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L'asse della Via Francigena diventa sempre più una direttrice di sentieri e cammini che connettono tra loro le comunità, ed è così che la recente inaugurazione del nuovo sentiero che collega i Santuari di San Matteo e San Pio diventa occasione per un’iniziativa di cammino, collettivo e aperto a tutti, in concomitanza dei festeggiamenti di San Pio in programma 22 e 23 settembre a San Giovanni Rotondo.

L’iniziativa, alla quale sono invitate associazioni, camminatori e pellegrini, è prevista il 22 settembre alle 15.30 ed è organizzata dalle associazioni Senza Cemento Nordik Walking, Monte Sant'Angelo Francigena e San Giovanni Rotondo Francigena che, con il supporto delle amministrazioni comunali di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, hanno stretto una nuova sinergia tra territori con l’intento di rafforzare la valorizzazione del percorso della Via Francigena Micaelica attraverso attività di animazione, sensibilizzazione delle comunità locali e promozione.

Il cammino, di circa 9km, avverrà sul nuovo sentiero finanziato dal GAL Gargano e realizzato dal Consorzio di Bonifica del Gargano; il Sentiero dei due Conventi parte dalla frazione di Borgo Celano toccando il prezioso vivaio di Borgo Celano, che raccoglie semi e piante della flora garganica, e risalendo il versante sud di Montenero fino al punto panoramico di Coppa l’Arena, dal quale si gode di una magnifica vista sul Golfo di Manfredonia e la Puglia meridionale. Qui, nel brullo paesaggio dell’altopiano carsico, il sentiero si innesta sul tratto della Via Francigena che scende verso il centro abitato di San Giovanni Rotondo, proprio in prossimità del Santuario di San Pio. Insomma, un sentiero che permette di apprezzare, ancora una volta, la diversità biologica, di paesaggi e storico-culturale del Gargano.

La camminata si terrà il 22 settembre, con partenza alle 15.30 dal Santuario di San Matteo Apostolo e arrivo alle 18.00 circa al Santuario di San Pio, orario di inizio della veglia di San Pio.
La partecipazione è libera e gratuita, basta presentarsi alle 15.30 all’appuntamento al Santuario di San Matteo (San Marco in Lamis) con abbigliamento e attrezzatura adatti al trekking (acqua, cappellino, impermeabile, scarpe da trail/trekking). Il ritorno al punto di partenza sarà autogestito.

L’iniziativa gode del patrocinio gratuito dei Comuni di San Marco in Lamis, di San Giovanni Rotondo, del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, del Santuario di San Matteo Apostolo e del Santuario di San Pio.

Prende il via lunedì 19 settembre alle ore 19, presso la Chiesa della SS.ma Trinità di Monte Sant'Angelo, la quinta edizione di Organ'Aria, rassegna organizzata dal Conservatorio di musica Umberto Giordano di Foggia e realizzata con il contributo della Fondazione Monti Uniti. 

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

La manifestazione ha come principale obiettivo la valorizzazione degli organi antichi del territorio al fine di incoraggiare le manutenzioni del patrimonio esistente e nuove e intelligenti operazioni di restauro dei numerosi strumenti storici presenti in provincia di Foggia ancora muti. 

Organ'Aria 2022 prevede tre appuntamenti, due in decentramento [il duo Gaetano Magarelli-Annamaria Bellocchio il 19/9 presso la Chiesa della SS.ma Trinità di Monte Sant'Angelo e l'organista Eugenio Maria Fagiani il 1/10 presso la Chiesa di Sant'Onofrio a San Giovanni Rotondo) e il consueto concerto presso la cattedrale di Foggia (il 27 settembre 2022, con il duo Nicola Cittadin-Marina Bartoli) sullo strumento donato al duomo nel 2015 dalla Fondazione Monti Uniti. 

Il 12 settembre la prima campanella suona all’I.C. “Giovanni XXIII” di Monte Sant’Angelo per ripartire con un nuovo anno scolastico dopo la lunga pausa estiva. È una ripartenza tanto attesa e auspicata dopo l’era del Covid e le dure restrizioni che ne sono derivate: finalmente si torna in classe senza l’obbligo di mascherine, distanziamento e DAD che hanno caratterizzato questi inimmaginabili ultimi tre anni.

Non c’è spazio per l’ansia e le incertezze di ogni primo giorno di scuola: la gioia di poter nuovamente scambiarsi sorrisi e abbracci, il desiderio di sedere accanto al compagno di banco prevalgono su tutto, persino sulla nostalgia delle vacanze appena trascorse.

Ad accogliere festosamente i quasi cinquecento alunni dai tre ai quattordici anni ci sono tutti: gli insegnanti, i collaboratori scolastici, il personale di segreteria, la Dirigente Scolastica prof.ssa Enza Santodirocco, che pronuncia il suo messaggio di saluto promettendo di mettersi al servizio di ciascuno, “al fine di costruire una scuola coesa e motivata che abbia a cuore il benessere e la crescita dei suoi piccoli utenti.”. È bello rivedere i corridoi e gli atri senza più percorsi obbligati, invasi da bambini e ragazzi con le loro risate squillanti non più ovattate dalla mascherina.

È il primo giorno di scuola e tutti si scambiano gli auguri di buon anno; non sono banali frasi di circostanza, bensì un impegno che la comunità scolastica si assume per costruire insieme una scuola capace di scacciare ogni paura, di accogliere tutti, perché è casa, “casa in cui abita il futuro”.

Con Decreto del Sindaco Pierpaolo d'Arienzo n. 20 del 12/8/2022,  sono stato nominato, insieme ad altri eminenti studiosi e artisti, quale componente del Comitato Tecnico-Scientifico che ha il compito di redigere il Dossier per MONTE SANT’ANGELO “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA” 2025.

Una nomina che mette in risalto le mie qualità di Storico locale, appartenente alla Società di Storia Patria per la Puglia. Un onore e un onere per far sì che la Città di Monte Sant’Angela venga riconosciuta in tutto il mondo per la sua Storia, la sua Cultura, le sue Tradizioni popolari, ma soprattutto per il suo ricco patrimonio di bellezze naturaliste ed artistiche, quale “Capitale Italiana della Cultura” 2025.

Del resto, a livello personale, ognuno di noi vive per essere riconosciuto per quello che vale, ma soprattutto per quello che ha dimostrato di saper fare attraverso numerose pubblicazioni e vari progetti realizzati e da realizzare.

Nel mio caso ho proposto al Comitato alcuni Progetti culturali fra cui:

  1. l’Istituzione di un Museo Archeologico;
  2. l’Istituzione di una Pinacoteca Civica attraverso la Collezione d’Arte Contemporanea “Giuseppe Piemontese”, che comprende vari pittori contemporanei, da Renato Guttuso a Marco Lodola, da Tano Festa a Ernesto Treccani, da Manlio Bacosi a Giovanni Mancini e così via; ma soprattutto l’attuazione di vari Progetti per la conoscenza e la valorizzazione dei nostri Beni Culturali, sia materiali che immateriali, fra cui:
  3. una maggiore valorizzazione e fruizione del Museo Etnografico Tancredi;
  4. una maggiore funzionalità e fruizione in rete della Biblioteca Comunale “Ciro Angelillis”;
  5. una maggiore conoscenza e valorizzazione del nostro territorio, attraverso la riconversione socio-economico-turistica della Piana di Macchia;
  6. un attento studio della zona di Pulsano, dove sono ubicati, nella Valle Portella, diversi Dolmen e Menhir;
  7. una maggiore e più completa rigenerazione economica dei nostri boschi, fra cui il Bosco Quarto e Spigno, la Valle di Carbonara, Vota e Casiglia e infine la Foresta Umbra, con una maggiore conoscenza del suo patrimonio arboreo, fra cui le vetuste faggete, entrate a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Per non parlare, poi, della riqualificazione del Periurbano, di cui la città è ricca sul piano produttivo e rigenerativo. Inoltre bisogna riattivare l’Ospedale di Monte Sant’Angelo, con nuovi servizi e nuovi reparti, collegando il tutto con l’Università di Foggia e di Bari, per valorizzare le potenzialità intrinseche del nostro patrimonio sociale ed economico.

Così come bisogna creare delle nuove sinergie in rete per la conoscenza e la valorizzazione della Via Micaelica, da cui dipenderà in futuro lo sviluppo del turismo religioso e culturale del Gargano. Ciò pone in primo piano la conoscenza del Piano di Gestione UNESCO e nello stesso tempo il Piano socio-economico del Comune (2022-2027). Inoltre la valorizzazione di studiosi e artisti locali, attraverso vari riconoscimenti e Premi, fra cui, per esempio, il PREMIO CITTÀ DI MONTE SANT’ANGELO MICHAEL.

Infine la pubblicazione di una Collana di studi e ricerche riguardanti il patrimonio storico-artistico della città di Monte Sant’Angelo e il suo territorio, fra cui il Santuario di San Michele, il Castello, il Battistero di San Giovanni in Tumba, le numerose chiese di età romanica e gotica, con le varie chiese e insediamenti rupestri espressioni della civiltà mediterranea, l’architettura del Centro storico, con un Piano di Rigenerazione Urbana Sostenibile, compresa l’eliminazione delle barriere architettoniche e infine la valorizzazione del patrimonio rurale fra cui le varie tipologie delle masserie. Il tutto costituisce non solo la Cittadella Micaelica, ma soprattutto il suo territorio, con la cosiddetta Monte Sant’Angelo Segreta, di cui molti non conoscono ancora l’entità artistica e culturale. Per non parlare poi del nostro patrimonio immateriale, riguardante le nostre tradizioni e la nostra cultura popolare, legata agli usi e costumi locali.

Giustamente il Sindaco Pierpaolo d’Arienzo ha tenuto a sottolineare che il Dossier che andremo a formulare non è solo il riconoscimento della Città di Monte Sant’Angelo quale “Capitale della Cultura Italiana” 2025, quanto esso serve a progettare il futuro di Monte Sant’Angelo e del Gargano. Per questo siamo tutti chiamati a dare un contributo fattivo per un progetto ambizioso che riguarda tutta la comunità, tutto il territorio. Del resto ha affermato Renzo Arbore: “La città di Monte Sant’Angelo ha tutti i requisiti per diventare capitale della cultura. È una città straordinaria, in quanto rappresenta la parte antica del Gargano, la sua nobiltà, la sua aristocrazia. Monte Sant’Angelo e la Foresta Umbra sono dei posti veramente magici, che rappresentano in maniera straordinaria l’intero Gargano, la sua storia, la sua civiltà nata attraverso i vari popoli che l’abitarono”. In questi termini voglio sottolineare che il Dossier che, insieme andremo a redigere, tenga presente nella sua complessità tutti gli aspetti salienti della storia e della cultura di Monte Sant’Angelo. Vari capitoli che riguardano la storia di una città nata lungo i camminamenti dei pellegrini e, quindi, una Città in cammino, in cerca della Montagna Sacra, ma soprattutto di una nuova dimensione di Città del futuro, di cui Monte Sant’Angelo vuole essere, dopo il riconoscimento di “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA” 2025.

Intanto il 28 Agosto 2022 si sono riuniti, per la prima volta nella storia del Gargano, i sindaci dei vari comuni garganici, insieme al Comitato Tecnico-Scientifico, per discutere e progettare il proprio futuro, che vede al centro di esso la città micaelica per quanto riguarda la richiesta della candidatura di Monte Sant’Angelo a “Capitale Italiana della Cultura” 2025. Un evento che ha creato nella popolazione garganica un grande entusiasmo che si è manifestato nella Piazza de Galganis di Monte Sant’Angelo e precisamente nei locali della Biblioteca Comunale “Ciro Angelillis”, dove si sono riuniti i rappresentanti del mondo politico e le varie associazioni, nonché i rappresentanti del mondo economico e commerciale, per esprimere le loro richieste riguardante lo sviluppo socio-economico e culturale del Gargano, attraverso vari tavoli, con diverse tematiche, fra cui; valorizzazione culturale, imprese e sviluppo economico, società e inclusione sociale, marketing e comunicazione e formazione.

Una grande manifestazione di gente, desiderosa di esprimere la propria visione di futuro inerenti le attività da svolgere, con vari progetti da proporre per la formulazione del Dossier avente come oggetto MONTE SANT’ANGELO “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA” 2025. Insieme al mondo imprenditoriale, economico e culturale si è riunito successivamente il Comitato Tecnico-Scientifico che ha recepito le proposte dei vari Progetti. Giustamente Pierpaolo d’Arienzo, Sindaco di Monte Sant’Angelo, ha dichiarato: “Sono molto entusiasta e orgoglioso della candidatura di Monte Sant’Angelo a Capitale Italiana della Cultura 2025. Si tratta di un progetto sì impegnativo ma anche in grado di rivelare le caratteristiche della nostra splendida comunità, di promuoverne i valori e le bellezze, la sua storia e la sua cultura per portare turismo a vantaggio del commercio e dell’imprenditoria locale, di farci conoscere a un pubblico ampio, italiano e straniero. Dovremo lavorare con impegno affinché la candidatura diventi realtà e il primo passo sarà proprio quello di mettere insieme le idee di tutta la nostra comunità. Abbiamo pensato a questa candidatura come una candidatura di territorio dove siamo capofila dell’intero Gargano, ecco perché saranno presenti i sindaci e tutti coloro che hanno a cuore il futuro del Gargano e che intendono sostenere la candidatura di Monte Sant’Angelo a Capitale Italiana della Cultura 2025”.

In altre parole da oggi si deve guardare allo sviluppo di Monte Sant’Angelo, ma anche dell’intero Gargano in maniera sinergica, come una rete ch abbraccia ogni aspetto dello sviluppo del suo territorio, dalle coste alle zone interne, con i vari paesi che formano l’intero tessuto urbano e territoriale oltre che umano del Gargano. Una nuova visione del futuro che dia innanzitutto fiducia e speranza nel domani a tutti gli abitanti del Gargano. Un domani che deve fondarsi principalmente sulle grandi potenzialità territoriali e umane dei paesi garganici, superando ogni forma di egoismo e di parte, in nome della solidarietà e della cooperazione reciproca per il “bene comune” dell’intero territorio, ma soprattutto delle comunità locali. Tutto ciò è stato espresso nelle varie interviste, condotte da Pasquale Gatta, che si sono succedute durante la manifestazione: rappresentanti politici fra cui il Vice-Presidente della Regione Puglia, avv. Raffaele Piemontese, Candidato al Parlamento, i vari Sindaci di Monte Sant’Angelo, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Vieste, Vico del Gargano, Carpino, Mattinata, Rodi Garganico, Ischitella e le varie rappresentanze del mondo culturale ed economico del Gargano. Da parte mia, sia come esponente del mondo culturale della Città di Monte Sant’Angelo, in quanto Storico della Società di Storia Patria della Puglia, sia come componente del Comitato Tecnico-Scientifico, ho affermato che la Città di Monte Sant’Angelo ha tutte le carte in regola per diventare “Capitale della Cultura Italiana” 2025, in quanto essa rappresenta a tutti i livelli la Storia, la Cultura, le Tradizioni popolari, le bellezze naturaliste ed artistiche dell’intero Gargano, in quanto già riconosciuta quale Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, con ben due Siti, quello legato alla presenza dei Longobardi in terra meridionale e quello riguardante le faggete vetuste della Foresta Umbra. Due Siti emblematici e unici della città micaelica, dove la Storia diventa Arte e Natura e ne determinano, a tutti i livelli, la Bellezza e l’Armonia del Creato.

#contrappunti

«Da consigliere comunale non posso tacere. "Soltanto sotto una dittatura riesco a credere nella democrazia".

La città è in profonda crisi, ma c'è chi continua a dire scemenze per restare incollato alla poltrona.

La città non ha l'indispensabile. Non ci sono bagni pubblici aperti. È priva di un'aula consiliare. Il cinema-teatro è un sogno. L'uso degli spazi pubblici - per tenere una conferenza cittadina - si paga, mentre si impegnano i primi 71.000 euro per una strampalata candidatura della città a capitale della cultura (sic!).

Dai volti della gente traspare mestizia e tanta rassegnazione, impotenza. Il torpore sociale favorisce il silenzio, il sonno di un popolo privato del suo protagonismo. Ed è quando il sonno della ragione si manifesta, si espande che diventa contagioso e favorisce l'affermarsi di miseri mistificatori, demagoghi, "piccoli" tiranni di provincia.
Nelle città del Sud, questa "razza politica" la trovi asserragliata nei municipi. In quei periferici centri abitati, la "casa comunale" è diventata "casa loro". Nessuno la controlla e nessuno  richiama i suoi "proci" al rispetto della dignità altrui e della legge scritta e naturale. E' questo il proscenio sociale in cui i tanti teatranti politici - ben circondati dai loro giullari -  mostrano il volto sornione per costruire l'inganno. E allora? Cade l'oblio sui tanti misfatti, per costruire il danno più grande che si possa fare a un popolo: distrarlo dal mondo reale per privarlo del suo futuro.

La gente, purtroppo, è legata ai padroni del "municipio" da vincoli clientelari, pur sapendo di essere persone private di ogni speranza di crescita culturale e di  benessere sociale.
A questa gente, è inutile ribadire che non c'è cultura di vita dove il "cittadino" e la magistratura rinunciano al trionfo della civiltà giuridica. Il silenzio, la solitudine e l'isolamento non sono presupposti di crescita civile, culturale, ma evidenti segni di malessere sociale, sintomi patologici dello Stato di diritto.

Nella città di Monte Sant'Angelo, guardare la foto della villa comunale, osservare la scalinata, che conduce al palazzo degli studi, diventa un iniziare ad accarezzare la bellezza, la ragione, la cultura dei suoi abitanti. Fantastico! E ora?

È l'epoca del mutismo della gente, della distruzione, il trionfo del brutto, l'elogio dell'assurdo, il silenzio della civiltà giuridica e il chiasso dei cortigiani. È il tempo del "lasciar fare", dell'abuso culturale, politico e architettonico. E succede che - dopo aver distrutto l'identità di un popolo - si elogia una bruttissima pavimentazione incompiuta e muri grigi e minacciosi di cemento armato.

Questa è la loro cultura. Una indecente cultura autoritaria, descritta dallo scrittore George Orwell nel suo romanzo 1984. Nello sfigurato paesino, certo,  ancora non è istituito il Ministero della Verità, ma è difficile incontrare una persona che non ripeta le stupidità confezionata, divulgata e resa verità assoluta.
Nella distruzione della villa comunale, prevale il cinismo "tecnico" di chi vorrebbe giustificare l'assurdo architettonico, definendolo un nuovo stile, un nuovo pensiero, una nuovo modo di concepire gli spazi pubblici. Se nell'anomia trova origine l'architettura dell'assurdo, nel silenzio degli organi di controllo e nell'impotenza di un popolo  - privato della sua identità, impaurito dallo strapotere di un élite amministrativa -,  traggono la forza e l'arroganza  un ceto politico, che fa rete con altri ceti politici territoriali, ben sostenuto da uomini dello spettacolo.

È questo lo scenario dove è possibile vedere beni pubblici abbandonati, risorse economiche evaporate in incomprensibili lavori di "ristrutturazione" di edifici e un forte stato di apatia sociale e tanti individui oggettificati da un potere amorale.

In questo territorio, sono anni, ormai, in cui si respira un' aria politica di "laurismo", che sta diventando idea dominante, principio politico di gruppi chiusi che dominano in un centro abitato disordinato, dove è difficilissimo avviare un simulacro di discussione con gli sparuti gruppi sociali. A dominare lo sfondo della città è lo spettro dell'autismo sociale, strutturato e rafforzato con ragnatele politiche.

Nella città dai due siti Unesco, alcuni anni fa, hanno "distrutto" l'aula consiliare, simbolo politico-istituzionale della città, e, tutt'oggi, nessuno - né allora né oggi - si pone il problema istituzionale. Vedere i consiglieri comunali riuniti in un luogo improvvisato e con microfoni "difettosi", è il segno dell'declino di una comunità, che osa parlare di "città del cinema e della cultura". In questo incredibile scenario, può accadere che distruggano, senza alcuna remora, non solo i luoghi della memoria, ma anche i legami sociali, le consuetudini di un popolo per tutelare gli interessi sociali, politici e culturali di pochi.  In questa Città, comunque, il tempo scorre, passano gli anni e persistono interminabili lavori pubblici. Il peggio è che tantissimi cittadini non sanno cosa verrà realizzato in quei luoghi aggrediti da ruspe e da ponteggi.

Per segnare il male di vivere delle persone, gli ossessivi e compulsivi lavori pubblici potrebbero bastare. Ma prevale altro, che inquieta. La comunità cittadina ha paura di manifestare le proprie idee e tace anche quando turisti e pellegrini vorrebbero conoscere il luogo dove  soddisfare i naturali bisogni fisiologici. Ma questa storia cittadina è ben nascosta: non si narra,  è disdicevole e fa pure un poco vergogna. Si, è una brutta storia sociale, imbarazzante, ma ignorata dalla società dello spettacolo, chiamata a tessere le lodi a una città a loro ignota.
Chissà se ai tavoli tematici - per elaborare il dossier per "la candidatura di Monte Sant'Angelo a capitale della cultura per l'anno 2025" – qualcuno, con il vezzo dello spettacolo, abbia chiesto di aprire qualche bagno pubblico. Non si sa. Nessuno ne parla. Pare un segreto di stato.

Durante il "raduno" dei tanti sindaci, si ignora se  un indisciplinato cittadino abbia riferito, ai cantori della città candidata a capitale della cultura,  la grandissima idea di aprire  un bagno pubblico.

Nel frattempo, però, c'è chi continua a soddisfare i propri bisogni fisiologici nelle stradine. Certo, anche questo fa parte della storia della Città e ricorda il grande processo di civilizzazione dell'umanità.
Nel ritorno del tempo orwelliano, però, è iniziato un altro mantra, quello della capitale della cultura e di una prossima campagna elettorale».

nota dell'associazione politico-culturale "Armonia" - Monte Sant'Angelo.

«Tra pochi giorni sarà inviato al Ministero della Cultura il dossier della candidatura di Monte, sul quale la Commissione ministeriale emetterà la propria valutazione.

Abbiamo speso 71 mila euro e speriamo proprio che ce la facciamo, anche se l' AMMINISTRAZIONE COMUNALE:
  1. non ha rispettato le prerogative del Consiglio comunale;
  2.  ha vilipeso il culto dei morti, valore universale, lasciando il cimitero nel degrado;
  3.  non ha recuperato l'archivio storico del Comune;
  4. ha rinunciato a un finanziamento regionale per la informatizzazione della Biblioteca comunale;
  5. ha trasformato il Museo Tancredi in un disordinato deposito;
  6.  ha tenuto chiusa al pubblico la Chiesa di Sant'Antonio dopo il suo restauro;
  7. ha lasciato chiusa e abbandonata la Chiesa di Sant'Antonio Abate;
  8. non ha provveduto al restauro della Chiesa dell'ex Cimitero, esempio raro di architettura circolare sul Gargano;
  9.  non ha accolto il ripetuto invito di studiosi locali a recuperare la Chiesa di San Mattia;
  10. non ha ritenuto di verificare la consistenza dei locali a piano terra dell'ex Convento dei Cappuccini a seguito del rinvenimento degli archi;
  11. non ha pensato di realizzare nel Castello un Museo archeologico, recuperando i reperti rinvenuti a metà degli anni '90 nella Piana di Macchia e provvisoriamente custoditi presso la Soprintendenza archeogica di Taranto;
  12. non ha predisposto alcun progetto per mettere in sicurezza gli Eremi di Pulsano;
  13. non ha favorito la verifica della ipotesi della esistenza della Valle dei Dolmen;
  14.  non ha concorso a realizzare alcun evento di valenza internazionale a seguito del riconoscimento del Santuario dell'Arcangelo Michele quale patrimonio dell'Umanità;
  15. non ha provveduto ad attivare un servizio di trasporto pubblico a seguito del riconoscimento dell'UNESCO delle Faggete Vetuste della Foresta Umbra quale patrimonio dell'Umanità;
  16.  non ha eseguito lavori di manutenzione ordinaria di Largo Dauno, dove si può giocare a dama, in quanto pezzi di basolato bianco sono intervallati da rattoppi di catrame;
  17.  ha praticamente distrutto la Villa comunale, luogo storico di incontro dei giovani;
  18.  non ha dotato la Città di un anfiteatro;
  19. non ha costruito un sistema di parcheggi per turisti e pellegrini;
  20. non ha messo a disposizione dei visitatori e dei turisti adeguati servizi igienici.
SPERIAMO PROPRIO CHE QUALCUNO CI VENGA IN SOCCORSO!»

N. Gatta: «Escludendo la Provincia di Foggia il sindaco d’Arienzo non ha compiuto un ‘dispetto’ nei confronti del presidente Nicola Gatta, ma ha dimostrato una scarsa cultura istituzionale ed uno scarso rispetto per la Capitanata».

nota del Presidente dell'Ente Provincia Foggia, dott. Nicola Gatta.

“La candidatura di Monte Sant’Angelo a Capitale Italiana della Cultura 2025 è una notizia di cui siamo tutti orgogliosi. Per storia, tradizioni e ricchezze artistiche Monte Sant’Angelo può legittimamente aspirare a raggiungere questo traguardo storico, che sarebbe un meraviglioso biglietto da visita per l’intera Capitanata, soprattutto sul fronte della sua attrattività turistica. 

La Provincia di Foggia, ovviamente, farà tutto il possibile affinché sia raggiunto questo prestigioso obiettivo.

Tuttavia non posso non rilevare con rammarico che il percorso scelto dal sindaco Pierpaolo d’Arienzo non sembra essere orientato a quella condivisione e a quella sinergia istituzionali doverose, oltre che estremamente utili per rendere più forte ed autorevole la candidatura di Monte Sant’Angelo. 

Nella serata di ieri (28 agosto 2022, ndr.) a Monte Sant’Angelo è stata infatti organizzata una tavola rotonda con gli interventi dei membri del comitato tecnico-scientifico: da Renzo Arbore a Michele Placido e Gegè Telesforo, Felice Limosani, Carmine Padula, Fabio Viola, Viola Gesmundo, Luigi Ciuffreda, Luciano Toriello, Ledo Prato, Angela Ferroni, Giuliano Volpe, Elisa Barucchieri, Giusy Caroppo, Milena Tancredi, Claudio Grenzi, Piero Gambale, Franco Salcuni e Giuseppe Piemontese, oltre alle istituzioni culturali del territorio e della Regione come il Teatro Pubblico Pugliese, l’Apulia Film Commission, Pugliapromozione, le Università di Foggia e Bari, l’Ente Parco del Gargano, la Basilica-Santuario di San Michele Arcangelo, la Biblioteca ‘La Magna Capitana’, il Conservatorio ‘Giordano’, l’Accademia di Belle Arti e l’Istituzione Concertistica Orchestrale.

Un parterre da cui, inspiegabilmente, la Provincia di Foggia è stata esclusa – cosa non avvenuta in altri territori per iniziative analoghe – a differenza dei sindaci dei Comuni del Gargano e del vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese, tutti correttamente ed opportunamente invitati dal sindaco d’Arienzo e presenti all’evento. 

Rilevare questa grave sgrammaticatura istituzionale non è il frutto di un desiderio di protagonismo individuale. È invece la percezione di un’idea del governo di un processo così importante e complesso in cui, evidentemente, qualcuno crede esistano istituzioni di ‘serie A’ ed istituzioni di ‘serie B’; in cui qualcuno pensa non sia necessario il massimo della partecipazione e la capacità di dar vita ad una rete larga di competenze, idee, suggerimenti, contributi. 

Escludendo la Provincia di Foggia – che comunque, come detto, farà fino in fondo la propria parte – il sindaco d’Arienzo non ha compiuto un ‘dispetto’ nei confronti del presidente Nicola Gatta, ma ha dimostrato una scarsa cultura istituzionale ed uno scarso rispetto per la Capitanata. Perché la candidatura di Monte Sant’Angelo a Capitale Italiana della Cultura 2025 è qualcosa di così importante da qualificare l’intero territorio provinciale.

Quando in gioco c’è il bene della nostra terra si dovrebbe sempre lavorare insieme. È così che la Provincia ha sempre agito. Ed è così che ogni amministratore pienamente consapevole del proprio ruolo dovrebbe comportarsi”. 

nota dell’associazione politico-culturale “Armonia” di Monte Sant’Angelo

«Carissimi concittadini,

la candidatura di Monte a Capitale della Cultura Italiana per il 2025 è stata decisa da forze a noi ignote e dal Sindaco, all’insaputa del Consiglio comunale, in dispregio dei Consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.

Il Presidente del Consiglio Comunale, dr. Michele Ciuffreda, ha consentito che la massima Assise Cittadina fosse esautorata, rimanendo in silenzio e accettando il metodo antidemocratico degli attuali Amministratori comunali.

Il Sindaco D’Arienzo (sic!), senza ricevere alcun indirizzo da parte del Consiglio comunale, ha nominato la Cabina di Regia, la Direzione Amministrativa e il Comitato Tecnico-Scientifico.

La cittadinanza e il mondo della cultura e della scuola non sono stati coinvolti in una progettazione partecipata del dossier di candidatura come, invece, prescrive il Decreto del Ministero della Cultura.

L’ unica assemblea pubblica è stata celebrata il 28 agosto 2022, ancora una volta, in piena campagna elettorale, quando il dossier di candidatura era in fase di avanzatissima costruzione al di fuori della nostra Città.

Questa vicenda conferma che al governo della nostra Città vi è “un gruppo podestarile”, di cui fa parte anche il Presidente del Consiglio comunale, che ha abdicato alla difesa delle prerogative dei Consiglieri comunali.

I cittadini hanno diritto costituzionale alla partecipazione attiva alla vita del Comune.

Questo “gruppo podestarile” lo sta calpestando giorno dopo giorno.

Per questa ragione riteniamo che sia giunto il momento di mobilitarsi, per riconquistare gli spazi democratici che in città sono stati distrutti con il pieno assenso del Partito Democratico.

UNITI possiamo riaprire le porte alla democrazia e alla partecipazione di tutti noi alla risoluzione dei gravissimi problemi della nostra Comunità».

nota del Consigliere comunale "A Monte" e Sociologo e counselor professionale Matteo Notarangelo

«L'Amministrazione intende portare avanti la candidatura a “Capitale italiana della cultura 2025”.

Voglio precisare che con l'espressione Amministrazione comunale si intendono tutte le figure - politiche e tecniche - che collaborano all'amministrazione del Comune.

In qualità di consigliere comunale, ribadisco:

1) che il Consiglio Comunale non è mai stato chiamato a confrontarsi e a deliberare sulla candidatura a “Capitale italiana della cultura 2025";

2) che il gruppo di lavoro, chiamato a sostenere la candidatura di Monte Sant’Angelo a “Capitale italiana della cultura per l’anno 2025", non è espressione dell'intero consiglio comunale;

3) che la Giunta Comunale ha escluso da questo processo istituzionale il Consiglio comunale, organo rappresentativo della Città di Monte Sant'Angelo;

4) che le "idee e i progetti - per una nuova narrazione del nostro territorio - resteranno idee e progetti impossibili, fino a quando i" lor signori" violeranno le regole democratiche e le competenze del consiglio comunale;

5) che il Consiglio comunale viene, continuamente, esautorato delle sue funzione di programmazione e di indirizzo;

6) che gli atti autoritari e antidemocratici non innescano alcun processo di cambiamento nella nostra comunità e non portano ad alcun sviluppo culturale e turistico;

7) che resta inspiegabile il silenzio e l'immobilismo del Presidente del Consiglio, il quale deve rappresentare e tutelare il Consiglio Comunale e tutti i consiglieri.

Per queste ragioni di primitivismo politico-istituzionale, ritengo, giusto e opportuno, richiamare l'attenzione dei cittadini democratici per stigmatizzare il silenzio e l'arroganza di chi ricopre, pro tempore, le cariche istituzionali.

Il 28 agosto io non ho partecipato all'incontro, pubblico, organizzato con il fine demagogico e elettorale;

L'incontro oligarchico è una ulteriore presa in giro per giustificare il falso coinvolgimento dei cittadini.

Il 13 settembre il dossier di candidatura - che verrà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti nella gestione dei beni culturali - sarà l'inno all'esclusione dei cittadini e l'offesa della democrazia civica.

Ho capito e comprendo la vostra paura, pertanto non vi chiedo di mettere il vostro "mi piace"».

nota dell’associazione politico-culturale “Armonia” di Monte Sant’Angelo.

«Il Consiglio comunale rappresenta, in un Paese democratico qual è l'Italia, la massima e più significativa rappresentanza di una Comunità cittadina.

Tanto è vero che l'articolo 42 del Testo Unico degli Enti Locali lo definisce l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Comune.

Purtroppo, da qualche tempo ciò non è più vero per Monte Sant’Angelo.

Infatti, esso viene continuamente esautorato dalla Giunta comunale.

Il Sindaco e i suoi Assessori si sostituiscono al Consiglio comunale nell'attività di programmazione e nelle decisioni di dare in appalto i servizi pubblici (Raccolta rifiuti urbani, Gestione dei servizi cimiteriali, Manutenzione impianti di pubblica illuminazione, Gestione dei parcheggi).

Emblematica, poi, è la vicenda della Candidatura di Monte a Capitale Italiana della Cultura per il 2025, nata paradossalmente come iniziativa dell'ultima campagna elettorale.

Tutto sta accadendo all'insaputa del Consiglio comunale.

Per il Presidente del Consiglio comunale e per la Giunta d'Arienzo a nulla servono i Consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.

Nella nostra Città, ormai, spira subdolamente un "vento podestarile".

Infatti, questa Giunta comunale agisce come un Podestà: non tollera la stessa esistenza dell'opposizione, mira a isolarla o ancora peggio a inglobarla; tenta di zittire anche ogni voce sinceramente critica, che si leva in piena autonomia dal corpo sociale.

Questo metodo di governo dei giovani-vecchi del PD sta celebrando il funerale della democrazia e spinge la nostra Comunità nel pantano della disgregazione, della solitudine e dell'egoismo.

È TEMPO DI REAGIRE!

Mobilitare i cittadini a difesa della democrazia è un dovere soprattutto delle forze di opposizione, degli uomini di cultura, dei professionisti e degli imprenditori.

NON È UN'IMPRESA FACILE, MA È NECESSARIA.

All'inizio saranno pochi a mobilitarsi, ma giorno dopo giorno, iniziativa dopo iniziativa il fronte democratico diventerà più ampio e il metodo "podestarile" di amministrare la nostra Città sarà spazzato via».

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