“Le città di Manfredonia, Cerignola e Torremaggiore non resteranno senza la seconda ambulanza. La città di Vieste avrà un potenziamento del presidio per la stagione estiva, senza che le risorse vengano tolte a queste città”. Lo dichiara la consigliera del M5S e assessora regionale al Welfare Rosa Barone, dopo l’interlocuzione avuta con il direttore della ASL di Foggia dott. Antonio Nigri.
“Dopo la disposizione di servizio dell’ASL di Foggia - spiega Barone - in merito al dislocamento a Vieste delle ambulanze che fino a questo momento hanno coperto le città di Manfredonia, Cerignola e Torremaggiore, ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini preoccupati e degli attivisti del Meetup Movimento 5 Stelle Manfredonia preoccupati perché l’atto avrebbe comportato una riduzione delle già carenti risorse a disposizione delle comunità. Pur comprendendo l’aumento del fabbisogno sanitario della città di Vieste, mi sono interessata della situazione, perché le altre comunità non potevano subire questo ulteriore impoverimento per il periodo di riferimento, che sarebbe andato a ridurre le prestazioni e la qualità dei servizi sanitari offerti. Il dottor Nigri mi ha assicurato che nessuna risorsa sarà tolta alle altre città. Continuerò a monitorare la situazione: Manfredonia, Cerignola e Torremaggiore hanno il diritto di avere un presidio e delle risorse sanitarie che possano soddisfare i bisogni dei cittadini”.
“L’avvio del percorso partecipativo per la costruzione dell’Agenda di Genere della Regione, rappresenta un ulteriore passo avanti per far sì che la Puglia si doti il prima possibile di questo strumento per il superamento del divario di genere.
Ora seguiranno altri incontri con le istituzioni, le associazioni, il partenariato sociale e anche singoli cittadini e cittadine per ricevere i loro contributi. Stiamo lavorando in sinergia con tutti gli assessorati, perché il documento si occupa di tutti gli aspetti legati alle tematiche di genere.
La pandemia ha purtroppo accentuato ancora di più il divario tra uomo e donna, come dimostrano anche i dati legati all'aumento della disoccupazione femminile. Metteremo in campo azioni per liberare le donne dall’obbligo del lavoro di cura, sostenerle nel lavoro, nelle professioni e nella formazione, innalzando gli standard regionali in materia di servizi sociali e livelli essenziali delle prestazioni.
Vogliamo conciliare i tempi della vita lavorativa e di quella familiare e promuovere un’offerta di servizi diversificati rivolti a minori e anziani, perché nessuna donna deve essere obbligata a scegliere tra lavoro e famiglia per mancanza di servizi. Stiamo lavorando per raggiungere questi obiettivi. Ringrazio ancora la consigliera per l’attuazione del programma Titti De Simone e gli uffici per l’enorme lavoro che stanno facendo”.
Lo dichiara l’assessora al Welfare Rosa Barone a margine del confronto con il Terzo settore sull’Agenda di Genere.
"Ho chiesto agli uffici regionali di dare avvio all’iter per l’istituzione dell'Osservatorio Regionale sulla condizione delle persone con disabilità, coinvolgendo tutti gli attori interessati". Lo dichiara l'assessora al Welfare Rosa Barone.
Si tratta di un organismo con gli stessi obiettivi dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, istituito con la legge n.18 del 3 marzo 2009 con cui è stata ratificata la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
I compiti dell’Osservatorio regionale saranno pertanto l'attuazione della Convenzione ONU; la promozione della raccolta di dati statistici sulla condizione delle persone con disabilità in modo da analizzare le diverse situazioni regionali; la verifica dello stato dell'arte delle politiche regionali in materia di disabilità e la promozione della realizzazione di studi e ricerche che possano contribuire ad individuare aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione dei diritti delle persone con disabilità.
“Anche la Puglia - continua Barone - deve seguire l'esempio di altre regioni, dove l'Osservatorio è già realtà. Mi confronterò con le associazioni in modo da non escludere nessuno e creare un tavolo in cui davvero poter contribuire a creare politiche innovative per l’inclusione sociale delle persone disabili”.
“Siamo riusciti a trovare le risorse necessarie per la copertura dei buoni servizio per disabili e anziani non autosufficienti. Un impegno che avevo già annunciato in audizione lunedì e per cui ero al lavoro con gli uffici già dal primo giorno in assessorato”. Lo dichiara l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone.
“Ci siamo impegnati al massimo per far fronte alle esigenze delle famiglie degli assistiti e i gestori dei centri diurni - continua Barone - e stiamo lavorando alla programmazione per la prossima annualità. Il fabbisogno consolidato nelle precedenti annualità è di 35 milioni di euro e stiamo lavorando per mettere da parte questa cifra in modo da avere la certezza delle coperture. Quest’anno c’è stato un primo stanziamento a luglio pari a 19 milioni 300mila euro, insufficienti a coprire le domande arrivate. A fine gennaio, in seguito alle domande presentate dalle famiglie nel periodo ottobre - dicembre 2020, si è determinata una situazione che ha visto 6321 domande ammissibili, di cui 3359 finanziabili e 2797 non finanziabili per mancanza di coperture. Grazie al lavoro degli uffici sono state reperite le risorse necessarie per finanziare tutte le 6321 domande ammissibili e non escludere nessuno. Una notizia importante che sono felice di poter dare a chi l’attendeva da tanto. Lo ripeto ancora una volta, stiamo lavorando per un nuovo welfare in cui il punto fermo è la programmazione, in modo che simili situazioni non si ripetano”.
“Come ho ribadito più volte - dichiara Barone - l’ascolto dei territori e la programmazione sono per me due punti fondamentali. Oggi con l’assessora Vacca ci siamo confrontate su diverse problematiche della città di Foggia e sull’importanza del confronto costante tra Comune e Regione per affrontare le criticità. Tra i temi che abbiamo affrontato c’è anche quello del Centro diurno per disabili in viale Candelaro, che ha sempre svolto una funzione importantissima sia per gli utenti che per le loro famiglie. La struttura sorge su un terreno di proprietà del Comune di Foggia, Arca e Regione Puglia e questo ha rallentato l’iter per la concessione di alcuni permessi. Il nostro impegno sarà massimo per convocare le parti interessate e sbloccare la situazione, affinché il Centro ritorni presto in piena attività”.
“Più volte abbiamo denunciato le difficoltà dei pazienti della provincia di Foggia affetti da patologie come sclerosi multipla, sindrome di Tourette, epilessia, tremore essenziale che devono assumere farmaci cannabinoidi per fini terapeutici. Una situazione che l’emergenza che stiamo vivendo ha purtroppo aggravato, compromettendo notevolmente la qualità della vita di questi cittadini. Una situazione che su cui ho ricevuto diverse segnalazioni”. Lo dichiara la consigliera regionale del M5S Rosa Barone, che ha inviato una nota al direttore generale della ASL di Foggia, chiedendo che si giunga ad una uniformità di trattamento dei malati all’interno del territorio regionale.
“Non ci possono essere pazienti di serie A e altri di serie B - incalza Barone - ed è quello che avviene in Puglia. Parliamo di persone a cui la terapia con i farmaci cannabinoidi viene associata a quella standard quando questa non produce alcun sollievo per il dolore e che hanno bisogno di questi farmaci per stare meglio”.
Gli indirizzi di applicazione della legge regionale del 2014 relativamente a trattamento, prescrizione, preparazione ed erogazione di farmaci e preparati galenici derivati da Cannabis, per fini terapeutici, approvati dalla Giunta nel 2016, stabiliscono di estendere la possibilità di prescrizione di questi preparati anche per i casi di parckinsonismi atipici, epilessia farmaco resistente, autismo, ADHD, disturbi comportamentali in soggetti affetti da demenza. Patologie per cui, fermo il rispetto delle modalità prescrittive, la dispensazione è gratuita”.
“Per tutti - denuncia la consigliera pentastellata - tranne che i cittadini della provincia di Foggia, dove i pazienti incontrano difficoltà nella prescrizione e comunque, una volta ottenuta, sono costretti a pagare i farmaci a differenza di quello che avviene nelle altre Asl pugliesi, dove vengono erogati gratuitamente dal SSR. Ci giungono segnalazioni da tanti cittadini affetti da ‘tremore essenziale’, un disturbo neurologico che causa appunto il tremore delle mani e rende impossibile allacciarsi le scarpe, prendere un bicchiere in mano, guidare e sono costretti ad acquistare questi farmaci a pagamento, con costi altissimi. Non si può andare avanti così: questi pazienti hanno il diritto di accedere a queste cure, così come prescritto dalla legge. Invece sono anni che in Commissione Sanità le associazioni e i familiari vengono a denunciare le difficoltà a cui devono far fronte, ma niente è cambiato. Auspico per questo un risposta immediata da parte della Asl, a differenza di quanto accaduto finora”.
La consigliera regionale del M5S Rosa Barone ha presentato un’interrogazione indirizzata all’assessore alla Pianificazione Territoriale Alfonsino Pisicchio per chiedere se la Regione abbia verificato negli anni l’esecuzione dei tre accordi di programma “ex PRUSST” siglati nel 2009 tra Regione Puglia e Comune di Foggia per l’attuazione di programmi di riqualificazione urbana, che prevedevano, tra le altre cose, la realizzazione di 139 alloggi di edilizia residenziale pubblica e la compartecipazione economica e imprenditoriale alla sistemazione del Campo degli Ulivi.
“Allo stato attuale - spiega Barone - risulta che gli interventi previsti dagli accordi non siano mai stati realizzati, nonostante siano passati ben dieci anni. Eppure parliamo di una città interessata da un’importante emergenza abitativa, che avrebbe bisogno di una rinnovata spinta per l’attuazione di azioni integrate e programmate in materia di edilizia residenziale pubblica, come quelle proposte nell’ambito dei Programmi di Rigenerazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST) promossi negli anni passati dal Comune di Foggia, sulla base di progetti presentati da diverse società”.
Gli Accordi di Programma sono stati sottoscritti il 15 dicembre 2009 e ratificati dal Consiglio Comunale di Foggia, con differenti deliberazioni, il 14 gennaio 2010. Si tratta dei progetti “Parco della Cultura e dello sport” proposto dalla società SILVIA Spa; “Riqualificazione urbanistica area Ordona Sud – Località Pantano” proposto dalla ROBEDIL srl e riqualificazione urbana del quartiere Croci Nord, proposto dalla società LA FENICE s.r.l, approvati con Decreti del Presidente della Regione Puglia nel marzo 2010.
“Nonostante gli Accordi di Programma - prosegue la pentastellata - prevedessero tempi precisi per la realizzazione delle opere, ad oggi risulta che niente sia stato fatto. Per questo vogliamo conoscere quali azioni la Regione abbia intrapreso negli anni per favorire e promuovere l’attuazione di tali Accordi, a vantaggio soprattutto dei cittadini che da anni vivono nei container collocati presso Campo degli Ulivi e al fine di contribuire a risolvere l’emergenza abitativa che da tempo interessa la città di Foggia. Sulla base delle informazioni ottenute, che auspichiamo il Comune fornisca in tempi brevi, chiediamo che la Regione valuti la fattibilità di quei progetti, che rischiano ormai di essere diventati obsoleti a causa della inerzia dell’Amministrazione, e i relativi tempi di realizzazione dal momento che per dieci anni tutto è stato fermo. Se il Comune è dormiente, la Regione non può essere complice”.
“Il Piano di Riordino Sanitario del Governo Emiliano miete altre vittime: i laboratori analisi della Capitanata. Ho presentato un’interrogazione urgente a Emiliano al fine di chiedere una revisione del deliberato e scongiurare una decisione che testimonia il totale disinteresse di questa Giunta regionale per la nostra provincia”. Lo dichiara la consigliera regionale M5S della provincia di Foggia, Rosa Barone che prosegue: “Già lo scorso anno avevamo chiesto all’assessore Emiliano di valutare una soluzione alternativa alla chiusura per evitare disservizi a cittadini e lavoratori della ASL oltre ai danni economici dovuti allo smantellamento di alcune strutture in un territorio già orograficamente disagiato e che, nel contempo, registra un’altissima affluenza turistica soprattutto sul Gargano. Questioni di cui non si è tenuto minimamente conto nel riordino”. La consigliera cinquestelle, a tal proposito, evidenzia l’importanza di tali istituti in Capitanata: “A Foggia Il laboratorio di analisi “Ex Inam” ha, fino ad oggi, garantito un’offerta di alta qualità professionale con nuovi macchinari all’avanguardia eseguendo anche esami di immunometria specialistica, allergologia e autoimmunità, microbiologia, farmacologia e tossicologia, pensiamo che a tale laboratorio afferiscono i prelievi dei servizi ASL del SERT, ADI, ADIR, ANT, Carcere, Medicina dello Sport, Medicina del Lavoro, TAO (Terapia Anticoagulante); discorso complesso per i laboratori di Vieste e Vico - prosegue Barone - che sono destinati ad essere trasformati in Centri di Prelievo Territoriale, presso i quali si potranno eseguire i prelievi ematologici e microbiologici da trasferire ad altro laboratorio con inevitabili disagi per i cittadini, che saranno costretti a difficoltose prenotazioni e code interminabili e con probabili ripercussioni sull’attendibilità dei referti sui campioni di sangue prelevati e trasportati”.