«Il governo dei cd “migliori” con la sua PAC bocciata a Bruxelles!», P. Cataneo (M24A-ET) anche su CUN e Fiera di Foggia

Il referente dauno del Circolo Tavoliere Monti Dauni di Foggia del Movimento 24 Agosto - Equità Territoriale interviene sulla PAC e insiste sulla questione CUN e Fiera di Foggia.

“Non abbiamo compreso ancora perché non si dimettono i responsabili dello sfascio della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnica di Foggia, provato dalla rinuncia alla 73^ edizione della Campionaria che arriva un’altra attestazione, stavolta nazionale, d'incapacità strategica e di pianificazione: il Piano strategico sulla Politica agricola comune (Pac) 2023-2027, presentato lo scorso 31 dicembre dall’Italia ai funzionari di Bruxelles è stato bocciato e quindi si dovrebbe dimettere anche il ministro Patuanelli – afferma Pasquale Cataneo referente del Circolo foggiano del Movimento per l’Equità territoriale –  considerato anche che nel nostro Piano di rilancio e resilienza per il Mezzogiorno e le aree interne, inviato lo scorso anno sia al governo Conte II che all’attuale dei cd. “migliori”, è dedicato un intero capitolo con spunti e proposte specifiche proprio sull’applicazione in Italia degli indirizzi UE “Farm to fork” e “Biodiversità 2030”.

Il Piano italiano è stato giudicato incompleto e poco coerente , dalla Commissione UE, proprio sulla mancata declinazione delle strategie europee. Non solo, è stata riscontrata una redistribuzione dei sussidi iniqua e una burocrazia eccessiva, oltre che obiettivi ambientali appena sufficienti. In particolare – come si rileva anche dal sito di SiciliaAgricoltura – la Commissione, evidenzia che il Piano favorirebbe le aziende della pianura Padana in particolare l’agroindustria e la zootecnia superintensiva, a discapito degli imprenditori delle aree rurali meridionali, tra l’altro, più bisognevoli di aiuti come da noi di MET affermato più di un anno fa. Per questo motivo i funzionari di Bruxelles chiedono “una più ambiziosa convergenza interna e redistributiva”. Parimenti la tutela ambientale, che è uno dei pilastri della nuova Pac, s’integra poco con il patto sull’ambiente noto come Green deal. “È probabile che il piano proposto non contribuisca in modo sufficiente ed efficace a quest'obiettivo generale”, scrive l’esecutivo europeo, “in particolare per quanto riguarda l’acqua, l’aria, i nutrienti e la biodiversità nei terreni agricoli e nelle foreste, nonché la riduzione delle emissioni”. L’UE rimarca inoltre la necessitò di apportare “miglioramenti efficaci” per aumentare l’incameramento del carbonio.

“Altri aspetti negativi rilevati dai tecnici UE – rileva Cataneo che ha curato nel Piano del M24A-ET consegnato ai due governi proprio il capitolo dedicato all’agricoltura - riguardano: a) le sostanze inquinanti auspicando il maggior potenziale offerto dall’agricoltura di precisione, dall’efficienza energetica e dal passaggio dalla concimazione minerale a quella organica; b) il caporalato, consuetudine diffusissima nei campi italiani con l’altissimo tasso di irregolarità (oltre il 55%), il cui contrasto è fondamentale per garantire la stabilità economica, la competitività e la sostenibilità sociale delle aziende agricole italiane; c) la digitalizzazione delle zone rurali, su cui il Paese dovrebbe investire, per migliorare la conoscenza di chi lavora in agricoltura e ridurre l’isolamento di queste aree comprese le aree scarsamente popolate che sono quelle più a rischio di spopolamento; d) la sburocratizzazione, Bruxelles chiede di garantire la semplificazione per tutti i potenziali beneficiari per poter richiedere autonomamente il sostegno della Pac, senza la necessità di rivolgersi a servizi esterni a pagamento; e) la produzione biologica, il nostro Paese è invitato a chiarire le azioni concrete per raggiungere l’obiettivo, valutato positivamente, del 25% nel 2027. Una nota di plauso, invece, arriva per le scelte relative alla gestione del rischio e gli sforzi per ridurre la dipendenza dalle importazioni di alcuni prodotti agricoli, come le colture proteiche, in tal senso, la Commissione ha apprezzato lo sforzo scelto dall’Italia.” Ora al Mipaaf, che è pure responsabile dell’inusuale lunga fase di sperimentazione della CUN del Grano duro e del ritardo per l’individuazione della sede a Foggia, dovranno fare subito i compiti a casa per apportare sostanziali modifiche e integrazioni, mentre la nuova Pac dovrebbe entrare in vigore nel 2023…

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