Sabato 15 settembre 2018, il Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo ha intitolato l’auditorium delle “Clarisse” al maestro Peppino Principe, figlio illustre della nostra Monte Sant’Angelo, deceduto nel marzo 2018.
L’idea è giusta e condivisibile, ma non è passato inosservato quanto accaduto durante il Consiglio Comunale, segno ancora una volta che l’Amministrazione d’Arienzo fa le cose solo per farsi pubblicità e non perché senta l’impegno morale e politico di farlo! Infatti, se l’assenza dell’Assessore Giuseppe Totaro può anche non fare notizia perché CambiaMonte ci ha abituato a tutto, fa pensare, invece, l’assenza di tutti i Consiglieri di minoranza i quali hanno voluto dare un messaggio all’Amministrazione d’Arienzo che, con arroganza e superficialità, convoca i Consigli, decide gli argomenti, prepara e scrive male gli atti e poi pretende che sia la Minoranza a votarglieli!
La dedica di un bene comunale a un concittadino illustre, in questo caso di fama mondiale, è un atto senz’altro da condividere solennemente e non da fare come se fosse una qualsiasi deliberazione. A molti è sembrato, invece, che l’Amministrazione d’Arienzo abbia preparato l’evento come una qualunque sagra cittadina, senza l’enfasi e l’importanza che Peppino Principe merita! Ricordiamo che, nel passato, con il rispetto e gli onori giusti, Monte ha dedicato una strada al M° Michele Prencipe, papà di Peppino, e ha concesso la cittadinanza onoraria al prof. Giorgio Otranto. Inoltre, d’Arienzo, Vergura e CambiaMonte non ricordano (glielo ricordiamo noi) che a Peppino Principe va rinnovato il ringraziamento per aver contribuito al raggiungimento del riconoscimento UNESCO della Grotta Micaelica anche quale “testimonial” nel filmato ufficiale del Sito Unesco.
Tutti hanno notato la superficialità con cui il Sindaco prima e l’Assessore alla Cultura poi hanno trattato l’argomento, senza la lettura di un documento ufficiale, ma limitandosi a rileggere, per l’ennesima volta, la biografia di Peppino Principe: d’Arienzo, l’Assessore Palomba e il Presidente del Consiglio Vergura (e l’Addetto stampa dov’era?) non sanno che il maestro Principe è così conosciuto e riconosciuto a livello internazionale che la sua biografia è nota anche alle popolazioni Maori!
Siamo certi che ogni cittadino approvi la scelta di dedicare, anche a futura memoria, l’auditorium delle “Clarisse” al caro maestro Peppino Principe che, oltre ai riconoscimenti internazionali e agli attestati di stima, ha fatto tanto per la nostra Città. Ma ieri l’Amministrazione d’Arienzo, con la sua insensibilità, ha trasformato un evento di orgoglio in un freddo atto amministrativo senza che Monte abbia potuto condividere ampiamente la scelta (d’Arienzo e i suoi devono capire che la città è rappresentata anche dalle Minoranze!), ma intanto loro si sono fatti i selfie!
Alla famiglia del caro maestro Principe va la riconoscenza di Forza Italia per aver dato a Monte un figlio così illustre, divenuto cittadino del mondo grazie alle sue grandi doti umane e artistiche: anche questa è Monte Sant’Angelo! (Fonte: Forza Italia – Monte Sant’Angelo)
Da oggi la Puglia ha il suo secondo tempio crematorio. La struttura, ospitata nel Cimitero di Foggia, è stata inaugurata questo pomeriggio ed entrerà in funzione il prossimo 24 settembre. Se prima i cittadini erano costretti a rivolgersi alle strutture di altre province o addirittura di altre regioni, da oggi potranno usufruire di un nuovo impianto di ultima generazione, dotato dei più elevati standard tecnologici.
A tagliare il nastro, alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose, Giovanni e Franco Trisciuoglio, Marco e Franco Insalata (vertici della società PFC), il sindaco di Foggia Franco Landella e Gianni Mongelli, sindaco di Foggia all'epoca dell’avvio dell’iter procedurale per la nascita del Tempio.
Mi piaceva servire messa dalla parte del Messale perché quando arrivava la consacrazione leggeva le Parole 'in persona Christi' e guardava il libro ma a me sembrava guardasse me, in ginocchio là sotto. E le sue 'occhiate' assumevano tutto un altro significato: 'il mio corpo, il mio sangue... per voi!'
Era don Salvatore il 'nostro parroco' oggi salito al cospetto di Dio.
So di interpretare i pensieri di molti nel rendere grazie a Dio per averlo messo sulla strada di tanti ragazzi, alla Chiesetta e al Liceo, quelli nati tra gli anni 60 e 90 (le generazioni successive a quelle radunate dal caro don Ciccio) e averli condotti alla fede tra i flutti del mondo... consapevole che i frutti del suo ministero li avrebbero raccolti altri (visto che dopo le superiori nella nostra comunità si partiva e si continua a partire). Oggi quei ragazzi sono papà, mamme, sacerdoti, persone impegnate nella società e nel mondo.
Con il suo stile: non diceva molto ma ti fidavi e lo capivi perché ti aveva condotto nel bosco della Foresta Umbra di notte, dopo un falò, dopo una lavata di testa che aveva sempre un suo senso. Ebbene sì!
E non chiedeva. Rispettava e attendeva che il terreno di ciascuno portasse frutto! Proprio come fa il buon agricoltore!
La sua era una fede allevata nelle fila dell'Azione Cattolica, la Giosuè Borsi, interparrocchiale, ancora troppo poco indagata... nella storia della nostra città di Monte S. Angelo.
Grazie don Salvatore. Servo fedele della vigna del Signore!
I tuoi ragazzi !
La morte di un sacerdote dedito alla comunità parrocchiale porta un sentimento di grande gratitudine per gli anni di servizio che il buon Dio gli ha concesso di vivere. Lo ricordiamo nella amata "chiesetta", attento alle mansioni sacerdotali e alla cura d'anime. Con don Salvatore va via un altro pezzo di storia ecclesiale. Un uomo di Dio ancorato alla sana devozione a San Michele Arcangelo, profondamente legato alla sua terra, alla storia di un popolo lavoratore. Ha conosciuto la fisicità del lavoro nella sua famiglia di origine per poi essere "assunto" nella grande famigli di Dio, nella Chiesa, a servizio di Dio. Ed è proprio al Signore che affidiamo con gratitudine l'anima del caro don Salvatore. Lo immaginiamo ora accanto a don Ciccio a pregare per tutti noi, per i fedeli della chiesetta.
Foto e testo a cura di Nico Baratta.
La discussione è ormai di dominio pubblico. Non solo nell’ambito popolare di Monte Sant’Angelo, bensì tra turisti e pellegrini, tutti si chiedono perché dalla Fontana del Pellegrino non esce più acqua. All’occhio è subito balzata la mancanza del rubinetto, che ha scatenato indignazione.
Forse non tutti sanno che quella fontana è un punto di ritrovo di chi si reca a Monte Sant’Angelo. Se un tempo, oltre 30 anni fa, c’era la vecchia “Fontana del Pellegrino” dove si dissetavano i pellegrini e si abbeveravano gli animali al seguito, oggi, nei pressi della Basilica dell’Arcangelo Michele, e precisamente in Via Carlo d’Angiò, c’è un’altra fontana, o meglio un fontanino, ribattezzato “del Pellegrino”, incastonato nella roccia.
Come detto, qui si recano montanari che tra una passeggiata e un servizio si dissetano, si ritrovano i pellegrini che si rinfrescano, i turisti che riempiono bottiglie, sportivi, perlopiù ciclisti, che si rinfrescano e riempiono le preziose borracce. Insomma, è un punto di riferimento, dove l’acqua è protagonista, particolarmente per chi si sta per recare nella vicina Foresta Umbra.
Ebbene, diciamo…, l’interruzione dell’acqua accompagnata dalla sparizione del rubinetto, ha irritato chiunque desiderava quell’acqua. E giacché è da alcune settimane che il disservizio persiste, ovviamente come spesso accade, la colpa è stata conferita al Comune.
A tal fine e per ristabilire verità, a volte contraffate da dicerie popolari, abbiamo contattato il Comune di Monte Sant’Angelo, chiedendo al Vice Sindaco Michele Fusilli spiegazioni in merito.
«Ringrazio il giornalista per avermi contattato, cosicché da poter fornire le dovute spiegazioni che i concittadini e chiunque si reca a Monte meritano. Innanzitutto spieghiamo che il fontanino in oggetto è collegato con l'impianto idrico dei bagni pubblici, ubicati di fianco, perciò soggetto al loro funzionamento –ha affermato il Vice Sindaco-. Poiché l'impianto ha subito un'interruzione per un problema legato ai bagni pubblici, anche l'erogazione dell'acqua del fontanino è stata interrotta. Il problema è l'otturazione dello scarico dei bagni, che in questo periodo si è ripetuto più volte, tant'è che la ditta che provvede alla manutenzione dei bagni pubblici è intervenuta tre/quattro volte –ha precisato dovutamente Fusilli-. Il fatto che sia sparito il rubinetto potrebbe essere che sia stato tolto per indicare il non funzionamento del fontanino. Se fosse stato sottratto, ipotesi da non escludere, e se l'acqua era erogabile, il Comune sarebbe subito intervenuto per ripristinarlo. Nella settimana scorsa la ditta è intervenuta nuovamente, liberando lo scarico e ripristinando il servizio. Stiamo attendendo che l'intervento sia definitivo in modo da ripristinare il funzionamento del fontanino, cui il Comune ricollocherà il rubinetto mancante. Tuttavia, è giusto precisare, che il nostro intervento, come Comune, è per ripristinare un disservizio emergenziale. Infatti, tutta l'area di Piazza Carlo d'Angiò sarà oggetto di un intervento strutturale da parte del Parco Nazionale del Gargano –ha terminato il Vice Sindaco-».
Ora è solo questione di tempo, brevissimo si spera, affinché la “Fontana del Pellegrino” ritorni “a far acqua” nel bene di tutti. Un simbolo, seppur non storico, crediamo che vada preservato, anche coccolato, giacché è un riferimento, ed anche l’unico punto idrico pubblico funzionante.
©NicoBaratta all rights reserved - Tutti i diritti sono riservati
È nato il 15 settembre 1927 proprio a Monte Sant’Angelo il Maestro Peppino Principe, l’Oscar mondiale della Fisarmonica scomparso lo scorso 8 marzo a 91 anni. E la sua Città gli dedicherà l’Auditorium cittadino del Polo culturale delle Clarisse, nel cuore del centro storico della Città dei due Siti UNESCO. Alle ore 18.30 si terrà il Consiglio comunale monotematico convocato dal Presidente Vergura e alle ore 21 (ingresso gratuito), nell’Auditorium, la serata evento “Memorial Peppino Principe - Omaggio al Principe della Fisarmonica” con la partecipazione del suo storico trio e i fisarmonicisti Silvia Pagni e Cesare Chiacchiaretta. Il Sindaco d’Arienzo: “Principe è stato tra i più grandi fisarmonicisti al mondo e tra gli artisti del nostro territorio più conosciuti a livello nazionale ed internazionale”.
Sabato 15 settembre, doppio appuntamento dedicati alla memoria del Maestro fisarmonicista: alle ore 18.30, nella Sala conferenze della Biblioteca comunale “Ciro Angelillis”, si terrà il Consiglio comunale monotematico di intitolazione dell’Auditorium alla memoria del Maestro Peppino Principe; alle ore 21, proprio nell’Auditorium, si terrà la serata evento “Memorial Peppino Principe - Omaggio al Principe della Fisarmonica” con la partecipazione del batterista Massimo di Rocco, del bassista Marco di Natale, del pianista Massimiliano Caporale e dei grandi fisarmonicisti Silvia Pagni e Cesare Chiacchiaretta (docente del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia) promossa dall’Associazione “Fisa Club di Peppino Principe”. La manifestazione - a cui prenderà parte anche la famiglia Prencipe - sarà anche l’occasione per la presentazione, in anteprima, delle nuove uscite discografiche.
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PEPPINO PRINCIPE (Monte Sant’Angelo - 15 settembre 1927 / Fermo - 8 marzo 2018), studia musica e fisarmonica con il padre, Michele, insegnante molto apprezzato nella zona del Gargano. Nel 1940 si trasferisce al Nord con il fratello Leonardo, noto clarinettista jazz, e debutta a soli 13 anni, nell’estate del primo anno di guerra, come solista di fisarmonica classica nel celebre Caffè Pedrocchi di Padova. Dal 1943 al 1946 collabora con i comandi alleati per spettacoli musicali dedicati alle truppe, inizialmente a Bari e successivamente a Milano, sempre insieme al fratello Leonardo. Nel 1946 realizza la prima serie di registrazioni di musica jazz con la casa discografica “Parlophon Odeon”. Storiche sono le esibizioni del maestro presso i locali jazz di Milano, tra cui il Capolinea. Sempre nel 1946, a Milano, è stato vincitore del Referendum Jazz come “Miglior Fisarmonicista Jazz”.
Nel 1959, assieme a Cino Tortorella, è il fondatore della storica trasmissione della “Tv dei ragazzi” della Rai, “Lo Zecchino d’Oro”. Alle prime due edizioni di Milano collabora come direttore, arrangiatore e fisarmonicista, nonché autore della sigla-marcetta su testo di M. Panzieri.
A Pavia nel 1961 riceve l’ “Oscar Mondiale della Fisarmonica”, massimo riconoscimento internazionale. Nel 1964, a Milano, riceve per mano del presentatore Tony Martucci, l’ambitissimo premio “Ambrogino d’Oro”. Sempre nel 1964, è al “Teatro Ariston” di Sanremo, come direttore e fisarmonicista con Mike Bongiorno e Domenico Modugno, vincitore con “Dio come ti amo”.
Nel 1972 è protagonista, prima alla radio e poi alla televisione, degli spettacoli musicali “La Fisarmonica”, diretti da Gorni Kramer. È noto in tutto il mondo anche come autore di musiche originali per fisarmonica: famose sono “El Bandito”, “Concerto n° 1 in La”, le trascrizioni del “Carnevale di Venezia”, il “Volo del Calabrone” ed altri notissimi brani con i quali ha venduto circa 40 milioni di dischi in tutto il mondo.
Con la sua fisarmonica “Excelsior” si è esibito nei più grandi teatri del mondo: Conservatorio di Mosca, “Carnegie Hall” di New York, “Festival Hall” di Londra, “Sala Lisinsky” di Zagabria, “Gass Hall” di Tokio, “Colon” di Buenos Aires, “Teatro dell’Opera” del Cairo, “Sala Playe” di Parigi, nonché nei più importanti teatri italiani, tra cui il “Teatro alla Scala” di Milano, e moltissimi altri.
Anche Monte Sant’Angelo aderisce alla raccolta firme promossa dall’ANCI per sostenere - attraverso una legge popolare - l’introduzione della materia di educazione alla cittadinanza nelle scuole. I cittadini possono firmare presso l’Ufficio Elettorale/Anagrafe del Comune di Monte Sant’Angelo. Il Sindaco d’Arienzo: “Dai banchi di scuola per costruire un futuro migliore”.
“Responsabilità. Dobbiamo formare le nuove generazioni ad essere responsabili” – dichiara Pierpaolo d’Arienzo, Sindaco di Monte Sant’Angelo, che aggiunge – “Il senso civico, l’appartenenza alla comunità, le regole per la convivenza, il rispetto reciproco, rispetto per le istituzioni e l’ambiente sono valori fondamentali per essere buoni cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. E i banchi di scuola sono il luogo migliore e più appropriato per creare e coltivare una coscienza civica”. Per il Presidente del Consiglio comunale di Monte Sant’Angelo, Giovanni Vergura - “Con l’educazione alla cittadinanza i ragazzi svilupperebbero importanti e fondamentali capacità: l’interazione con gli altri, il pensiero critico, azioni socialmente responsabili e l’agire democratico”.
Promossa dal Comune di Firenze con il sostegno dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), la proposta ha avuto il suo momento iniziale lo scorso 14 giugno con il deposito in Corte di Cassazione da parte di una delegazione di sindaci di una proposta di legge che punta a raccogliere le cinquantamila firme necessarie per il deposito in Parlamento.
“La proposta di legge, lanciata dal Comune di Firenze e fatta nostra - spiega il Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, Antonio Decaro - punta a far crescere nelle nuove generazioni il senso di appartenenza alla comunità che è la base del vivere civile e solidale. L’ora di educazione alla cittadinanza, oltre a far conoscere i principi costituzionali, investirà su un aumento di consapevolezza rispetto ai beni di tutti e rispetto alle norme comportamentali. Farà capire, cioè, che il comportamento di ciascuno di noi, si tratti di rispettare una panchina o un concittadino, non è indifferente”.
La proposta di legge di iniziativa popolare mira ad introdurre l’ora di educazione alla cittadinanza come materia curricolare nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso “lo studio della Costituzione, elementi di educazione civica, lo studio delle istituzioni dello Stato italiano e dell’UE, diritti umani, educazione digitale, educazione ambientale, elementi fondamentali di diritto e di diritto del lavoro, educazione alla legalità, oltre ai fondamentali principi e valori della società democratica come i diritti e i doveri, la libertà e i suoi limiti, il senso civico e la giustizia”.
Per continuare con la tradizione, la festa della Madonna di Pulsano, si conclude con il rientro del muli bardati dall'abazia a Monte S. Angelo, all'imbrunire. Tra lo stupore dei tanti turisti che hanno scattato decine se non centinia di foto per una rappresentazione che forse non rivedranno nei loro paesi e città, il gruppo La Pacchianella ed il gruppo dei mulattieri hanno sfilato per la città a conclusione di una gran giornata di festa.
Foto di Leonardo Ciuffreda
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Come ogni anno, in questa data viene celebrata la festa in onore di Santa Maria di Pulsano. La Madonna viene venerata nella chiesa della Santissima Trinità di Monte S. Angelo, il tutto organizzato dalla confraternità della Trinità.
La Festa è preludio all'evento che si svolgerà domani con la tradizionale sfilata dei muli bardati con la partecipazione attiva del gruppo folkloristico "LA PACCHIANELLA".
Evento 2018
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Come ogni anno, in questa data viene celebrata la festa in onore di Santa Maria di Pulsano. La Madonna viene venerata nella chiesa della Santissima Trinità di Monte S. Angelo, il tutto organizzato dalla confraternità della Trinità.
La Festa è preludio all'evento che si svolgerà domani con la tradizionale sfilata dei muli bardati con la partecipazione attiva del gruppo folkloristico "LA PACCHIANELLA".
Evento 2018 (Foto di Feliciana Taronna e Donato La Torre)
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Evento 2017
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