Gino Strada non c’è più. Aveva 73 anni

Il fondatore di Emergency è morto oggi, 13 agosto 2021, in Normandia. Gino Strada aveva 73 anni. Dalle notizie riportate da Emergency, Strada aveva problemi di cuore.

"L'Italia come gli Stati Uniti, e altri Stati, più di 90 anni fa, nel 1928 hanno detto NO alla guerra, sottoscrivendo e firmando il Trattato di Parigi. Ciò non avviene. Le guerre si evitano istruendo popolazioni e governanti con la cultura del NO alle guerre" Gino Strada.

Medico di guerra e pacifista (ma lui dichiarava sempre «Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra»), Gino Strada è stato sempre un attivista contro ogni sopruso. Filantropo, Strada nel 1988 decise di mettere a disposizione la sua esperienza medica in chirurgia di urgenza assistendo i feriti di guerra, quelli nei paesi dove i regimi non accoglievano di buon grado chi volontariamente aiutava popolazioni. Difatti, nel 1994 fondò, assieme la moglie, sig.ra Teresa Sarti, e alcuni amici, Emergency, la nota ONG italiana, aumentando, di fatto, la sua volontaria azione umanitaria, svolta con cure gratuite nei vari scenari di guerra mondiali e intervenendo in 17 Paesi del mondo. Il dato che emerge e che fa di Emergency l'associazione per antonomasia contro le guerre è che 11 milioni di persone, nei vari scenari di guerra e di violenza, dove la povertà era il vero nemico delle popolazioni e dove le mine antiuomo dilaniavano corpi umani, hanno ricevuto gratuitamente assistenza, farmaci, cure mediche.

L’annuncio della sua morte è stata divulgata da Emergency: «E' morto Gino Strada, fondatore di Emergency, medico e chirurgo di guerra, pacifista. Diceva Gino Strada che per capire le migrazioni basta sostituire al volto di ogni bambino, di ogni uomo e donna nel mondo - che scappa, che viaggia, che subisce violenza, che piange la propria condizione, che spera in una vita migliore - il nostro volto, il volto di nostro figlio, di nostra madre. Diceva Gino Strada che bisogna abolire la guerra, come è stato fatto con la schiavitù. Addio Gino, grazie per quello che hai fatto nel corso della tua bellissima vita e un abbraccio grande a tutta la comunità di EMERGENCY».

Gino Strada fu anche scrittore di libri, raccontando la sua esperienza di volontario e del lavoro di medico chirurgo svolto sul campo e in zone di guerra. I libri più conosciuti sono stati due “Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra”(1999) e “Buskashì. Viaggio dentro la guerra” (2002).
Gino Strada nacque il 21 aprile del 1948, a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Terminati gli studi superiori al Liceo classico Carducci, nel 1978 si laureò in Medicina e Chirurgia all’Università Statale di Milano, specializzandosi in Chirurgia d’Urgenza.

Cresciuto in un ambiente cattolico, da subito sviluppa quella sensibilità per i problemi sociali, poi diventati i suoi quotidiani impegni. Molto amico di don Andrea Gallo, il “prete di strada”, Gino Strada iniziò a frequentare diversi gruppi di volontariato, sempre nel mondo cattolico. Lì conobbe sua moglie, nel 1971, stesso anno di nozze. Nel 1979 nacque Cecilia che oggi con un tweet lo ricorda così: «Mi ha insegnato a salvare vite».

Dopo la laurea, Gino Strada perfezionò la sua professione frequentando vari master in varie città internazionali. Negli anni ’80 negli Stai Uniti, nelle Università di Stanford e poi di Pittsburgh, perfezionò la chirurgia, dedicandosi ai trapianti di cuore e polmone. Poi fu la volta dell’Inghilterra, ma si fermò poco per trasferirsi dove il richiamo dell’aiuto lo cercava. Andò prima in Sud Africa, nell’ospedale di Harefield e poi a Città del Capo, al Groote Schuur Hospital, famoso per il primo trapianto di cuore della storia. La sua dedizione ai più bisognosi in scenari violenti, quelli di guerra, lo spinge a specializzarsi in chirurgia traumatologica. Nel 1994 nel Pakistan si mise a disposizione della Croce Rossa Internazionale di Ginevra, continuando la sua attività in Afghanistan, Perù, Etiopia, Thailandia, Gibuti, Somalia e Bosnia. E furono proprio queste esperienze che spinsero Gino Strada a fondare Emergency
Il battesimo di Emergency avvenne in Ruanda, durante il famigerato genocidio. Poi fu la volta della Cambogia e dopo un po’ di tempo l’Afghanistan, dove rimase per sette anni, fondando il primo centro chirurgico di Emergency per vittime di guerra nella Valle del Panshir.
Nel 2005 aprì un altro centro, quello di cardiochirurgia nel Sudan, il Centro Salam, primo totalmente gratuito in Africa. Nel 2014 raggiunse la Sierra Leone per soccorrere i malati di ebola.
Negli anni, durante la sua attività, Gino Strada ebbe diversi riconoscimenti umanitari. Il primo fu nel 2015 con il Right Livelihood Award per la pace, primo italiano a riceverlo. Nel 2017, precisamente il 3 settembre, gli fu riconosciuto il SunHak Peace Prize, a Seul.
Impegnato ideologicamente in politica, Gino Strada fu molto vicino alla sinistra italiana, ricevendo anche una nomina a Presidente della Repubblica, con alcuni voti. Stessa nomina ricevette nel 2017 ma dal M5S. Tuttavia Gino Strada non ha mai cavalcato impegni politici ufficialmente riconosciuti, solo vicinanze e solo per posizioni contro le guerre.

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