A Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, il premio "Re Manfredi"

La terza edizione del Festival Terre d’Acqua, il progetto culturale organizzato dalla Fondazione Re Manfredi, scalda i motori e comincia ad annunciare alcuni dei tanti premiati della due giorni in programma i prossimi 7 e 8 luglio 2023 presso Marina del Gargano a Manfredonia.

L’appuntamento, pensato e organizzato per valorizzare e riconoscere chi si è distinto a livello nazionale e internazionale portando in alto in nome della Capitanata e della Puglia, presenterà la terza edizione del premio Destination Marketing Awards e la trentesima edizione del Premio Internazionale di Cultura Re Manfredi. 

Il Re Manfredi, che celebrerà quest’anno il suo trentesimo anno di attività, ritornerà a premiare chi ha dato lustro alla nostra terra e alle sue tante potenzialità. Fra i premiati più illustri, la Fondazione Re Manfredi annuncia il premio per la legalità a Giovanni Melillo, magistrato e Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Melillo, nato a Foggia, è entrato in magistratura il 29 maggio 1985 e, dopo alcuni anni in pretura, nel 1991 è entrato in procura a Napoli occupandosi delle attività criminali ad impatto ambientale (ecomafia). Dal 2001, in qualità di pubblico ministero, è stato alla Direzione nazionale antimafia. Procuratore aggiunto a Napoli dal 2009, capo di gabinetto di Andrea Orlando nell’esecutivo di Matteo Renzi, procuratore capo di Napoli dal 2017 e, da maggio 2022, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Il primo presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, ha definito la sua candidatura di “particolare autorevolezza”. Melillo, infatti, è stato nominato al primo voto, senza passare per il ballottaggio, al vertice della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

«La presenza al Premio Re Manfredi di Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, è motivo di orgoglio e di attenzione nei confronti del nostro territorio», dichiara Michele De Meo, presidente della Fondazione Re Manfredi. «Melillo, figlio di questa terra, ogni giorno si batte per prevenire e sconfiggere il fenomeno mafioso. Il suo ritorno in Capitanata è un ulteriore segnale di vicinanza e di profonda attenzione della squadra Stato per le sorti della nostra terra. Il grande lavoro svolto in questi anni per arginare l’azione dalla Quarta mafia in Capitanata è uno dei tanti motivi che ha spinto la Fondazione a premiare uno dei suoi figli più impegnati nella lotta alla criminalità organizzata foggiana».

Gli altri premiati, selezionati dal comitato scientifico presieduto dal prof. Andrea Prencipe e composto da Nicola Tattoli e Rocky Malatesta, verranno comunicati nei prossimi giorni.

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Redazione

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