Green Pass. Dal Viminale Lamorgese chiarisce: «I gestori non potranno controllare i documenti, previste verifiche della polizia»

S’infittisce il caso Green Pass e documento di identità dopo l’esordio del 6 agosto da quando è andato in vigore il Decreto Legge 23 luglio 2021, n. 105, varato dal Presidente Mario Draghi, contenente "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche", pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Come pure la circolazione di un'autocertificazione sostitutiva del Green Pass che non ha riscontri con il Governo (se ne parla a fine articolo)

In principio si parlava di obbligatorietà del gestore a richiedere un documento identificativo del possessore del Certificato Verde, una volta mostrato per uno specifico utilizzo, poi di forte raccomandazione, e ancora di responsabile sicurezza per proseguire come deterrente a falsi Green Pass, infine e dopo le numerose rimostranze dei gestori di locali pubblici, di non obbligatorietà.

A certificare se un gestore è dovuto o no a richiedere un documento di identità a chi mostra il Green Pass è intervenuto il Viminale, con il suo capo, il Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

Nella nota diramata questa mattina dal Ministero si certifica che: «I gestori non potranno controllare i documenti. Previste verifiche della polizia. Solo in caso di incongruenze il gestore può verificare».

Il nodo, oltre a essere indubbiamente giuridico, è anche economico, in quanto diverrebbe un fardello per i gestori, che si vedrebbero sormontare di tempo da dedicare a tal controllo, perciò sottraendolo alla loro attività, e in extremis assumere una persona con tanto di autorizzazione da pubblico ufficiale, perciò uno stipendio in più.

Ed ecco che il Viminale interviene, facendo chiarezza con alcune risposte fornite a vari organi di stampa.

Innanzitutto fa sapere che il cosiddetto Green Pass dovrà essere controllato dai gestori di bar e ristoranti, che però non potranno chiedere di vedere un documento d'identità. «Vogliamo che i gestori richiedano il Green Pass, come quando si va al cinema e si deve mostrare il biglietto. (fonte: Ticinonline)

All’ANSA la Lamorgese dice: «Le forze di polizia sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole sull'utilizzo del Green pass».

All’Adnkronos: «La regola è che il Green pass venga richiesto senza il documento di identità. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente».

Da Fanpage: «Gli esercenti non devono fare i poliziotti».

Corriere della Sera: «I ristoratori e gli altri gestori o titolari di attività devono verificare che i clienti abbiano il Green Pass, ma non spetta a loro la verifica dell'identità. Solo in caso di incongruenze può verificare. Il Green Pass è obbligatorio anche per gli autobus a lunga percorrenza che collegano più di due regioni.

La via è chiara: SI al Green Pass, NO al controllo dei gestori dell’identità del possessore del Certificato Verde, sempre che il Viminale non si pronunci su altre precisazioni e regole, ovviamente nel rispetto del Decreto Legge varato da Draghi.

Per concludere è doveroso fare una precisazione: da qualche giorno sui social network sta circolando un’autodichiarazione sostitutiva del Green Pass (che non riportiamo riprodotta per non alimentare dubbie certezze o false verità)  ma risulterebbe essere una bufala. Infatti, non ci sono conferme sul suo utilizzo da parte del Ministero dell'Interno e del Ministero della Salute. Il documento in oggetto sembra essere veritiero ma essendo un’autocertificazione presenta alcune incongruenze. Infatti, bisogna ricordarsi che il Green Pass viene rilasciato dal Ministero dell'Interno e dal Ministero della Salute. Il Certificato Verde viene rilasciato dopo un tampone negativo o dopo aver fatto il vaccino. Inoltre, un’autocertificazione, come quella utilizzata nei periodi “caldi” dei lockdown, erano autorizzate dal Governo con tanto di intestazione e/o ufficialità da DPCM. Pertanto, l’autodichiarazione sembrerebbe non poter essere utilizzata. Utilizziamo il condizionale poiché dal Governo non è ancora giunta la smentita ufficiale e scritta. Ricordiamoci che la diffusione di questi documenti falsi è punita dalla legge ed è avvenuta negli ultimi giorni dopo il 6 agosto, data dal quale ci sono limitazioni nei luoghi pubblici, utilizzo dei trasporti e per frequentare la scuola dal prossimo settembre.

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Redazione

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