Si è svolto a Palazzo San Domenico l’incontro tra una delegazione del Parco – rappresentata dal Presidente Pasquale Pazienza e dal liquidatore di Oasi Lago Salso SpA Gianfranco Ursitti – e l’Amministrazione comunale di Manfredonia rappresentata dal suo Sindaco Gianni Rotice, dagli Assessori e dai capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale.
L’incontro, chiesto dal Sindaco Rotice (da qualche mese al lavoro con l’Ente parco sullo specifico tema), affronta la questione legata alla necessità di ridefinire la gestione del sito. Tutela ambientale, legalità, valorizzazione delle risorse naturali, e fruizione turistico-ricreativa. Queste le direttrici tematiche per il rilancio di una delle zone umide più importanti della fascia adriatica in considerazione delle tre dimensioni che caratterizzano il concetto dello sviluppo sostenibile, ovvero quella ambientale, quella sociale e quella economica.
“L'idea congiunta con l’Ente Parco, con il quale stiamo proficuamente dialogando e collaborando - spiega il Sindaco Rotice - è quella di seguire un percorso di recupero, di valorizzazione ambientale e socio-economica dell’intera area anche attraverso la creazione di una Fondazione dedicata allo sviluppo e gestione di attività di didattica ambientale e ludico-ricreative con eventuale ricettività, utili ad aprire l'area a una vera e responsabile fruizione, unitamente ad una costante attività di gestione e di controllo, la cui esigenza è fortemente avvertita nel sito. Un asset strategico che si incastra perfettamente nell’azione di programmazione intrapresa dall’Amministrazione e dalla comunità di Manfredonia rispetto alle dinamiche di sviluppo futuro, che si basa sulla valorizzazione delle vocazioni locali e la tutela della salute. Una concreta occasione per creare impresa e lavoro per i tanti giovani qualificati del territorio e irrobustire l’indotto turistico per tutto l’anno”.
La proposta della presidenza dell’Ente Parco è da sempre stata basata sulla prioritaria necessità di realizzare – nella zona paludosa e dei prati allagati – una Riserva Naturale di Stato che, affidata ai Carabinieri Tutela Biodiversità per una reale tutela degli ambienti naturali ivi esistenti, possa essere il presupposto a cui agganciare una gestione ad hoc della restante parte del sito attraverso cui attivare utili processi di valorizzazione socio-economica dell’intera area.
Nella ferma idea dell’Ente parco, la rafforzata presenza dell’Arma nell’area assicurerebbe, non solo il maggiore e più attento controllo di una zona da sempre oggetto di vari abusi (per esempio, il bracconaggio, la pesca di frodo, ecc.), mai efficacemente contrastati, ma permetterebbe anche di svolgere più qualificate attività di monitoraggio della biodiversità ivi esistente e una più efficace ed efficiente manutenzione della vegetazione e, in particolare, dei canneti nella zona umida.
La proposta di progetto – così come prospettata dalla presidenza del Parco – prevede anche la possibilità di avere nell’area la presenza di una unità a cavallo e di una cinofila dei Carabinieri con cui rafforzare l’attività di sorveglianza e i cui animali – al di fuori del servizio d’Istituto e grazie al coinvolgimento delle competenze presenti nella ASL Foggia e nell’associazionismo volontario specializzato – possano essere impiegati nello svolgimento di attività (come, per esempio, quella della pet therapy) orientate al perseguimento di obiettivi socio-sanitari a vantaggio di quelle categorie di individui bisognevoli di tale tipo di percorsi.
“Ringrazio il Sindaco Rotice per l’invito all’incontro nel quale ho trovato motivo ed entusiasmo per presentare nuovamente una proposta riorganizzativa della gestione dell’area dell’Oasi Lago Salso, una delle zone umide più importanti dell’Italia meridionale. L’area, per buona parte vincolata alla Direttiva Habitat, e significativamente categorizzata come SIC (Sito d’Interesse Comunitario) e ZPS (Zona di Protezione Speciale) – ovvero interdetta a qualsiasi forma di uso se non la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali – è caratterizzata da una straordinaria e variegata presenza di ecosistemi, ma anche da consistenti criticità particolarmente riferibili alla mancanza di un adeguato controllo del territorio – da cui deriva l’esistenza nell’area di situazioni di abuso e, più in generale, di illegalità – e agli elevatissimi costi economici da affrontare per manutenere gli assetti ambientali del sito; costi che nessun bilancio – né del Comune di Manfredonia, né di qualsiasi altra pubblica amministrazione locale – sarebbe in grado di adeguatamente sostenere. Oltre a rappresentare un importante presidio di controllo e di legalità, la presenza nell’Oasi del Reparto Carabinieri Tutela Biodiversità risulterebbe sicuramente risolutiva anche di questo importante aspetto. Grazie, infatti, all’impiego di addestrate risorse umane già impegnate dai reparti tutela biodiversità dell’Arma si potrebbe procedere alla realizzazione di imprescindibili interventi manutentivi nell’area ottimizzando la spesa pubblica che lo Stato dedica all’importante tema della tutela della biodiversità. Sono queste le precondizioni da affermare affinché il sito dell’Oasi Lago Salso possa essere reso oggetto di una sana fruizione, ovvero di una vera e responsabile valorizzazione socio-economica, a beneficio non soltanto della Comunità del Golfo sipontino, ma anche di quelle dell’intero Gargano e della provincia di Foggia. Il Parco, come è già stato dimostrato attraverso le scelte del recente passato, non sosterrà e non accompagnerà scelte diverse dall’affermazione nel sito di un modello di governance efficace, efficiente e trasparente teso a una prospettiva di lungo termine e all’affermazione dei principi alla base di uno sviluppo territoriale sostenibile”, ha concluso il Presidente Pazienza.
Con la firma della convenzione tra il collettivo POP_Officine Popolari e il Comune di Manfredonia, avvenuta questa mattina, prende il via il progetto PUC “Un Mondo di Bene”. Il progetto - il primo del genere tra il Comune ed un ente esterno – rientra nell’ambito dell’iniziativa del Ministero del Lavoro e del PON inclusione e vede coinvolti i percettori di reddito di cittadinanza della città. I PUC (Progetti utili alla collettività) vengono attuati dai Comuni anche in collaborazione con altri soggetti, su proposta di questi, e rappresentano un’occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari che per il territorio: strutturati in coerenza con le competenze del beneficiario, le sviluppano e migliorano attraverso una specifica attività di formazione e di azione sul campo.
Nel caso di “Un Mondo di Bene” - il progetto presentato da POP (che si è vista approvare entrambi i due progetti proposti; il secondo dovrebbe essere attivato successivamente) –l’obiettivo è quello di “fotografare” lo stato di fatto esistente dei beni pubblici comunali e dei “beni comuni” tout court: beni immobili (immobili di proprietà o nella disponibilità del Comune) e spazi pubblici (piazze, piazze di quartiere, parchi giochi, spazi comuni, etc.), di cui analizzare lo stato di fatto, le destinazioni d’uso e le potenziali fruizioni alternative. L’intento concettuale è l’avvio di un processo civico di crescita basato sul valore condiviso dei beni pubblici e di quelli comuni. L’impegno dei cittadini, in relazione al territorio abitato, diventa leva per lo sviluppo e l’innovazione sociale, in un percorso di promozione di una nuova consapevolezza che mira ad aumentare il benessere personale e sociale.
Il progetto vedrà coinvolti, per 6 mesi, 4 beneficiari del reddito di cittadinanza.
POP_Officine Popolari ringrazia il Comune di Manfredonia e gli Uffici dei Servizi sociali, in particolare l’Ufficio di Piano e la dott.ssa Viviana Perdonò, con cui sono stati definiti i dettagli di operatività del progetto.
Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.
nota di Angelo Riccardi.
«Disordine ed improvvisazione sono le parole d'ordine nei bandi di concorso del Comune di Manfredonia.
I testi dei bandi sono stati scritti in modo confusionario e generico, tanto da dover cominciare a chiedere integrazioni ai partecipanti quando ancora non erano nemmeno scaduti.
Il bando da specialista-amministrativo contabile cat. D è stato scritto addirittura in alcune parti identico a quello per il profilo contabile cat. C, portando a chiedere già due diverse integrazioni documentali per dichiarare i titoli. Incredibilmente, non è nemmeno prevista la possibilità d'inserire i titoli di servizio maturato per lo stesso profilo richiesto dalla selezione in oggetto. Inoltre, non è chiarito con quali modalità verrà effettuata la prova scritta, lasciando i partecipanti nell'incertezza se si tratterà di redigere un atto amministrativo o rispondere a domande teoriche.
Ciliegina sulla torta, sono state pubblicate le date senza prima aver pubblicato l'elenco degli ammessi alla prova scritta, caso più unico che raro! E non essendo stati nominati i Commissari d'inglese e di informatica vuol dire che le due materie non saranno oggetto d’idoneità?
Cosa ancora più grave, i Commissari non hanno tenuto minimamente conto della legge regionale n.15 del 20.06.2008 che ha dato vita al regolamentato R.R. n. 20 del 29.09.2009 sulla trasparenza amministrativa della Regione Puglia e degli Enti Locali, consorzi, partecipare, ecc. pugliesi! Con la mia amministrazione si utilizzavano le riprese audio video art. 15 comma 1, adesso che sbandierano la trasparenza in ogni salsa, invece, le hanno eliminate.
Data l'incredibile confusione due potrebbero essere le motivazioni: siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio, oppure si potrebbe insinuare che si è voluto procedere a vestiti cuciti su misura. Dopotutto la commissione non pare avere un buon rapporto con i concorsi, basti pensare che a cavallo tra Natale e Santo Stefano 2020 sono state assunte al Piano Sociale di Zona ben 7 categorie D con un procedimento di stabilizzazione discutibile e con ulteriori cosi sul solo Comune di Manfredonia.
Ovviamente nell'indifferenza di chi era abituato a vedere ogni pagliuzza dell'amministrazione precedente, chiudendo gli occhi dinanzi alle successive travi.
Che dire? L'estate sta finendo e speriamo anche questo maldestro governo commissariale».
Sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti in onore di Maria Santissima di Siponto. La 184 edizione della festa patronale di Manfredonia sarà davvero sobria e considerate le limitazioni indispensabili per contenere la diffusione del virus, sarà necessario limitare i festeggiamenti.
Infatti le classiche luminarie che da sempre hanno dato quel senso di calore e di festa saranno posizionate esclusivamente in piazza Papa Giovanni XXIII di fronte alla Cattedrale per illuminare la Santa Patrona. Queste limitazioni rappresentano un ulteriore sacrificio per i sipontini, ma sono necessarie per la tutela della salute pubblica.
Una Lettera Aperta giunta alle redazioni della stampa, tv e radio della provincia di Foggia dell’ex sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, dopo la conferma dello stesso a rinunciare alle elezioni regionali 2020, spiega le motivazioni della rinuncia, ritornando sul tema scioglimento e delle ultime sentenze che vedrebbero parte degli attori fuori dal contesto accusatorio.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.
“Cadono uno dopo l’altro i cardini su cui poggia lo scioglimento del comune di Manfredonia per mafia. Ma la candidatura di Riccardi resta un problema: per volontà di chi”?
«Credo nella giustizia, ma non sempre nelle persone. Ed il problema nasce quando ad emettere giudizi sono le persone, magari quelle stesse che vanno a cena con gli onorevoli che cercano in tutti i modi di fare fuori il sottoscritto, politicamente parlando.
Sono sicuro di poter dire che negli ultimi anni nei miei confronti si è consumato un massacro costruito ad arte per poter eliminare un soggetto evidentemente scomodo. L’ultimo atto è lo scioglimento del Comune di Manfredonia per mafia. Un marchio che la nostra città si porta dietro e che è stato determinato, con molta probabilità, semplicemente per mettere in un angolo Angelo Riccardi.
Penserete che stia esagerando. Non voglio dilungarmi troppo e mi limiterò a pochi, ma chiarissimi esempi. Nella relazione che ha determinato lo scioglimento, si parla di interdittive antimafia nei confronti di alcune società di Manfredonia. Questi sono i nomi: la Biessemme, la cooperativa G.L. Itticoltura e la società Gestione Tributi, per la partecipazione di Adriatica SpA.
Ebbene, con provvedimento dello scorso 4 aprile, la Corte d’Appello di Bari ha accolto il ricorso della Biessemme srl di Manfredonia, relativa allo stabilimento balneare “Bagni Bonobo” di Siponto, sospendendo così gli effetti dell’interdittiva antimafia della Prefettura di Foggia del 7 novembre 2018. Il complesso aziendale è rientrato nella disponibilità della srl. Dunque, la Biessemme non è ritenuta un’impresa mafiosa e Bagni Bonobo ha regolarmente riaperto. Ed è sotto gli occhi di tutti.
E ancora, il 16 marzo 2020 il Tribunale di Bari ha disposto che, tra i dipendenti di Gestione Tributi, il parente di un pluripregiudicato era in organico prima che la società Adriatica, poi colpita da interdittiva, entrasse nella compagine sociale. Anche Adriatica non è poi stata ritenuta un’impresa mafiosa.
E infine, come indicato nell’atto della Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia pubblicato il 14 agosto 2020, il TAR ha annullato l’interdittiva emessa dalla Prefettura di Foggia nei confronti della cooperativa G.L. Itticoltura che è stata reintegrata nell’esercizio di ogni facoltà.
Alla fine della fiera, gli elementi cardine su cui poggiava la farraginosa relazione che ha portato allo scioglimento del Comune di Manfredonia per mafia sono stati demoliti.
Nulla è dato sapere, invece, sulla vicenda della Relazione della Commissione Prefettizia, integralmente diffusa agli organi di stampa, in violazione a tutte le garanzie di riservatezza, previste dalla legge a tutela degli interessati. È così difficile risalire a chi ha gestito con così tanta disinvoltura le notizie contenute? Non credo.
Paradossalmente, anziché rivedere il dispositivo, a me è arrivata l’incandidabilità e sulla città continua ad aleggiare il marchio infame.
E in Municipio ci sono tre commissari chiamati a svolgere un lavoro di ‘bonifica’ che non hanno mai cominciato e non potranno mai cominciare, perché non c’è nulla da bonificare.
E nessuno ne parla. Tutto va bene.
Credo nella giustizia, ma forse qualcuno dovrebbe cominciare a fare qualche verifica su chi si è occupato e si sta occupando della vicenda Manfredonia. E magari ci si dovrebbe interrogare del perché un onorevole sta cercando di far inserire il sottoscritto anche nella lista degli ‘impresentabili’, poiché ex sindaco di un Comune sciolto per mafia. Mentre è noto a tutti che con la presentazione delle liste saranno in tanti, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, i candidati impresentabili secondo il codice di autoregolamentazione disposto dalla commissione antimafia.
Questo modus operandi merita una riflessione. Certa gente non può vantare nessuna iniziativa a favore della nostra città e da sempre campa vergognosamente senza nessun consenso elettorale, ma grazie alle congiure di palazzo e con i ‘paracaduti’ del capo corrente di turno di cui sono al servizio di volta in volta, si liberano degli avversari prima di una competizione elettorale, sapendo bene che altrimenti sarebbero ridicolizzati. Fare terra bruciata intorno ad una persona per eliminarla in quanto ritenuta politicamente scomoda: ecco, forse il vero comportamento mafioso è questo.
Credo nella giustizia, ma vorrei che anche la giustizia cominciasse a credere in me e a fare un po’ di luce su questa vicenda ormai diventata paradossale».
Angelo RICCARDI
Sabato 20 ottobre prossimo la cerimonia d’intitolazione del cortile al ciclista e appassionato di bicicletta Giuseppe Gabriele. Un cortile di Manfredonia sarà intitolato a Giuseppe Gabriele, ciclista e appassionato della bicicletta. Lo ha deciso la Giunta comunale, il 3 ottobre scorso, e la cerimonia è in programma alle ore 19,00 di sabato 20 ottobre prossimo. Giuseppe Gabriele, nato a Monte Sant’Angelo il 29 luglio 1933 e scomparso il 12 febbraio 2002, dopo aver diffuso la cultura del ciclismo e i valori dello sport in generale, prodigandosi in favore di tanti giovani, educandoli ad una vita sana.
Il signor Gabriele, sipontino d’adozione, “ha trasmesso la sua passione e l’amore per lo sport della bicicletta a quanti volevano avvicinarsi a tale pratica”, tanto è vero che il primo ritrovo di coloro che volevano condividere con lui questa passione è stato il cortile antistante la sua abitazione, in via Elvo Giustino: lo stesso che gli verrà intitolato tra pochi giorni. Quel cortile divenne presto il ritrovo di giovani e meno giovani che, sulle sue orme, si appassionarono al ciclismo. Giuseppe Gabriele, infatti, da ciclista, è stato campione regionale più volte e ha ottenuto numerose vittorie in gare svolte in Puglia, Abruzzo e Marche. Il suo esempio era contagioso e in quel piccolo spazio vicino casa sua si preparavano le gare, si commentavano le uscite per gli allenamenti e si esaltavano le imprese di questo o quello, attraverso una sana e, al tempo stesso, vivace competizione. Gabriele, appena finiva di lavorare, si intratteneva in cortile, vicino le cosiddette ‘case contadine’, per assemblare pezzi delle bici da corsa.
Cosa ne faceva? Realizzava bici da corsa che regalava a qualche ragazzo promettente che, nonostante il desiderio e, forse, anche il talento, non poteva permettersi di acquistarne una nuova. Che fossero le curve di Monte Sant’Angelo, oppure l’altrettanto tortuosa strada che conduce a Vieste, o anche la salita di Santa Lucia, non cambiava nulla: Giuseppe Gabriele era lì ad allenarsi, col gruppo che lo seguiva durante gli allenamenti, per arrivare nella migliore forma possibile alle gare e portare a casa l’agognata ‘coppa’. Giuseppe Gabriele, in definitiva, è stato un campione vero, tanto nello sport praticato quanto nella propria vita. Ha vinto coppe, targhe e ha saputo ottenere molteplici riconoscimenti su strada, ma è stato un campione anche e soprattutto perché ha diffuso la cultura del ciclismo per più di 50 anni.
Quei giovani, che quotidianamente dividevano il proprio tempo libero con lui, ora sono diventati adulti e tutti lo ricordano ancora con affetto e gratitudine. Con le sue pedalate, il suo fare accogliente e la sua generosità, ha lasciato un segno in chi lo ha conosciuto. E’ giunta l’ora di donargli un nuovo successo, così Giuseppe Gabriele continuerà a percorrere la sua strada e la sua memoria resterà scritta nel cortile che lo ha visto ciclista appassionato per tutta la sua vita.
Ordinanza del sindaco Riccardi, con la quale si dispone che il mercato settimanale verrà svolto in data da destinarsi. Non ci sarà il consueto mercato settimanale del martedì, il prossimo 28 agosto 2018. Lo ha stabilito il sindaco Angelo Riccardi, con propria ordinanza, in data odierna. Le ragioni sono presto dette: l’area dove si svolge il mercato settimanale è la stessa che verrà occupata, a breve, dalle attrazioni e dai banchi fiera che vengono in città per la Festa Patronale. E’ stato deciso, quindi, che il 28 agosto 2018 non ci sarà alcun mercato settimanale, in zona Scaloria, e che lo stesso verrà svolto in data da destinarsi.
Divieto temporaneo di balneazione per cinque tratti di mare. Domani previsti nuovi controlli per verificare la possibilità di ritirare l’ordinanza. E’ stata appena pubblicata, sull’Albo pretorio della Città di Manfredonia, l’ordinanza con la quale si dispone il divieto di balneazione temporaneo in cinque tratti di mare qui, di seguito, elencati: “Area lavorativo Forestale”, “Aeronautica Militare”, “Canale Acque alte 30 mt Sn”, “Foce fiume Candelaro 300 mt Dx”, “800 m. Sx Foce Torr. Candelaro Vso P.69”. Per maggiore chiarezza, parliamo dei tratti corrispondenti alle acque a 300 metri, a destra, della foce del Candelaro fino alla zona lido del Sole (incluso) e la zona antistante il lido Nettuno.
La ragione del divieto temporaneo è dovuta all’ARPA Puglia che, monitorando tutte le aree di balneazione, ha comunicato al nostro Comune, in data odierna, il superamento dei valori limite per i parametri escheriacoli ed enterococchi intestinali, nei punti di monitoraggio summenzionati.
Le verifiche dell’ARPA Puglia sono state espressamente richieste dall’Amministrazione comunale, attraverso l’Assessorato all’Ambiente, il 9 agosto scorso, allorquando l’assessora Starace scriveva che “in considerazione dei numerosi superamenti dei valori limite allo scarico dell’impianto di depurazione cittadino, comunicateci dall’ARPA di Foggia, e attesa la vicinanza del punto di scarico del depuratore alla foce del Candelaro, si chiede di valutare l’opportunità di incrementare le frequenze di campionamento delle acque di balneazione nei punti interessati”.
L’ARPA rispondeva, assicurando che “lo specifico monitoraggio realizzato nell’ultimo mese di luglio 2018 non ha evidenziato criticità”. Ora, invece, il superamento dei valori in oggetto. Già domani, comunque, i tecnici dell’ARPA effettueranno nuovi campionamenti nelle zone interessate e, di conseguenza, forniremo tutti gli aggiornamenti necessari, quando vi saranno novità.