Damascio, l’ultimo filosofo pagano, al Liceo Volta di Foggia

Il Liceo Volta verso il XXV Congresso Mondiale di Filosofia. Ottobrini presenta la prima traduzione italiana dell’opera dell’ultimo scolarca.

Un’impresa scientifica ed editoriale di grandissimo rilievo quella che sarà presentata giovedì 20 aprile 2023, alle ore 9.30, presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “A. Volta” di Foggia. Stiamo parlando della prima traduzione italiana dell’opera principale di Damascio, l’ultimo filosofo pagano, scolarca dell’Accademia di Atene, che con il suo capolavoro “Intorno ai principi primi. Aporie e soluzioni” (Editrice Morcelliana) raggiunge una delle vette più alte della speculazione della filosofia greca. L’evento, ricordiamolo, è organizzato in collaborazione con l’Arcidiocesi Foggia - Bovino, l’Università degli Studi di Foggia, con il patrocinio del Congresso Mondiale di Filosofia.

Ad illustrare l’opera e il pensiero del filosofo, Tiziano F. Ottobrini, curatore della traduzione e docente presso il Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo. Dopo i saluti della Dirigente Scolastica, Gabriella Grilli, l’incontro, moderato da Maria Teresa Speranza, docente di Storia e Filosofia del Liceo “Volta”, sarà l’occasione per conoscere e analizzare gli aspetti teorici, retorici e religiosi di Damascio, che rappresenta, con la sua opera, una vera e propria “sfida” al pensiero cristiano.

Il primo filosofo greco è sicuramente Talete di Mileto, ma individuare l’ultimo può essere più difficile. Il decreto dell'imperatore Giustiniano, del 529 dopo Cristo, chiuse l'Accademia di Atene che custodiva l’intera tradizione platonica e rappresentava l’ultimo baluardo del paganesimo. I sette filosofi che ne facevano parte, tra i quali Damascio, presero la via della Persia. Damascio, originario di Damasco, quindi, può e deve essere considerato l’ultimo filosofo della Grecia antica.

“Con la proposta di Damascio il fondamento di tutto l’essere è l’ineffabile, che pulsa nelle fibre dell’essere stesso, pur oltrepassandolo infinitamente”, spiega il professor Ottobrini nell’introduzione all’opera. “Damascio avvista un piano (l’ineffabile) connotato così da essere di per sé al di sopra dell’uno”. Esiste, quindi, per il filosofo, un principio ineffabile anteriore all’Uno, che è inconoscibile e inesprimibile. “In questi termini l’ineffabile verrà illustrato non come un grado ulteriore e superiore agli altri (...) bensì si configurerà anche come un colore asperso nell’acqua: tutta l’acqua ne viene modificata, assumendo come una nuova veste”, scrive ancora Ottobrini.

“Siamo lieti di poter ospitare un momento di riflessione - ha commentato la dirigente Grilli - su una delle pagine più intense e meno dibattute della storia della filosofia.  Siamo convinti che questo incontro rappresenta, tra le altre cose, anche una feconda opportunità per mostrare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi la vivacità della ricerca scientifica che mai si ferma ed è in grado di raggiungere livelli di speculazione altissima e sempre attuali”.

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