La notizia è stata ripresa da molte testate giornalistiche e le foto e i video hanno fatto il giro del web e di diversi telegiornali. Brutta pagina quella scritta ieri negli ospedali della provincia di Foggia. Ambulanze CoVid ferme nei cortili e ingressi di alcuni ospedali.
Alle ore 18:10 erano sedici le ambulanze CoVid-19 ferme nei cortili del Policlinico Riuniti di Foggia; altre, invece, attendevano l’ingresso in altri plessi ospedalieri della Capitanata. Il video, con foto e una clip, testimonia incontrovertibilmente quanto è accaduto.
Ciò non è una mannaia contro la sanità pubblica pugliese, non è una mancanza sanitaria. È il contrario! È la testimonianza che le contagiosità stanno aumentando e i plessi ospedalieri foggiani non riescono a rispondere alle molteplici richieste di aiuto e intervento dei cittadini.
Richieste da tutta la provincia di Foggia, attivate sempre con professionalità dal personale sanitario foggiano che, però, ormai è allo stremo, come lo sono i mezzi impiegati H24.
Professionisti che ci mettono anima e cuore, che sacrificano il loro tempo per dedicarlo ai pazienti, per rispondere alle richieste di aiuto per curare chi è malato da SARS-CoV-2.
Sentire i “soliti ignoti sparare contro la Croce Rossa” fa ribrezzo, è l’insulso attacco contro chi ci sta curando, contro chi, anche a sue spese, ci rimette la vita.
La situazione è critica. La gente continua a uscire senza le protezioni anti-CoVid-19, in barba a tutte le raccomandazioni mediche continuamente comunicate in tv, in radio, sul web, sugli smartphone. Ma rimangono spesso un messaggio da cancellare, da oscurare, che ostacola lo zapping e le notifiche dei social. Assurdo!!!
Stiamo all’alba di nuovo DPCM, con restrizioni più stringenti, e sui social si continua a far sciacallaggio, per le strade si continua ad assembrarsi., si continua a passeggiare senza mascherine.
La Regione Puglia, con un avviso pubblico, chiama “alle armi mediche” veterani della sanità. Sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 153 del 3 novembre 2020 è stata fatta urgente richiesta di reclutamento obbligato e temporaneo di nuovi professionisti, in aiuto a quelli già all’opera da marzo 2020. Si vuol evitare l’ecatombe, preannunciata da questa primavera ma sedata dal Governo che aveva promesso drastiche misure di contenimento. Invece siamo, qui, a rincorrere il virus piuttosto che anticiparlo.
Al Policlinico Riuniti di Foggia, per fortuna, la situazione in deriva del 02 novembre, è rientrata nella nottata. Lo ha fatto sapere lo stesso Policlinico, nella persona del Direttore Generale, dott. Vitangelo Dattoli, dapprima con una post sulla pagina facebook del plesso ospedaliero, poi con una nota stampa ufficiale inviata a tutte le testate giornalistiche locali, e non solo.
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NOTA DELLA DIREZIONE GENERALE DEL POLICLINICO RIUNITI DI FOGGIA
“Fila di ambulanze gestite nella notte: esempio di ottima reazione del sistema ospedaliero”
«Questa è una pagina di buona sanità, di reazioni adeguate, il simbolo del plus valore: quando una situazione difficile viene gestita con mezzi e personale in grado di governare anche lo ‘straordinario’, allora si può parlare a ragion veduta di una professionale risposta al bisogno di salute». Così il Direttore Generale del Policlinico Riuniti di Foggia, dott. Vitangelo Dattoli, commenta l’episodio dell’attesa in fila di ambulanze davanti all’ingresso del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera foggiana avvenuta la scorsa notte. Ambulanze che trasportavano pazienti in attesa di capire se fossero affetti da CoVid-19 o meno e che non hanno mai raggiunto il numero di 16 contemporaneamente.
Immagini che devono aver colpito molto i cittadini foggiani, giustamente impensieriti dagli allarmanti dati epidemiologici sui contagi che quotidianamente la Regione Puglia divulga per informare sull’andamento della pandemia.
Il Policlinico Riuniti, ricordiamo, è hub CoVid-19 del capoluogo foggiano e provincia e come tale assorbe un ampio bacino di utenza che si riversa nel centro ospedaliero con cospicue sacche di pazienti: questo determina, comprensibilmente, un iperafflusso che incide sulle attività già sotto pressione dell’ospedale, in questi mesi super accelerate per gestire le urgenze CoVid-19.
La capacità di reazione e cura dei pazienti in attesa di essere visitati è stata all’altezza della situazione poiché il flusso è stato assorbito nei tempi tecnici per prendere in carico il paziente, stabilirne la gravità, consentirgli l’effettuazione del tampone, assegnarlo al reparto e assisterlo, tutto moltiplicato per decine di interventi richiesti. Nell’arco di due ore ed entro mezzanotte la situazione al Riuniti è rientrata nei normali parametri di ordinario controllo sanitario.
«Il Pronto Soccorso e tutta la struttura ha reagito bene – prosegue Dattoli – e nel giro di poche ore ha fatto defluire le ambulanze: un iperafflusso, ricordiamo, in parte legato alla stagionalità e in parte al CoVid. È pacifico che l’attenzione deve essere sempre alta e in questo lavoro in team è giusto menzionare l’ottimo lavoro della Asl di Foggia per l’intervento sulle aree CoVid negli ospedali di San Severo, Cerignola e nell’ospedale di San Giovanni Rotondo: il Policlinico Riuniti insieme al sistema provinciale ha retto benissimo in questa emergenza. Naturalmente fantastico il lavoro di tutto il personale sanitario coinvolto che ancora una volta ha dimostrato di essere all’altezza del gravoso e delicato compito di ‘reggere’ il peso della pandemia».
Il Policlinico ha già avviato da tempo il reclutamento di personale e continuerà ad attingere alla graduatoria per integrare gli organici e quindi posizionare il sistema sanitario per raggiungere entro il 30 novembre/1 dicembre un assetto impostato sul peggior scenario possibile che auspichiamo non si realizzi ma che qualora dovesse realizzarsi sarà fronteggiato adeguatamente.