CultOra Festival – Ex labore to works  “Un dipinto chiamato cinema”

La Fondazione De Palo-Ungaro, con il contributo finanziario del Consiglio Regionale della Puglia e il patrocinio del Comune di Bitonto, in collaborazione con i giovani del Comitato organizzativo presenta la seconda fase del CultOra Festival 2021– Ex labore to works, che ha la finalità di valorizzare ed offrire un evento culturale divulgativo e trasversale tra le diverse conoscenze e arti, con un occhio rivolto ai peculiari mutamenti d’ognuno.

Sabato 12 febbraio alle ore 18:30, a Bitonto, presso la chiesa di san Francesco della scarpa, ci sarà l’inaugurazione della mostra “Un dipinto chiamato cinema”.

IL MANIFESTO CULTORA

Questa seconda fase del CultOra festival prevede la Mostra “Un dipinto chiamato cinema” allestita nella chiesa di san Francesco della scarpa. La mostra vede protagonisti i manifesti cinematografici gelosamente custoditi nei vani depositi dell’ex Cinema Traetta da Franco De Caro, scomparso l’anno scorso dopo una vita interamente vissuta nel segno delle idealità civiche tese a perseguire la crescita delle comunità di appartenenza e a valorizzare i giovani. I manifesti, selezionati dall’artista disegnatore Michele Santoruvo, hanno prescelto come tema ‘La commedia italiana d’autore con preferenza rivolta ad interpreti intramontabili quali sono stati Totò e Alberto Sordi in film esilaranti tra cui ‘Totò terzo uomo’, ‘Totò all’inferno’, ‘Totò a colori’, ‘Totò truffa’, ‘ Totò, Peppino e i fuorilegge’, ‘ Totò cerca casa’, ‘Il medico della mutua’, ‘Il marchese del Grillo’, ‘La grande guerra’, ’Un italiano in America’. A questi manifesti si affiancano quelli di alcuni film di fantascienza tra cui “L’uomo che fuggì dal futuro” del 1971, considerato il primo lungometraggio di George Lucas, padre di “Star Wars”, saga cult di questo genere; “Dalla terra alla luna” del 1958, trasposizione cinematografica del libro di Jules Verne; “Terrore nello spazio” del 1965, film di produzione italiana considerato ispiratore per il capolavoro di Ridley Scott “Alien”. In uno ai manifesti in mostra si affianca l’esposizione di una serie di reinterpretazioni originali degli stessi disegnate da giovani artisti emergenti pugliesi e non, che ci piace citare tutti: Felicia Romeo, Giuseppe Balestra, Salvatore Modugno, Andrea Truant, Paolo Pizzuto, Ettore Basciano, Vittoria Ricci, Roberta Porpora, Sidarta Bardus , Alessio Lomanto , Marina Mundo , Michele Santoruvo, Alessia Genchi , Raffaella Fabbri, Francesca Mazzacane, Dora Po, Michele Barone. Questi artisti hanno reinterpretato con diverse tecniche gli iconici manifesti della commedia italiana d’autore, realizzati con tecniche tradizionali e tesi a pubblicizzare e/o presentare i vari film nelle sale cinematografiche. Un libro-catalogo, con interventi della Presidente del Consiglio Regionale della Puglia Loredana Capone, del sindaco Michele Abbaticchio, della famiglia De Caro Marinelli, di Nicola Pice e Francesco Paolo Del Re, illustra i dettagli di questa mostra che guarda al passato e contemporaneamente strizza l’occhio al futuro attraverso la lettura di una meravigliosa forma d’arte. Nell’ambito della cerimonia di inaugurazione della mostra dei manifesti dei film il regista Enzo Piglionica tratterà il tema “L’importanza dell’immagine nei manifesti cinematografici”. A chiusura della mostra nel Teatro Traetta il 4 marzo alle ore 20 si svolgerà uno spettacolo-monologo sulla evoluzione del genere Space Opera, a partire dagli anni ’50 e ’60 fino ai film cult più moderni: la performance musicale, che sarà eseguita dal Gruppo RGBPrisma, solisti Caudio La Rocca e Stefano De Vivo, prevede un mashup di una selezione di colonne sonore dei più importanti film di fantascienza in uno alla proiezione di alcune scene degli stessi.

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Redazione

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