di Sant’Anna, il 26 luglio, che non si è svolta. Quest’ultima una festa lontana nei secoli e sempre viva, negata per la tanto urlata e poco compiuta sicurezza urbana che una Commissione straordinaria prefettizia del Comune di Foggia con il beneplacito della Prefettura hanno negato ai foggiani. «Quest’anno “pizz fritt e ciammaruchelle” sop’ a via Sant’Sant’Antonio l’hamm vist cu binocolo» il commento in vernacolo dei più anziani legati alla Festa di Sant’Anna. Mentre i bambini reclamavano le ormai consuete giostre, appuntamento atteso di ano in anno.
Ma non è tutto, perché oltre alle due istituzioni laiche anzidette, ve n’è una terza, religiosa, quella Curia verticisticamente comandata da un monsignore che nel tempo, con le direttive di Prefettura e Comune commissariato, ha modificato tragitto e tempistiche della Santa Processione dell’Assunta, di quella Madonna a noi tanto cara e protettrice di Foggia, L’iconavetere Madonna dei Sette Veli. Se un tempo, che fu ormai, la processione ripercorreva le storiche e antiche vie foggiane dove, secondo scritti e leggende, fu ritrovato il Sacro Tavolo dell’iconavetere, oggi quel Tavolo è portato in spalla trascurando Via Arpi, la via più antica di Foggia e menzionata nelle scritture religiose. Una mancanza che ha indignato il popolo foggiano, che più volte si è chiesto il perché di questa assurda scellerata scelta, specie se in testa alla cerimonia c’è un prelato. Meno male che non è stato reciso anche quello storico e tradizionale cordone ombelicale che vuole il Sacro Tavolo passare innanzi al luogo del ritrovamento dell’Iconavetere, quell’antica pozza d’acqua, ora fontana, dove due buoi si inginocchiarono alla vista del volto della Madonna dei Sette Veli. Tradizioni annullate, recise dalla storia di una città devota alla sua protettrice, per mano della sua stessa istituzione.
Ascoltando molti fedeli, giovani e attempati, parrebbe che la Curia negli scorsi mesi abbia ricevuto alcune lettere di richieste di spiegazioni su questa scelta, già fatta l’anno scorso. Missive senza risposte, tranne una, Monsignore non risponde ai fedeli e se la processione non passa da Via Arpi, in particolar costeggiando la chiesa di San Tommaso, è per la sicurezza del Sacro Tavolo, che potrebbe cadere per le scadenti condizioni del piano stradale. Una “bufala”, si suppone, grande quanto chi l’ha artatamente architettata, poiché per decenni quella strada, anche in peggiori condizioni, ha ospitato la processione. “Boutade” decisa dal Comune di Foggia, dalla Curia o dalla Prefettura, sapendo bene che Via Arpi è sempre stata costituita da lastroni di pietra per mantenere lo status antico? La risposta non si saprà mai, giacché i loro “capi” non rispondono al popolo foggiano. Non risponde monsignore, credendo di essere ancora quel Generale dell’Esercito Italiano, in quiescenza dall’ordinariato militare per l'Italia, a cui pare che manchi la truppa ora costituita da credenti e fedeli civili che meritano risposte. Non rispondono, miseri loro!
Sicurezza urbana a fronte di non far più svolgere feste tradizionali, in una provincia zeppa di eventi storici, religiosi, musicali, festosi, folcloristici. In Capitanata anche quest’anno si sono svolte tantissime sagre e i foggiani si son spostati lì. Solo nel capoluogo non s’ha da fare.
E perché? A Foggia c’è la mafia, c’è la criminalità, si spacciano droga e armi, si commettono omicidi, si chiede il pizzo, l’usura cresce, prospera la prostituzione in casa e quella in strade cittadine e extraurbane, ci sono le baby-gang, ci sono i parcheggiatori abusivi, spesso violenti, nei parcheggi dei centri commerciali, antistanti le istituzioni e ospedali, e in molte aree cittadine transitate dalla Forze dell’ordine, ci sono i motocicli e monopattini che sfrecciano tra la folla al passeggio, c’è l’area pedonale diventata parcheggio abusivo per autovetture, ci sono le bancarelle di ambulanti spacciate per abusive, ci sono palchi rionali con cantanti neomelodici che secondo quei “capi” cantano l’illegalità. Ma chi li deve sanzionare, chi è deputato al controllo della sicurezza urbana, dov’è?
È vero ed è sotto gli occhi di tutti, specie nelle ore serali e nei weekend, sono a fare posti di blocco stanziali, sempre negli stessi luoghi e lontano da dove davvero pullula la criminalità, per casse istituzionali sempre più fameliche e resoconti da mostrare al Viminale per poi far stillare relazioni che immancabilmente fanno sprofondare Foggia. E se qualche volta con una retata si “grida” al successo dello Stato per un’operazione che arresta già arrestati si crede di avere ristabilito la tanto all’occasione urlata legalità, termine usato e abusato all’occorrenza. È la Foggia degli stalli blu tout court volgendo pagina ad alcune norme del Codice della Strada. Intanto a Piazza Mercato, nel quartiere Ferrovia, dentro la Villa Comunale con boschetto annesso e non illuminato, a Parco San Felice, nei rioni CEP e Candelaro, e chi he più ne metta, prolifica l’illegalità, la violenza, l’intimidazione, le risse, la vendita di alcolici ai minori, lo spaccio di droga, gli scippi, gli abusi fisici, furti di auto e negli appartamenti, le rapine.
Ma le feste religiose rionali non s’hanno da fare e con esse anche quelle tradizionali con luminarie e bancarelle annesse, negando al Sacro Tavolo di essere venerato dai fedeli nell’antica Foggia e negando ai bambini la gioia dei colori festosi che solo poche volte all’anno possono ammirare.
Un modo per annientare tradizioni che sono storia e cultura locale, sono valori che vanno preservati, ricordati e realizzati di generazione in generazione.
“La processione si vede quando si ritira” dice un detto. A breve finirà quella di monsignore e dei commissari, sperando in quella politica, che sia migliore e onesta delle precedenti, senza ritorni di chi ha ricoperto Foggia di vergogna, un'onta indelebile ma smacchiabile, e poi riscattabile. Al futuro Sindaco, Giunta e Consiglio comunale si chiede tutto ciò, altrimenti non candidatevi.
Ad Maiora!
#puntidisvista ♨️ #freethinker #Foggia #legalità #Iconavetere #MadonnaSetteVeli #contrappunti #ferragosto
Siamo agli sgoccioli e Torremaggiore si prepara a festeggiare il suo Santo Patrono, San Sabino.
Dal 02 al 05 giugno 2023 il centro dell’Alto Tavoliere sarà illuminato a festa. Musica e sport, sacre Eucarestie, giochi e fuochi pirotecnici, bande musicali, saranno protagoniste della tanto attesa ricorrenza.
Il Comitato Feste Patronali “San Sabino”, da tempo con il motore ben caldo e pronto a partire, ha pubblicato il programma giornaliero degli eventi.
Eccolo nei quattro fotogrammi animati.
Chi è San Sabino?
San Sabino nacque a Canosa di Puglia il 1° agosto del 461 d.C. da una nobile ed agiata famiglia. Studiò le Sacre Scritture e fu ordinato sacerdote nel 486. Si dedicò ad aiutare concretamente orfani e bisognosi. Venne scelto dal clero e dal popolo come vescovo della sua città natale e ben presto la sua fama si diffuse oltre i confini della sua città. Fu anche un eccelso diplomatico e per questa sua qualità molti pontefici si rivolsero a lui. Divenne amico di San Benedetto, affrontando anche problemi del tempo legati a Totila re dei Goti che rappresentava una vera minaccia per Roma e per l'Italia. Tuttavia, Totila, quando cominciò a saccheggiare la Puglia risparmiò la diocesi di Canosa per la venerazione che nutriva nei suoi confronti. Sabino aveva doti non comuni, e capì, ormai anziano quando un servo corrotto di un arcidiacono gli diede da bere una tazza con dentro del veleno. Sabino bevve il veleno senza morire, mentre la morte arrivò al corruttore. San Sabino morì il 9 febbraio del 566 all'età di 105 anni.
San Sabino e Torremaggiore.
Nell'odierna Torremaggiore, il culto di San Sabino ha avuto origine dal Casale del Monastero di Terra Maggiore frequentato da Monaci Benedettini che importarono il culto di San Sabino e di conseguenza egli, risulta essere l’originario Patrono di Torremaggiore come da bolla di Onorio III del 1216. La devozione al santo era legata anche ad un'opera idrica, la cui traccia resta solo nella memoria, cioè il pozzo di San Sabino. L'antica chiesa di San Sabino venne distrutta dal Comune di Torremaggiore negli anni '50 del Novecento. La Chiesa di San Sabino dal 1953 fu dipendente dalla Chiesa di Santa Maria della Strada, quando quest'ultima diventò parrocchia. Ed è proprio qui che ora si trova il simulacro del santo. Dal 1834 fu istituita una fiera agricola e del bestiame e fu deciso come data della festività la prima domenica di giugno. In realtà, la processione avveniva il pomeriggio del sabato, mentre la fiera durava tre giorni. Oggi la fiera è soprattutto di mezzi agricoli ed articoli vari, mentre la processione si articola su due giorni, il sabato pomeriggio e la domenica mattina.
Dalla mattina e per tutta la giornata del 26 maggio, Roseto Valfortore rinnoverà il suo patto di fede e devozione con il suo Santo Patrono.
Dal balcone della chiesetta-oratorio di San Filippo Neri saranno lanciati verdure, pane e formaggio alla folla e dalla fontanella appositamente installata in piazza sgorgheranno acqua, latte e vino: Roseto Valfortore onora così il suo patrono, Santo della Gioia e dell’abbondanza, modello di carità. È il rito più caratteristico e folkloristico di uno dei Borghi più belli d’Italia.
Dai balconi pendono arazzi e coperte che addobbano le strade del grazioso borgo insieme ai lumini votivi, in segno di devozione.
Quando la statua del santo, portata in processione attraverso le vie del paese, giungerà in piazza Bartolomeo III, cittadini e visitatori potranno assistere al perpetuarsi dell’antico rito
Il parroco, don Stefano, distribuirà ai fedeli, fave, insalata e altri ortaggi, pane e formaggio, che soprattutto i bambini, ma anche i grandi, si divertiranno a prenderli al volo o a raccoglierli
LA STORIA
Si tratta di una tradizione antichissima, un rito che si ripeterà ancora una volta il prossimo 26 maggio. Nel 1623 l’arciprete De Santis portò a Roseto il culto di San Filippo Neri, diventato poi il patrono del paese. Nella sua abitazione, trasformata in oratorio, si conserva un prezioso busto d’argento del santo. Fiorentino d'origine, San Filippo Neri si trasferì a Roma quando era ancora molto giovane. Nella città eterna ricevette l’appellativo di “secondo apostolo di Roma” per la determinazione con cui cercava di riportare sulla retta via una città sempre più corrotta e pericolosa. Fu ribattezzato dai fedeli come il “Santo della gioia”, grazie alla straordinaria capacità dimostrata nel coinvolgere i giovani, ragazze e ragazzi di strada con cui pregava e cantava. Restano memorabili alcuni suoi detti sarcastici, quali ad esempio lo “State buoni se potete”, titolo di un omonimo film sulla sua vita, o il “Ma va’ a morì ammazzato…per la fede” che gli valsero anche l’appellativo di “buffone di Dio”.
“In occasione della festa del Soccorso, la più amata e più attesa Festa per i cittadini Sanseveresi - dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore alla Cultura Celeste Iacovino, - l’Amministrazione comunale ha predisposto un calendario di eventi che arricchiscono ulteriormente la programmazione predisposta, come di consueto, dalla Arciconfraternita e dalle tante associazioni coinvolte nella festa”.
Il programma prevede numerosi appuntamenti, sia a carattere religioso che laico-ricreativo a cui partecipano un numero considerevole di persone, in quanto oltre ai cittadini devoti alla Santa Patrona, molte famiglie sanseveresi che vivono fuori città e turisti provenienti anche da fuori Italia, amano seguire tutte le attività programmate.
Già da domani sabato13 maggio 2023, nell’ambito del progetto “Divini Sapori”, che ha goduto del finanziamento del Gal Daunia rurale 2020 con il bando 4.4. di cui il comune di San Severo è capofila, e che coinvolge tutti i comuni soci del Gal Daunia Rurale, il calendario presenta tre appuntamenti:
-Alle ore 10,00, punto di ritrovo dinanzi alla Galleria d’Arte Moderna Luigi Schingo, Corso Giuseppe Garibaldi n.9 si comincia con una passeggiata culturale alla scoperta del centro storico sanseverese, con la guida turistica Giuseppe Dell’Oglio.
-Alle ore 12,00 nella Galleria d’Aalle d’Arte Moderna Luigi Schingo, sarà inaugurata la mostra fotografica su “Riti e Tradizioni dell’Alto Tavoliere” che sarà visitabile sino al 4 giugno 2023.
-Dalle ore 20,00 in Piazza Tondi, la Palazzina Liberty dove ha anche sede l’Info Point turistico, sarà ‘teatro’ della disfida del pancotto, uno spettacolare show cooking che metterà a confronto la chef locale Maria Pia Di Giuseppe con lo chef-influencer Dino Perrone. La sfida gastronomico-culinaria sarà condotta da Nick Difino, food reporter e conduttore televisivo.
Venerdì 19 maggio alle ore 20.00 in piazza Carmine si esibirà “La Mmuina”, Orchestra Spettacolo, che, prendendo spunto dalla tradizione musicale napoletana, tocca due secoli di musica antica partenopea rielaborata con i ritmi travolgenti ed incalzanti dati dalla influenza artistica mediterranea, ed arricchita da un’armoniosa contaminazione di musica classica, Jazz, pop, rock e latino americana.
Sabato 20 maggio in Piazza Municipio si terrà il concerto istituzionalizzato nel 2018 dell’Orchestra di Fiati “Città di San Severo”, che si esibirà alle ore 11.00 in un Matinée Concerto Sinfonico dedicato al Maestro Nicola Franconi per ricordare alla comunità Sanseverese la figura artistica dell’indimenticato e benemerito Maestro, fondatore, 55 anni fa (1968), della Associazione Culturale Bandistica “Città di San Severo.
Domenica 21 maggio alle ore 20.30, sempre a Piazza Municipio, l’Orchestra diretta dal M° Antonello Ciccone offrirà all’Amministrazione comunale e alla cittadinanza un concerto Lirico Sinfonico.
Gli eventi si concluderanno il 23 maggio con il concerto musicale organizzato dalla Arciconfraternita Maria Santissima del Soccorso di San Severo con il contributo dell’Amministrazione comunale.
La Festa Maria SS. del Soccorso 2023, che quest’anno è risultata inserita dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (MIC), nel Progetto "Legami intangibili nei paesaggi festivi", candidato dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, vincitore di Strategia Fotografia 2022. Al termine del progetto si realizzerà si avrà una documentazione fotografica che, grazie al coordinamento del direttore ICPI Prof. Leandro Ventura e del funzionario demoetnoantropologo Fabio Fichera, incrementerà il nutrito fondo dell’Archivio Fotografico dell’Istituto. Le opere che ritrarranno la nostra città e la Festa Patronale 2023 saranno valorizzate attraverso una mostra fotografica di interesse nazionale.
Illustrata in VI Commissione, presieduta da Donato Metallo, la bozza della proposta di legge regionale a tutela delle feste patronali predisposta dalla stessa Commissione.
Il testo abbozzato contiene al momento quattro articoli che, oltre alle finalità di salvaguardia, valorizzazione, promozione e sostegno delle feste patronali pugliesi, predispone la programmazione degli interventi da parte della Giunta regionale, affinchè si promuova la conoscenza delle feste patronali a seguito della dotazione di un apposito osservatorio, dell’istituzione di un inventario e la diffusione di un calendario per una programmazione unitaria e di identità visiva. Inoltre, si fa riferimento ad iniziative convegnistiche, seminariali, di ricerca e di approfondimento della cultura delle feste patronali, ma anche al sostegno alle feste regolarmente iscritte nell’inventario del patrimonio culturale immateriale pugliese, per noleggio luminarie, manifestazioni bandistiche e musicali, pirotecniche e acquisto biglietti per accesso al luna park per famiglie meno abbienti. Alla copertura dei relativi oneri è prevista una dotazione finanziaria di un milione di euro, per la quale potrebbero concorrere le risorse finanziarie del bilancio vincolato rivenienti dalla programmazione unitaria a valere sui fondi strutturali e di investimento europei.
Due le questioni principali emerse nel corso della discussione sul testo. Una riguarda l’individuazione del soggetto a cui erogare, che siano i Comuni o i comitati con titolarità giuridica, e l’altra quella della definizione di feste patronali e quali i requisiti da richiedere per l’iscrizione all’inventario.
Da qui l’esigenza di aggiornare i lavori con l’audizione delle associazioni che ruotano intorno alle feste patronali, alla presenza del direttore del Dipartimento cultura.
Mercoledì 22 marzo 2023 ricorre a Foggia la Festa patronale per le apparizioni del Sacro Tavolo dell'Iconavetere, la Madonna dei Sette Veli.
Una festa sentita dalla cittadinanza, che raccoglie fedeli tra le vie cittadine per la processione, con tanto di strade chiuse al traffico, che unisce anime nelle celebrazioni liturgiche.
Le celebrazioni liturgiche sono iniziate già dal 10 marzo, con novene di preparazione e sante messe presso le varie parrocchie foggiane. Il 20 marzo, a partire dalle ore 19: 30, da Piazza De Sancits, è prevista la piccola processione con il sacro tavolo.
Mentre il 21 marzo Foggia sarà chiusa al traffico per lo svolgimento della processione, con inizio alla ore 18:30.
Il 22 marzo, alle ore 11, avrà luogo la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica Cattedrale, presieduta da S.E. Mons Vincenzo Pelvi, Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi Foggia-Bovino, animata dal coro della Cappella Musicale Iconavetere, diretto dal M° Agostino Ruscillo.
Nel frattempo, l'ufficio Mobilità e Traffico del Comune di Foggia ha diramato una nota informando sulla chiusura al traffico, con rimozione forzata dei mezzi, di diverse aree cittadine, per consentire la processione del 21 marzo.
Nel merito:
- Lunedì 20 marzo 2023: divieto di sosta con rimozione forzata dalle ore 14.00, con chiusura al traffico della zona interessata dalle 19.30 e fino al termine della processione – di Piazza de Sanctis, via Arpi, via della Repubblica, Piano della Croce.
- Martedì 21 marzo 2023: identico provvedimento per la processione della Madonna dell’Iconavetere per via della Repubblica, via Manzoni, via Fuiani, Piazza Villani, Corso Garibaldi, Piazza XX Settembre, corso Cairoli, Piazza Giordano, Corso Vittorio Emanuele, via Duomo fino alla Cattedrale.
Il debutto di CioccolaTIAMO e poi la Sagra delle Arance, delle tipicità e dell’artigianato. Quattro giorni di eventi, spettacoli luminosi, degustazioni, la suggestiva processione del Patrono. La tradizione dal 1618, il Vicolo del Bacio, il Pozzo delle Promesse, le poesie dai balconi
Per quattro giorni, da sabato 11 a martedì 14 febbraio, Vico del Gargano in provincia di Foggia celebra il suo patrono San Valentino. Il paese, uno de “I Borghi più belli d’Italia”, scelse di affidare il proprio destino e quello dei suoi agrumeti al ‘santo degli innamorati’ nel 1618. Qui, infatti, San Valentino è celebrato anche come ‘protettore degli agrumi’. Ed è per questo motivo che i vichesi, prima di ogni 14 febbraio, preparano il trono del Santo allestendolo al centro di una profumatissima ‘cornice’ utilizzando non meno di 5 quintali di arance. Ci sono almeno altre due particolarità nel San Valentino di Vico: la prima è quella del Vicolo del Bacio, lungo circa 30 metri e largo appena 50 centimetri, tanto da indurre le coppie che lo attraversano insieme a sfiorarsi; la seconda è il pozzo delle promesse, dove gli innamorati rinnovano il proprio patto d’amore. Entrambi questi luoghi fanno parte del percorso degli innamorati, un cammino che attraversa tutto l’antico centro storico tra vie, archi, chiese, piazze e portali allestiti con decorazioni, cuori, le profumate e succulente arance vichesi, alloro, mimose e ghirlande.
IL SAN VALENTINO DI VICO DEL GARGANO. Dall’11 al 14 febbraio, ci saranno la musica, la sagra-mercato di San Valentino con decine di stand di produttori, artigiani, degustazioni delle tipicità. In Piazza San Domenico, si svolgerà CioccolaTIAMO, la Festa del Cioccolato con le casette in legno presso le quali sarà possibile ammirare e gustare creazioni gustose, piccole opere d’arte del sapore realizzate da pasticceri e cioccolatai. E, ancora, l’area degustazioni, gli spettacoli teatrali e le poesie dai balconi. Il lungo fine settimana di San Valentino a Vico del Gargano comincerà sabato 11 febbraio, alle ore 10, con l’inaugurazione della mostra interattiva di street art “La vita nel borgo”, a cura di Pasquale D’Apolito. Sabato, inoltre, prenderanno il via gli appuntamenti fissi che si terranno per tutti e quattro i giorni fino al gran finale dell’intera giornata del 14 febbraio: in Piazza San Domenico, apriranno i battenti “CioccolaTIAMO, la Festa degli innamorati e del cioccolato” e i mercatini enogastronomico-artigianali; per le vie del borgo, dalle ore 16, spazio alla ‘street-music’ di Rizza Band e alle poesie dai balconi; dalle ore 17, l’area degustazioni in Largo Fuoriporta e la mostra d’arte nella Chiesa di San Martino. Sempre sabato 11 febbraio, alle ore 19 andrà in scena “Aperilove”, pettolata accompagnata dalla musica de “I lut’m Br’gant” in Piazza Castello, mentre dalle 19.30, nella Chiesa Madre si potrà assistere all’allestimento del trono di San Valentino.
IL 12 E IL 13 FEBBRAIO. Domenica 12 febbraio comincerà nel segno della musica: dalle ore 9, infatti, i complessi bandistici “A.F. Nardini” e Garganum “La Banda del Gargano” attraverseranno insieme le vie del paese. Alle 9.30, sarà dedicata a una donna di straordinaria sensibilità e cultura, scomparsa prematuramente nel 2022, la prima edizione della “Camminata di San Valentino – In ricordo di Grazia D’Altilia”. Scrittrice, logopedista, vincitrice di premi letterari per la narrativa e la poesia, Grazia D’Altilia è ricordata per l’impegno sociale e culturale, per le sue pagine che hanno suscitato meraviglia ed emozioni. In serata, la Chiesa Madre ospiterà il concerto “Un viaggio nel medioevo”, con In Itinere Musica Medievale. Lunedì, oltre agli appuntamenti fissi già citati, alle ore 19 in Chiesa Madre si terrà il concerto dell’Istituto Manicone-Fiorentino; alle ore 20, in aula consiliare, il Laboratorio teatrale K2 metterà in scena “L’amore secondo noi”, da Neruda a Prevert.
MARTEDI’ 14 FEBBRAIO. Alle ore 11.30, la solenne e suggestiva processione della statua di San Valentino attraverserà le vie del borgo. Dal mattino, il paese si presenterà con vie, archi, chiese, piazze e portali allestiti con decorazioni, cuori, le profumate e succulente arance vichesi, alloro, mimose e ghirlande. Un cammino che condurrà verso il Vicolo del Bacio, uno dei luoghi più belli e suggestivi del borgo, e al pozzo delle promesse. Spazio alla sagra-mercato di San Valentino e a CioccolaTIAMO, la Festa del Cioccolato. Street band e complessi bandistici riempiranno il borgo di musica. Saranno declamate poesie dai balconi. A conclusione della lunga giornata del 14 febbraio, non saranno i fuochi d’artificio a concludere la festa, ma uno spettacolo luminoso fatto di giochi di luce.