Il dado è tratto... a meno che non si abbiano ripensamenti in tarda ora, come già avvenuto e che ricollocherebbe intelligenza umana, la coerenza e soprattutto la legalità nel suo alveo logico e naturale di appartenenza.
La FIGC ha deciso: il Lecco calcio va in serie B per il prossimo campionato 2023/2024.
La notizia è stata ufficializzata questa mattina, dove il Consiglio Federale della FIGC, dopo aver preso visione delle opinioni del Covisoc e della Commissione criteri infrastrutturali, ha deciso di ammettere il Lecco nella categoria cadetta, respingendo di fatto i ricorsi di Reggina e Siena. Contestualmente, la FIGC attende i ricorsi delle due squadre respinte e quello del Calcio Foggia 1920.
Decisone alquanto controversa se la perentorietà fosse stata declinata etimologicamente e con sintattico significato della lingua italiana e se fosse consequenziale al valore giuridico ascritto.
Perentorietà, ora disvalore aggiunto, voluto da chi regge i fili di uno sport che ormai è business e che riempie casse di società a braccetto con i poteri forti.
Comportamento arbitrale, dento e fuori il campo, ora senza alcuna dignità di chi in diretta tv ha visto ciò che è accaduto durante le due finali di play-off tra Foggia e Lecco.
Perentorietà negata agli eventi diritto, negli uffici giudiziari di ogni ordine e grado, e sul campo con un VAR che vede ciò vuole.
Perentorietà al bisogno, in uso e abuso, che promuove arbitri e lascia seduti nelle federazioni chi oggi la priva di significato, valore e soprattutto giudizio.
Perentorietà voluta al tempo quando era l’Avellino a pagarne le conseguenze, squadra del Sud dell’Italia. Oggi la si snatura per una squadra del Nord dell’Italia.
Vien da dire che la perentorietà aldilà del Po inverte il significato.
Se così fosse, è lo è dopo le scellerate decisioni assunte da un organo federale sportivo secondario a quello delle Procure, anche gli organi giurisprudenziali dovrebbero cambiar modus operandi, almeno per esser in linea con quanto scandalosamente deciso. Se esiste un organo di giudizio legale superiore, e c’è, ridia alla perentorietà il giusto significato e rispetto legale.
È l’Italia che non cambierà mai perché son gli italiani che non cambiano. Tutto ritorna, già descritto e non tanto cripticamente, in quelle famose parole di Delio Rossi, “…affinché ci considereranno tutti brutti, sporchi e cattivi…”.
W lo sport, solo quello legale e trasparente perché l’altro, con le sue persone, è la latrina di un Belpaese che fu.
Il porcellum non esiste solo in Transatlantico. Che vergogna!
Ad Maiora!
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