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Neve di Marzo”. Operazione Antimafia della DDA di Bari e dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia del 2019. Comminate dal Tribunale di Bari, nell’aula bunker di Bitonto, pene per quasi 200 anni di reclusione. Condannati “capi” e “gregari” della mafia viestana per associazione a delinquere per il traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal c.d. “metodo mafioso” e dall’uso di armi. Prima importante risposta giudiziaria dello Stato.

Oggi, nella tarda mattinata, a Bitonto, nell’aula bunker, il Tribunale di Bari, in primo grado, ha sentenziato la condanna – a vario titolo - di 22 imputati, molti dei quali arrestati, nel mese di Ottobre del 2019, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia a seguito della maxi operazione convenzionalmente denominata “Neve di Marzo”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Sono state comminate pene detentive per complessivi quasi 200 anni, che hanno colpito “capi” e “gregari” facenti parti di gruppi criminali operanti nel territorio della città di Vieste (FG) e non solo. Tra i condannati figura RADUANO Marco, con una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione, AZZARONE Liberantonio, con una pena di anni 5 e mesi 4 di reclusione, LANGI Marco, con una pena di anni 10 e mesi 4 di reclusione, CODA Orazio Lucio con una pena di 18 anni di reclusione, CARPANO Davide con una pena di 12 anni di reclusione. Condannati anche, ma con un importante sconto di pena, i due collaboratori di giustizia DELLA MALVA Danilo Pietro, con una pena di 8 anni di reclusione, e SURANO Giovanni, con una pena, invece, di anni 5 e mesi 4 di reclusione, il cui prezioso apporto probatorio ha ulteriormente sostenuto le accuse dell’A.G. barese. RADUANO Marco e AZZARONE Liberantonio, nel giugno del 2020, per la prima tranche d‘indagine, derivante in particolare dai fermi del PM emessi nell’agosto del 2018 dalla DDA di Bari ed eseguiti sempre dai militari del Nucleo Investigativo di Foggia, giudicata appunto a parte, erano stati già condannati rispettivamente a 19 anni e 18 anni e 10 mesi di reclusione. Insieme a loro, erano stati già condannati TROIANO Gianluigi e TROIANO Luigi, il primo a 9 anni e 2 mesi, il secondo, invece, a 3 anni e 4 mesi. Si era trattata di un’indagine complessa ed articolata che aveva di fatto consentito di disarticolare un “sistema criminale” radicatosi nell’area del Gargano. Contestata in particolare l’associazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal c.d. “metodo mafioso” e dall’uso di armi. Durante le indagini, iniziate nell’estate 2017, diversi erano stati gli arresti operati dagli investigatori dell’Arma, come anche gli importanti recuperi di stupefacente (cocaina, marijuana e hashish) e di armi, anche da guerra, il tutto sotto la direzione ed il coordinamento della DDA di Bari. Il contesto criminale sul quale si era investigato aveva permesso in particolare di ricostruire i nuovi “scenari criminali” che si erano delineati nella città di Vieste (FG) per il controllo del traffico di sostanze stupefacenti e non solo, con la contrapposizione di fatto di due fazioni antagoniste. Una sorta di assestamento di ruoli e gerarchie dopo l’arresto di RADUANO Marco ed in precedenza di altri suoi affiliati, che aveva infatti lasciato uno “spazio vuoto” nei traffici illeciti garganici conteso tra clan avversari.

Con la sentenza di primo grado in questione è stata così data una prima importante risposta di legalità e giustizia al territorio del Gargano da parte di Magistratura e Arma dei Carabinieri.

Il lungo e pregnante impegno dell’on. Carla Giuliano, parlamentare del Movimento 5 Stelle, per la lotta alla criminalità organizzata in Capitanata si arricchisce di un nuovo passaggio fondamentale.

“Considerata l’emergenza nazionale della criminalità organizzata foggiana, si chiede se il Ministero interrogato stia valutando, con l’urgenza del caso, l’immediata istituzione di una Sede distaccata della DDA di Bari a Foggia”.

Questo il passaggio conclusivo del question-time che il 22 settembre scorso  l’on. Carla Giuliano, deputata del M5S di San Severo, ha rivolto al Ministro della Giustizia, in commissione, chiedendo l’istituzione urgente della sede distaccata della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari a Foggia.

Queste sono le azioni e le proposte di legge concrete portate avanti da tempo dall’on. Carla Giuliano  che si contrappongono agli sterili slogan di altre forze politiche.

La parlamentare del M5S di San Severo ha così aggiunto un altro importante tassello al suo impegno per la legalità in Capitanata: prima come Vicepresidente dell’intergruppo parlamentare per la riforma della geografia giudiziaria (attività culminata con la proposta di legge presentata a dicembre 2020 per la riapertura delle sedi giudiziarie soppresse anche in provincia di Foggia); poi ottenendo il finanziamento di 70 milioni di euro per la realizzazione della “Cittadella Giudiziaria” nel capoluogo dauno; quindi, ad agosto 2021 con la presentazione della proposta di legge per l’istituzione a Foggia delle sedi distaccate della Corte d’Appello, della Corte d’assise d’Appello, del Tribunale per i Minorenni e della DDA.

Infine, l’ultimo question-time per chiedere con urgenza l’istituzione a Foggia  della sede distaccata della DDA di Bari.

“L’aggressività e la diffusione della criminalità organizzata in tutti i gangli vitali della Capitanata sono tali da farla considerare uno degli acerrimi nemici dello Stato e della legalità, come hanno riconosciuto anche il Procuratore Nazionale Antimafia De Raho ed il nuovo capo delle DDA di Bari Roberto Rossi.

Pertanto, è necessario rafforzare la presenza dello Stato sul territorio con ogni strumento legislativo disponibile. Il senso del question-time che ho presentato in Commissione Giustizia è quello di velocizzare al massimo le procedure per l’istituzione della sede distaccata dalla DDA di Bari a Foggia”, conclude l’on. Giuliano.

A seguire il testo del question-time: 

Al Ministro della giustizia - Per sapere - premesso che:

la Provincia di Foggia è funestata dalla presenza di una criminalità organizzata violenta e pervasiva, riconosciuta come emergenza nazionale;

ne sono prova lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei comuni di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Cerignola, Manfredonia e, recentemente, del Comune di Foggia, nonché i plurimi attentati dinamitardi e gli omicidi di stampo mafioso che stanno insanguinando il territorio foggiano;

nella sola città di San Severo, il 12 luglio scorso, durante i festeggiamenti per il trionfo della nostra nazionale di calcio agli europei, è stato perpetrato l’ennesimo omicidio di mafia, con l’uccisione, per strada e tra la folla di un pregiudicato ed il ferimento del nipotino della vittima di solo 6 anni, tutt’oggi in gravissime condizioni;

il 14 agosto scorso, sempre a San Severo, si è consumato per strada un altro omicidio, con il ferimento di due persone, tra cui ancora una volta un bambino, di appena 12 anni;

il Procuratore Nazionale Antimafia De Raho ha recentemente definito la Mafia Foggiana il primo nemico dello Stato;

ugualmente il dott. Rossi, nuovo capo della DDA di Bari, ha dichiarato che la mafia foggiana resta in cima all’elenco delle emergenze, ritenendo intollerabile che sia stato ucciso un uomo e paralizzato un bambino durante la festa degli Europei;

il perpetrarsi di episodi gravissimi, nonostante l’incessante lavoro di Magistratura e Forze di Polizia, impone di intervenire urgentemente con strumenti di contrasto alla criminalità organizzata più incisivi;

la Provincia di Foggia, tra le più vaste d’Italia, non ha la Corte d’Appello; infatti la DDA è attualmente sita a Bari, città che dista circa 150 km da Foggia e più di tre ore di auto dal Gargano;

i PM baresi addetti al territorio foggiano sono costituiti in un pool, che se fisicamente presente presso il Palazzo di Giustizia di Foggia, anche come sede distaccata delle DDA di Bari, lavorerebbe ancor più proficuamente;

vi sono proposte di legge del Movimento 5 stelle per l’istituzione a Foggia della sezione distaccata della Corte d’Appello e della DDA di Bari, la riattivazione di presidi giudiziari in Provincia, nonché un finanziamento per realizzazione della cittadella giudiziaria di Foggia, ma i tempi non potranno essere brevi;

considerata l’emergenza nazionale della criminalità organizzata foggiana, si chiede se il Ministero interrogato stia valutando, con l’urgenza del caso, l’immediata istituzione di una Sede distaccata della DDA di Bari a Foggia.”

Nell’anniversario del “quadruplice omicidio di San Marco in Lamis”, avvenuto il 9 agosto 2017, quando, tra gli altri, persero la vita gli innocenti fratelli Luigi ed Aurelio LUCIANI, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia e personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia

hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari nei confronti di IANNOLI Giovanni (detto Smigol), classe 1986, ritenuto responsabile dell’omicidio di FABBIANO Antonio, classe 1993, e del contestuale tentato omicidio di NOTARANGELO Michele, classe 1996, commessi il 25 aprile 2018 in Vieste.

Quel giorno, alle ore 22:00 circa, in via Tripoli di Vieste (FG), Antonio FABBIANO si trovava a piedi insieme a Michele NOTARANGELO, alias “Cristoforo”, quando un commando composto da almeno due soggetti, l’uno armato di AK-47, arma da guerra comunemente conosciuta come Kalashnikov, e l’altro armato di pistola, sparava in direzione dei due ragazzi, colpendo in maniera fatale il FABBIANO, mentre il NOTARANGELO rimaneva miracolosamente incolume.

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Le serrate indagini condotte sinergicamente dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia di Stato, direttamente coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, con l’importante contributo di un magistrato della Procura di Foggia, applicato alla DDA, hanno permesso di individuare uno degli autori dell’efferato delitto, che si inquadra in una lunga scia di sangue che ha visto Vieste (FG) ed i comuni limitrofi teatro di numerosi e gravissimi omicidi e tentati omicidi nel periodo 2015-2019, iniziata con l’omicidio di Angelo NOTARANGELO, detto “cintaridd”, ucciso nel gennaio 2015 in un agguato di mafia.

La perfetta collaborazione investigativa tra le due Forze di Polizia ha infatti permesso di raccogliere gravi ed univoci elementi di colpevolezza nei confronti di IANNOLI Giovanni, classe 1986, attualmente detenuto presso il carcere di Siracusa a seguito dell’indagine antimafia “Scacco al Re”, svolta anche in questo caso congiuntamente dalla Squadra Mobile e dal Nucleo Investigativo di Foggia, in relazione alla quale era stato arrestato anche il cugino IANNOLI Claudio, ma anche ristretto in conseguenza della precedente operazione antimafia “Agosto di Fuoco”, sempre della Squadra Mobile di Foggia.

La mole di attività investigative, anche di natura tecnica, attivate dagli inquirenti proprio per contrastare e reprimere gli innumerevoli fatti di sangue che hanno colpito il Gargano negli ultimi anni, ha dunque permesso di far luce su diverse dinamiche delittuose di Vieste (FG).

  • ormai noto, infatti, che proprio a seguito dell’assassinio di NOTARANGELO Angelo, il potere criminale sulla nota città turistica garganica era passato nelle mani di RADUANO Marco,

attualmente detenuto presso il carcere di Badu e Carros di Nuoro dopo l’operazione antimafia “Neve di Marzo” dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia. L’omicidio di VESCERA Giampiero ha poi sancito la scissione netta del clan e la conseguente creazione di due distinte fazioni organizzate: da una parte il gruppo “RADUANO-DELLA MALVA” e dall’altra il gruppo “PERNA-IANNOLI”, la cui contrapposizione ha dato vita ad una sanguinosa guerra intestina finalizzata al raggiungimento del pieno ed assoluto controllo di tutte le attività illegali nell’area garganica costiera: dalle estorsioni in danno dei locali imprenditori turistici, ai reati contro il patrimonio e la persona, al traffico degli stupefacenti, settore quest’ultimo enormemente fiorente e remunerativo, con proiezioni da e verso l’estero.

Sotto la direzione e il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia e la Squadra Mobile della Questura di Foggia sono quindi riusciti a raccogliere i vari elementi emersi dalle numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali massivamente sviluppate, integrati solo in minima parte dalle reticenti dichiarazioni rese dai parenti delle vittime e da alcune persone informate sui fatti interessate a vario titolo alla vicenda, a conferma del radicato clima di omertà nell’ambiente viestano ed in generale in quello garganico. L’operazione antimafia portata a termine è stata convenzionalmente denominata “Bohemian Rapsody”, poiché IANNOLI Giovanni si confidava apertamente con la madre sull’efferato delitto commesso, come dimostrato dalle intercettazioni ambientali.

Un’importante conferma di natura tecnico-scientifica è pervenuto dalle analisi specialistiche eseguite dalla Sezione Balistica del R.I.S. di Roma su 14 bossoli di AK 47 repertati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia sulla scena del crimine, a seguito delle quali è emersa la compatibilità dei bossoli con il fucile mitragliatore con il quale, il precedente 21 marzo 2018, lo stesso IANNOLI Giovanni aveva già attentato alla vita di RADUANO Marco, vicenda per la quale – come è noto - è stato poi condannato in primo grado a 14 anni e 6 mesi di reclusione, unitamente al cugino Claudio. Sempre i cugini IANNOLI, in primo grado, sono stati condannati a 20 anni di reclusione a testa nell’ambito dell’inchiesta “Agosto di fuoco”.

Nell’ordinanza di custodia cautelare, il GIP del Tribunale di Bari ha riconosciuto la sussistenza dell’aggravante mafiosa, sia con riferimento al c.d. “metodo mafioso”, sia riguardo all’agevolazione della compagine organizzata facente capo a PERNA Girolamo, nell’ambito della guerra di mafia intercorsa con la fazione contrapposta facente capo a RADUANO Marco.

In ultimo, si sono aggiunte le importanti dichiarazioni rese dai primi collaboratori di giustizia dell’area garganica, dapprima SURANO Giovanni, alias “lupin”, seguìto dall’ormai ex capo clan DELLA MALVA Danilo Pietro, alias “u’ meticc”. La collaborazione fornita da entrambi è risultata difatti assolutamente aderente agli elementi probatori già raccolti dagli investigatori dell’Arma e della Polizia di Stato.

La volontà di collaborare con la giustizia manifestata dai due neo collaboratori ed i conseguenti interrogatori resi di fronte ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia barese, rappresentano uno sviluppo rilevante dell’azione di contrasto alle mafie pugliesi, ottenuto grazie alla enorme pressione che la “Squadra Stato” sta esercitando su tutto il territorio foggiano. E ciò appare ancora più significativo in una giornata come quella odierna.

Proprio a partire da quel 9 agosto 2017, lo Stato ha incrementato il suo impegno, investendo in maniera straordinaria sul territorio della provincia di Foggia, rafforzando i presìdi delle Forze di Polizia e istituendo altri Comandi. E così la Magistratura, in particolare la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con un pool dedicato di Pubblici Ministeri assegnati stabilmente a quel territorio, in sinergia con i magistrati della Procura di Foggia, spesso applicati alla DDA in indagini antimafia. Va ricordato, infine, che nel provvedimento restrittivo è stato confermato il concorso nei reati contestati a IANNOLI Giovanni anche di PECORELLI Gianmarco, ucciso a sua volta in un agguato di mafia il 19.06.2018.

Dalle prime ore dell’alba di oggi, 9 agosto 2021, anniversario della “Strage di San Marco in Lamis”, è in corso di esecuzione un’ordinanza cautelare da parte dei Carabinieri e della Polizia di Stato per l'omicidio di Antonio Fabbiano e il tentato omicidio di Michele Notarangelo, avvenuti il 25 aprile 2018 a Vieste, emessa a seguito delle indagini svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, con l’applicazione di un magistrato della Procura di Foggia.

I dettagli dell’operazione, tuttora in atto, verranno forniti nel corso di una conferenza stampa degli inquirenti con gli organi di informazione, fissata per le ore 10.30 odierne, presso la sede della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.

Nell’ambito del processo “Ares”, il GUP presso il Tribunale di Bari, al termine del giudizio di primo grado celebrato con rito abbreviato, ha emesso 32 condanne, infliggendo una pena pari a 222 anni e 4 mesi complessivi di reclusione, in accoglimento delle richieste avanzate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Bari.

Il processo prende le mosse dalle indagini espletate da personale della Polizia di Stato delle Squadre Mobili di Foggia, Bari e del Servizio Centrale Operativo, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura di Bari, conclusesi in data 6 giugno 2019 con l’esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari, nei confronti di 50 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Il GIP, in particolare, accogliendo l’impianto accusatorio formulato dai magistrati della D.D.A. barese, in sede di valutazione delle esigenze cautelari, aveva emesso un’ordinanza restrittiva della libertà personale a carico, tra gli altri, di esponenti di primo piano delle famiglie mafiose “LA PICCIRELLA” e “NARDINO”, egemoni nel territorio di San Severo (FG), di cui sono stati ricostruiti organigrammi ed interessi criminali.

Per la prima volta è stata contestata l’associazione di tipo mafioso, di cui all’articolo 416 bis c.p., alla criminalità organizzata sanseverese considerata quale autonoma ed indipendente rispetto al sodalizio mafioso operante a Foggia.

L’inchiesta ha evidenziato il ruolo egemonico dei due clan di San Severo nel traffico di droga in Capitanata e ha consentito di accertare che la spartizione dei relativi ingenti profitti costituisce un motivo di continue tensioni tra i diversi gruppi malavitosi operanti in quell’area.

Le indagini, inoltre, hanno documentato il sistematico ricorso alla violenza per l’affermazione territoriale ed il conseguimento della leadership, nell’ambito di una cruenta contrapposizione fondata anche sull’eliminazione fisica dei rivali. In tale contesto, infatti, sono stati anche accertati diversi episodi a chiaro sfondo intimidatorio, testimonianza del metodo mafioso usato dagli indagati, come nel caso del tentativo di estorsione in pregiudizio di un commerciante locale, la cui abitazione (unitamente all’autovettura ed ai locali dell’attività commerciale) è stata danneggiata in più momenti con colpi d’arma da fuoco.

Le attività investigative – svolte da una task force composta da investigatori delle Squadra Mobile di Foggia e Bari e del Servizio Centrale Operativo – avevano preso avvio nel 2015 a seguito di alcuni gravi episodi delittuosi verificatisi a San Severo, arrivando anche a documentare il fiorente traffico di stupefacenti gestito dai sodalizi locali (nonché i relativi canali di approvvigionamento estero, tra cui l’Olanda) e certificando la mafiosità di quelle organizzazioni.

Tra i destinatari della sentenza di condanna figurano elementi di primo piano delle predette famiglie mafiose, tra cui  Franco e Roberto NARDINO, a capo dell’omonimo clan, rispettivamente condannati ad anni 18 e 16 di reclusione, nonché TESTA Severino, esponente apicale del clan LA PICCIRELLA, condannato alla pena di anni 16 di reclusione. Per il boss LA PICCIRELLA, invece, è in corso il processo innanzi al Tribunale di Foggia con le forme del rito ordinario.

Alle prime luci dell’alba di oggi, personale appartenente alla Squadra Mobile ha dato esecuzione a quattro ordini di carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Bari, nei confronti di SINESI Roberto, nato a Foggia il 16.10.1962, elemento di spicco dell’organizzazione criminale denominata “Società Foggiana”, LA TEGOLA Raffaele, nato a Foggia 04.06.1971, SPERANZA Luigi, nato a Foggia 21.02.1970 e GIARDIELLO Cosimo nato a Foggia il 10.01.1972.

I predetti, tutti appartenenti alla batteria “SINESI – FRANCAVILLA”, a seguito delle indagini condotte da quest’Ufficio nell’ambito dell’operazione denominata “Saturno”, conclusasi nel giugno 2016 con l’applicazione di ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di sei persone, sono stati condannati con sentenza passata in giudicato per estorsione aggravata dal metodo mafioso con condanne comprese tra i 7 e i 12 anni di reclusione.

L’operazione denominata “Saturno”, riguardante il periodo compreso tra agosto e settembre 2015 ed eseguita al termine delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, consentì di acclarare numerose estorsioni consumate dal gruppo criminale facente capo a Roberto SINESI ai danni di numerosi autotrasportatori che, in attesa di trasportare i carichi di pomodoro all’interno della ditta conservificio PRINCES per la successiva lavorazione e trasformazione, una volta entrati all’interno del parcheggio antistante la medesima azienda, erano costretti a versare una tangente di  50 euro a camion al fine di prevenire danni agli autoarticolati.

L’indagine consentì altresì di accertare le minacce  manifestate dai  sodali di Roberto SINESI nei confronti di alcuni spacciatori che avevano provveduto a cedere della cocaina senza avere chiesto preventivamente l’autorizzazione.

Nottata impegnativa per le Forze dell’ordine di Foggia e provincia. Più di cento Carabinieri alla caccia di “personaggi” dediti al narcotraffico. Non solo militari delle gazzelle, anche Cacciatori Puglia dello Squadrone Eliportato, cinofili e personale elicotterista impegnati a scardinare una vasta rete di traffico di droga.

Operazione “Araneo”, il nome del maxi blitz coordinato dalla DDA di Bari, messa a segno a Foggia, in provincia e parti delle regioni limitrofe. Nel capoluogo foggiano e provincia eseguite diverse perquisizioni e misure cautelari nei confronti di persone della “società” foggiana per traffico e spaccio di stupefacenti.

Dalle prime ore della nottata, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 soggetti, alcuni dei quali ritenuti contigui alle batterie della “Società foggiana”, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo. Si tratta di un’indagine complessa ed articolata coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari che ha di fatto consentito di disarticolare un “sistema criminale” radicatosi in Foggia e provincia, ma avente anche significative proiezioni criminali in Abruzzo e Molise. Contestata in particolare l’associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, nella cui disponibilità c’erano anche armi e munizioni.

L’attività d’indagine svolta dal Nucleo Investigativo CC di Foggia, convenzionalmente denominata “Araneo”, trae origine dalla vicenda estorsiva che ha visto coinvolto un noto imprenditore foggiano, “taglieggiato” in particolare da alcuni esponenti di spicco della c.d. “Società foggiana”, riconducibili specificamente alla batteria convenzionalmente denominata “MORETTI/LANZA/PELLEGRINO”.

Nel corso della prima fase delle investigazioni svolte, parallelamente ad alcuni elementi indiziari   riguardanti il reato di tentata estorsione, erano emersi in maniera consistente anche numerosi elementi di colpevolezza a carico dei soggetti destinatari del provvedimento cautelare in questione, responsabili di far parte di una solida e consolidata associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, il cui promotore risultava essere BRUNO Gianfranco, detto “Il Primitivo”, cognato di BRUNO Rodolfo, già ritenuto cassiere della “Società foggiana”, assassinato in un agguato in stile mafioso, a Foggia, nel 2018.

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BRUNO Gianfranco, grazie ad una spartizione delle zone di “influenza” in seno alla “Società Foggiana”, era a capo di un proprio sodalizio con base logistica ed operativa ubicata a Foggia, con un “raggio d’azione” che abbracciava l’intero hinterland dauno, di cui inoltre fanno parte diversi pregiudicati di spicco della criminalità foggiana come Albanese Giuseppe, Lombardi Maurizio, Valletta Luigi, D’Atri Giovanni e Aprile Maurizio.

Le investigazioni del Nucleo Investigativo CC di Foggia, su diretto coordinamento della DDA di Bari dal 2016 al 2019, sono riuscite a ricostruire le mire espansionistiche del sodalizio in questione nel settore degli stupefacenti, che prevedevano, tra l’altro, la proiezione operativa in ambito extraregionale (in Abruzzo ed in Molise), oltre che in ambito provinciale, con particolare riferimento ai comuni di Vieste e Peschici, grazie soprattutto ai rapporti privilegiati intrattenuti con i referenti dei clan locali, tra i quali NOTARANGELO Pasquale, verosimile vittima di “lupara bianca”, nipote del più noto NOTARANGELO Angelo, detto “cintaridd”, assassinato in un agguato in stile mafioso avvenuto, nel 2015, a Vieste.

La base logistica del sodalizio in questione era stata stabilita all’interno dell’abitazione di BRUNO Gianfranco, frequentata sistematicamente dai sodali, che la consideravano una sorta di “baluardo inespugnabile”, alla luce proprio della caratura criminale dello stesso BRUNO, e che veniva quindi utilizzata come luogo di incontro per la pianificazione e l’elaborazione delle strategie criminali del gruppo.

Tale “covo” era ritenuto difatti un luogo sicuro ed allo stesso tempo strategico per gli equilibri criminali del capoluogo Dauno, al punto tale da essere frequentato anche dai maggiori esponenti delle diverse batterie facenti parte della c.d. “Società foggiana”, tra cui spiccavano anche SINESI Roberto, SPIRITOSO Giuseppe e il figlio SPIRITOSO Lorenzo, la cui presenza è stata cristallizzata grazie alle videoriprese registrate da un fitto sistema di telecamere accuratamente predisposto, nonché dalle intercettazioni ambientali che hanno permesso – a loro volta - di acquisire numerosi elementi di colpevolezza sia per ciò che concerne il traffico degli stupefacenti, sia per ciò che riguarda le strategie criminali.

Le investigazioni sviluppate hanno permesso complessivamente di sequestrare al sodalizio criminale in riferimento:

  • 1 pistola modificata, cal. 6.35, marca BBM modello 315, priva di matricola, completa di caricatore e nr. 14 cartucce dello stesso calibro;
  • 100 cartucce per pistola, calibro 40 S&W (170 grs - full metal jacket truncated cone bullet);
  • 100 cartucce per pistola, calibro 380 AUTO (95 grs - full metal jacket bullet);
  • 100 cartucce per pistola, calibro 9 x 21 IMI (123 grs - full metal jacket bullet);
  • complessivi gr. 730 circa di sostanza stupefacente del tipo HASHISH;
  • complessivi kg. 4,5 circa di sostanza stupefacente del tipo MARIJUANA;
  • complessivi gr. 130 circa di sostanza stupefacente del tipo COCAINA;
  • somma contanti di 2.700 euro.

Il gruppo criminale monitorato con la suddetta attività di indagine ha potuto contare su un “bacino di utenza” affidabile e stabile per soddisfare il quale, non a caso, il BRUNO Gianfranco ha dovuto disporre di un numero consistente di fornitori, al fine così di garantire una disponibilità costante di sostanza stupefacente, in buona parte proveniente dalla “piazza” di Cerignola.

In numerose conversazioni intercettate tra gli appartenenti al gruppo criminale emergeva non solo la conoscenza delle sostanze stupefacenti più richieste sulla “piazza” dello spaccio della droga, ma anche di quelle considerate più pregiate, come ad esempio la “Louis Vuitton” e “SD”, che sono specificatamente delle particolari qualità di hashish, così chiamate convenzionalmente per il marchio impressovi sopra.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della DDA, ha permesso in definitiva di colpire il predetto gruppo criminale a seguito di un’attività di investigazione complessa, connotata da un lavoro minuzioso degli inquirenti, che hanno in particolare intessuto in maniera paziente una “tela invisibile” intorno al sodalizio (da qui il nome convenzionale “Araneo” dato all’indagine), “intrappolandolo” inevitabilmente.     

Con l’indagine in questione è stata così data un’ennesima importante risposta di legalità al territorio della Capitanata.

 

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Aggiudicato da Anas l’appalto denominato “S.S. 89 Garganica – Lavori di realizzazione della viabilità di San Giovanni Rotondo e…
Dicembre 27, 2023 593

Foggia. Dopo l’era commissariale la prima seduta cittadina…

in Politica by Redazione
Erano due anni che al Comune di Foggia non si celebrava il Consiglio comunale. Il primo, del tutto dovuto per ufficializzare la…
Dicembre 27, 2023 895

Al Giordano riparte la cultura. Stagione teatrale colma di…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
«Una stagione teatrale allestita in tempi strettissimi, grazie all'impegno dell'ufficio cultura, alla collaborazione del Teatro…
Dicembre 27, 2023 646

Derby Taranto- Foggia e incendio allo Iacovone. Domiciliari…

in Notizie Capitanata by Redazione
Era il 03 settembre 2023, quando il Foggia nella sua prima partita di campionato di Lega Pro, girone C, allo stadio Iacovone uscì…
Dicembre 27, 2023 603

Comune di Foggia, sede via Gramsci. Contenzioso chiuso e lo…

in Notizie Capitanata by Redazione
fonte: Comune di Foggia. De Santis ed Emanuele: “Accogliamo questa sentenza con grande soddisfazione”. Vittoria del Comune di…
Dicembre 27, 2023 549

Sanità pediatrica. Crisi al Giovanni XXIII di Bari. Azione:…

in Attualità by Redazione
“L’ospedale pediatrico Giovanni XXIII è in grave crisi, per cui è l’ora di una vigorosa iniziativa riformatrice, per agganciarlo…
Dicembre 26, 2023 848

Monte Sant’Angelo splende con Madame Opera, regina degli…

in Notizie Gargano by Redazione
Saranno due serate all’insegna di colori e luci, musica e spettacolo, e tanto divertimento, con un evento eccezionale che a…
Dicembre 26, 2023 925

Una “prima fotografica” molto solidale. “Diversa-mente…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Quella del 06 dicembre 2023 è stata la prima serata di “Diversa-mente Insieme”, corso dedicato alla fotografia con obiettivo…
Dicembre 26, 2023 893

La Sindaca abbellisce, il cittadino sfregia. I fiori…

in Notizie Capitanata by Redazione
Due casi similari di estirpazione di fiori natalizi nel centro cittadino. E tutte e due per mano di cittadini, contravvenendo sia…
Dicembre 24, 2023 997

Da Foggia al Gargano passando per gli States. Le opere di…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Lo avevamo già conosciuto su questa testata giornalistica, e continueremo a farlo perché l’arte “Made in Capitanata” va diffusa,…
Dicembre 23, 2023 951

Foggia, Natale 2023. Viabilità urbana del 24 dicembre

in Notizie Capitanata by Redazione
I provvedimenti riguardano la circolazione per il 24 dicembre 2023 dalle ore 09:00 alle ore 21:00. Nella Città di Foggia, come da…
Dicembre 23, 2023 630

Rispetta la natura. Il decalogo natalizio di Plastic Free

in Attualità by Redazione
Luci, decorazioni, riunioni di famiglia con pranzi e cene di rito ma soprattutto regali. Le festività natalizie oltre ai nobili…
Dicembre 23, 2023 766

Oltre 2000 ordinanze questorili in Capitanata. Il…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
La Polizia di Stato di Foggia nell’anno 2023, nell’ambito della pianificazione e predisposizione di specifici servizi volti alla…
Dicembre 23, 2023 572

Fuochi d’artificio illegali e merce varia sequestrati a…

in Notizie Gargano by Redazione
Sono oltre 50.000 gli articoli natalizi pericolosi sequestrati, unitamente a circa 5.500 fuochi d’artificio, dai finanzieri della…
Dicembre 23, 2023 751

Rocambolesco inseguimento a Pesaro di un corriere della…

in Attualità by Redazione
fonte: NOCPress. Si ferma all’ALT della Polizia, fugge e dopo un rocambolesco inseguimento di circa 2 km si schianta contro…
Dicembre 22, 2023 583

"Gli Amici di San Pio" a Natale all'Angelo Blu, al fianco…

in Attualità by Redazione
Un abbraccio per trasferire calore ed emozioni anche se non si saprà mai cosa provocherà in chi lo riceverà… Natale è vicino, ma…
Dic 22, 2023 636

Tony di Corcia e il mito di Mina, le sue canzoni per dire la vita

in Attualità by Redazione
Mercoledì 27 dicembre, ore 18, nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia.…
Dic 22, 2023 544

“Spinnaker”, l’operazione contro l’attività illegale della pesca della Guardia…

in Notizie Gargano by Redazione
La Guardia Costiera conferma il proprio impegno - in dipendenza funzionale dal Ministero…
Dic 22, 2023 850

Vito Rubino, il triatleta che esalta il Gargano

in Attualità by a cura di Matteo Simone, Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
L'estate sembra essere un buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia,…
Dic 22, 2023 673

Foggia. Al Gino Lisa stanziati 10 milioni di euro a sostegno del regime SIEG

in Politica by Redazione
Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni,…
Dic 22, 2023 734

Foggia, concittadini emigrati che rientrano. Accolti da Italia del Meridione…

in Politica by Redazione
Le segreterie cittadine e provinciali di IdM, unitamente alla rappresentanza consiliare…
Dic 22, 2023 708

A Roseto Valfortore il Centro territoriale di prima accoglienza della fauna…

in Notizie Capitanata by Redazione
Con l’approvazione della convenzione tra la Regione Puglia e il comune di Roseto…
Dic 22, 2023 518

Viabilità Capitanata. Traffico alternato sulla SP5 al km 1+095 per lavori

in Notizie Capitanata by Redazione
Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza…
Dic 22, 2023 801

Da Caravaggio a José de Ribera. Monte urge di una Pinacoteca o un Museo d’Arte

in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 626

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 632

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 699

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 546

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

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