Doni il sangue ma non puoi ristorarti ai Riuniti. Accade nel ferragosto foggiano

A volte non è tutto rose e fior nella sanità pubblica. A parte le lungaggini burocratiche, le ataviche liste d’attesa per una visita, le continue fughe verso plessi fuori città, a Foggia nel periodo ferragostano si può anche donare il sangue senza che poi vi sia un servizio di ristoro. O meglio, non è sempre così, ma capita.

È ciò che è avvenuto il 14 agosto 2023 al Policlinico Riuniti di Foggia.

14 agosto 2023, ore 10:00, un lunedì lavorativo. Centro Trasfusionale Prelievo sangue e aferesi aperto ma bar chiusi. Il tutto senza che nessuno sapesse nulla. Ma anche qui non è così, perché qualcuno sapeva ma non ha avvertito il personale sanitario della struttura che uno dei due bar, quello sotto la Direzione sarebbe rimasto chiuso, contrariamente all’altro che aveva avvisato per tempo.

Due bar nel plesso ospedaliero e tutte e due chiusi. I donatori volontari del sangue dopo il buon gesto si son ritrovati senza ristoro, con tanto di scetticismo dei sempre gentili solerti e professionali medici, infermieri e ausiliari, del Centro Trasfusionale Prelievo sangue e aferesi.

Una decina, uno più uno meno, i donatori che hanno atteso il ristoro, arrivato dopo circa due ore dall’esterno. Tutto grazie all’impegno del medico di turno del Centro Prelievi, che sbigottita, una dottoressa, ha immediatamente chiamato un dirigente della Direzione Strategica Aziendale, avvisandolo del problema. Le Infermiere fin da subito si sono adoperate per assistere chi aveva già donato, facendoli sedere e risposare e invitandoli ad attendere che arrivasse il ristoro. Nel frattempo hanno offerto del caffè zuccherato e, mettendosi a disposizione e di loro tasca, hanno chiesto chi volesse una brioche da un distributore automatico. Gesti che stridono con quello della Direzione Strategica Aziendale che ha dimenticato che anche un bar aperto in un ospedale è un servizio prioritario. Gesti che si ricordano e vissuti da chi era lì la mattina del 14 agosto, a prova incontrovertibile di ciò che è accaduto.

Risposta? Il dirigente della Direzione Strategica Aziendale sapeva tutto ma non aveva avvisato, facendo rimanere meravigliati i presenti, personale sanitario e volontari, dell’enorme dimenticanza avuta. E anche questa è una prova incontrovertibile di quanto è accaduto.

Nel 2023 siamo ancora alle dimenticanze di chi invece dovrebbe, anche per default, avvisare di simili problemi e disguidi, e soprattutto provvedere anzitempo e senza che un medico lo ricordi a garantire tutti i servizi posti in essere quando i volontari donatori di sangue si recano al Centro Trasfusionale dei Riuniti di Foggia. Sappiamo tutti quanto è importante ristorarsi subito dopo una donazione. Questa è una mancanza che fa da spalla a quella già in essere, il non far entrare con le automobili chi dona sangue, pur avendo avuto diverse segnalazioni da associazioni, volontari, strutture sanitarie.

Siamo a Foggia e a Ferragosto, specie chi non è della città, si pensa solo alle vacanze. 

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Redazione

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