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Di seguito la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo).

“Verrebbe da dire che il presidente dell’Ager (l’Agenzia regionale che avrebbe dovuto risolvere i problemi dei rifiuti in Puglia e invece l’ha complicata!), Gianfranco Grandaliano, sia più bravo a creare ‘poltrone’ che smaltire i rifiuti.

“Da tempo avevamo segnalato le anomalie, prima fra tutte l’essere fra le regioni italiane con la tassazione (TARI) più alta, ma anche sulle assunzioni dei tantissimi consulenti esterni, che apparivano decisamente fatte ‘in quota di…’, avevamo chiesto maggiore chiarezza. Il presidente Michele Emiliano non ci ha mai risposto. Ora a chiedere quelle risposte non è l’opposizione, ma l’Ispettorato della Funzione Pubblica – che si trova presso Palazzo Chigi, ovvero in una delle stanze di un Governo non ostile a Emiliano – che ha dato 15 giorni a Grandaliano per giustificare i tanti consulenti esterni che spesso venivano pagati, anche in modo cospicuo, senza fare nulla. Ci permettiamo di aggiungere: forse, nulla per l’Ager…

“L’ispettorato faccia tutte le verifiche amministrative… politicamente non ne abbiamo bisogno: il giudizio negativo sull’Ager in generale e sul suo presidente lo avevamo già dato. Ora chiediamo ad Emiliano che lo rimuova, chieda le sue dimissioni immediatamente, del resto in passato (forse più per convenienza politica che morale) le ha chieste ai suoi fedelissimi per molto meno!”.

«A poco più di un anno dall’insediamento di questa amministrazione, non ancora si vedono miglioramenti, anzi si notano peggioramenti, su un tema caro e dibattuto durante la campagna elettorale da parte di tutti gli schieramenti e cioè quello dell’ igiene e decoro urbano.

Assistiamo oggi, da parte di tutti i cittadini, a lamentele per il degrado e la sporcizia in cui versa la nostra Città. E' vero, si dirà che non pochi contribuiscono a questo stato di cose con comportamenti irrispettosi delle norme e dei regolamenti comunali sia di igiene e di tutela del centro abitato e sia della viabilità esterna e rurale, ma è soprattutto vero che l’attuale amministrazione stenta a porvi rimedio in maniera più efficace ed efficiente.

A tutt’oggi si constata che non ancora vengono poste in essere le azioni e gli strumenti più idonei per avviare comportamenti diretti a migliorare tale criticità, anzi si percepisce la sensazione che non ci si preoccupa fino in fondo di quello che effettivamente compete e si va avanti solo con le parole.

Un esempio concreto è quello dell’impiego da parte della ditta aggiudicataria della spazzatrice meccanica che dovrebbe pulire le strade ma che in realtà non funziona tutti i giorni. Non si riesce a capire, poi, perché questa spazzatrice, quando viene utilizzata, debba fare lo slalom tra le auto in sosta quanto basterebbe semplicemente mettere dei cartelli segnaletici che indicano gli orari di passaggio di essa, con relativo divieto di sosta pena la rimozione del veicolo e la relativa irrogazione della multa da parte degli agenti di polizia locale.

Si è notato più volte, inoltre, la crescita di erbacce ai lati delle strade principali della nostra Città. Tale criticità può essere risolta con interventi più idonei e con tecniche che possano prevedere anche e soprattutto l’uso di sostanze biocompatibili con l’ambiente e la tutela delle persone e degli animali.

Si fa presente altresì che anche la viabilità esterna e quella rurale, soprattutto nei tratti all’uscita e all’entrata del paese, presenta vere e proprie discariche a cielo aperto. Discariche che, nonostante interventi di raccolta una tantum, risultano sempre presenti e nulla è stato fatto sia per sensibilizzare i cittadini a non scaricare abusivamente e nulla per punire in maniera concreta e capillare coloro che si macchiano di queste azioni, veri e propri reati ambientali.

Così pure non si può sottacere del problema degli escrementi. Trovare una strada libera dove passeggiare senza guardare per terra è come trovare un ago in un pagliaio. Anche in questo caso, molto spesso gli escrementi appartengono ad animali di proprietà dei detentori, che li portano in giro lasciandoli liberi di fare i loro bisogni. Anche qui, si potrebbe effettuare una campagna di sensibilizzazione donando i sacchetti ma contemporaneamente prevedere in concreto la irrigazione di multe per i trasgressori.

Si denota una certa superficialità nell’affrontare il problema della catena dei rifiuti. Una questione spinosa che questa amministrazione preferisce risolvere con soluzioni tampone, senza mai affrontare il problema in modo serio e concreto. Esempio lampante è quello della gestione dell'isola ecologica, sita in Largo Fosse. Una gestione quasi ridicola, considerando che spesso, per esempio, si presenta chiusa per cause tecniche e mancanza di personale, abbandonata a sé stessa e sporca. Insomma tutto che qualcosa di ecologico!

A ciò si unisce anche la pessima organizzazione della raccolta dei rifiuti che, in ore e modalità da rivedere, contribuisce a creare malcontento e disorganizzazione tra i nostri cittadini.

Considerando che i cittadini sono quelli che pagano per i costi del servizio, non sarebbe una novità, se decidessero di aumentare la tariffa senza miglioramenti del servizio».

La Fondazione Tatarella, nelle persone del presidente Francesco Giubilei e del vicepresidente Fabrizio Tatarella, esprime soddisfazione per la nomina di Giorgia Meloni a Presidente dell’Ecr congratulandosi con la leader di Fratelli d’Italia per l’importante risultato, frutto del percorso politico-culturale compiuto negli ultimi anni.

“È un riconoscimento molto importante per la Meloni che l’accredita come leader dei conservatori in Europa ed è il coronamento di un’attività internazionale con la partecipazione al Cpac e alla National Prayer Breakfast Washington, così come alla National Conservative Conference a Roma lo scorso febbraio”.

“Un risultato politico - continuano Giubilei e Tatarella - che va di pari passo con una imprescindibile attività culturale e metapolitica in nome dei valori del conservatorismo che varie fondazioni, case editrici, think tank associazioni portano avanti nel nostro paese. Da questo punto di vista la Fondazione Tatarella rappresenta senza dubbio la casa dei conservatori italiani grazie all’archivio e biblioteca presente nella nostra sede di Bari e all’attivismo sul fronte conservatore nazionale e internazionale”.

Pinuccio Tatarella era un conservatore e suo fratello Salvatore fondò l'istituto Giuseppe Prezzolini, padre del conservatorismo italiano. L’intuizione di dar vita ad Alleanza Nazionale e le riviste fondate da Tatarella rappresentano un faro per ogni conservatore italiano e la fondazione prosegue la propria attività seguendo la  linea tracciata da Tatarella. 

Non a caso la partecipazione di Francesco Giubilei a importanti convegni dagli Stati Uniti alla Serbia, dall’Ungheria alla Gran Bretagna, la pubblicazione del suo libro “Storia del pensiero conservatore” negli Stati Uniti con Regnery, principale editore conservatore al mondo, e i legami con i conservatori europei e americani uniti all’impegno di Fabrizio Tatarella nell’organizzazione della biblioteca e dell’archivio, dove sono conservati libri e documenti di intellettuali conservatori come Prezzolini, Palazzeschi, Longanesi insieme alle tante iniziative nella sede di Bari, rendono la Fondazione Tatarella la realtà più attiva nel mondo conservatore culturale e metapolitico italiano. 

Per questo motivo la nomina di Giorgia Meloni non può che essere accolta positivamente dalla Fondazione Tatarella.

Di seguito la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia.

“L’elezione di Giorgia Meloni, alla quale vanno i nostri sinceri auguri, a presidente del partito dei Conservatori Europei è un risultato che rafforza Fratelli d’Italia in Europa, in Italia ma in Puglia. E’ la conferma che il progetto della nostra leader è l’unico con una vera visione politica che guarda sì all’identità dell’Italia, ma all’interno di un’Europa dove i burocrati devono avere meno spazio a favore di una più ampia efficienza e a vantaggio delle competenze a servizio dei singoli Paesi.

“Un sentito ringraziamento va anche a Raffaele Fitto per il lavoro svolto: è stato il primo eurodeputato italiano ad aderire alla grande famiglia dei Conservatori Europei e oggi l’elezione di Giorgia è un’attestazione di merito per il lavoro da lui svolto sia nella passata sia presente legislatura europea.

“Per tutto il gruppo regionale di Fratelli d’Italia è una spinta motivazionale in più, avvertiamo l’onere e l’onore di una responsabilità politica che ci vede uniti e compatti come forza di opposizione sempre più determinata e seria”.

CERIGNOLA – Appare inopportuno procedere ad un concorso per 2 dirigenti a tempo indeterminato in un momento simile. A maggior ragione pensando che le urgenze del Comune possano essere altrove.

Sono iniziate alcune delle prove dei concorsi per titoli ed esami. Al termine, ai vincitori saranno assegnati il posto di dirigente Settore Servizi Affari Generali quello dei Servizi Gestionali e Finanziari.

Dal 9 gennaio è insediata al Comune di Cerignola una Commissione di accesso agli atti per verificare eventuali infiltrazioni mafiose: un trattamento che non è riservato a tutti gli Enti, malgrado ciò che ne possa dire il sindaco nei suoi processi mediatici di auto-assoluzione. Sembra pertanto inopportuno in una fase simile procedere a concorsi i cui effetti giungeranno alle future amministrazioni. La lente di ingrandimento di questo accesso agli atti impone garantismo fino alla fine delle indagini e prudenza anche morale. Al termine, questa Giunta avrebbe comunque un anno di tempo per procedere tranquillamente prima della scadenza del quinquennio.

Fermo restando l'inopportunità politica di concorsi simili adesso, giova ricordare che a breve l'Ufficio tecnico perderà per pensionamento 2 dirigenti facenti funzione: questa potrebbe essere prioritaria urgenza rispetto ai settori oggetto di concorso, ma comunque coperti.

 

CERIGNOLA – Liana Petruzzelli aggiunge il proprio nome ai 6 degli assessori che si sono dimessi dal 2015. Anche stavolta non è dato sapere le ragioni del fatto, ma tra Giunta e Consiglio Franco Metta perde pezzi. Siamo curiosi di vedere chi sarà la prossima donna (necessaria per mantenere le quote di genere) che accetterà prima di fare l'assessore e poi, bene che vada, di doversi dimettere. E di vedere come finiranno queste indagini in corso.

Domenica Albanese, Giuliana Colucci, Pia Zamparese, Antonio Lionetti, Anna Lisa Marino, Tommaso Bufano. E ora Petruzzelli, che aveva preso il posto proprio della dirigente scolastica Colucci. In Consiglio, persi Teresa Lapiccirella, Antonio Bonavita e Vincenzo Specchio, in tanti vorrebbero abbandonare la nave, ma si accorgono di essere legati col cappio al collo. Si va avanti contando sull'accondiscendenza di una certa opposizione, che ora anche sull'altare della Provincia continua a sostenere il sindaco, senza pudore.

PERCHÈ BUFANO È INDAGATO? | Le ragioni di quanto accade non si sanno. Mai. D'altro canto dopo le perquisizioni della Guardia di Finanza il 18 dicembre il sindaco aveva detto che era tutto ok. E invece poi è arrivato un avviso di garanzia, seguito da dimissioni. E noi chiediamo ancora senza risposta perché Bufano sia sotto indagine: è passato col rosso? Aveva bagagli troppo pesanti per l'imbarco? Non ha pagato la Tari? Ha preso troppe multe dai Vigili? I cerignolani dovrebbero sapere perché un assessore si dimette dopo le perquisizioni mentre si indaga. Così come apprendiamo soltanto dal Tg Norba che pure il sindaco sarebbe sotto inchiesta per concussione, presunte tangenti nella faccenda Udas basket.

ATTENDIAMO SENZA MINIMIZZARE NÉ BANALIZZARE | Eppure delle indagini, quelle della commissione che deve verificare infiltrazioni mafiose, si parla ogni giorno. Il sindaco raddoppia le strisce informative e ci dice tutto. Tutto quel che vuole farci sapere e a modo suo. Lui è avvocato, anche se ora non è più questo il suo ruolo, e conosce le carte di cui ci parla. Noi non le abbiamo. E taciamo. Certo, non ci basta sapere che lui riesce a guardare negli occhi sua madre o che preghi la Madonna di Ripalta per minimizzare tutto.

SERVE CHIAREZZA | Da mesi chiediamo ripetutamente chiarezza su appalti a vario titolo discutibili: gestione della villa comunale e di Palazzo Fornari, ampliamento del cimitero, manutenzione del verde, spacchettamenti sotto soglia dei lavori al Comune, palasport. Attendiamo, rispettosi e garantisti. Un rispetto per indagini ed istituzioni che il sindaco dimostra di non avere. Restiamo certi che non sia proficuo banalizzare, spiegare le attenzioni degli inquirenti come se si stesse parlando di vizi procedurali sugli atti: la commissione cerca altro.

E frattanto, persa pure l'assessore Petruzzelli, chissà ora a chi toccherà.

 

CERIGNOLA – Albanese, Colucci, Zamparese, Lionetti, Marino. E ora Bufano: l'elenco degli assessori dimissionari senza dare la minima spiegazione si allunga, come quello dei consiglieri che lasciano la maggioranza. Sintomo di un ambiente inquinato, che a voler pensare il meglio vede gente abbandonare la nave.

Difficile sapere perché in 3 anni e mezzo dal vicesindaco al delegato plenipotenziario a lavori pubblici e urbanistica, 6 amministratori gli abbiano lasciato le deleghe in mano. Alcuni erano stati eletti, altri lo hanno seguito dalla prima ora. Né tra i banchi del Consiglio comunale le cose vanno meglio. Avanti il prossimo: chissà ora a chi tocca.

DEFEZIONI IN GIUNTA | In principio fu la cattolica Domenica Albanese che, senza dare spiegazioni ad alcuno, lasciò la delega, presto seguita da Giuliana Colucci e Pia Zamparese. Quindi, andò via il fedelissimo Antonio Lionetti, poi toccò ad Anna Lisa Marino. Oggi Tommaso Bufano, che proprio qualche giorno fa, a detta dello stesso sindaco, aveva ricevuto in casa una mattiniera perquisizione della Guardia di Finanza. Ma, certamente, Bufano s'è dimesso per impegni personali. E chissà chi lo sostituirà.

Dalla signora Albanese a Bufano, i motivi certo cambiano. Ma c'è un comune denominatore: non ci è dato conoscerli. Così il ras dell'Ofanto si trova con le deleghe ad interim di bilancio, lavori pubblici e urbanistica.

DEFEZIONI IN CONSIGLIO | Nel frattempo, da subito in Consiglio lasciava la maggioranza dapprima Teresa Lapiccirella. Poi anche Antonio Bonavita. Infine Vincenzo Specchio. Di quelli dichiarati, perché poi, di volta in volta i mal di pancia sono stati tanti, specie quando a luglio per il maxi aumento Tari l'Aula consigliare si riempì di “tifosi della Lazio”, con le loro rassicuranti magliette celesti. Di recente anche la fedele Loredana Lepore ha rimesso l'incarico di capogruppo di maggioranza.

SENZA PIÙ MAGGIORANZA | E lui, senza più una maggioranza numerica, si giova man mano della compiacenza e delle telefonate che portano via dall'Aula abili calcolatori, solo sulla carta all'opposizione. Giochi di quorum, e niente più.

Insomma, del plebiscito del 14 giugno 2015, quando Metta salì a Palazzo di Città, non resta granché, né della squadra che lo sorresse, né della fiducia della gente. Resta qualche appalto a 6 zeri con singoli partecipanti alle gare o un'interdittiva antimafia stranamente senza seguito. Ah, ci sono anche le buche che, malgrado la tappabuche miracolosa, si sono riaperte: quelle sulla strada. Perché le altre buche in cui ci stanno gettando rischiano di far sprofondare le persone perbene.

Pubblicata la graduatoria dei Comuni beneficiati da 37 milioni di euro di finanziamento per la videorveglianza. Cerignola non ha presentato alcun progetto.

Nel circondario, contributo accordato a diversi centri del Gargano, a Stornara, a Trinitapoli. San Severo è esclusa, ma l'amministrazione cerignolana non ha neppure risposto al “Patto per l'attuazione della sicurezza urbana”, con cui il Ministero dell'Interno distribuirà fondi ad hoc a 428 Comuni.

Il nostro Comune, che ha un regolamento per la videsorveglianza dal 2012, che ha una centrale operativa capace di comminare a iosa multe dichiarate illegittime, che ha vigili urbani che in giro si vedono solo davanti allo stadio se gioca l'Audace, si permette il lusso di snobbare un finanziamento simile per potenziare la sicurezza urbana.

Evidentemente ai piani alti del Palazzo non ritengono che la sicurezza e la legalità siano in cima alle priorità di questa città. Così l'ex tribunale da potenziale Commissariato di I livello diventa ludoteca per parenti, i vigili sono rintanati a confezionare sanzioni notificate al men peggio da chi capita ma a costi sbalorditivi ed unici, in bilancio sono contati introiti dalle sanzioni che chissà quando e se verranno incassati.

Ah, c'è pure chi, magistrato, denuncia “degenerazioni” mafiose in città. Tutti zitti e tutto va bene. Il sindaco pensa ai palloni: non solo quello da calcio, ma anche quello da basket.

 

Spiacevole che dal Palazzo non si accetti mai alcun tipo di confronto, né nel merito, né nei metodi. Anzi, annunciano denunce a destra e sinistra, quasi ad intimorire ogni fonte di dissenso.

Certo, dal 2015 un’opposizione vera non esiste. Almeno in Aula. Il sindaco ed i suoi possono dire e smentire qualsiasi cosa, continuamente ed incuranti dell’archivio perenne che resta nel web. Usano un linguaggio velenoso anche solo se annunciano il rifacimento della strada. Ma se qualcuno osa replicare, scatta la molla.

IL SENSO DELL’ISTITUZIONE | Atteggiamenti assai poco istituzionali da chi indossa una fascia tricolore in Comune, dimenticandosi però di rappresentare tutti. E ciò impone comportamenti e registro linguistico diversi. Come impone pure di non scatenare le continue gogne social, per chi getta immondizia mezz’ora prima dell’orario ordinato o per dipendenti Sia che non lavorerebbero a dovere. Un sindaco ha altri strumenti e non può ridursi tutto ad un circo su Facebook, in cui si insulta chiunque.

TRA ROTATORIE E BOTTI | Viviamo in una città dove alcuni si accontentano di una rotatoria, ed altri maledicono di vivere lì dove la malavita si sta radicando giorno per giorno. E rispetto a questo avvertiamo il silenzio dell’istituzione, su altri temi chiassosa e prodiga. Ricorderemo quando il Prefetto inviò una interdittiva antimafia sulla prima gestione della Villa, ma il sindaco rivelò (tra un botto e un nastro), che la ditta assegnataria veniva sollevata dall’incarico per sua scelta “tecnica”. Invece, in quei termini inquietanti, aveva parlato la Prefettura. Così, fino all’abbandono di 800 tonnellate di rifiuti per 2 mesi all’interporto, con derubricazione dell’accaduto allo stato di “infrazione”: come quando passi col rosso. Come non sarebbe falso dire che dal 2015 c’è un comune denominatore tra chi spesso vince le gare ad un solo partecipante.

“ZITTI TUTTI, PARLO SOLO IO” | Di questi giorni, l’annuncio del risarcimento da 100mila euro da chiedere alla consigliera comunale Teresa Lapiccirella, che ha analizzato alcune carte. Come a dire agli altri: “attenti, chi si mette contro di me viene denunciato”. E agire con atto di Giunta è per ingabbiare tutti al suo volere.
Oggi, nuovo annuncio analogo. In sostanza, chi ha fatto dell’offesa una prassi, oggi matura d’improvviso sorprendente sensibilità se le parti si rovesciano.

Da destra a sinistra, prima d’ora nessuno s’era sognato di querelare le opposizioni, nell’esercizio anche extra-consiliare, delle proprie necessarie e democratiche funzioni. Sarà questo il “cambiamento”?

Non ci facciamo intimidire. Ci vediamo in tribunale? Ok, scopriremo se è sbagliato dire certe cose. O farle. O zittire. Noi con le nostre forze, lui con quelle comunali.

 

Dopo il faccia a faccia di giovedì col vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, a Trani, Fratelli d'Italia di Capitanata riparte da Stornarella, inaugurando la nuova stagione politica, preparando un'iniziativa legislativa a sostegno dell'agricoltura del Sud d'Italia.

Venerdì sera, il gruppo guidato dal coordinatore provinciale Giandonato La Salandra si è ritrovato nel Comune dei Reali Siti, in vista dell'appuntamento del prossimo weekend a Roma, per la XII edizione di Atreju, la manifestazione che partì nel 2006 come kermesse di Azione Giovani, diventando poi via via il simbolo di una generazione, quella di Giorgia Meloni, cresciuta a pane e politica. Dopo aver fatto visita ai dirigenti provinciali Gaetano Zaffarano (2 settembre) ed Ercole Costa (14), i coordinamenti provinciali nelle prossime settimane continueranno a girare la provincia, partendo dai Comuni impegnati nelle amministrative 2019.

“Saremo ad Atreju – fa sapere La Salandra – rappresentando la Capitanata non solo come comunità politica e militante, ma anche e soprattutto come rappresentanti di un territorio che attende risposte dai Palazzi romani. Presenteremo ad Atreju una proposta per una legge anti-caporalato che punti a sostenere gli agricoltori virtuosi ed i lavoratori delle aree depresse del Mezzogiorno d'Italia”.

Nella stesura del documento, Fratelli d'Italia ha contato sul contributo di idee dell'intero coordinamento provinciale, ma anche confrontandosi con Confagricoltura. “L'idea è quella di una premialità fiscale – spiega La Salandra – . Oltre ad arginare il caporalato, l’obiettivo è sostenere le aziende che puntano sulla geotipicità come risposta alla globalizzazione, e daremmo una mano concreta all'affermazione del «made in Sud»”.

 

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