Punti di (s)vista. Legalità: fatti, non parole

#contrappunti

Fatti, non parole, ci vorrebbero per ridimensionare una città a misura di quel cittadino che vorrebbe vivere tranquillo e all’occorrenza vedere Amministratori e Autorità intervenire laddove la legalità è violata. Ma a Foggia non è così. In un paese normale e dove le Autorità sono Autorità  e gli Amministratori lavorano per la Res Publica, e non privata, tutto questo non accadrebbe.

Sarà pure che in due decenni la criminalità è dilagata spaventosamente, inserendo i suoi tentacoli dappertutto, con mafie, microcriminalità, baby-gang, amministratori pubblici che hanno disonorato il mandato facendo commissariare un Comune, aree cittadine destinate ad altro e che invece ogni giorno sono sopraffatte da incuria e sporcizia, parcheggiatori abusivi anche violenti, traffico bordeline e aree pedonali diventate soste d'auto "autorizzate", furti d’auto e in appartamenti, scippi, movide violente, ma è anche vero che le Autorità son state brave a utilizzare il termine legalità ma razzolando non bene. Certo, tutte le operazioni messe in campo per arrestare criminali e mafiosi hanno ripulito la superficie foggiana, ma il substrato rimane sempre sporco, per rigenerazioni che andrebbero stroncate sul nascere.

La città è stanca di cespugli, vuole vetrate pulite e trasparenti, quelle di chi senza fini privatistici si mette in gioco per cercare di garantire legalità. Cercar di garantire, appunto, perché la certezza non è mai assodata. Quando si amministra, obtorto collo, ci si sporca le mani, ma bisogna anche comprendere come e quando e dove. Del resto lo diceva un decano della Prima Repubblica, il senatore del fu PSI, Rino Formica: «La politica è sangue e merda»: ora tocca a chi governa o amministra saper fermarsi a quanto sangue e quanta merda imbrattarsi per non superare quel fatidico confine tra legalità e illegalità.

Foggia sta per accingersi a scegliere chi la deve amministrare, dopo un commissariamento per infiltrazioni mafiose, e dove tutto si è detto e pochissimo si è fatto. Basta osservare lo status quo della città, come vive, anzi sopravvive, come affronta i problemi e come li risolve, anzi li proroga o li lascia decantare. Tra questi c’è l’annoso problema del parcheggio “Zuretti”, una goccia nel mare di melma cui stiamo vivendo, che Comune e Prefettura non riesce a sistemare, o perlomeno a sedare. O il "quartiere Ferrovia" un'area ormai consegnata nelle mani di forestieri che non osservano le nostre leggi e che impongono le loro, con usanze barbare e contro ogni sicurezza sanitaria e urbana, mal fronteggiata dalle nostre Autorità, spesso condiscendenti in nome di un'inclusività a senso unico. E peggio ancora Piazza Mercato sempre più violenta, anche se “attenzionata”, che purtroppo rimbalza alle cronache nazionali.

Sia presente che questa non è una riflessione o presa politica di parte. Qui nessuno tifa per qualcuno e qualcosa, sapendo bene che non mancheranno i travisamenti mentali di chi politicamente si sente colpito e o escluso da questa riflessione. A loro si dice di intervenire con fatti, progetti fattibili e non solo sui programmi elettorali, o peggio ancora silenti per non perdere consensi dove si cela il problema. Utilizzare il termine "legalità" va fatto con ponderata e intelligente misura e non come accade da alcuni anni in certe amministrazioni che ne hanno fatto un intercalare ad uso, abuso e sopruso, specie se membri di associazioni che la promuovono. Questa, bensì, è lucidamente una riflessione pragmatica sul piano civile e urbano, per la sicurezza e legalità di cittadini che vorrebbero Foggia libera da abusi, soprusi, inettitudine, incapacità e soprattutto da clientelismi e spallucce.

Le tre scimmiette certe persone, alcune autorità e amministratori, le vadano a fare oltre i nostri confini.

Infine, per chi crede il contrario, la stampa serve a questo e non a colorare le zone d’ombra che prolificano in città, volute da chi la stampa la utilizza come strumento propagandistico e o servile. Questa testata i cespugli li sfoltisce, li sfronda e spesso li recide.

Ad Maiora!

#puntidisvista  ♨️ #freethinker  #Foggia #legalità

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