Vincenzo Astuto, scultore lucerino, al Parco aperto 2023 de La Biennale di Venezia. L’arte come educazione ecologica

Nella storia de “La Biennale” di Venezia si annoverano migliaia di opere che nel tempo hanno scritto la cultura e l’arte mondiale. E in essa anche artisti italiani che hanno ben saputo capitalizzare il nostro patrimonio culturale.

Oggi l’attenzione è rivolta verso il mantenimento di ciò che abbiamo, semmai anche utilizzando materiali poveri per grandi opere, dal tratto ecologico e sostenibile. Una forma che ha già i suoi albori da oltre 50 anni, che muta secondo i gusti e le sensibilità delle persone. Tuttavia il grande appuntamento veneziano, che è mondiale, ha sempre focalizzato la sua mission nel capoluogo.

Ebbene, La Biennale per la prima volta si sposta nella vicinissima Mestre. Lo fa proponendo opere ecologiche, con happening, laboratori performativi, installazioni, di artisti di levatura internazionale, sessioni musicali, rassegne video e presentazioni. Il progetto è parte di “Città in Festa” del Comune di Venezia.

Con il progetto “Parco Aperto 2023: Ecologia (A)sociale”, nella Biblioteca di Carpenedo Bissuola e nelle aree esterne del Parco Albanese di Mestre, sabato 20 e domenica 21 maggio, sono state esposte opere realizzate con materiali ecologici e riuso, «articolate in un arcipelago di “5 isole”, realizzando a Mestre un laboratorio partecipato di “scultura e di ecologia sociale”, e proponendo una coreografia collettiva costituita da operazioni time e site specific», come descritto nella presentazione.

Vincenzo Astuto, classe 1975, scultore di Lucera, è stato uno dei protagonisti delle due giorni tra arte e architettura, proponendo “Cemento”, due installazioni trasformabili in cemento precompresso.

 

Cemento2 VincensoAstuto Biennale2023

["Cemento" di Vincenzo Astuto]

Vincenzo Astuto è uno scultore formato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Fin dall’inizio ha mostrato un interesse per aspetti peculiari della scultura, presentando la sua tesi finale su Carlo Lorenzetti. A parte sviluppare lavori incredibili sull’equilibrio, anche usando oggetti comuni, la sua ricerca si è sempre svolta nel solco della Scultura Costruita, quella scultura né scolpita né modellata tanto specifica della tradizione italiana. L’orizzonte culturale della ricerca di Astuto resta in ambito geometrico/concettuale e va da Consagra a Burri a Novelli, da Carrino a Uncini a Legnaghi. Astuto è stato a lungo assistente di Luca Vitone e ha più volte collaborato con Massimo Mazzone e Massimiliano Fuksas alla costruzione delle colonne di Eindhoven Piazza Project, a quelle di Porta Palazzo a Torino. Inoltre ha collaborato con il Museo delle Periferie di Roma realizzando una scultura ispirata al logo e ha realizzato ‘una bandiera per internet di Mark Napier’ nella collezione del Guggenheim. La versione di stoffa di queste bandiere è stata esposta nel 2022 alla Sala d’Armi A dell’Arsenale della Biennale di Venezia con Vicente Todolì, David Liver e Stefania Ballone della Scala di Milano, poi alla giornata del contemporaneo a Sipicciano a cura di Antonio Arevalo. E infine quest’anno di nuovo in Biennale di Venezia Architettura in Parco Aperto Mestre, ‘Ecologia(A)Sociale’ a cura di Escuela Moderna/Fuoriposto/Marche Arte Viva con le due installazioni succitate.

 

parco aperto 2023

 

All’evento, realizzato da Escuela Moderna Ateneo Libertario, Fuoriposto Mestre e associazione Marche Arte Viva, hanno partecipato diversi artisti, che hanno potuto esprimere i loro messaggi attraverso le loro opere. Un’iniziativa non nuova per l’Escuela Moderna, già Escuela Moderna/Ateneo Libertario del Raval, oggi Centro Studi Escuela Moderna Ferrer, che nel tempo con la Fondazione La Biennale e con Biennale Sessions ha avuto numerose e preziose collaborazioni. 

Come si legge in un articolo di Massimo Mazzone “I suoi componenti sia individualmente che come ‘nome collettivo’ hanno partecipato a diverse Biennali di Venezia sia di Arte che di Architettura a partire dalla Biennale Less Aesthetics More Ethics di Fuksas del 2000, NEXT del 2002 nel Padiglione centrale ai Giardini, passando per le Biennali 2006 e 2008 nel padiglione Venezuela, fino alle ultime partecipazioni nel Padiglione Spagna del 2018 Becoming, e del 2021 nel progetto Uncertainty, senza dimenticare le due ultime ‘Sessions’ che hanno visto ospiti di Escuela figure del calibro di Vicente Todolì o Manolo Borja o Antoni Muntadas, e l’anno passato il Leone d’oro Danza Saburo Teshigawara dove per altro erano presenti artisti come Marco Fusinato, Luca Vitone, Nicoletta Braga, Norma Santi, Aladin Al Barodouni, Nicoletta Braga, Valerio Muscella, Franco Buncuga, Regina José Galindo  et al. Senza dimenticare i nostri contributi al lavoro del Padaiglione Singapore di Shubigi Rao”.

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