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Salvaguardiamo la Piana di Macchia – Monte Sant’Angelo

a cura del prof. Giuseppe Piemontese - Società di Storia Patria per la Puglia.

SCARICA QUI UN DOCUMENTO IN PDF CHE RIASSUME GLI IMPIANTI PLASTICA ANDATI IN FIAMME E CHE HANNO PRODOTTO VELENI

Il Gargano presenta una varietà di paesaggi, con una perfetta simbiosi fra il mondo vegetale e il mondo animale, misto a una presenza non trascurabile riguardante le bellezze naturali della costa marina, con il suo mondo che si riflette nelle acque del Mare Adriatico, come parte integrante del Mar Mediterraneo. Quindi, un ecosistema complesso che Madre Natura ha voluto farci dono, e di cui il Gargano ne è l’espressione più alta e variegata. Purtroppo una parte importante di esso nel tempo è stata compromessa, allorquando negli anni Sessanta, nella Piana di Macchia, fra Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo,  si è voluto creare, grazie alla compiacenza dei nostri politici, un grande complesso industriale, quale è stato il complesso industriale dell’ANIC prima e dell’ENICHEM dopo, altamente inquinante e contro natura. Oggi si vuole fare lo stesso sbaglio, attraverso la creazione di nuovi impianti industriali per la raccolta della plastica e la sua trasformazione: un processo che, secondo noi, è altamente inquinante, ma soprattutto compromette l’ecosistema dell’intera Piana di Macchia. Una zona che non può assolutamente recepire alcuna raccolta di sostanze inquinanti, né rifiuti provenienti da altre parti d’Italia e del Mondo, attraverso l’attuale porto che comprenderebbe approdi da tutte le nazioni che si affacciano sulle sponde del Mare Mediterraneo. Ne va di messo la nostra salute, ma soprattutto la salvaguardia di un patrimonio agro-turistico, quale è, o dovrebbe essere, la vocazione del nostro Gargano e soprattutto della fascia costiera di Manfredonia fino a Vieste, passando attraverso la Piana di Macchia. Una zona che purtroppo ancora non trova la sua vera vocazione e, quindi, la sua vera possibilità di essere valorizzata per quella che si merita.

Questa paura di compromettere il nostro ecosistema ambientale nasce dalla volontà politica di istituire e far nascere nella Piana di Macchia alcuni impianti di raccolta e di lavorazione non solo della plastica, ma anche di sostanze radioattive provenienti da altre parte d’Italia. E questo grazie alla compiacenza dei nostri politici, fra cui i sindaci di Monte Sant’Angelo e di Manfredonia. Infatti, tali Comuni hanno dato il loro parere favorevole alla nascita di alcuni poli industriali lungo la fascia costiera della Piana di Macchia, e anche all’interno, verso le zone pedemontane, il tutto favorito dalla presenza del Porto Alti Fondali di Manfredonia. Tutto questo rientra nella logica di creare un grande polo industriale, che si occupi prevalentemente di raccolta e di riciclo di sostanze tossiche, quali potrebbero essere la raccolta di oggetti di plastica e una loro possibile riutilizzazione a scopo industriale e commerciale. Non è accettabile che oggi l’attuale Porto Alti Fondali di Manfredonia-Monte Sant’Angelo diventi il luogo della lavorazione di milioni di tonnellate di scarti di sostanze tossiche e pericolose. Del resto è a tutti noto che là dove esiste un luogo di raccolta di rifiuti speciali, per forza di cosa deve esistere un termovalorizzatore per bruciare tali rifiuti, prevalentemente tossici e spesso non riciclabili. Inoltre è risaputo che là dove esistono tali strutture industriali è presente anche la criminalità organizzata, che spesso produce ricatti e conseguenzialmente atti di ritorsioni, con azioni che arrivano anche a incendiare le stesse sostanze. Del resto abbiamo diversi esempi di incendi dolosi, là dove sono ubicatiti tali impianti, come per esempio è successo presso un impianto di smaltimento rifiuti di plastica a Lodi: quattro incendi in due mesi. Così come ci sono stati diversi incendi di plastica nei Comuni di Cremona, a Pavia, a Caivano in Campania,  a Palo del Colle, vicino a Bitonto, a Biella, a Squillace, in provincia di Catanzaro, nei comuni di Andria, Pomezia, Anzio e Nettuno e così via, con danni enormi all’ambiente e alla salute della gente di residenza. 

A questo punto ci chiediamo: I Comuni di Monte Sant’Angelo, di Manfredonia e di Mattinata, attraverso i loro rappresentanti, sono favorevoli a tale impianto? Oppure fanno finta di non sapere, a danno certamente della Piana di Macchia, dell’ambiente circostante e  soprattutto della popolazione locale. Purtroppo la popolazione ancora ufficialmente non sa nulla; né è cosciente e quindi consapevole del pericolo che sta per abbattersi sull’intera zona della Piana di Macchia, con gravi conseguenze di ordine ambientale e sanitario,  specie in un periodo, oggi, di grave pandemia, come quella che stiamo attraversando. È mai possibile che il passato non sia oggi di monito per l’avvenire. Un passato da cui ancora oggi ne subiamo le conseguenze, derivanti dalla incompleta bonifica dell’ex stabilimento dell’ENICHEM, che per ben 20 anni ha seminato morte e inquinamento ambientale. Questo tipo di impianto altamente inquinante, con presenza di sostanze tossiche come la plastica, è una bomba ecologica, con un grave danno ambientale ed economico, con ricadute sull’intero sistema produttivo della zona. È tempo ormai che la popolazione tutta prenda coscienza e conoscenza di quanto avviene alle sue spalle e che la politica non sia un elemento di morte, ma di vita.

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