Una cambiale senza termine, senza proroga, con tassi di interessi a "strozzo". E' il pizzo che la "società" foggiana chiedeva, nel caso, a cinque imprenditori locali.
La Polizia di Stato ha eseguito cinque ordini di esecuzione per la carcerazione, emessi dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari, a carico di altrettanti soggetti, intranei alla locale criminalità organizzata, esponenti della batteria della “società" foggiana “Sinesi – Francavilla”. Le persone arrestate sono Antonello Frascolla, Gioacchino Nardella, Pio Adelio, Benito e Raffaele, condannati a complessivi 24 anni e 8 mesi di reclusione.
I predetti provvedimenti sono stati emessi a seguito del passaggio in giudicato della sentenza di condanna relativa a fattispecie di tipo estorsivo, tutte aggravate dal metodo mafioso, poste in essere dai condannati.
Nello specifico, l’indagine condotta dal personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia ha posto in evidenza la realizzazione sistematica di una vera e propria attività predatoria da parte dei soggetti che, con il preciso intento di affermare il proprio predominio sulla città di Foggia, avevano imposto alle vittime il pagamento settimanale di consistenti somme di denaro, oltre alla consegna di prodotti commerciali di vario genere. Grazie alle copiose attività tecniche è stato possibile accertare che uno di questi imprenditori, dietro la minaccia di pesanti ripercussioni per sé e la sua famiglia, versava sin dal 2014 la somma di euro 300,00 mensili.
L’implementazione delle attività tecniche a carico dei condannati, unitamente ai numerosi servizi di osservazione e pedinamento, hanno poi permesso di acclarare un’ulteriore richiesta estorsiva ai danni di un imprenditore locale, titolare di due bar siti nella città di Foggia. Invero, attraverso una mirata ed incisiva attività investigativa è stato possibile accertare che il gestore dei due esercizi pubblici era stato costretto a pagare a titolo di tangente, entro 48 ore, la somma di euro 50.000, minacciando in caso di rifiuto pesanti ripercussioni per lui e le sue attività commerciali e facendo valere, a titolo intimidatorio, la propria appartenenza alla “Società Foggiana”.
In tal modo, quindi, il gruppo criminale riusciva ad ottenere dall’imprenditore la somma di denaro contante di euro 8.000, nonché il giorno seguente la consegna di numerose stecche di sigarette per un valore commerciale di euro 7.000, cui seguiva nei giorni successivi il pagamento di un’ulteriore tranche di euro 7.000.