Macchia tra turismo mancato, crisi dell’ulivicoltura e insediamenti industriali

#contrappunti

Non manca mai la disamina oculata di chi vive e lavora nella sua terra, innamorato del territorio che gli ha dato i natali e dove ha deciso di metter su famiglia e perseguire e proseguire in quiescenza la sua passione. L’agricoltura. Lui è il dott. Giovanni Ciliberti, oggi imprenditore agricolo a Macchia di Monte Sant’Angelo, già medico e direttore emerito U.O. Malattie Apparato Respiratorio Policlinico OO.RR. Foggia e già amministratore di Monte Sant’Angelo, che, riportando un testo del suo secondo libro, analizza in agro-dolce economia e politica di una piana volta all’agricoltura e turismo ma da decenni sfruttata industrialmente, poi inquinata e in parte bonificata e fragile geo-morfologicamente [ndr.]

Giovanni Ciliberti. «In coincidenza con i probabili insediamenti industriali nell'area ex-Enichem, ho deciso di postare un paragrafo del mio nuovo libro GIUWA' 2 che affronta tematiche assai interessanti per il nostro territorio»

2.6 L’ulivicoltura di Macchia

“Quando la produzione di olio di Macchia avrà raggiunto i 30-35.000 quintali all’anno (ora 10-12.000) vorrà dire che ci sarà stata la realizzazione di una serie di obiettivi che oggi più che irraggiungibili non fanno parte del comune pensare della politica a cui si associa anche una diffusa e scarsa professionalità degli olivicoltori e delle maestranze che operano nel settore. Agli attuali prezzi dell’olio extravergine all’ingrosso definito dalla Camera di Commercio di Bari (la più importante in Italia) quella produzione darebbe un ricavo di euro 20-25 milioni all’anno mentre se vi fosse una commercializzazione al dettaglio in confezioni la cifra supererebbe di molto i 30 milioni di euro. Lascio al lettore immaginare il miglioramento economico e quanti posti di lavoro stabili si potrebbero realizzare.

Produrre 30-35.000 quintali di olio vuol dire aver raggiunto i seguenti obiettivi:

  • completa irrigazione degli oltre 2.000 ettari di uliveti della piana, realizzata anche con tubicini interrati di circa 30-35 cm che, a parità di efficacia, permettono un risparmio del 50% di acqua e del 65% di concimi che tra l’altro inquinano le falde acquifere;
  • Inerbimento parziale o totale, temporaneo o stabile
  • trasformazione dell’ulivicoltura da tradizionale in intensiva con ulteriori 2-300.000 nuovi alberelli di ulivi piantati che in terreni irrigati vanno incontro a produzione accelerata;
  • costituzione di uno o più consorzi di produttori la cui adesione ha interessato oltre la metà dei terreni coltivati. I consorzi si sono organizzati realizzando imponenti oleifici (molitura giornaliera 2.000 quintali di olive), con la capacità economica di acquistare le olive conferite o l’olio appena prodotto, di confezionarlo, di favorire la sua promozione, di essersi dato delle regole per migliorare la coltura con l’uso di tecnologie avanzate 4.0 (potatura da terra, concimazioni ed uso mirato di fitofarmaci adeguati). Miglioramento della sua eccellente qualità, di raggiungere i mercati in Italia e all’estero, di aver determinato un diffuso miglioramento colturale.
  • realizzazione di una decina di frantoi ultramoderni a grande capacità lavorativa in grado di migliorare il processo estrattivo a vantaggio della qualità. Tutti sono gestiti da mastri oleari dotati di elevata professionalità acquisita sia attraverso lo studio specifico anche universitario che dotati di grandi conoscenze acquisite sul campo. Ogni frantoio ha adottato il sistema di termocondizionamento in grado di incrementare la temperatura e innanzitutto di abbattere le temperature elevate che si hanno durante la frangitura (+ 7 gradi) e per ridurre quella delle olive quando fa caldo. La conservazione dell’olio si ha in locali climatizzati a temperatura costante e in silos idonei per evitare il contatto dell’olio con l’ossigeno dell’aria attraverso metodiche che utilizzano l’azoto gassoso. Le olive vengono molite in giornata e la loro consegna al frantoio viene programmata in anticipo
  • gestione degli uliveti con l’ausilio di tecnologie avanzate 4.0 che danno informazioni sullo stato di salute degli alberi indicando quando e dove irrigare, lo stato di eventuali malattie o di attacchi da patogeni in anticipo tipo mosca dell’olivo o altri patogeni”.
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