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Nel pomeriggio di ieri, 4 dicembre, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha presentato a Bruxelles la Strategia Regionale per l'idrogeno pugliese: #H2Puglia2030. “La nostra regione, con la sua ricchezza di risorse naturali e la determinazione della sua gente, è destinata a diventare un faro nel panorama dell'energia pulita, e l'idrogeno svolgerà un ruolo fondamentale in questo percorso verso la sostenibilità” ha dichiarato il presidente Emiliano all’apertura dei lavori.     


Grazie ad un’ampia e continua disponibilità di fonti solari ed eoliche, una consolidata industria di produzione ed esportazione di energia, una posizione geografica strategica, la Regione Puglia costituisce una piattaforma di crescente interesse per l’industria dell’idrogeno e per le energie rinnovabili. “Molti sono i punti in comune con le azioni messe in campo dal Governo, per rendere il Paese un crocevia di riferimento per le importazioni e il transito di idrogeno nel Continente europeo e allo stesso tempo un centro di innovazione tecnologica su questa particolare risorsa” ha  dichiarato l’Ambasciatore d'Italia in Belgio Federica Favi.        

Nel corso del convegno, dopo una introduzione sullo sviluppo della Banca Europea da parte dell’’assessora alla Mobilità di Milano e relatrice del parere del CoR sulla Banca Ue dell’idrogeno Anna Cenisi, Marco Franza (Attachè Energia della Rappresentanza Italiana) ha relazionato sul quadro europeo dell'idrogeno. Infine, Gianna Elisa Berlingerio (Direttrice del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia) ha illustrato nel dettaglio la strategia regionale pugliese.    


Il documento strategico orienta l’azione regionale all’introduzione dell'idrogeno nel sistema energetico, industriale e dei trasporti per migliorare il posizionamento competitivo del territorio, contribuendo così alla realizzazione degli obiettivi delle politiche energetiche e ambientali europee e nazionali sul tema. #H2Puglia2030 sostiene, inoltre, gli investimenti nella ricerca e nel sistema industriale delle tecnologie per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto, l’uso dell'idrogeno, nonché lo sviluppo della filiera specializzata, attivando percorsi di crescita delle competenze dell’interno ecosistema regionale dell’innovazione nella filiera di questa risorsa. 

La Strategia  pugliese fissa degli obiettivi al 2030 partendo da quanto previsto dalla Linee Guida Strategia Nazionale per l’Idrogeno. I target regionali al 2030:
•40-45 mila ton/anno di idrogeno per l’utilizzo dei consumatori finali, ed in particolare, 700 ton/anno nel trasporto pesante e ferroviario e 8-10 mila ton/anno nel polo siderurgico di Taranto;       
•20-25 mila ton/anno di idrogeno (di cui 6 mila ton miscelate nelle reti) per la miscelazione nella rete del gas naturale;        
•500 MW di elettrolizzatori, pari a circa del 10% dell’intera capacità nazionale.

Rispetto alla penetrazione potenziale di idrogeno come indicata, pari a circa 40-45 mila ton/anno nel 2030, è possibile stimare i seguenti consumi:          
•in termini di consumo elettrico, è possibile stimare un consumo di circa 2,200 GWh/anno, pari ad una potenza aggiuntiva da installare in impianti eolici di circa 1,1 GW o in impianti fotovoltaici di circa 1,6 GW.    
•in termini di consumo di acqua, è possibile stimare un consumo idrico di circa 400 mila m3/anno di acqua 

“La Strategia regionale per l'idrogeno pone al centro la politica regionale di decarbonizzazione  con l’obiettivo di integrare la catena del valore dell’idrogeno, esaltando il protagonismo del territorio e pertanto richiede un articolato percorso di condivisione con i principali stakeholder regionali” ha aggiunto il presidente della Regione Puglia.


A favorire il cambiamento in direzione di un uso strategico della risorsa idrogeno in Puglia, si registra il successo di misure coerenti con la Strategia Regionale messe in campo sul territorio, come la presenza di importanti progetti IPCEI (Important Projects of Common European Interest). Inoltre, la Regione Puglia ha ricevuto 17 progettualità ammissibili volte alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, 5 delle quali sono finanziabili. Si tratta del numero più alto sull’intero territorio nazionale, saranno sostenute con 40 milioni di euro, fondi nell’ambito PNRR M2C2 Investimento 3.1.       

Sempre in tema di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell'ambito del PNRR, M2C2 – Investimento 3.4, il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti ha assegnato alla Regione risorse pari a 37,4 milioni di euro per la sperimentazione delle applicazioni dell’idrogeno nel settore del trasporto ferroviario. Saranno realizzate stazioni di rifornimento dei treni a idrogeno e per rinnovare al contempo le flotte, su linee non elettrificate. Le linee ferroviarie interessate saranno la Lecce-Gallipoli, la Novoli-Gagliano e la Casarano-Gallipoli. 

In tema di trasporto sostenibile, saranno realizzate in Puglia quattro stazioni di rifornimento di idrogeno (due a Bari, una a Taranto e una a San Severo) nell’ambito dell’Avviso PNRR “Realizzazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno rinnovabile per il trasporto stradale” del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti.       

A garanzia del raggiungimento degli obiettivi prefissati da #H2Puglia2030, il presidio di Governance affidata al Gruppo di lavoro interdipartimentale tematico, nonché l’Osservatorio Regionale sull’Idrogeno, composto da 25 rappresentanti della filiera di produzione di energia da FER, idrogeno, della ricerca, delle università, delle associazioni ambientaliste, dei distretti produttivi, nonché ANCI ed enti non a scopo di lucro attivi nella promozione dell’uso dell’idrogeno. Tutte realtà attive nel monitorare e analizzare i dati relativi alla filiera dell’idrogeno e a fornire supporto nella definizione della programmazione regionale, al fine di raccordare le iniziative promosse ed incentivare più efficacemente l’economia basata sull’idrogeno prodotto da fonte rinnovabile. 

“Affrontare la sfida dell'idrogeno in Puglia”, ha ripreso Michele Emiliano, ”richiede una visione audace e un impegno a lungo termine. Dobbiamo collaborare a livello locale, nazionale e internazionale per condividere conoscenze, risorse e best practice. La Puglia può diventare un modello di riferimento per altre regioni che cercano di abbracciare l'idrogeno verde come parte integrante della loro transizione verso un futuro più sostenibile. È tempo di agire. La Puglia ha l'opportunità di guidare la transizione energetica, dimostrando che possiamo prosperare economicamente mentre proteggiamo il nostro pianeta per le generazioni future. L'idrogeno è la chiave, e insieme possiamo sbloccare un futuro più luminoso per tutti noi“.

“La Forza di Gendarmeria Europea è uno strumento essenziale di gestione delle crisi - ha dichiarato Tajani - e fornisce capacità indispensabili, specialmente nell’ambito delle Missioni civili dell’Unione Europea. Un esempio concreto”, ha proseguito Tajani, “ne è stato il dispiegamento nel quadro di Eulex Kosovo, a guida italiana. Altrettanto strategico è il contributo di EuroGendFor alla missione UE in Libia, a contrasto del traffico di migranti”. Come Italia, ha ricordato il Ministro, “attribuiamo grande importanza al fronte sud: Nord Africa, Corno d’Africa e Sahel richiedono un nostro concreto impegno per lo sviluppo del continente, e il sostegno alla stabilità di quei Paesi, fornito anche attraverso EuroGendFor, è cruciale”. Nel ringraziare l’Arma dei Carabinieri per i risultati raggiunti durante la presidenza italiana di EuroGendFor che si conclude oggi, il Vicepremier ha sottolineato lo stretto legame tra Ministero degli Esteri e l’Arma dei Carabinieri, che garantisce la sicurezza delle nostre Ambasciate nel mondo.

“L’importanza di EuroGendFor nella gestione delle crisi”, ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore Cavo Dragone, “è stata recentemente rimarcata dalla menzione nel Civilian Compact dell’Unione Europea che individua in essa uno degli strumenti per rendere le missioni civili della UE sempre più efficaci, strutturate, flessibili e solide”.

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Luzi ha sottolineato come “la presenza di EuroGendFor sia oggi rafforzata, grazie a una rilevanza sempre crescente nelle missioni dell’Unione Europea, specialmente nei Balcani occidentali – in Bosnia e in Kosovo – dove schiera il contingente più numeroso”.

EuroGendFor è uno strumento di gestione delle crisi a disposizione delle Organizzazioni Internazionali, composto da forze di polizia a ordinamento militare degli Stati membri dell’Unione Europea. Attualmente include l’Arma dei Carabinieri italiana, la Guardia Civil spagnola, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guarda Nacional Republicana portoghese, la Marechaussée olandese, la Gendarmeria Militare Polacca e la Gendarmeria romena, oltre alla Lituania in qualità di partner e alla Turchia quale osservatore.

Il CIMIN è presieduto con turno annuale da uno Stato membro. Per l’Italia, che ha assunto la Presidenza il 15 dicembre 2022 e tornerà a presiedere il Comitato nel 2030, partecipano lo Stato Maggiore della Difesa (SMD), il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e il MAECI, rappresentato dal Vice Direttore Generale degli Affari Politici e di Sicurezza.

Nel corso della riunione odierna sono stati presentati gli obiettivi raggiunti dalla Presidenza Italiana, tra cui la valorizzazione degli assetti multinazionali della Forza, con particolare riferimento alla forza di polizia di riserva (Reserve Formed Police Unit) dispiegata nell’ambito della missione Eulex in Kosovo, a guida italiana. Inoltre, è avvenuto il passaggio di consegne tra la Presidenza italiana uscente e la Guardia Civil spagnola. Infine, è stata ufficializzata l’ammissione della Repubblica di Moldova in qualità di osservatore.

Ministri, europarlamentari, membri di governi, giornalisti discuteranno in vista delle elezioni europee.

Dopo il successo dello scorso anno torna a Roma all'Hotel Quirinale “Italian Conservatism” la due giorni organizzata da Fondazione Tatarella, Nazione Futura, The European Conservative venerdì 29 e sabato 30 settembre.

Dopo l'apertura venerdì 29 settembre alle ore 14 degli organizzatori Mario Alvino Fantini (direttore “The European Conservative”), Francesco Giubilei (presidente Fondazione Tatarella e Nazione Futura), Fabrizio Tatarella (vicepresidente Fondazione Tatarella), alle 14.30 interverrà Balázs Orbán, direttore politico del Primo Ministro Ungherese Viktor Orbán, presentando l'edizione italiana del suo libro “La sfida ungherese. Una strategia vincente per l'Europa”.

Alle 15 ci sarà il Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani mentre alle 15.30 nel panel sulla famiglia parlerà il Ministro per la famiglia Eugenia Rocella. Alle 16 il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti presenterà il suo libro “La versione di Giorgia” con il co-presidente del gruppo Ecr l'europarlamentare Nicola Procaccini, il direttore del “Secolo d'Italia” Italo Bocchino e Fabrizio Tatarella.

Alle 17 verrà ricordato Silvio Berlusconi nel giorno del suo compleanno con il direttore del “Riformista” Andrea RuggeriPietro Senaldi di “Libero”, il direttore de “L'Opinione” Andrea Mancia e la giornalista Claudia Svampa. Alle 18 il vicepresidente di Nazione Futura Ferrante De Benedictis introduce un panel sull'ambiente con gli europarlamentari Vincenzo Sofo (Fdi/Ecr), Antonio Maria Rinaldi (Lega/ID) e il giornalista de “La Verità” Fabio Dragoni. La prima giornata si concluderà alle 19 con un panel su Nazione ed Europa con gli europarlamentari Carlo Fidanza (Fdi/Ecr), Susanna Ceccardi (Lega/Id) e con il segretario internazionale dei Democratici Svedesi Mattias Karlsson, moderati dal vicedirettore del Tg2 Maria Antonietta Spadorcia.

Sabato 30 settembre la giornata sia apre alle 10 con un panel sul rapporto tra Stato, individuo e libertà introdotto dal segretario generale di Nazione Futura Davide Gabriele con l'intervento, tra gli altri, del filosofo Frank Furedi. Alle 11 interverrà l'europarlamentare di Vox Hermann Tertsch mentre alle 11.30 si parlerà di economia con, tra gli altri, il direttore editoriale di “Libero” Daniele Capezzone, lo scrittore David Engels moderati da Ellen Kyger Fantini. Dopo la pausa pranzo si riparte con un intervento sull'Europa del numero due di Vox Jorge Buxadé, europarlamentare e Vice Presidente di Ecr, il partito dei Conservatori europei di cui è Presidente Giorgia Meloni, e alle 14.45 nel panel sull'immigrazione moderato dal giornalista de “La Verità” Alessandro Rico interverrà, insieme a vari ospiti stranieri, il direttore de “Il Tempo” Davide Vecchi.

Alle 15.45 Luca Telese intervista Gianfranco Fini sull'immigrazione e la legge Bossi-Fini. Alle 16.15 si parlerà di elezioni europee con l'europarlamentare Marco Zanni, presidente di Id, Gianluigi Paragone, il vicepresidente della regione Lazio Roberta Angelilli e Antonio Giordano Segretario Generale Ecr, moderati da Fabio Torriero. Alle 17.15 interverrà il Vice Ministro delle Finanze Maurizio Leo mentre alle 17.30 si parlerà di politicamente corretto e cancel culture introdotti dal direttore della rivista Nazione Futura Pasquale Ferraro e moderati dal direttore di Rainews24 Paolo Petrecca con gli interventi del professor Giovanni Orsina della Luiss, di Corrado Ocone e Francesco Giubilei.

L'evento terminerà alle 19 con un panel in memoria di Roger Scruton con la presenza per la prima volta in Italia di sua moglie Lady Sophie Scruton introdotta da John O'Sullivan, già speechwriter di Margaret Thatcher e moderati da Mario Alvino Fantini.

Si tratta di un evento – spiegano gli organizzatori Fantini, Giubilei, Tatarella – che apre la campagna elettorale per le europee non solo da un punto di vista politico ma anche culturale e meta politico in cui le nostre realtà svolgeranno un importante ruolo di contributo di idee per il mondo conservatore e identitario italiano ed europeo. Italian Conservatism è l'inizio di un percorso che ci porterà a organizzare varie iniziative per costruire finalmente un'Europa dei popoli e delle nazioni”.

Evento a ingresso libero, info e iscrizione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Programma completo su: https://www.nazionefuturarivista.it/2023/09/21/il-programma-di-italian-conservatism-2023/

Un giro di affari illecito su cui si sospetta anche la mano della “mafia foggiana”, visto il coinvolgimento di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano.

Truffe all’Unione Europea per intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli inesistenti. Dall'alba, è scattata la maxi–operazione “Transumanza”, condotta da nord a sud, dalla Guardia di Finanza di Pescara, diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) della Procura di L’Aquila.

Sono 75 i soggetti e gli enti coinvolti, con 25 misure cautelari personali, 16 perquisizioni e sequestri preventivi in esecuzione, anche grazie ai mezzi aerei del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara, in tutta Italia, tra Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania, per un giro di affari illecito su cui si sospetta anche la mano della “mafia foggiana”, visto il coinvolgimento di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano.

Le indagini, svolte in collaborazione con il Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata del Nucleo PEF di L’Aquila ed il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, sono durate 2 anni. I finanzieri hanno effettuato acquisizioni documentali, intercettazioni di oltre 100mila conversazioni, 8.000 interrogazioni alle banche dati ed accertamenti bancari su più di 270 conti correnti.

Il pool investigativo ha così tratteggiato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla perpetrazione, con l’aggravante mafiosa, di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, che sarebbe stata attuata mediante indebite richieste di contributi per il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.GA) nel settore della Politica Agricola Comune (PAC).

Per truffare Bruxelles, l’associazione per delinquere, operativa dal 2014, di cui farebbero parte 13 persone, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli PAC, rilasciati gratuitamente dalla Riserva Nazionale dei Titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli.

Secondo gli investigatori, le nuove imprese agricole fittizie sarebbero state in combutta con altrettante società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese, costituite per fare incetta di migliaia di ettari di terreni la cui concessione ad uso civico veniva messa a bando dai Comuni.

Le frodi, accertate dai finanzieri, ammonterebbero a circa 5 milioni di euro. Somme sequestrate a 24 imprese agricole e 38 soggetti, accusati, a vario titolo, di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto durante il Consiglio regionale sul tema dei fondi FSC (Fondo Sviluppo e Coesione).

Riportiamo qui di seguito ampi stralci.

“Volevo leggere questa lettera, che fa capire che non c’è nessun intento di quelli delineati negli interventi della minoranza, in particolare in quello garbato e assolutamente pieno di buone intenzioni del consigliere Picaro.

“Gentile Sottosegretario, in riferimento alla sua nota del 18 gennaio scorso, relativamente alla programmazione dei lavori del CIPESS e alla ricognizione degli argomenti da sottoporre all’attenzione del Comitato, le rappresento la richiesta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di iscrizione del riparto delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 e del provvedimento di attuazione del comma 1-ter dell’articolo 23 del decreto-legge n. 152 del 2021 relativo all’utilizzo del Fondo sviluppo e coesione per cofinanziamento regionale dei programmi cofinanziati dai fondi europei FESR ed FSE+. Il decreto-legge n. 152 del 6 novembre 2021, all’articolo 23, comma 1-ter, ha infatti previsto che le risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione possono essere utilizzate, su richiesta delle Regioni interessate, ai fini del cofinanziamento regionale dei programmi cofinanziati dai fondi europei FESR ed FSE+ della programmazione 2021-2027 per ridurre la percentuale di tale cofinanziamento regionale. In assenza di un’unica approvazione da parte del CIPESS a distanza di più di un anno per avvalersi della possibilità di utilizzare nella misura massima possibile i fondi FSC a cofinanziamento dei programmi europei FESR ed FSE, le Regioni interessate procederanno singolarmente con le richieste. Tutta la documentazione istruttoria è in capo al Dipartimento degli affari europei e al Dipartimento delle politiche di coesione per il PNRR. Grato dell’attenzione, Massimiliano Fedriga”.

Non Michele Emiliano. Ma Fedriga a nome di tutte le Regioni, noi vi stiamo comunicando: carissimi, guardate che esiste un problema gravissimo dovuto al ritardo, non al blocco, della disposizione di questi soldi. L’FSC serve probabilmente solo per il cofinanziamento, serve anche a noi per il cofinanziamento. A noi, però, ne arriva una quota talmente importante per rilanciare le zone sottoutilizzate da essere la parte fondamentale di quella spesa aggiuntiva che serve per finanziare una serie di questioni molto rilevanti sulle quali la Puglia ha conquistato un primato.

Il piano di utilizzo del FSC è totalmente concordato col Governo. Il problema è che non stanno arrivando i soldi, e siamo in ritardo. Ci faranno andare in ritardo anche sulla spesa dei fondi europei, perché siccome noi non abbiamo l’IRPEF di altre Regioni, e non abbiamo il bilancio ordinario libero, ma lo dobbiamo impegnare sulla questione sanità e sulle altre questioni, è chiaro che questi ritardi sono drammatici.

Non ho mai mancato di rispetto al ministro Fitto su questa questione. Gli ho detto: “Raffaele, non vorrei che ti venisse la tentazione di salvare il mondo”. Io e Raffaele Fitto siamo due vasi comunicanti da vent’anni. Siamo come nel film “I duellanti”. Spero che vada a finire come nel film, cioè che tutti e due sopravviviamo in maniera elegante.
Adesso noi abbiamo il problema, drammatico, di capire qual è lo stato della finanza pubblica. Cioè, se esiste un problema che devono venire ad attingere dalle parti nostre, e noi ci dobbiamo preoccupare tutti quanti. Se il Ministro Fitto, per esempio, accettasse di venire qui in Aula, come abbiamo fatto con altri membri del Governo, a spiegarci come stanno le cose, anche perché è un deputato pugliese, oltre che ministro. Se avesse voglia di spiegarci come stanno realmente le cose, le mie preoccupazioni, quelle che sono state espresse nella mozione, potrebbero essere diradate. Invece, il silenzio più assoluto.

Se lo dobbiamo fare questo sacrificio ce lo devono chiedere e noi dobbiamo dire “va bene”.

Se per la patria serve questa cosa, se serve questa cosa per l’Italia, possiamo anche accettarlo a parità di condizioni con gli altri, ma non ci devono portare in carrozza.

Come ho dimostrato dalla lettera di Fedriga, ci stanno portando in carrozza. Essere portati in carrozza è una cosa che agita, anche perché senza questo quadro di sostegno, tutto ciò che di più bello voi avete visto in Puglia, in questi anni, in tutti i settori, rischia di saltare. É una quaresima infinita, difficile.
E non ce la caviamo dicendo “ma la colpa è di Emiliano” perché Emiliano è un anno e mezzo che sta dicendo “Guardate che senza l’FSC che ci spetta…”.
Però questa cosa, con l’aiuto vostro, che siete più vicini al Ministro Fitto, che ha in mano tutte queste partite, ha in mano il PNRR, ha in mano l’FSC, ha in mano i fondi europei, ha in mano il rapporto più diretto con la Presidente del Consiglio, ha in mano il rapporto con l’Unione Europea, ma ci può dire di che morte dobbiamo morire? Noi questo non lo facciamo per provocazione politica, lo facciamo per una preoccupazione autentica: anche il per completamento del nostro sistema sanitario, siamo in uno sforzo gigantesco, stiamo costruendo tanti nuovi ospedali e non è uno scherzo.

Siccome non è colpa di questo Governo, diciamo le cose come stanno e condividiamo i problemi. Condividiamo lo sforzo, il sacrificio, se lo si deve fare, ma diciamo le cose come stanno. Se no, altrimenti, si crea l’equivoco di dare la colpa a quelli che stanno faticando, a quelli che si stanno ammazzando di fatica da tantissimi anni, qui, in questa Regione.

Quando in questa Regione sembrava tutto perduto, sto parlando di tanti anni fa, quando il Petruzzelli era un braciere, quando le periferie delle città erano abbandonate a se stesse, quando le città, Andria o Barletta erano dei campi di battaglia tra bande criminali e mafiose; quando c’era una situazione nella provincia di Brindisi drammatica, quando la nostra immagine di Regione leader del Mezzogiorno era inesistente. E questo lavoro non può essere perso, perché non ci vuole niente.

Ci vogliono tanti anni per creare fiducia e un attimo per perderla. È quello che noi vogliamo evitare. E lo vogliamo evitare con il Governo.
Noi abbiamo bisogno di lavorare, non di fare le sedute per sollecitare il Governo, come ha fatto tutta la Conferenza delle Regioni. Perché noi non stiamo facendo niente di diverso da quello che ha fatto un Presidente di centrodestra appena rieletto con il 65 per cento dei voti, come Fedriga”.

“L’Europa ti cambia la vita”: è stata presentata oggi la programmazione regionale dei fondi UE Fesr e Fse+ 2021-2027.

Il programma mira a favorire lo sviluppo sostenibile del territorio in termini economici, sociali ed ambientali, attraverso l’ampliamento della base produttiva, l’innovazione tecnologica, ambientale e sociale, una maggior attrattività ed apertura internazionale, la riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente, l’incremento delle conoscenze dei lavoratori ed un generalizzato miglioramento dei servizi pubblici (risorse idriche, rifiuti, trasporti, istruzione e assistenza socio-sanitaria).

A disposizione ci sono 5,777 miliardi di euro circa, di cui 4,426 per il Fesr e 1,150 per il Fse, tra quote pubbliche e comunitarie.

5 gli obiettivi di policy (OP): 1) competitività e innovazione, 2) economia verde e mobilità urbana e sostenibile, 3) trasporti, 4) occupazione, istruzione, formazione, occupazione giovanile, welfare e salute, 5) sviluppo territoriale e urbano.

Le linee programmatiche sono state oggi condivise dalla Regione con i rappresentanti istituzionali e con il partenariato sociale ed economico e del mondo delle università. Per la Commissione Europea, erano presenti Chiara Zingaretti e Francesco De Rose, della DG Regio UE e Michele Sartorello, della DG Empl UE.

4 i panel oggi, coordinati da Antonio Stornaiolo, sul futuro del territorio alla luce delle opportunità offerte dalle risorse europee con cui la Puglia creerà strumenti ad hoc per sostenere persone, imprese ed enti: imprese e innovazione, inclusione e pari opportunità,    accessibilità e transizione ecologica, lavoro, conoscenza e saperi.

L’iniziativa, che si è tenuta nel foyer del Teatro Petruzzelli di Bari e che sarà riproposta nelle altre province, è stata curata dalla struttura speciale Attuazione del Por, guidata da Pasquale Orlando in collaborazione con la struttura speciale Comunicazione Istituzionale, guidata da Rocco De Franchi.

Di seguito, le dichiarazioni;

Michele Emiliano, presidente della Giunta Regionale:

“Stiamo facendo il nostro dovere nei confronti delle giovani generazioni, nei confronti del grande problema della parità tra uomo e donna, nel superamento della differenza di sviluppo tra nord e sud in Italia, anche tra il nord e sud d’Europa. Queste sono giornate di verifica di quello che abbiamo messo in campo con i fondi europei. Tutto funziona adeguatamente, i risultati ci confortano, ci incoraggiano ma occorre che contemporaneamente la repubblica italiana ci segua, bisogna che lo Stato e il Governo si rendano conto che le politiche europee sono fondate strutturalmente sulle regioni e non sull’accentramento che si sta realizzando o che si si sta tentando di realizzare da parte del Governo tutto in capo alla presidenza del Consiglio dei Ministri, tutto in capo al ministro Fitto di tutte le linee di finanziamento dal Pnrr all’Fsc, ai fondi europei regionali. Per questo siamo preoccupati, perché un lavoro che la Puglia e l’Unione europea hanno fatto con risultati straordinari, rischia di saltare per aria se non ci si rende conto che questa complessità non può essere risolta con l’accentramento, ma anzi con la sussidiarietà, stabilendo chi fa cosa, come, quando, con quale logica e soprattutto collaborando, come dice la Costituzione, con lealtà”.

Raffaele Piemontese, vicepresidente e assessore alla Programmazione:

Questa è un’occasione storica, per la Puglia e per l’Italia, perché siamo in una fase in cui abbiamo tantissime risorse a disposizione per fare in modo che la vita reale dei pugliesi possa cambiare in meglio.

L’occasione è storica perché il programma regionale che dispone dei fondi europei del ciclo 2021-2027 si svolgerà mentre devono realizzarsi anche gli investimenti del PNRR: la combinazione di fondi europei e PNRR significa disporre di un ammontare complessivo che arriva poco sotto i 15 miliardi di euro.

Gli obiettivi fondamentali che ci muovono sono la creazione di lavoro buono e stabile e lo sviluppo rispettoso dei limiti del pianeta.

Abbiamo gestito la 2014-2020 ottimamente, come ha riconosciuto la Commissione europea e come hanno rilevato soggetti “terzi” come la Banca d’Italia o organismi internazionali che misurano il credito delle istituzioni e l’efficacia delle loro politiche.

Siamo riusciti a rimanere la Puglia che l’Italia e il mondo hanno imparato a conoscere anche attraversando la più grave crisi economica e sociale dopo la seconda guerra mondiale: quella determinata dalla pandemia, come ho ricordato ieri aprendo il Comitato di Sorveglianza del POR 2021-2027, osservando che proprio un 9 marzo di tre anni fa, il Governo disponeva il lockdown dell’Italia, una misura senza precedenti per la quale non avevamo neanche una parola adeguata nel nostro vocabolario corrente.

Questa programmazione che parte oggi l’abbiamo elaborata con il vantaggio di aver pensato fin dal 2015 di andare dove, adesso, hanno scelto di andare l’Unione europea e l’Italia.

Quando parlavamo di decarbonizzazione e di idrogeno era il 2016 e c’era chi faceva spallucce e ironia, oggi ne parla tutta l’Unione europea. Quando parlavamo a Washington di voli suborbitali era il 2018 e c’era chi ci scriveva i testi per le scenette comiche, qualche giorno fa l’Italia ha siglato accordi negli USA che riguardano lo sviluppo commerciale dello spazio.

La Puglia è stata tra le prime regioni italiane a implementare il Reddito di Dignità, nel 2016, come misura "universalistica” di integrazione del reddito, finanziandola con il Fondo Sociale Europeo, tre anni prima che l’Italia varasse il Reddito di Cittadinanza, cinque anni prima che la Commissione europea raccomandasse a tutti gli Stati di innovare le misure che combinano sostegno al reddito e l’accompagnamento al lavoro.

Insomma siamo pronti, in maniera corale, coinvolgendo comunità locali, sindaci, sindacati, imprese, università escuole, a centrare e realizzare il cambiamento che serve alla Puglia, al Sud e all’Italia.

Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico:

“Ci saranno novità importanti. Innanzitutto in tutti i grandi investimenti che ci saranno, avremo l’obbligo del coinvolgimento delle PMI, quindi una sinergia tra le grandi imprese e la spina dorsale del nostro tessuto imprenditoriale. L’altra grande novità è l’investimento sulla sostenibilità in maniera forte e decisa. Non solo con una grande dotazione economica e finanziaria, e quindi il tema della transizione energetica p al centro della nostra agenda che si costruisce attraverso una politica industriale. Sempre grande attenzione alla ricerca e all’innovazione, agli strumenti di ingegneria finanziaria che consentiranno di strutturare le garanzie per i più piccoli. Grande accelerazione sul tema del digitale per far sì che nessuno resti indietro, e dunque il supporto al digital divide, al rapporto tra chi conosce la tecnologia e chi meno. Attenzione al tema della rigenerazione urbana legata ai profili turistici. Abbiamo già avviato i primi fondi legati alle startup. Chiudo nella speranza che venga sbloccato il fondo di sviluppo e coesione. Per noi oggi è assolutamente prioritario per completare il tema dell’attivazione dello sviluppo delle grandi imprese. È fondamentale sul tema della trasformazione agricola, che non vogliamo più delegare ad altri territori, e che si deve inserire in un tema di politica industriale territoriale.

Rosa Barone, assessorae al Welfare:

L’idea è quella di andare nel solco della continuità perché sono tante le misure che abbiamo messo in atto in quest'ultimo settennato,  quindi ci teniamo che vengano non solo confermate, ma anche rafforzate e innovate rispetto a quelli che sono i nuovi bisogni, le nuove esigenze e le nuove fragilità. Il mondo è cambiato, c'è stato il Covid e anche le  fragilità si sono modificate rispetto al passato e quindi di conseguenza dobbiamo necessariamente adeguare le misure. Le misure presenti come i voucher per permettere ai bambini di frequentare gli asili, o alle persone con disabilità o agli anziani di frequentare i centri, verranno riconfermate e saranno potenziate. Ad esempio per contrastare la povertà educativa daremo la possibilità ai bambini di frequentare servizi socioeducativi permettendo loro di andare al museo o a teatro o di svolgere attività sportive. Tutto questo perché ovviamente è cambiato il mondo, non si può rimanere con le stesse misure del 2014. Lo stesso dicasi per il ReD che verrà ovviamente riproposto, però in una maniera diversa perché anche in questo caso le famiglie prese in carico potranno poi avere la possibilità di utilizzare attività sportive, educative, di poter frequentare luoghi culturali. E poi abbiamo fatto progetti ovviamente anche con gli enti locali. Riproporremo gli hub di Innovazione Sociale nelle città capoluogo di provincia, soprattutto quelle che non hanno partecipato al bando scorso. In questo modo  potremo permettere negli spazi pubblici non utilizzati la presenza di centri di aggregazione sociale. Poi abbiamo ovviamente azioni di welfare abitativo, grazie anche alla collaborazione con l’assessora Maraschio, per lavorare in modo da dare vita ai condomini solidali, soprattutto con una maggiore attenzione verso le persone più anziane. È chiaro poi che agiremo sulle aziende e sul no profit. Stiamo insomma cercando di lavorare a più livelli, con una visione assolutamente olistica.

Anna Grazia Maraschio, assessore all’Ambiente:

“Tutta la nuova programmazione è strutturata sul principio di sviluppo sostenibile. Sostenibilità che per noi è un concetto prioritario. Iniziando dalla sostenibilità sociale: circa 80 milioni di euro saranno destinati alle politiche abitative per la riqualificazione del patrimonio già esistente con interventi che possano migliorare la qualità della vita delle persone. Questi 80 milioni potrebbero essere anche orientati sull’housing sociale, perché c’è una povertà emergente, che a volte non viene vista, di coloro che pur non essendo classificati come poveri hanno difficoltà ad acquistare una casa o anche solo a pagare un affitto. Il paradigma fondamentale è che nessuno deve rimanere indietro. E poi c’è la sostenibilità ambientale: punteremo su interventi finalizzati a risanare danni già prodotti sul territorio, partendo da dati importanti che vedono la Puglia prima regione in Italia ad aver completato la bonifica dei siti attenzionati dalla Commissione europea. E poi c’è il tema centrale della valorizzazione della biodiversità, che va tutelata altrimenti sacrifichiamo la vita. Risorse importanti andranno sul PAF, oltre 40 milioni di euro per attività di tutela degli habitat e la loro valorizzazione anche ai fini turistici, così da promuovere sempre più un turismo sostenibile nella nostra regione”

Grazia Di Bari, consigliera delegata alla Cultura:

“Siamo contenti perché finalmente si inizia con la nuova programmazione, quindi significa nuovi bandi. Questo è un momento importante, che aspettavano sia i pugliesi che la Regione Puglia, però c'è una nota dolente perché per turismo e cultura non abbiamo un'azione ad hoc e questo significherà dover trovare in maniera trasversale le risorse da tutte le altre azioni per poter migliorare la vita dei pugliesi. Non dobbiamo dimenticare infatti che l’obiettivo della nuova programmazione europea, è proprio questo, quello di migliorare la vita dei cittadini e quindi non si può non far riferimento a quello che è il welfare culturale che la Regione Puglia in realtà ha già anticipato nella scorsa programmazione che in questa in questa nuova programmazione dovrà ancora di più sostenere e sviluppare”.

Sebastiano Leo, assessore al Lavoro e Formazione:

 “Mi sembra quasi superfluo ribadire la straordinaria capacità di impegno e di spesa delle risorse comunitarie da parte della Regione Puglia, che si conferma ai primi posti a livello nazionale di questa classifica.

Spendiamo bene grazie ad un sistema ormai collaudato in Regione Puglia che segna una perfetta sinergia tra la parte politica, più impegnata nella parte strategica, e la tecnostruttura regionale. Dalla pianificazione alla strategia, dagli impegni e dalla spesa, fino al controllo, stiamo parlando di un meccanismo oramai perfettamente funzionante.

Ma il tema vero, come suggerito anche dagli ultimi orientamenti europei, non è solo quanto si spende ma come si spende. Non basta più la valutazione quantitativa, su cui la Puglia eccelle, ma è necessaria un’analisi qualitativa della spesa, degli output e dei risultati prodotti. È questo il passaggio in più, per alzare l’asticella  e che coinvolge istituzioni locali, imprese, associazioni di categoria e sindacati. Non voglio parlare di numeri ma solo di persone che, grazie ai nostri interventi, hanno visto cambiare e migliorare la propria condizione. Molto abbiamo fatto e ancora di più faremo con la nuova programmazione, misurando i nostri risultati sulla base della qualità dei nostri interventi. Politiche Attive per il Lavoro rivolto alle donne, ai soggetti fragili, ai giovani ma anche a chi si ritrova espulso dal mercato del lavoro in età avanzata.

Politiche formative non più generaliste ma calibrate sulle esigenze delle imprese, orientate ai nuovi settori come la Digitalizzazione, la Transizione Ecologica e il Turismo di Qualità, per superare l’odioso disallineamento tra i fabbisogni aziendali sempre crescenti e la carenza di personale in possesso delle dovute competenze. È questa la sfida del futuro.

Gianfranco Lopane, assessore al Turismo:

“Ci sono tante cose che ancora possiamo migliorare. Con la nuova programmazione, con i nuovi bandi sulle infrastrutture punteremo molto sulla qualificazione dell’offerta, sui sistemi di digitalizzazione delle imprese e sulla formazione, che è una delle nuove sfide del turismo in Puglia. La possibilità di avere nuove figure professionali sempre più qualificate e sempre più rivolte all’eccellenza. E questo lo faremo anche grazie ai nuovi strumenti che saranno disponibili con la nuova programmazione”.

Anna Maurodinoia, assessore ai Trasporti:

“La Regione Puglia intende proseguire con la strategia già messa in campo con la vecchia programmazione 2014-2020. I punti salienti di questa nuova programmazione sono i collegamenti della rete ferroviaria e stradale regionale con la rete TEN-T, il potenziamento del sistema ferroviario e del trasporto su gomma e stiamo guardando con attenzione i collegamenti ultimo miglio con la realizzazione di parcheggi intermodali per favorire il trasporto collettivo a scapito dell’auto privata. Stiamo pensando di sostituire interamente la flotta bus e treni per renderla sostenibile e ad amissione zero. Numerose sono le iniziative già in atto per installare sistemi di sicurezza sulla rete ferroviaria, perché per velocizzare il trasporto ferroviario si deve investire sull’infrastruttura. Guarda principalmente alla sostenibilità del trasporto il bando Smart Go City, che permetterà ai Comuni di sostituire i bus urbani e suburbani più vecchi con mezzi ad alimentazione esclusivamente elettrica. E per agevolare l’utenza stiamo intervenendo sulla piattaforma per consentire di viaggiare acquistando un biglietto unico”.

Domani, 10 marzo, alle ore 9.30, al Petruzzellì la presentazione pubblica alle parti sociali della programmazione europea per la Puglia, mentre oggi si è svolta la riunione del comitato di sorveglianza dei fondi UE 21-27. Sono intervenuti tra gli altri per la Regione Puglia il vicepresidente Piemontese, la consigliera delegata Di Bari e l’assessore Leo.

La sintesi.

“La Regione Puglia, tutta la Puglia farà la sua parte riconoscendosi nelle parole enunciate dalla Commissaria europea per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira, e dal Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, circa il fatto che la riduzione delle disparità territoriali è fondamentale per una crescita equilibrata che vada a beneficio di tutti e la necessità di conseguire gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali per il 2030 in materia di occupazione, apprendimento degli adulti e riduzione della povertà”.

Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, aprendo, stamattina, i lavori del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo FESR - FSE+ 2021-2027 della Regione Puglia, un programma con una dotazione finanziaria complessiva che arriva a 5 miliardi 577 milioni 271 mila 656 euro, di cui 4 miliardi 426 milioni 728 mila e 737 euro per il Fondo europeo di sviluppo regionale e 1 miliardo 150 milioni 542 mila e 919 euro per il Fondo sociale europeo Plus, come si denomina, nel ciclo 2021-2027 che parte oggi, il principale strumento finanziario con cui l’UE sostiene l’occupazione e promuove la coesione economica e sociale negli Stati membri.

Nel salutare ciascuno dei 57 componenti del Comitato di Sorveglianza, a partire dai rappresentanti della Direzione Generale Politica regionale e della DG Occupazione della Commissione europea, Piemontese ha voluto sottolineare con particolare energia “quanto sia corale l’impegno che stiamo assumendo e quanto sia necessario non stancarsi mai di confrontarsi alla pari, affrontando anche il confronto critico, con il partenariato economico e sociale che rappresenta il corpo vivo della società pugliese”.

Il vicepresidente ha voluto ricordare che la nuova programmazione dei fondi europei comincia il 9 marzo e “proprio un 9 marzo di tre anni fa, il governo italiano disponeva il primo lockdown nel tentativo di arginare i contagi del COVID-19 che andavano diffondendosi”.

“La programmazione dei fondi europei di sviluppo e investimento 2021-2027 deve procedere insieme alla realizzazione del PNRR con cui è l’Italia intera a cercare di cogliere la storica occasione di modernizzarsi e entrare nella nuova epoca che si è aperta a livello mondiale dopo lo choc della pandemia”, ha precisato Piemontese, aggiungendo che “dobbiamo immaginare i fondi europei e i fondi PNRR come la doppia elica a spirale del DNA che deve rigenerarci”.

“Abbiamo la doppia responsabilità di non sciupare la congiunzione storica tra strategia europea, strategia nazionale e strategie regionali”, ha osservato il vicepresidente della Regione Puglia sottolineando l’auspicio “che sappiamo fare vivere e materializzare uno dei pilastri della politica di coesione e, cioè, il fatto che siano politiche regionali e politiche ‘place-based’: non distribuiscono solo soldi, incitano un intero contesto a mobilitarsi mettendo a frutto le specifiche caratteristiche sociali, culturali e istituzionali, coinvolgendo le comunità locali, mettendo a frutto le conoscenze che si affinano nelle università, nelle scuole, nei centri di ricerca, nelle attività creative, nelle imprese che investono in ricerca e sviluppo, chiamando alla collaborazione tutti gli attori di un territorio e promuovendo la cooperazione tra istituzioni”.

“È crescita vera e duratura, se è crescita complessiva – ha concluso Piemontese – e perciò apriamo oggi un cantiere di cooperazione che, per essere efficace, non può rischiare di fare saliti indietro pensando a centralizzare quello che è nato per essere elaborato, realizzato e valutato laddove l’Unione Europea ha deciso di investire per superare debolezze e creare sviluppo”.

“Quello di oggi è un momento importante per la Puglia - dichiara la consigliera delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari - molto atteso dagli operatori e dai cittadini. Ripartiamo con la nuova programmazione e questo significa nuovi bandi, nuove risorse, nuove opportunità, per ripartire dopo di pandemia che ha visto purtroppo mortificate la nostra economia e le nostre attività. L’auspicio è che questa possibilità che oggi ci viene data possa essere colta appieno dalle amministrazioni che si dovranno impegnare ulteriormente non soltanto nella spesa dei fondi PNR ma anche dei fondi della nuova programmazione europea”.

“La Regione Puglia si conferma una delle regioni che è riuscita, nel tempo, a strutturare un dialogo forte tra il sistema di impresa, il mondo delle rappresentanze sindacali, il terzo settore e le istituzioni locali. - ha detto l’assessore alle Politiche per il Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo - Un modello di condivisione che ci ha consentito, nel corso delle diverse programmazioni comunitarie, non solo di avere un’ottima capacità di spesa ma soprattutto di farlo nel modo giusto.

Oggi, più che in altre fasi storiche, è necessario potenziare la capacità di gestire in modo concreto i fondi, ponendosi obiettivi importanti e misurabili non solo sulla capacità di spesa ma sui risultati raggiunti. Alla base di questi obiettivi ci deve necessariamente essere l’uomo, con i suoi bisogni e le sue necessità. Questa è la priorità assoluta. Dobbiamo cogliere l’opportunità della nuova programmazione e sulla base di quelli che sono stati i risultati della vecchia, captare le necessità, le rimodulazioni che rispondano a una società che negli ultimi anni ha vissuto importanti cambiamenti economici e sociali. Dobbiamo lavorare per accrescere i tassi di occupazione, per assicurare un lavoro di qualità che sia in grado di rispondere a un mercato sempre più esigente e al tempo stesso di tutelare i lavoratori anche fornendo loro nuove competenze. È necessario combattere le discriminazioni di qualsiasi tipo, migliorare l’inclusione lavorativa dei disabili, delle donne, facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Questo percorso, già avviato, sono certo troverà in questa nuova fase la sua realizzazione”.

Per Rocco De Franchi, responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia: "la comunicazione del nuovo PR sarà multicanale e orientata alle persone. Oltre ai media tradizionali punteremo molto sul digitale e sugli eventi in presenza. Sarà una lunghissima e continua iniziativa partecipata di tutta la comunità pugliese, non solo degli addetti ai lavori. Mostreremo a tutti come l’Europa, attraverso la Regione Puglia, può cambiarci in meglio la vita".

nota Informativa congiunta del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Interno.

In virtù dei recenti e nuovi accordi Italo-Libici per fronteggiare l’immigrazione, con il progetto europeo SIBMMIL - Support to Integrated Border Management and Migration Management in Libya-, lunedì 6 febbraio 2023 a partire dalle ore 15.30 ca. si svolgerà ad Adria (RO), presso il Cantiere Navale Vittoria, la Cerimonia di consegna alle Autorità libiche di una motovedetta “classe 300 “di nuova fabbricazione.

All’evento saranno parte integrante il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il Ministro degli Esteri libica, Najila El Mangoush, e il Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, Olivér Várhelyi.

A partire da giovedì 24 novembre 2022 dalle ore 12:00 e sino alle ore 12:00 del 13 dicembre 2022, è attiva la procedura telematica IFTS 2022. "IFTS/2022 - Avviso pubblico per la presentazione delle candidature inerenti la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica superiore (IFTS) in modalità duale, da finanziare nell'ambito del PNRR, Missione 5 - Componente 1 - Investimento 1.4 "Sistema duale" finanziato dall'Unione europea - Next Generation EU" è stato adottato con Determinazione della Dirigente Sezione Formazione n. 1650 del 20 ottobre 2022.

La procedura telematica è disponibile nella pagina dell'iniziativa che è raggiungibile sul portale Sistema Puglia attraverso il link IFTS 2022, presente nella sezione "Bandi in Corso - Aperti" della home-page e in "Sezioni Speciali" della pagina Formazione.

Nella pagina dell'Avviso sono disponibili i servizi:

- Supporto Tecnico per avere assistenza sull'utilizzo della procedura telematica
- Richiedi Info per le richieste di chiarimento circa il procedimento
- FAQ servizio attraverso il quale la Regione mette a disposizione un archivio delle domande più frequenti pervenute agli uffici regionali.

Clicca qui per la pagina dedicata ad IFTS 2022 e alla Scheda IFTS/2022

Oggi, 10 ottobre 2022, la cerimonia ufficiale di premiazione a Bruxelles, evento conclusivo della 4th call dell’RSCN (Reference Site Collaborative Network) per l’European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing

La Regione Puglia promossa centro di riferimento europeo per l’invecchiamento sano e attivo. È quanto emerso dall’esito della valutazione delle candidature, in base al quale la Puglia è stata riconosciuta Reference Site con un rating pieno di 4 stelle su 4.

“Un’importante conferma del percorso svolto finora – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della cerimonia ufficiale di premiazione che si è tenuta oggi, 10 ottobre, a Bruxelles nell’Albert Borschette Congress Center, come evento conclusivo della 4th call dell’RSCN (Reference Site Collaborative Network) per l’European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing – “E’, altresì – prosegue -, un lusinghiero riconoscimento per l’appartenenza a un club di pochi e autorevoli Reference Site europei per le politiche sull’invecchiamento”.

L’iniziativa, fortemente voluta dalla Commissione Europea quasi dieci anni fa per censire e mettere in rete le migliori realtà nelle politiche e nelle pratiche per una longevità sostenibile e di qualità, è giunta alla sua quarta edizione e ha visto Regione Puglia confermata con il massimo punteggio disponibile per il triennio 2022-2024. La Regione fu riconosciuta Reference Site già nel 2016 ma con rating di due stelle e raggiunse il massimo riconoscimento nella terza call del 2019.

Lo status di Reference Site conferisce ai centri o alle Regioni un ruolo privilegiato presso la Commissione Europea di consultazione per la stesura delle politiche e dei finanziamenti in materia, di fornitura strutturata di buone pratiche da portare a sistema a livello continentale, di gemellaggio e tutoraggio per altre Regioni e di maggiore autorevolezza nell’accesso ai fondi europei.

In questa quarta tornata sono 65 i reference site provenienti da 22 Paesi europei. La Spagna è lo Stato con il maggior numero di centri (13), seguito dall’Italia con 12 centri e dal Portogallo con 6.

Dei 12 centri italiani quelli con la massima valutazione sono Puglia, Lombardia, Campania, Marche e la Provincia Autonoma di Trento.

La candidatura di ogni centro è stata misurata sotto sei dimensioni che tengono conto - tra le tante - della capacità di un centro di integrare Amministrazione, Industria, Università e Cittadini, di sperimentare transizioni digitali innovative e sostenibili e in genere di saper trasformare l’invecchiamento in una risorsa di sviluppo e crescita anziché in una criticità.  Da quest’anno è stato introdotto come strumento di valutazione aggiuntivo Scirocco, che è un sistema web di valutazione del grado di maturità di iniziative assistenziali integrate. Scirocco è diventato ormai uno standard europeo di misurazione della solidità delle pratiche assistenziali più innovative e parla anche pugliese visto che è stato sviluppato più di cinque anni fa per la Commissione Europea da Puglia insieme ad altre otto Regioni europee.

“Le disuguaglianze assistenziali sono tra le nostre principali preoccupazioni – conclude Emiliano - e con l’avanzare dell’età tra i cittadini rischiano di farsi più marcate: possiamo occuparcene fronteggiando di volta in volta le singole esigenze acute oppure, come abbiamo deciso di fare noi, attivare un circuito virtuoso e precoce di economia dell’invecchiamento”.

Per la Regione Puglia ha preso parte alla cerimonia di premiazione l’assessora al Welfare, Rosa Barone, accompagnata dal direttore generale di AReSS Puglia, Giovanni Gorgoni, coordinatore regionale del Reference Site for Active and Healthy Ageing.

“Essere intervenuta qui oggi, in rappresentanza della Puglia, mi inorgoglisce enormemente - dichiara l’assessora Rosa Barone - perché la nostra Regione si è confermata Reference Site europeo per l’invecchiamento attivo con il rating pieno di 4 stelle su 4 anche per il ciclo 2022-2024. Quella odierna è stata un’esperienza indimenticabile che mi infonde ancor più forza per continuare a lavorare e combattere affinché vengano sempre tutelati gli interessi e i diritti di tutti i cittadini pugliesi perché nessuno deve restare indietro. Alla luce del modello di previsione dell’ISTAT che scatta una fotografia rispetto a quello che potrebbe accadere in Puglia nei prossimi decenni ovvero che per ogni giovane di età compresa fra 0 e 14 anni si passerebbe da poco meno di 2 anziani del 2021 a quasi 3 anziani e mezzo del 2060, risulta impensabile non correre ai ripari attraverso tutti i mezzi in nostro possesso. L’invecchiamento attivo, che figura tra le 7 aree strategiche deI V Piano regionale delle Politiche Sociali, attraverso cui implementiamo l’assistenza domiciliare sociale, sosteniamo iniziative di associazionismo delle famiglie e delle persone anziane, promuoviamo azioni di sensibilizzazione e attivazione delle persone anziane, si rivela una vera ed assoluta novità apparendo così per la prima volta nella storia del welfare pugliese”.

“La parola chiave dei futuri sistemi di tutela sanitaria, assistenziale e sociale è ‘trasformazione’ – sottolinea Giovanni Gorgoni - e la ritroviamo nell’intera candidatura che abbiamo sottoposto quest’anno. Si pratica trasformazione quando si promuovono a sistema le sperimentazioni digitali più riuscite per le persone con bisogni complessi, quando si va alla ricerca delle soluzioni più promettenti sul tema proposte dal tessuto imprenditoriale, quando si fa alleanza con il mondo universitario e con i cittadini per co-progettare preliminarmente ciò che serve davvero. AReSS Puglia, oltre a detenere il coordinamento scientifico e operativo di Reference Site, è anche coinvolta, tramite la rete europea delle autorità sanitarie regionali (EUREGHA) di cui deteniamo la presidenza, nella creazione della più grande e inclusiva coalizione internazionale per la longevità attiva che vedrà la luce a dicembre prossimo”.

 

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