L’Ente parco nazionale del Gargano sta procedendo ad affidare il servizio di progettazione per la messa in sicurezza dei Trabucchi storici ubicati nel comune di Peschici.
L’azione rientra nell’ambito del Protocollo di intesa sottoscritto con la Regione Puglia e finalizzato alla promozione ed attuazione di iniziative di recupero e valorizzazione dei Trabucchi storici del Gargano presenti nei comuni di Peschici, Vieste e Rodi Garganico.
Grazie a questo protocollo di intesa sono stati già realizzati e conclusi importanti interventi strutturali sui trabucchi di Rodi Garganico e di Vieste. E’ bene precisare che, a differenza dei trabucchi di Vieste, tutti di proprietà comunale, quelli di Peschici oggetto di recupero sono tutti di proprietà privata.
Per questo motivo è stato necessario sottoscrivere un’intesa formale tra il Comune di Peschici e l’associazione dei Trabucchisti, quest’ultima costituita da tutti i concessionari, al fine di regolamentare la fruibilità dei 7 Trabucchi presenti nel Comune di Peschici e alle relative aree in concessione demaniale, per consentire, oltre alla utilizzabilità da parte degli aventi titolo anche le operazioni di rilievo tecnico in loco, propedeutiche alla redazione della progettazione.
“Ringraziamo la Regione Puglia e il Presidente del Parco per l’attenzione che ha riservato ai Trabucchi e il finanziamento stanziato per il recupero di questi importati e antichissimi simboli della nostra cultura e della nostra identità che oggi sono candidati a patrimonio immateriale Unesco. L’iter per il recupero dei Trabucchi di Peschici, ha richiesto, rispetto a quelli di Vieste, più tempo per il fatto che a Vieste i trabucchi sono di proprietà del Comune mentre da noi sono tutti di proprietà di privati. I fondi destinati a Peschici non saranno in alcun modo dirottati su trabucchi di altri comuni e mi sento di spegnere queste polemiche infondate”, ha dichiarato il Sindaco di Peschici Francesco Tavaglione.
A Peschici sono 7 i trabucchi che saranno oggetto di interventi di recupero e adeguamento funzionale: Trabucco denominato “Punta San Nicola (Levante)”, Trabucco denominato “Punta San Nicola”, Trabucco denominato “Punta Forcichella”, Trabucco denominato “Punta Usmai”, Trabucco denominato “Punta Ponticella”, Trabucco denominato “Punta Monte Pucci”, Trabucco denominato “Punta Manaccora”.
Il trabucchista più anziano ancora in attività, sig. Giuseppe Marino, ultranovantenne - ph. Parco del Gargano
“Dal mio insediamento nel 2019 ci siamo fortemente impegnati a recuperare e rilanciare una progettualità che risale a un protocollo con la Regione Puglia del 2016 e rimasto bloccato per lungo tempo. Le ragioni dell’impegno sono tutte orientate non solo alla necessità di realizzare interventi strutturali che preservino la conservazione dei trabucchi garganici ma anche e soprattutto per valorizzare un patrimonio culturale capace di caratterizzare l’identità di una buona quota del territorio locale e in particolar modo del tratto costiero tra Vieste, Peschici e Rodi. Dagli stakeholders del mondo dei trabucchi ci aspettiamo una operatività di sistema territoriale senza conflitti o antagonismi per affermare l’importanza e la più ampia fruizione di questo rilevantissimo patrimonio; non a caso, oggi, la Regione Puglia propone e promuove la candidatura dei trabucchi al riconoscimento Unesco che ci auguriamo possa andare a buon fine e nel più breve tempo possibile. Per quanto detto, vorrei rassicurare le parti interessate sottolineando l’infondatezza della notizia sulle esigue o addirittura esaurite risorse economiche per i trabucchi di Peschici. Tengo a precisare e a ribadire che l’Ente Parco lavora e orienta la sua progettualità nell’interesse dell’intero territorio”, ha dichiarato il Presidente Pasquale Pazienza.
Ricordiamo che la Regione Puglia ha finanziato l’iniziativa per l’importo di € 870.000,00, di cui € 700.000,00 a carico della Sezione Demanio e Patrimonio ed € 170.000,00 a carico della Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali. L’Ente parco nazionale del Gargano ha cofinanziato l’iniziativa per l’importo di € 75.000,00 del proprio bilancio.
Il trabucco di Rodi Garganico risorgerà dalle ceneri dell'incendio che lo ha distrutto poco più di due anni fa.A rendere possibile la ricostruzione di una testimonianza della memoria collettiva e delle pratiche di pesca, l'attività sinergia di Parco Nazionale del Gargano, Regione Puglia e Comune di Rodi, grazie a cui sono state messe in campo le necessarie risorse e competenze tecniche. I lavori di ripristino avranno un costo complessivo di 50.000 euro, resi disponibili dalla Regione Puglia e dal Parco Nazionale del Gargano che si occuperà della complessiva gestione dell'intervento, e termineranno entro la metà di settembre. La sostenibilità ambientale dell'opera è garantita dall'uso prevalente di legno e altro materiale naturale.
Parte così, da Rodi Garganico, il piano per la conoscenza, la valorizzazione e il recupero dei trabucchi oggetto di una specifica legge regionale (n. 2 del 27/01/2015) con cui si prevede lo stanziamento di 800.000 euro destinati al riconoscimento delle strutture storiche disseminate lungo la costa di Rodi Garganico, Peschici e Vieste quali 'beni patrimoniali di grande valenza identitaria e paesaggistica da salvaguardare, valorizzare, recuperare o ripristinare'. Ancora oggi questi giganti che sorgono sulle punte estreme della costa garganica sono strumenti di pesca utilizzati per intercettare e catturare, restando a terra, i branchi di pesci che si spostano dalle foci dei laghi Varano e Lesina alle grotte e alle insenature naturali delle falesie rocciose, a sud di Capo Vieste dove depongono le uova. Il fatto che l'attività si svolga interamente da terra rende questa particolarissima tecnica ancor più compatibile con l’ambiente, rispetto a quella svolta a mare.
Tant'è che è intento del Parco Nazionale del Gargano, in accordo con la Regione Puglia, promuovere la formazione di trabuccolanti, maestranze specializzate nella manutenzione anche straordinaria di queste belle e potenti macchine, capaci di proiettare le reti fino a 30 metri dalla costa e di raccogliere quintali di pesce con un'unica pescata. Ecco perché i trabucchi sono straordinari testimoni della storia e dell’economia del passato, frutto dell'ingegnosità delle comunità garganiche, diventati suggestivi elementi del paesaggio che meritano di essere annoverati tra le strutture architettoniche, storiche e tradizionali e di essere tutelati e valorizzati dal Parco Nazionale del Gargano.