Anni di lavoro, di approfondimenti, di indagini e soprattutto di inchieste sia giornalistiche (anche dello scrivente su più giornali) sia parlamentari, delle due commissioni che in questi decenni hanno cercato di portare alla luce verità negate.
È il lavoro affrontato alacremente della Seconda Commissione Parlamentare sul “Caso Moro”, dall’anno 2014 al 2018, dove in modo quasi spasmodico e doviziosamente certosino si sono applicati alcuni parlamentari, oggi non più in Transatlantico perché “scomodi”, per fare giustizia su un assassinio definito di Stato dalla moltitudine della popolazione italiana.
E in questo alveo di raccontar le verità negate, anche nascoste da chi oggi se l’è portate nella tomba ma anche di chi potrebbe dir la sua, si illumina il faro di Gero Grassi, che dopo aver lasciato (fatto lasciare…) il Parlamento ha iniziato un viaggio in tutte le scuole d’Italia per raccontare come son accaduti davvero i fatti. Quelli scritti in calce nei faldoni della Commissione, ora pubblici e consultabili, con foto, video e tracce audio, sul sito web dello stesso Grassi. Ovviamente c’è quello raccolto dalle testimonianze, che ad onor di cronaca fanno fede perché son le uniche verità, ma ne esistono altre non comprovabili ma largamente intuibili.
A Fasano, nel brindisino, venerdì 03 novembre 2023, alla ore 17:00, presso il Laboratorio Urbano “Ciaia Lab”, si svolgerà l’ennesimo convegno sul Caso Moro, In particolare si cercherà di porre un punto fermo su quello di domanda su chi ha ucciso il poliziotto Franceso Zizzi, vicebrigadiere della Polizia di Stato e membro della scorta di Aldo Moro, rimasto ucciso insieme ad altri quattro agenti da un commando delle Brigate Rosse nell'agguato di via Fani, al termine del quale Moro fu rapito dai terroristi.
All’incontro interverranno l’On. Gero Grassi, Grazia Convertini, Giuditta Di Leo, con l’introduzione dei lavori di Massimo Vinale. Moderatore della serata sarà Gino Bianco, dopo il saluti del Sindaco Francesco Zaccaria.
La cittadinaza è invitata a partecipare, sapere, conoscere.
Dopo la parentesi tarantina dell’anno scorso, torna in Capitanata e sempre sotto la direzione artistica della sua fondatrice Maria Paola De Luca, il Premio lirico internazionale Umberto Giordano giunto alla ventiduesima edizione.
Location di quest’anno ‘Il Palco in una stanza’ di Manfredonia, il salotto artistico e culturale voluto dall’Associazione di Promozione Sociale ‘Opera Talent’ costituita grazie alla volontà del soprano Francesca Rinaldi, direttrice di produzione dell’edizione 2023 del Premio.
L’appuntamento è per l’1 e 2 dicembre con le selezioni, mentre il 3 ci sarà il concerto dei vincitori. Ci sarà tempo fino al 25 novembre per far pervenire le domande di iscrizione. Il concorrente dovrà presentare 4 arie d’opera complete in lingua originale e chi eseguirà una o più arie di Umberto Giordano sarà selezionato per il Premio Giordano.
Diversi i premi in palio, grazie anche al coinvolgimento di prestigiosi sponsor:
- 1° premio - borsa di studio a cura dei Lions Club Monti Dauni Meridionali
- 2° premio - borsa di studio a cura di U.L.M.M.
- 3° premio- borsa di studio a cura di ENERGIA UNO di D'Antonio Andrea
- Premio Lions Club UMBERTO GIORDANO per la migliore esecuzione di un'aria giordaniana femminile.
- Premio SOROPTIMIST Foggia YOUNG FEMALE VOICE
- Premio Giordano - borsa di studio ‘Leonardo De Luca’ alla migliore voce maschile.
- Premio ‘Mettiamoci all'Opera’ - concerto premio a cura di Marco Sizzi.
- Premio Masterclass con il soprano Francesca Rinaldi e concerto premio IL PALCO IN UNA STANZA stagione 2024.
- Premio della critica.
Di caratura internazionale la giuria, formata da importanti nomi del settore, a partire dal Presidente, il soprano Katia Ricciarelli. Con lei Francesca Rinaldi, ma anche Adriana Molina (della prestigiosa ‘Adriana Molina. Agencia Artística’), Hyo Soon Lee (cantante lirica e docente AFAM), Paola De Simone (docente AFAM, critico musicale e musicologa), Agostino Ruscillo (docente AFAM, musicologo e direttore del ‘Coro lirico pugliese’) e Marco Sizzi (manager ‘Mettiamoci all’Opera). Ad accompagnare al pianoforte i solisti sarà Sabrina Trojse. Tutte le informazioni dettagliate per partecipare al concorso possono essere richieste scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“Quest'anno ci pregiamo di avere una presidentessa veramente di fama mondiale, Katia Ricciarelli, che ha scritto la storia del melodramma italiano e non solo. La giuria sarà composta da personaggi di altrettanta fama internazionale che hanno accettato con entusiasmo la richiesta di far parte di questa edizione. Un attestato di stima che mi lusinga e che, insieme alla sua longevità, evidenzia l’importanza di un premio che offre ai giovani talenti della lirica un trampolino di lancio importante, come dimostra anche la sfavillante carriera di alcuni dei premiati delle scorse edizioni” dichiara Maria Paola De Luca.
“Sono felicissima di poter ospitare il prestigioso ‘Premio Lirico Umberto Giordano’ – le fa eco Francesca Rinaldi, direttrice artistica de ‘Il Palco in una stanza’ – grazie alla sua ideatrice, appassionata ed instancabile Maria Paola De Luca. Si tratta di un sogno nel sogno vista la presenza di Katia Ricciarelli come Presidente di giuria, lei che è stata la madrina del mio debutto nell'opera con ‘La Boheme’ di Puccini nel ruolo di Mimì al Teatro Piccinni di Bari 30 anni fa. Lei è la storia del melodramma, è tra le ultime depositarie della tecnica e dell'espressione del canto e dell'opera”.
Il Comitato ha espresso parere favorevole in merito al piano di impiego sino al prossimo 31 dicembre 2023 dell’aliquota di 400 militari dell’Esercito prevista dal decreto-legge n. 133/2023 e specificatamente destinata a rafforzare i dispositivi di controllo e sicurezza nelle principali infrastrutture ferroviarie del Paese.
L'incontro, presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è avvenuto ieri, 31 ottobre 2023, al Viminale con il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al quale hanno partecipato il Sottosegretario all’interno Nicola Molteni, il Comandante del Comando operativo di vertice Interforze, i vertici delle Forze di polizia e quelli delle Agenzie di sicurezza.
“Il piano di impiego assegna militari in 11 province, peraltro già destinatarie di un’aliquota del contingente ordinario dell’operazione c.d. “Strade sicure”, per rafforzare l’azione di vigilanza e di contrasto ai fenomeni criminali avviata nelle principali stazioni ferroviarie del Paese, dove transitano giornalmente decine di migliaia di persone”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“Il contributo fondamentale già offerto dai militari dell’Esercito è peraltro destinato ad accrescersi grazie alla prossima legge di bilancio che prevede, per l’anno 2024, l’elevazione a 6.000 unità del contingente ordinario e, allo stesso tempo, la destinazione specifica di 800 unità alla attività di controllo nelle stazioni ferroviarie”, ha aggiunto il titolare del Viminale, sottolineando come tale più ampio dispositivo di impiego dell’Esercito risponda anche alle esigenze di rafforzare i presidi di vigilanza agli obiettivi sensibili.
“In vista della assegnazione del predetto contingente daremo subito disposizioni ai prefetti per una immediata valutazione delle rispettive esigenze ai fini della definizione del nuovo complessivo piano di impiego, per l’anno 2024, dei militari sul territorio nazionale”, ha concluso Piantedosi.
Nel panorama culturale italiano, Goffredo Coppola merita un posto di rilievo, se non fosse che la storia del secolo scorso risulta ancora contrassegnata da pregiudizi ideologici e politici.
Nel 1944 uscì una raccolta di articoli di Coppola – dal titolo Trenta danari - scritti nel periodo bellico per il “Popolo d’Italia”, “Civiltà Fascista” e “Corriere della Sera”: il titolo del libro fa riferimento all’episodio del tradimento di Giuda, mentre la maggior parte degli articoli si collega a episodi del Vecchio Testamento, di cui l’autore offre una lettura attualizzata. “Trenta danari. Il più formidabile atto di accusa contro il giudaismo capitalistico è qui, nel turpe baratto dei trenta danari, che il tempio d’Israele paga perché sia tradito Gesù, e che al tempio d’Israele ritornano intrisi di quel sangue e maledetti perfino da Giuda”, così scriveva Goffredo Coppola.
A distanza di oltre settant’anni, ci ha pensato la casa editrice Edizioni all’insegna del Veltro (2020, € 15.00) a riesumare dall’oblio la figura e il nome dell’illustre latinista e grecista, con la ripubblicazione della raccolta “Trenta danari”, che denota una buona conoscenza dei testi biblici.
«Ma Coppola professò il suo antiebraismo anche altrove ed in altri momenti», evidenzia Flavio Costantino nel suo saggio introduttivo all’opera, quest’ultima impreziosita da una interessante appendice di Claudio Mutti, dal titolo “Gli ebrei sono semiti?”.
L’importante filologo, nato il 21 settembre del 1898 in provincia di Benevento, è figlio delle trincee della Grande Guerra, animato da un potente amor di patria. Fu ricercatore di edizioni rare di libri: durante la sua breve vita, mise insieme una biblioteca imponente, facendone poi dono all’Università di Bologna. Goffredo Coppola testimoniò, sacrificando la sua vita, la fedeltà ad una scelta nella quale si era totalmente riconosciuto. «Morirò con Mussolini» si confidò con un suo amico nei primi giorni del 1945. Come filologo, Coppola scrisse circa un centinaio di saggi, in cui cercò di ravvivare il mito di Roma, avendo considerato l’espansionismo fascista come un ritorno alla vocazione imperiale.
Nel 1943 fu eletto all’unanimità Rettore dell’Università felsinea, votato anche da coloro che non erano schierati politicamente dalla stessa parte, ma gli riconoscevano un grande valore culturale e umano. Resta attuale il pensiero “europeista” dell’ex ministro della Repubblica Sociale Italiana. «Come un tempo era orgoglio dell’uomo civile chiamarsi e sentirsi civus Romanus, così sarà orgoglio, domani, chiamarsi e sentirsi civis Europaeus”…. Ecco perché all’Europa che gli eserciti anglo-americani e sovietici vorrebbero sovvertire in nome di un cosmopolitismo adoratore del biblico vitello d’oro e della vacca rossa, noi opponiamo la coscienza di una solidarietà europea che nasce dalla consapevolezza delle singole individualità nazionali», ebbe a scrivere Coppola. Nella quadreria del Rettorato, si trova il suo ritratto tra quelli degli altri rettori. E’ un pezzo di storia che appartiene all’Ateneo, alla città di Bologna e all’Italia. Risale a dieci anni fa l’ultima polemica sulla presenza del suo ritratto presso l’Università, realizzato nel 1952 da Gino Marzocchi. Se nel 1945 l’assassinio per mano partigiana ha posto fine alla sua vita terrena, qualcuno oggi vorrebbe cancellarne anche la memoria. Appare quindi fondamentale la ristampa delle Edizioni all’Insegna del Veltro. A ricordare, attraverso gli scritti e le opere, questi italiani, uomini di tempra rara, di cui si avverte la mancanza.
Promosso ed organizzato dall’Associazione Volontari Ospedalieri Don UVA Foggia ODV, in collaborazione con Universo Salute, si terrà dal 10 al 12 novembre 2023 l’evento “Le Bambole di Saveria”, dedicato alla presentazione dei lavori realizzati negli anni da Saveria, per oltre cinquant’anni ospite dell’ex Reparto Ortofrenico, scomparsa nel 2022. I disegni delle “bambole”, particolarmente care all’ospite, sono stati realizzati con diverse tecniche; alcuni di essi, inoltre, sono stati anche riprodotti in oggetti realizzati da altri ospiti nel laboratorio di ceramica presente nella struttura.
L’iniziativa intende porre in risalto i risultati che possono essere conseguiti tramite gli stimoli che la presenza amichevole e l’assistenza dei Volontari inducono negli ospiti, sollecitati anche ad un lavoro di gruppo per una più efficace integrazione tra essi.
L’esposizione di “Le Bambole di Saveria” sarà ospitata nella Biblioteca “Isola che non c’è”, presso Universo Salute – Opera don Uva di Foggia”, preceduta da un momento inaugurale che si terrà venerdì 10 novembre 2023 alle ore 16,30, al quale porteranno i saluti: Suor Chiara Mace, Madre Superiora Ancelle Divina Providenza; Paolo Telesforo, Vicepresidente Universo Salute Opera Don Uva; Luca Vigilante, Amministratore Delegato Universo Salute Opera Don Uva; Marco Longo, Dirigente sede Universo Salute Opera Don Uva; Eugenio Iorio, Direttore Sanitario Universo Salute Opera Don Uva. Seguiranno la presentazione del progetto a cura di Rita Niglio, Presidente AVO Don Uva Foggia ODV, quindi gli interventi di: Marcello Paduanelli, Direttore Amministrativo AA.GG. Universo Salute Opera Don Uva; Don Rosario De Rosa, già Cappellano Opera Don Uva Foggia.
Nel corso dell’incontro sarà presentata anche una clip realizzata grazie alla disponibilità di Giovanni Muciaccia, conduttore televisivo e artista poliedrico, nella quale il popolare conterraneo, accompagnato dai Volontari, illustra l’iniziativa e si sofferma a commentare le singole “opere, una caleidoscopica collezione di disegni, dipinti, oggetti di bricolage, raccolti anche in vetrinette e corredati da banner ed altri materiali con il logo A.V.O. don UVA Foggia.
Completeranno l’iniziativa gli interventi musicali di Silvia Laquintana (Violino) e Martina Paradiso (chitarra), e la lettura di alcuni brani a cura dell’attrice teatrale Roberta Paolini. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 novembre 2023 la mostra resterà aperta dalle 10 alle 12,30 e dalle 17.00 alle 18.30.
L’Associazione Volontari Ospedalieri Don UVA Foggia ODV è iscritta nel Registro Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) ed opera ininterrottamente dal 2001 nell’ambito della complessa struttura sanitaria assistenziale ora denominata “Universo Salute Opera don UVA di Foggia”. Tra le finalità statutarie dell’Associazione vi è anche quella dell’organizzazione di attività formative, educative, culturali, artistiche e ricreative per favorire l’integrazione sociale degli ospiti della Struttura. In particolare, le attività dei pazienti ospitati nel reparto Disabilità (ex Ortofrenico) sono svolte, con l’assistenza di Volontari, in appositi locali a disposizione dell’AVO don UVA, nell’ambito del complesso ospedaliero anzidetto, dove l’Associazione, inoltre, fornisce agli ospiti i materiali e le attrezzature necessari alla realizzazione di diversi lavori, conservati nei locali di propria pertinenza e posti in visione in occasione di manifestazioni varie.
Il mito di Halloween, la sua leggenda, il tempo dell’anno liturgico dedicato alla memoria dei morti, dei martiri e dei Santi, si rinnoverà anche a Foggia martedì 31 ottobre.
L’iniziativa è di Confcommercio provinciale che a Foggia animerà nell’isola pedonale di piazza Umberto Giordano un suggestivo incontro con i giovanissimi, accolti dal dono delle caramelle che i commercianti hanno acquistato per loro in una cornice di festa e sana spensieratezza.
“È un piccolo ma significativo gesto che conferma quanto i nostri operatori commerciali si sentano parte attiva della nostra Comunità”, è il commento del presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia, Antonio Metauro.
“Organizzare questo incontro in un giorno che mescola tradizioni e credenze popolari ad aspetti religiosi profondamente radicati nel nostro tessuto sociale - sottolinea Metauro - ci è sembrato molto utile per promuovere il tema della comunità”.
L’idea è di Alessandro D’Agnone, presidente dei Giovani di Confcommercio di Foggia, titolare del punto d’incontro Momento.
“Abbiamo pensato di proporre questo incontro con le giovani generazioni nell’isola pedonale dove ogni giorno lavoriamo per determinare uno spirito di partecipazione collettiva, necessario a rilanciare una città che sia ogni giorno sempre più vivibile perché quel che spinge la nostra azione riposa in una sola parola: socializzare”, ha dichiarato D’Agnone.
“Ringrazio per la spontanea, larga adesione dei colleghi a quest’iniziativa che, assieme a Saverio Carella di Dandy, abbiamo spontaneamente portato avanti”, ha concluso D’Agnone.
Mercoledì 1 novembre, ore 18.30, negli spazi della libreria Ubik di Foggia. La giovane latinista Dalila D’Alfonso presenta la sua nuova traduzione edita da Rusconi.
Catullo pazzo d’amore. Catullo disperato – miser. Catullo dell’ammontare dei baci, di “Lesbia mia”, dell’odi et amo del leggendario Canto 85 – excrucior: “mi dilanio”. Ma anche Catullo di Giovenzio dagli “occhi di miele”, di Egnazio che ride sempre, di Ipsitilla e Quinzia e Aurelio e Furio. Poeta dell’Urbe, intimo e mondano, come scrive nell’introduzione – dedicata a Giovanni Cipriani, docente mai dimenticato dell’Ateneo foggiano – la professoressa Grazia Maria Maselli, prima dei celeberrimi Canti del poeta veronese. È su di lui la serata di mercoledì 1 novembre (ore 18.30), in programma negli spazi della libreria Ubik di Foggia: la giovane docente e latinista Dalila D’Alfonso presenta la sua traduzione (con ricco compendio di note) dell’opera di Catullo, fresca di pubblicazione per Rusconi. Un incontro dedicato al poeta dei baci, in realtà autore di un nuovissimo canone poetico, amato e imitato, di cui è possibile apprezzare questa nuova versione in italiano corrente. A conversare con Dalila D’Alfonso, ricercatrice e studiosa foggiana, sarà l’autore e giornalista Tony di Corcia.
Canti (Rusconi, ottobre 2023). Presentato dallo stesso autore come libellus lepidus e novus, l’eterogeneo corpus di poesie di Catullo, con i suoi 116 componimenti, riflette i canoni di un nuovo comporre, erudito e raffinato, in grado di tradurre il linguaggio tutto umano dell’interiorità. Dalle nugae agli epigrammi, passando per i carmina docta: il poeta veronese scandaglia con attenta vivacità, non senza una dose di ironia, le sfumature molteplici dell’animo, tra amori, amicizie, pubbliche rivalità, privati impulsi. Con la sua sorridente e viva callidità, Catullo attraversa la tradizione per giungere a esiti di straordinaria originalità: la sua raccolta, multiforme eppur coerente nei toni e nelle tematiche, ci giunge come attuale mosaico di autentici sentimenti umani.
Dalila D’Alfonso. Dottoressa di ricerca in Cultura, Educazione, Comunicazione e docente di Discipline letterarie e Latino nei Licei. È studiosa di ricezione della cultura latina e fortuna dei modelli classici nella letteratura moderna e contemporanea. Si è occupata, in particolare, della produzione dei poeti Catullo e Ovidio, oltre che di letteratura dell’esilio e della migrazione.
Un viaggio musicale che esplora i fondali del nostro passato, riportando in superficie melodie e echi della tradizione popolare, impreziosite dalla magia del jazz contemporaneo.
È questa la sintesi del nuovo progetto discografico, targato Puglia Sounds, Migrantes, il primo album del quartetto Mare Nostrum Jazz Project, con musiche di Felice Lionetti, in uscita martedì 31 ottobre e disponibile già da lunedì 30 su tutte le piattaforme digitali.
Mare Nostrum Jazz Project è un quartetto jazz contemporaneo composto da straordinari musicisti professionisti pugliesi: Felice Lionetti: compositore e pianista, Antonio Cicoria alla batteria, Giovanni Mastrangelo al basso e contrabbasso e Marcello De Francesco al violino.
La mission di Mare Nostrum Jazz Project è unica nel suo genere: attraverso la musica, il gruppo si propone di presentare al pubblico le ricchezze della tradizione popolare, immergendole nelle sonorità sofisticate e avvolgenti del jazz contemporaneo, grazie anche alla partecipazione di ospiti speciali che hanno contribuito a creare un'esperienza musicale unica.
Si tratta dello special guest Antonio Tosques alla chitarra, Leo Marcantonio alle percussioni e le voci di Mariagrazia Speranza Poliseno e Sarah Sportaiuolo.
Questo lavoro segna un importante traguardo per il gruppo. Il mare a cui si fa riferimento è il Mediterraneo, un luogo ricco di contrasti, miti poetici e storie di civiltà passate, ma anche di drammatici fenomeni migratori, che hanno segnato profondamente la storia umana.
L'album è stato registrato presso i Clab Studios, sotto la guida esperta del sound engineer Angelo De Cosimo, e rientra nella "Programmazione Puglia Sounds Record 2023", "FONDO SPECIALE CULTURA – CALENDARIO UNICO REGIONALE 2023" operazione finanziata a valere sul "Fondo Speciale per la Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40 art. 15 comma 3".
“Traccia libera - Storie di donne e di montagne” è un progetto per la promozione della parità di genere in territori marginali, promosso dal Consiglio regionale della Puglia nell’ambito dell’avviso “Futura. La Puglia per la parità”, con l’obiettivo di realizzare iniziative volte a comprendere la disparità fra i generi e a rispettare le differenze.
Dal 2 al 4 novembre i partecipanti all’iniziativa percorrono “l’Itinerario dei Borghi del Cammino dei Monti Dauni” da Orsara di Puglia a Rocchetta Sant’Antonio, passando per Montaguto, Panni, Accadia e Sant’Agata di Puglia.
Questo percorso si caratterizza per l’attraversamento di borghi di grande rilevanza storica e architettonica, con palazzi, rocche, chiese e castelli che dominano gli abitati. A Rocchetta Sant’Antonio si incontrano due nuove direttrici: la via Appia, la Regina Viarum, e la ferrovia Rocchetta - Gioia del Colle, una delle prime d’Italia e in procinto di rinascere come ferrovia turistica.
Il programma prevede un percorso di narrazione e cammino suddiviso in tre giorni, ciascuno dedicato ad una donna e ad un sentimento comune: la libertà di essere sé. Le tre donne ispiratrici del cammino sono:
Ninì Pietrasanta, fra le prime e più grandi alpiniste italiane, pioniera non solo delle ascensioni ma anche della narrazione di storie di montagna al femminile;
Filomena Pennacchio, brigantessa che ha vissuto a Sant'Agata di Puglia, moglie del brigante Giuseppe Schiavone;
Emma Gatewood, "La signora degli Appalachi", la prima donna ad aver completato l'Appalachian Trail, di oltre 3.500 km, iniziando la sua avventura a 67 anni.
L’evento conclusivo si tiene sabato 4 novembre a Rocchetta Sant’Antonio, presso la Community Library “Giovanni Libertazzi” in via F. De Sanctis 1, alle ore 18:00.
In quella occasione sono previste la consegna al Sindaco e alla comunità di un fondo librario di 50 volumi che raccontano storie di donne e l’inaugurazione del “Cammino dei Monti Dauni”, quale piattaforma condivisa di sviluppo locale sostenibile.
"Traccia libera - Storie di donne e di montagne” si svolge in collaborazione con Labodif, istituto di ricerca formazione e consulenza sulla valorizzazione delle differenze fra uomo e donna, associazione Sud Est Donne, gestrice di una rete di centri antiviolenza in Puglia e specializzata nel contrasto alla violenza di genere e Rete Nazionale delle Donne in Cammino, il progetto volto alla valorizzazione e promozione dell’esperienza del camminare dal punto di vista femminile.