Agriturismi in Puglia più culturali e sociali con vendita diretta prodotti a km 0. Modificata la legge regionale

Modificata con voto unanime la legge che disciplina le attività dell’agriturismo regionale.
La proposta di legge, di cui è primo firmatario il presidente della IV Commissione Francesco Paolicelli, che contiene numerose modifiche alla norma regionale vigente in materia di agriturismo, si è resa necessaria al fine di attualizzarla e modernizzarla, perché ormai non più conforme alla nuova nozione di imprenditore agricolo. Tali modifiche sono anche il frutto della concertazione con le organizzazioni di categoria, che hanno a loro volta espresso dei suggerimenti.  

Il testo licenziato dalla Commissione ha recepito, sotto forma di emendamento, la proposta di legge presentata dal consigliere Renato Perrini (FdI), con cui si integra la disciplina dell’impresa agrituristica con una specifica regolamentazione delle attività di agricampeggio, nell’ottica della diversificazione e multidisciplinarità dell’attività agrituristica, contemplando anche la fattispecie di allestimento, da parte dell’imprenditore, di piazzole destinate alla sosta degli equipaggi, affidando però alla Giunta regionale l’adozione di un atto amministrativo per la definizione dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi degli spazi all’aperto.
Le modifiche riportate tengono conto della legge di orientamento agricolo, infatti, la modifica dell’articolo 2135 del codice civile, non solo ha ridisegnato le attività agricole, ma ha introdotto una nuova categoria di attività connesse: le cosiddette attività multifunzionali dell’impresa agricola: commercializzazione, valorizzazione, fornitura di beni o servizi, ovvero ricezione ed  ospitalità, normalmente inquadrate tra le attività industriali - commerciali, allo stato rientrano tra le attività agricole, in quanto il loro esercizio è compreso tra le attività espletate dall’imprenditore agricolo. 

Nella relazione di accompagnamento al testo di modifica proposto ed approvato, è stato evidenziato che il fenomeno agrituristico, ormai largamente diffuso nella Regione Puglia, ha assunto, negli ultimi anni, una posizione di rilievo nell’offerta turistica regionale. In particolare, in alcune zone si è ormai radicata una vera e propria cultura dell'ospitalità rurale, determinando, una nuova filosofia dell’agriturismo. 

Le regolamentazioni introdotte si muovono nella traiettoria rappresentata e coinvolgono necessariamente gli aspetti produttivi, quelli igienico-sanitari, quelli urbanistici ed edilizi, il turismo e il commercio, la promozione. È emersa, pertanto, la necessità di adeguare la normativa regionale alla nuova concezione di agriturismo e alle disposizioni in materia di rispetto dell’ambiente, di sicurezza alimentare e di tutela del consumatore, anche in considerazione delle mutate esigenze del settore.

Uno degli aspetti più caratterizzanti di questo nuovo mondo rurale è costituito dalla funzione culturale e sociale dell'agriturismo evidenziato da un rafforzamento del legame con le tradizioni locali, storiche ed enogastronomiche e con la promozione di nuove condizioni di socialità e di solidarietà a livello di comunità territoriali già intraprese dalla Regione (masserie didattiche e sociali).

Nel corso della seduta è stata approvata anche la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Francesco La Notte e Francesco Paolicelli che va a modificare la legge regionale per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli.
La necessità di modificare la norma vigente è scaturita a seguito degli intervenuti cambiamenti infrastrutturali relativi a nuove normative comunitarie e nazionali, al fine di ridefinire il concetto di filiera agroalimentare integrando i seguenti principi: transizione verde e digitale, inclusione sociale, economia circolare, trasparenza per una maggiore informazione e comunicazione con i consumatori. Pertanto, si istituisce, con deliberazione di Giunta regionale, una apposita commissione tecnico-scientifica, presieduta dall’assessore regionale all’agricoltura o da un suo delegato e composta da personalità con riconosciute esperienze in materia di ricerca nell’ambito della elaborazione e gestione di progetti finanziati dall’Unione europea. 

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