Carcere di Foggia. [VIDEO] Rivolta e fuga del 09 marzo 2020. Il Tribunale emette le sentenze

Tutto accadde il 09 marzo 2020. Presso la Casa Circondariale di Foggia si scatenò una maxi rivolta e successivamente l’evasione in massa di numerosi detenuti, presumibilmente poi protagonisti di vere e proprie azioni di devastazione e saccheggio all’interno del carcere. Vi furono anche danni all'esterno, ad autovetture, recinti e strutture private. In quella circostanza, vennero appiccati incendi all’interno della struttura carceraria, con atti di violenza contro appartenenti della Polizia Penitenziaria, gravi danneggiamenti e comunque, come contestato nelle ordinanze in riferimento, un vero e proprio turbamento dell’ordine pubblico.

Immediatamente da parte delle Forze dell’ordine sono iniziate le azioni di controllo dell’area e cattura dei fuggitivi, con arresti nelle prime ore della fuga. Successivamente, nei giorni a seguire, con azioni mirate da parte delle Forze Speciali di Carabinieri e Polizia nella città di Foggia e provincia, si è proceduto alla cattura di altri detenuti fuggiti dal carcere.

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A distanza di tre anni, nella giornata del 20.03.2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, tre dei quali già detenute in vari carceri del territorio nazionale per motivazioni diverse. Si tratta dei primi provvedimenti cautelari personali divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del GIP del Tribunale dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di detenuti che hanno preso parte alle vicende del 09 marzo 2020.

Da precisare che alcuni detenuti, tra l’altro, sono stati già condannati – a seguito di giudizio abbreviato – davanti al GUP del Tribunale di Foggia, sempre per i medesimi fatti. Il reato di devastazione e saccheggio di cui all’articolo 419 del codice penale, in questa fase del giudizio e non ancora quindi divenuto definitivo, costituisce una grave violazione di Legge prevista dal nostro ordinamento, poche volte oggetto di imputazione a livello nazionale data la particolare configurazione di tale ipotesi delittuosa.

Questi ennesimi arresti ad opera del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, su coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si aggiungono quindi ai numerosi precedenti arresti, sia in flagranza che su provvedimento cautelare o definitivo, riguardanti sempre la questione dell’eccezionale evasione dal carcere di Foggia di circa 3 anni fa, concernenti – come si ricorderà – oltre alle evasioni in quanto tali, anche le rapine e le violenze commesse all’esterno dell’Istituto di Pena ai danni di cittadini e attività commerciali.

In particolare, sono stati determinanti ai fini dell’emissione dei provvedimenti restrittivi in questione, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di video sorveglianza individuati nell’immediatezza dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, nonché le numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte dello stesso personale della Polizia Penitenziaria di Foggia.

Anche con gli ultimi arresti, è stata data l’ennesima testimonianza istituzionale dell’efficace risposta della Magistratura e dell’Arma dei Carabinieri a gravi fenomeni di illegalità verificatisi in provincia di Foggia, anche di natura violenta, che mettono in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica ai danni dei cittadini ed in questo caso che hanno anche coinvolto un’Istituzione importante del territorio quale la Casa Circondariale della città.

In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate è al momento al vaglio  dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale  pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

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