È ormai tutto pronto per l’evento scientifico-informativo organizzato dall’associazione “Gli Amici di San Pio” in collaborazione con “Casa Sollievo della Sofferenza” e sotto la supervisione della “FISH”, che si terrà sabato 28 ottobre a partire dalle 8.30 nella suggestiva cornice del chiostro comunale “Fiorentino” di San Giovanni Rotondo.
L’importante meeting nazionale, nell’ambito della “Giornata Mondiale dell’ictus”, nasce con l’intento di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di riconoscere con prontezza i sintomi dello stesso e sulla necessità di accedere tempestivamente ad un trattamento specialistico post evento traumatico.
L’ingresso è gratuito.
A farlo, illustri specialisti ed esperti nel campo della Neurologia, tra cui il dr. Stefano CARUGHI direttore UOC di Pronto Soccorso Accettazione di Casa Sollievo della Sofferenza e il dr. Vincenzo INCHINGOLO Responsabile UOS Malattie Cerebrovascolari presso lo stesso Ospedale di San Pio e della neurologa Lucia FLORIO dirigente medico della stessa struttura. Dopo il coffee break sarà la volta della dr.ssa Serena FILONI, dirigente medico dell’UOC di medicina fisica e riabilitativa di “Casa Sollievo” del dr. Stefano COLELLI Direttore Centrale Operativa 118 di Foggia e nuovamente del dr. Vincenzo INCHINGOLO. Chiuderà i lavori il presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) il dott. Vincenzo FALABELLA.
In scaletta, oltre ai saluti delle autorità, anche gli interventi del presidente de “Gli Amici di San Pio” dott. Serafino Graziano LEUZZI, del dr. Giuseppe D’ORSI (Direttore UO di Neurologia di “Casa Sollievo della Sofferenza”) del dott. Michele GIULIANI (Direttore Amministrativo Casa Sollievo della Sofferenza), dell’assessore al Welfare del Comune di San Giovanni Rotondo l’avv. Maria Pia PATRIZIO, dell’assessore regionale al Welfare dott.ssa Rosa BARONE ed infine del consigliere regionale e Presidente del Comitato Permanente di Protezione Civile della Regione Puglia, Maurizio BRUNO. Modera i lavori il giornalista dott. Felice LA RICCIA.
Nella giornata di venerdì 13 ottobre 2023 alcuni giovani pazienti dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG), accompagnati da familiari e staff medico, hanno fatto visita alla Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Manfredonia (FG).
Ad accogliere i giovani ospiti il Comandante del Compartimento Marittimo e del Porto di Manfredonia Capitano di Fregata Antonio CILENTO, unitamente ad una rappresentanza del personale in servizio.
La mattinata è proseguita con un breve briefing operativo nel quale sono state illustrate le attività che la Guardia Costiera svolge quotidianamente a tutela dell’ambiente, della salvaguardia della vita umana in mare.
Successivamente i piccoli ospiti, dopo aver ricevuto in dono il tradizionale berretto con il logo della Guardia Costiera, si sono recati presso il molo di ponente del Porto Commerciale di Manfredonia dove ad aspettarli c’era il pattugliatore “Walter Fachin” CP 403 messo a disposizione per l’occasione dalla Direzione Marittima di Bari.
I piccoli “marinai” e i loro accompagnatori, una volta saliti a bordo, hanno lasciato il porto di Manfredonia per dirigere verso nord e dove hanno potuto così osservare le splendide coste garganiche da una prospettiva diversa.
Una vera emozione per i bimbi che non erano mai saliti a bordo di un simile mezzo.
Sua Eccellenza Mons. Franco MOSCONE ha voluto ringraziare le donne e gli uomini della Guardia costiera dedicando loro un sentito pensiero con le seguenti parole: “Grazie di cuore, come vescovo e Presidente di Casa Sollievo della Sofferenza, alla Guardia Costiera che da tempo dimostra la sua vicinanza e sostegno al reparto di pediatria oncologica del nostro ospedale con stima e riconoscenza”.
Nell’ambito del Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica (Simcri), tenutosi a Siena il 15 e 16 settembre 2023, è stato premiato il lavoro presentato dal reparto di Ortopedia e Traumatologia dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, diretto dal dott. F. Gorgoglione in collaborazione con il reparto di Ematologia diretto dal Dott. A.M. Carella, con il reparto di Anatomia Patologica diretto dal prof. Graziano, con l'IsbreMit (Institute for Stem-Cell Biology, Regenerative Medicine and Innovative Therapies) diretto dal prof. Vescovi e con l'unità di Biostatistica diretta dal Dott. Copetti, di San Giovanni Rotondo inerente l'applicazione dell'aspirato midollare prelevato attraverso una modalità innovativa.
Il comitato del premio 'Pascarella', presieduto dal prof. Eugenio Caradonna (presidente della Simcri), ha espresso il più vivo apprezzamento per l'elevato contenuto scientifico della ricerca condotta dal dott. Leonardo Savastano e dalla dottoressa Elisabetta Mormone.
La ricerca ha valutato l'utilizzo di questo sistema di aspirazione mininvasivo dalla tibia prossimale, comparandolo con il prelievo della cresta iliaca posteriore, per ottenere un concentrato di midollo osseo da utilizzare nel trattamento dell'osteoartrosi del ginocchio, quantificando e caratterizzando la frazione di cellule staminali mesenchimali in esso contenute. I ricercatori hanno presentato i risultati preliminari ottenuti da 22 pazienti, metà trattati con aspirato midollare prelevato dalla tibia e metà dalla cresta iliaca posteriori.
I pazienti di entrambi i gruppi, ricontrollati a distanza di sei mesi, hanno mostrato un trend di miglioramento nella funzionalità del ginocchio e un miglioramento significativo del dolore. "Pur essendo necessari periodi di follow-up lunghi e studi più ampi, questa ricerca italiana segna un primo passo verso metodiche meno invasive, per ottenere un prodotto a base di cellule staminali a scopo terapeutico in campo ortopedico", ha commentato il dott. Savastano.
Si è tenuta nella mattinata di ieri, presso la Sede del Palazzo di Governo, la riunione per la sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra la Prefettura di Foggia, la Procura della Repubblica di Foggia, le Direzioni Generali del Policlinico Riuniti di Foggia, dell’ASL di Foggia, dell’IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, le Forze di Polizia e i Comuni di Foggia, Cerignola, Lucera, Manfredonia e San Severo, con il quale sono state definite le diverse fasi e le procedure operative finalizzate agli accertamenti sanitari relativi ai casi di omicidio stradale e lesioni personali stradali.
Il citato Protocollo, elaborato dal Policlinico di Foggia con il contributo delle altre componenti sanitarie, sulla base delle specifiche esigenze evidenziate dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura nell’ambito di appositi tavoli tecnici, si pone l’obiettivo di favorire gli accertamenti tecnici volti a stabilire con certezza e tempestività gli stati di alterazione dovuti all’assunzione di bevande alcoliche e/o sostanze stupefacenti, al fine di individuare le responsabilità nelle ipotesi delle gravi condotte delittuose di omicidio stradale e lesioni stradali.
Nello specifico, il documento disciplina le diverse fasi in cui si sviluppano le indagini cliniche e le procedure operative che ne certificano gli esiti, a garanzia dell’integrità e della tracciabilità dei campioni esaminati.
A tal fine il Policlinico Riuniti provvederà ad attivare i laboratori ospedalieri per le analisi in argomento a partire da gennaio 2024, assicurando, comunque, già nei prossimi mesi l’operatività del sistema in via transitoria.
Il Prefetto, nell’esprimere gratitudine e apprezzamento al Direttore Generale Giuseppe Pasqualone e a tutte le altre componenti che hanno contribuito alla stesura del documento, sottolinea che “si tratta di un modello operativo che mira a potenziare l’azione di supporto del sistema sanitario territoriale all’attività delle Forze di Polizia e dell’Autorità giudiziaria nel contrasto e nella repressione del fenomeno degli incidenti stradali causati dall’assunzione di alcool e stupefacenti, che continua a destare particolare allarme sociale, e sul quale resta alta l’attenzione e fermo l’impegno da parte delle Istituzioni ”.
Il Direttore Generale rivolge un sentito ringraziamento al Sig. Prefetto, alle Forze di Polizia e agli Enti sanitari coinvolti per aver reso possibile l’avvio di un percorso sinergico in un ambito che desta sempre più preoccupazione e allarme sociale quale quello della sicurezza stradale, nella condivisa consapevolezza che, proprio in tale ambito, condizione indispensabile per poter perseguire azioni mirate di prevenzione è l’integrazione delle istituzioni per un intervento interdisciplinare.
Cronaca e attualità è piena di storie di malasanità, purtroppo. E quando non è così pochi ne parlano, fors’anche che chi la vive non la racconta per pudore, per privacy o semplicemente sta bene, perché tutto è andato a buon fine. Il contrario avrebbe scatenato ire, denunce, pubblici processi. La sanità è sempre al centro di critiche, giuste e sbagliate ovviamente, specie se è del sud dell’Italia. Ma c’è, invece, che vuole che si sappia, che la sua storia, molto personale, venga condivisa con la pubblica piazza, sia per conferire meriti, sia per ringraziare, sia per donare positività e sprone a chi avrebbe bisogno di aiuto. La storia pubblicata di seguito è una “Lettera Aperta” arrivata presso la nostra redazione. Racconta di una donna garganica che ha sentito il bisogno di ringraziare il medico e il suo staff per aver ridato speranza e vita a sua sorella, paraplegica. [ndr.]
«Questa è la mia esperienza per far conoscere a tutti che la buona sanità esiste ed ha un nome e cognome.
Mi chiamo Michela e sono la sorella di Libera, una donna paraplegica.
Tutto ebbe inizio con una sua caduta accidentale. Rottura del ginocchio, intervento chirurgico e degenza a letto per lungo tempo.
Eravamo fiduciosi e curavamo a casa mia sorella con tutte le accortezze possibili e con le indicazioni del personale sanitario.
Purtroppo le cose sono andate storte e la ferita seppur curata si è ingrandita notevolmente fino a raggiungere l’osso del bacino. La situazione era drammatica e stava precipitando a causa della debilitazione fisica di Libera e della difficoltà nell’assumere cibi e bevande.
Eravamo disperati fino al giorno in cui ho conosciuto il dott. Luigi Semeraro, medico chirurgo vascolare di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo il quale non ci assicurò niente data la gravissima situazione ma con grande umiltà ci garantì il suo massimo impegno e ci propose di tentare, di provare una nuova terapia a base di cellule staminali.
È stato un autentico «progresso miracoloso» che ha fatto rinascere la cara Libera.
Oggi le cure che stiamo alternando fanno ben sperare nel tanto agognato risultato finale.
Voglio esprimere il mio più convinto ringraziamento ad un uomo speciale, un sanitario eccezionale, professionale e «umano».
Il suo lavoro giornaliero per curare i pazienti è degno di encomio.
Grazie dottor Luigi Semeraro, dal profondo del cuore.
Lei ha ridato vita a mia sorella e anche a me».
Di seguito è pubblicata la risposta del Governo alla interpellanza urgente dell’On. Giandiego Gatta (FI) e degli On. Patriarca e Rubano sulle criticità del plesso ospedaliero a San Giovanni Rotondo.
“Iniziative di competenza per il mantenimento degli standard qualitativi delle prestazioni sanitari e dei livelli occupazionali dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo – n. 2-00100”.
A rispondere all’interrogazione è l’On. Wanda Ferro, Sottosegretaria di Stato per l'Interno.
«Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole interpellante. In merito alle questioni sollevate dall'interpellanza in esame, relativa alla “grave crisi economico-finanziaria” che sta vivendo la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza opera di S. Pio da Pietrelcina, con sede legale in San Giovanni Rotondo, viale Cappuccini, da addebitarsi ad una mancata assegnazione di adeguati finanziamenti da parte della regione Puglia, preme preliminarmente informare gli onorevoli interpellanti che, ai sensi della normativa vigente e del dettato costituzionale sul riparto di competenze tra Stato e Regioni, la tematica esposta rientra nell'alveo delle competenze esclusive della regione Puglia e non del Dicastero interpellato.
Premesso quanto sopra, di seguito si formulano le valutazioni pervenute dalla regione Puglia. La stessa regione ha comunicato di aver sempre garantito lo stesso livello di finanziamento alla struttura sanitaria privata accreditata, attesa la rilevanza che la stessa riveste per il Servizio sanitario regionale.
La regione ha precisato, inoltre, che il volume delle assegnazioni finanziarie è stato mantenuto, anche quando il livello di produttività è risultato inferiore rispetto al tetto assegnato, nel pieno rispetto della normativa vigente in materia.
Inoltre, la regione precisa che, pur essendo in piano operativo e tenuta al rispetto del decreto legislativo n. 95 del 2012 in materia di tetti di spesa, ha sempre dimostrato grande attenzione alle esigenze dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, e non ha modificato nulla rispetto all'entità del finanziamento degli anni precedenti.
A parere della regione, va anche messo in luce che la struttura agisce nella piena autonomia organizzativa e gestionale, attesa la natura di struttura privata accreditata, e negli ultimi 18 anni - segnala sempre la regione, come rappresentato dall'amministratore delegato negli incontri intercorsi con stessa - è emerso che la Fondazione ha raggiunto un equilibrio di bilancio solo in quattro occasioni. Quindi, a giudizio della regione, probabilmente occorre un'analisi approfondita da parte dell'ente circa la corrispondenza tra i requisiti strutturali ed organizzativi, oltre ad una comparazione dei costi standard del personale, rispetto al valore della produzione. In particolare, per l'IRCCS i costi del personale risultano essere più alti di quelli sostenuti dalle strutture pubbliche, che pur applicano i contratti collettivi nazionali.
Inoltre, per il biennio 2023-2024, sono state stanziate ulteriori risorse economiche per l'abbattimento liste di attesa, che non sono da intendersi a fondo perduto, ma corrisposte alla reale produttività della Fondazione, con riferimento ad un panel di prestazioni rispetto alle quali la regione presenta tempi più lunghi nella erogazione.
La regione conclude la sua disamina, precisando che, rispetto alla autonoma decisione assunta dalla struttura di non rinnovare i contratti in scadenza, la stessa regione non può in alcun modo interferire sulle scelte aziendali (ente privato), nella piena consapevolezza che il rapporto contrattuale con la regione Puglia non è cambiato negli ultimi anni.
Concludo, rassicurando gli onorevoli interpellanti che, evidenziando nuovamente che la materia di cui trattasi è di stretta competenza della regione Puglia, è ferma intenzione del Ministero seguire e dedicare tutta l'attenzione, nel rispetto dei profili di competenza istituzionale, alle vicende legate alla struttura in esame, attesa la rilevanza che la stessa garantisce in termini di assistenza sanitaria non solo a beneficio del territorio, di tutta la regione Puglia».
L’audizione su questo tema è stata richiesta dai Consiglieri Mazzotta e Cera.
La situazione della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, il cosiddetto ospedale di Padre Pio all’attenzione della Commissione sanità, su richiesta del consigliere Cera.
Un ospedale di grande rilievo sul quale grava, secondo il consigliere dauno la gestione del turn over e l’abbattimento dei costi e dei posti letto, che rischiano di essere un macigno su tutto il sistema.
L’assessore Palese ha sottolineato che l’abbattimento dei posti letto deve essere concordato con la Regione e che nessuno degli Enti ecclesiastici presenti sul territorio ha superato il tetto di spesa.
Per la Regione la Casa sollievo è ritenuta una struttura indispensabile, che soffre, ha gli stessi problemi che hanno tutte le strutture sanitarie private accreditate. Il limite invalicabile stabilito nel 2011 da Governo Monti sul tetto di spesa. “Un problema nazionale che va rimosso. Abbiamo massima attenzione a questo tema” – ha detto Palese.
nota del consigliere regionale di Forza Italia, Napoleone Cera.
“Non ci lasciamo affascinare dalla bellezza delle parole, quando i numeri raccontano una realtà ben precisa: con i pensionamenti e un turn over che si attiverà solo per il 35% delle posizioni, ci saranno 300 dipendenti in meno nell’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo. E’ quanto è emerso oggi durante l’audizione che ho richiesto in Commissione sanità. Il direttore generale della struttura ha definito il meccanismo “uso intelligente del turn over”, ma che tradotto significa: meno personale nell’ospedale più i riverberi occupazionali sull’indotto. Sulla questione della riduzione dei posti letto, la teoria esposta è la seguente: poiché a “Casa sollievo” si supera la media regionale e nazionale della degenza media dei pazienti, puntiamo a ridurla e, di conseguenza, il taglio ai posti letto sarà “indolore”. Sic! E ancora: si prevedono per i prossimi anni 51 milioni di euro di prestazioni erogate in più (come riuscirci non è dato saperlo, visto che ci sarà meno personale in servizio). Non ci accontentiamo, quindi, di queste risposte: innanzitutto perché sono deludenti, specie per quanto concerne il personale; poi perché vogliamo verificare se ci sarà effettivamente un potenziamento dei servizi erogati. L’ospedale di San Pio è un’eccellenza per la Puglia e per l’Italia e la sua mortificazione danneggerebbe enormemente la popolazione del Gargano, che potrebbe essere costretta, in caso di depauperamento, a percorrere centinaia di chilometri per raggiungere un ospedale. Non lo consentiremo. Non mollo”.
nota del consigliere regionale di Fratelli d'Itale, Giannicola De Leonardis: “Emiliano riconosca l’eccellenza anziché sperperare denaro pubblico in fallimentari avventure sanitarie”.
“Emiliano metta mano al portafoglio e, anziché sperperare denaro pubblico come nel caso dell’ospedale Covid alla Fiera del Levante o nel destinare spiccioli per l’abbattimento delle liste di attesa, si faccia carico del rilancio di Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo”.
“Casa Sollievo della Sofferenza è una eccellenza che va salvaguardata. Stamane abbiamo avuto modo di audire, tra gli altri, il direttore generale dell’ospedale che ha illustrato alcuni dei punti del piano industriale in itinere che prevede, tra l'altro, il blocco del turnover, con assunzioni di circa 200 unità a fronte di circa 500 pensionamenti nel prossimo triennio. Un aspetto sul quale, tuttavia, chiediamo alla direzione generale una mitigazione, considerati gli utili che si dovrebbero generare nel terzo anno del piano, anche alla luce della dichiarata volontà di ampliare l'offerta specialistica.
La Regione, dal canto suo, deve rendersi conto di alcuni dati semplici e incontrovertibili: l’Ospedale di San Giovanni Rotondo sfora il tetto di spesa perché, come suo dovere, eroga prestazioni spesso andando a sopperire alle carenze di altri ospedali. In più genera mobilità attiva da altre regioni italiane e dall’estero producendo addirittura utili che non gli vengono però riconosciuti. L’assessore Palese deve mettere in campo tutti gli sforzi possibili per sostenere un ospedale che, nei giorni scorsi, è stato collocato al 33esimo posto nella classifica dei migliori ospedali italiani, primo del Sud Italia, stilata dalla rivista americana “Newsweek”. Peccato che nella Puglia della sanità colabrodo di Emiliano, l’ospedale sia classificato come di primo livello anziché di secondo”.
nota del consigliere regionale di Forza Italia Napoleone Cera.
“Toni trionfalistici per nascondere la verità ai cittadini: sull’ospedale di San Giovanni Rotondo, “Casa sollievo della sofferenza”, dobbiamo registrare il grande bluff di cui tutti si accorgeranno nei prossimi tempi. Innanzitutto, il direttore generale ad interim della struttura sostiene che il percorso sia ormai “tracciato”: peccato, però, che sia l’assessore regionale Palese sia il capo dipartimento Sanità Montanaro, entrambi contattati dal sottoscritto, non siano per nulla a conoscenza del “piano industriale” presentato dalla direzione. E questa è la prima balla. Andiamo alla seconda, che rischia di essere un macigno sulla qualità del servizio sanitario offerto su tutto il territorio del Gargano. Si parla, infatti, di una “graduale” riduzione dei posti letto: giova ricordare che la struttura sia accreditata per 867 posti letto. Il che, stando ai dati diffusi, significa che l’ospedale perderà 247 posti letto e che questi ultimi andranno redistribuiti sul territorio con conseguenze imprevedibili: il Gargano potrebbe essere sguarnito e i cittadini costretti a fare centinaia di chilometri per raggiungere una struttura ospedaliera. E ancora (come se non bastasse): sui pensionamenti e assunzioni successive per coprire i buchi nell’organico non c’è alcuna certezza. Si parla di “sostituzioni” senza dire, però, quante unità saranno assunte. Ora, bisogna decidersi: non si può operare da ospedale privato o pubblico a seconda delle esigenze. “Casa sollievo” è una struttura privata accreditata che, perciò, non può scegliere in libertà e solitudine di tagliare posti letto o assumere meno personale. In questo scenario con più ombre che luci, emerge con ancora più forza l’importanza dell’audizione che ho richiesto e che si terrà lunedì in Commissione Sanità della Regione: vogliamo chiarezza sulle prospettive del nosocomio a tutela dei lavoratori e del servizio sanitario offerto alla comunità”.
“L’ennesima dimostrazione della disastrosa gestione della sanità pugliese da parte di Emiliano è quella del mancato rinnovo del contratto a 35 infermieri e 45 oss dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Un polo di eccellenza che ha erogato prestazioni, negli anni, che non gli sono state riconosciute dalla Regione Puglia perché, al contrario degli ospedali che fanno parte della rete pubblica, ha un suo budget superato il quale la Regione non rimborsa”.
Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis che evidenzia: “Partendo dal presupposto che un ospedale non può certo rifiutarsi di accogliere un paziente in Pronto Soccorso oppure di intervenire in quei casi in cui si verificano trasferimenti da altre strutture, è di acclarata evidenza che l’Ospedale di San Giovanni Rotondo è un centro di eccellenza a livello regionale e nazionale. Produce mobilità attiva, cioè attira pazienti che provengono da altre regioni italiane e dall’estero, contrariamente ad altre strutture, e, di conseguenza, genera ricchezza che, però, viene incamerata dalla Regione senza ricadute sul sistema sanitario di Casa Sollievo. L’Ospedale di San Pio, quindi, non solo non rappresenta un costo, ma si vede addirittura penalizzato dalla Regione che non eroga risorse in più rispetto alle maggiori prestazioni effettuate, considerando che ci guadagna attraverso la mobilità attiva”. De Leonardis conclude: “Emiliano e Palese intervengano rapidamente affinché si possa sensibilmente aumentare il budget di Casa Sollievo per gli anni a venire, non limitandosi a palliativi come quelli riguardanti le somme, peraltro esigue, stanziati per cercare di abbattere le liste di attesa. Si riconoscano le prestazioni in più che eroga l’ospedale. Emiliano si mostri attento alla salute dei pugliesi, anziché alle prebende verso i componenti del suo variegato staff, e dia finalmente la possibilità a strutture ospedaliere di fama mondiale, come quella di San Giovanni Rotondo, di continuare a operare e a farlo nelle migliori condizioni possibili”.
Le Segreterie Generali FP-CGIL, CISL-FP, UIL-FPL FOGGIA unitamente alle Segreterie aziendali hanno indetto per il 2 Febbraio, una manifestazione di protesta dalle 9.00 alle 11.00 presso il Piazzale antistante l’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, San Giovanni Rotondo.
La manifestazione di protesta scaturisce dalla “fumata nera” del confronto del 25 gennaio scorso tra i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali.
Oggetto del confronto l’adeguamento contrattuale, la necessità di garantire al personale del nosocomio la liquidazione degli arretrati, il piano industriale, l’organizzazione del lavoro delle unità operative e dei servizi, la revoca degli ultimi passaggi verticali ed incarichi.