Pensare e agire alla grande. Salvare Monte è ancora possibile?

ll PNRR sarà per molte regioni e città una grande opportunità di sviluppo

Monte Sant'Angelo ha diverse potenzialità non sfruttate che potrebbero arrestare la sua decadenza economica e demografica.

Tutti dovrebbero battersi per ottenere il finanziamento di:

  1. Piano delle coste.
  2. Acquedotto per irrigare gli uliveti di Macchia.

Il progetto del piano delle coste.

A suo tempo elaborato dall'impresa Ciuffreda (Ciurcidd) prevedeva la realizzazione di 4-5 strutture turistiche sul mare, la messa in sicurezza delle coste ed il relativo ampliamento delle spiagge per 10-15.000 bagnanti.

Era prevista anche la teleferica Macchia Monte che potrebbe essere sostituita da una cremagliera come tempo fa ha postato Antonio Bisceglia.

Lo sviluppo turistico balneare di Monte può avvenire solo se si incrementano le spiagge.

Acquedotto per irrigare gli uliveti di Macchia.

L'irrigazione della piana di Macchia raddoppierebbe la produzione di olio che attualmente è di circa 15.000 quintali all'anno.

In termini pratici darebbe una potente spinta all'occupazione, alla produzione di olio di qualità oltre che alla commercializzazione. Verrebbero inoltre ripristinati gli uliveti abbandonati e quelli semi abbandonati (almeno il 65%) che oggi sono coltivati in modo economicamente non sostenibile.

Negli ultimi mesi IL PREZZO di VENDITA DELL'OLIO è diminuito del 25% rispetto all'inizio stagione mentre vi sono stati enormi aumenti che sono incompatibili con i ricavi: concimi + 250%; gasolio agricolo + 55%; energia elettrica + 100%; altre spese inerenti la gestione aziendale + 30%.

Il futuro di Monte Sant'Angelo è legato alle grandi progettualità che possano cambiare il destino della città le cui enormi possibilità di sviluppo in senso turistico ed agricolo sono disattese.

Manca un piano di sviluppo che interessi il turismo e gli altri settori produttivi del territorio.

Non sono noti, perché mai realizzati, i rendiconti annuali delle attività produttive esistenti che possano indirizzare le scelte delle amministrazioni comunali.

Anche questa mancata conoscenza è alla base dell'azione politica degli amministratori di sempre, che con fortune diverse, legate anche alle circostanze del momento, hanno impiegato le risorse disponibili tutti nell'identica direzione, alcune delle più comuni e significative sono:

  • Restauro di monumenti, chiese, abbazie, etc.
  • Rifacimenti di strade e piazze.
  • Manutenzione del patrimonio comunale tra cui scuole e palestre, etc.
  • Realizzazioni di strutture sportive e loro manutenzione.
  • Manifestazioni di intrattenimento estivo.
  • Assunzioni.

Sono interventi tesi a rendere la città più bella ed accogliente ma di certo non sufficienti per cambiare l'economia e ridurre l'emigrazione.

Le azioni che hanno portato ai due riconoscimenti UNESCO (#LaCittàdeiDueSitiUNESCO), anche se sono state avviate da altre città sono le sole che si sono differenziate dall'appiattimento generale della politica di Monte Sant'Angelo.

C'è tanto da fare!

Ecco perché bisogna puntare sulla piana di Macchia che con le sue attività produttive e con lo sviluppo sostenibile del turismo rappresenta l'unica possibilità per Monte perché escludendo il turismo balneare le altre forme di turismo che interessano la nostra città sono in grado di migliorare ma non di rendere Monte una città che possa vivere di turismo.

Il turismo legato al pellegrinaggio ormai è una dipendenza di quello di San Giovanni Rotondo (tema affrontato nel libro “Giuwà”, ndr.) e per la sua elevata concentrazione in poche ore della giornata rappresenta in un certo qual modo un ostacolo per le altre forme di turismo.

C'è spazio (ma non so dir quanto) per il turismo religioso dove alla ricerca di spiritualità si associa l'aspetto culturale dovuto all'esigenza di conoscere i luoghi e le tracce che le varie dominazioni hanno lasciato a seguito della presenza Micaelica a Monte e nel resto d'Europa.

Il turismo montano, quello di chi non predilige il mare e la confusione, al momento è inesistente come è scarsamente influente il turismo culturale puro.

In ogni caso, se noi guardiamo in Italia e all'estero, le città che vivono di turismo con non poca sorpresa ci rendiamo conto che queste hanno puntato tutto sul turismo balneare (Vieste, Riviera romagnola e ligure etc), mentre dove si è sviluppato quello culturale, questo ha rappresentato solo una quota (Venezia 70% città storica e 30% lidi veneziani; Roma turismo religioso-culturale; Toscana turismo culturale, etc…).

A Monte si pensa di essere l'unica città dove i diversi tipi di turismo, alcuni incompatibili tra loro, possano svilupparsi da soli perché c'è la Basilica, i boschi, un po' di monumenti etc.

Nelle città turistiche chi arriva pernotta da noi invece la maggior parte arriva e parte dopo alcune ore.

Sfruttando l'attrattiva del Gargano per il turismo balneare, noi che abbiamo tante cose da offrire potremmo inserirci con autorevolezza, altrimenti siamo destinati a un turismo povero come quello del pellegrinaggio che pernotta altrove oppure a un turismo religioso e culturale che alla data attuale da un introito pari a 120-150 posti di impiegati.

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