Dalla sua malattia al dono del sorriso per gli altri. Francesco “Spiderman” Tarantino si racconta

C’è chi raccoglie fondi e chi aiuta nei periodi delle festività annuali. C’è chi si dedica tutta una vita per gli altri e chi nel tempo libero si prodiga per i bisognosi. C’è anche chi non fa nulla e chi fa finta vivendo nel nulla esistenziale del prossimo. Un dato è certo: c’è chi soffre e ha bisogno di un aiuto, un conforto, anche solo un sorriso.

La storia che si sta per raccontare riguarda un giovane che nel suo dolore ha saputo cogliere il meglio della vita. Donando sorrisi, ogni giorno, Francesco “Spiderman” Tarantino regala felicità ai più piccini, spesso “ospiti” in un ospedale.

Diciannovenne, di Orta Nova ma residente a Carapelle, insomma foggiano, sempre con il sorriso sulle labbra, Francesco da quando è riuscito a gestire al meglio la sua malattia cronica si dedica interamente al prossimo. Indossando il costume del noto personaggio dei fumetti “Spiderman” si reca negli ospedali per donare sorrisi, felicità, gadget, momenti di spensieratezza a chi come lui da piccolo è stato costretto a trascorrere giornate, settimane, mesi, ricoverato, spesso attaccato a macchinari.

Lui è ospite anche di feste di compleanni e varie ricorrenze, percependo un’offerta, perlopiù per investirla in gadget per le visite nei nosocomi, associazioni misericordiose, scuole. Promuove la sua attività benefica sulle pagine social, dove c’è una vasta raccolta di foto e video con i piccoli cui fa visita, ovviamente tutte immagini con le dovute autorizzazioni dei genitori delle bambine e dei bambini.

Francesco “Spiderman” Tarantino è stato anche ospitato in alcune Tv locali regionali. Ma il 10 maggio 2023 sarà in compagnia di Papa Francesco, in Vaticano, un giorno unico particolarmente sentito e atteso.

Leggere la sua storia, di quella trascorsa tra ospedali e casa, è l’odissea di ogni bambino che necessita di cure. Una realtà, purtroppo, nota a tutti ma che spesso dimentichiamo e con essa i suoi attori. Una malattia, quella di Francesco, cronica, tuttora in essere, che gli ha dato la forza di trasformare la sua sofferenza nella felicità per gli altri.

Ce la racconta Francesco “Spiderman” Tarantino.

«Avevo due giorni di vita quando ho dovuto subire il primo intervento all'Ospedale di Foggia, seguito -di lì a poco- da un secondo e poi da un terzo.

Le cose però non si risolvevano. E così dopo sei mesi di cure che si erano dimostrate vane, mia madre decise di portarmi a Genova, presso l'Ospedale Gaslini, dove arrivai in condizioni ormai critiche. Qui fui sottoposto ad un altro intervento chirurgico, attraverso il quale, finalmente, i medici risalirono alla fonte dei miei problemi e giunsero ad una prima soluzione. Riscontrarono che io soffrivo di una patologia molto rara, che colpisce una persona su 5000: la Hirschsprung. Si tratta di una malformazione congenita dell'intestino inferiore. Per i primi sei anni della mia vita ho dovuto effettuare quotidianamente sonde rettali, anche più volte al giorno.

Ancora oggi, che ho 19 anni, torno spesso al Gaslini per svolgere i controlli necessari. Il ricordo dei momenti di sofferenza resta impresso nella mente per sempre, ma serve a godere di quelli in cui si sta bene.

Mi ritengo un ragazzo miracolato, perché la mia mamma, quando era a Foggia, sognò Padre Pio. Il Santo le disse di non preoccuparsi perché io ce l'avrei fatta. Se sono vivo è grazie a mia madre, per volontà di Dio e all'impegno dei medici del Gaslini.

La mia scelta di donare un sorriso a chi oggi soffre soprattutto in una camera di ospedale è ricaduta sull’eroico personaggio dei fumetti Spiderman, perché credo che per i bambini, rispetto ad altri eroi, sia più facile identificarsi con Peter Parker, alle prese con i suoi problemi giovanili, come per esempio la scuola, i bulli, la famiglia. Anche il fatto che Spiderman indossi una maschera che gli copre totalmente il viso aiuta molto l'identificazione con il personaggio. E poi Spiderman è sempre stato caratterizzato dal fatto di essere un eroe spiritoso, ironico, che combatte il male facendo battutine e prendendo in giro gli avversari. Il suo umorismo piace molto ai bambini, e non solo a loro.

 

Francesco Spiderman Tarantino FGapr2023 02

 

A volte mi chiedono cosa ti piacerebbe fare o diventare. Ebbene, vorrei continuare a fare questa attività, portare un sorriso a coloro che vivono una situazione di sofferenza. Quando faccio visita ai bambini in ospedale leggo nei loro occhi il dolore, e per me che l'ho provato è come una spina nel fianco. Sono felice di riuscire a vedere che, mentre passo il tempo con loro, quell'ombra che offusca i loro sguardo cede piano piano e lascia il posto ad un bellissimo sorriso.

Chi non ha provato sulla propria pelle il dolore fisico e la sofferenza non riesce a capire cosa vuol dire. Permettetemi, e mi scuso anticipatamente se qualcuno e qualcuna non condivide ciò che dirò: è facile giudicare, bisogna passarci dentro.

Ai giovani che si drogano, che bullizzano i compagni o compiono atti violenti, io dico soltanto di fermarsi un attimo a pensare a chi soffre, a chi guarda il mondo da una corsia di ospedale. Forse la loro vita cambierebbe, chissà…».

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