G. Mainiero: «Il commissariamento non era e non è ciò di cui Foggia ha bisogno»

nota di Giuseppe Mainiero, già Consigliere comunale di Foggia.

Alle domande dei giornalisti su come stia procedendo l'attività di governo del Comune di Foggia l'ex Prefetto Marilisa Magno non risponde. A loro il Commissario Straordinario, inviato a Foggia dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, fa sapere che per lei e la Commissione parlano gli atti.
E infatti, purtroppo, questo lo abbiamo visto: cancellazione delle scuole dell'infanzia comunali con un tratto di penna (con tanto di protesta popolare dei genitori e mobilitazione dei sindacati), pasticci dopo pasticci nel campo delle Politiche Sociali (con la rinnovata protezione assicurata alla dirigente del Servizio voluta da Franco Landella, Silvana Salvemini), aumento delle tariffe della sosta a pagamento, solo per fare qualche esempio.
 
Sì, per il lavoro della Commissione parlano gli atti. Il suono, però, non è una melodia ma un rumore straziante, che peraltro proviene da decisioni politiche, che non mi pare siano il mandato di "bonifica" delle infiltrazioni mafiose dell'Ente ricevuto dal Viminale.
Come in un tutte le musiche stonate, ovviamente, al danno si aggiunge la beffa. Perché se da un lato, visti i provvedimenti adottati, si pretende di assumere decisioni politiche, dall'altro si dimostra di non essere affatto in grado di farlo.
 
Da tre mesi il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato i primi quattro bandi per l'assegnazione dei fondi del PNRR destinati alla realizzazione e alla messa in sicurezza di asili nido e scuole per l'infanzia italiani. Una provvista finanziaria di 5,2 miliardi di euro, di cui almeno 3 destinati al Mezzogiorno. Una cifra mai vista da oltre 40 anni. Un'occasione storica per potenziare i servizi educativi e per recuperare il ritardo del Sud su questo fronte, anche e soprattutto dal punto di vista infrastrutturale. 
Il termine ultimo per la partecipazione ai bandi è quello del 28 febbraio prossimo. Ma il Comune di Foggia pare non abbia alcuna intenzione di parteciparvi, a differenza di tutte le altre Città del Mezzogiorno, praticamente rinunciando a questa straordinaria opportunità.
 
 
La ragione è semplice: evidentemente i Commissari, avendo stabilito di chiudere tutte le scuole dell'infanzia comunali (con motivazioni risibili e debolissime), pensano che quei soldi non siano necessari. "A che ci servono fondi per gli asili nido e le scuole dell'infanzia se qui a Foggia abbiamo deciso di chiudere tutto", devono essersi detti.
Naturalmente, mentre le lancette dell'orologio corrono veloci e la scadenza del bando si avvicina a grandi passi, non c'è un solo parlamentare del territorio che abbia speso qualche parola sulla vicenda, che abbia segnalato l'opportunità di intercettare quei finanziamenti, che abbia chiesto ai Commissari "che parlano attraverso gli atti" perché non ne abbiano prodotto alcuno per ottenere parte di quei circa 3 miliardi di euro. Non un cenno di vita da quei deputati e senatori che applaudivano il commissariamento del Comune, che ci spiegavano che impedire ai Foggiani di scegliere con il voto i propri amministratori dopo il disastro della gestione Landella sarebbe stata cosa buona e giusta, che ci rassicuravano dicendoci di affidarci alle capacità salvifiche dei Commissari per rimettere in piedi Foggia sulle macerie lasciate dal centrodestra. 
Da loro è arrivato solo silenzio. Un silenzio che chiaramente ci dice quanto inutile sia la nostra rappresentanza parlamentare e quanto sia dannoso per Foggia il loro comportamento stupidamente ossequioso nei confronti dei Commissari, privo di un minimo di capacità di critica e di sollecitazione a governare Foggia nel modo migliore, come la nostra Città e i nostri cittadini si meritano.
 
Ancora una volta i fatti hanno dimostrato che quelle assicurazioni erano prive di fondamento. Ancora una volta i fatti hanno confermato che il commissariamento non era e non è ciò di cui la Città ha bisogno. Ancora una volta i fatti stanno raccontando che governare è un lavoro complesso, faticoso e fondamentale, che non può essere svolto nel modo in cui lo sta facendo la Commissione.
 
Foggia sta per perdere una barca di finanziamenti. I servizi educativi della Città stanno per perdere un'opportunità storica che non si ripresenterà mai più. I nostri figli stanno per essere condannati ad un futuro di arretratezza, con i loro diritti collocati in fondo alla lista delle priorità della Commissione, nel silenzio generale e nell'inerzia di quella politica e di quei partiti che tra più o meno un anno chiederanno consenso e fiducia ai Foggiani.
 
È tempo di farla finita con questo misero teatrino. È tempo di costruire davvero una seria alternativa alla politica che ha distrutto Foggia e ai burocrati a cui sono state affidate purtroppo le sorti della Città.
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Redazione

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