Olio bollente sui Poliziotti e cancelli divelti: rivolta nella sezione Alta Sicurezza del carcere di Bari

fonte Adnkronos e penitenziaria.it

Nella serata del 5 settembre 2020, intorno alle 21, nel carcere di Bari-Carrassi, in una zona centrale della città, nella 3° sezione del secondo piano del penitenziario "occupato principalmente da detenuti ad alta sicurezza appartenenti al clan barese 'Strisciuglio', è scoppiata una pericolosa rivolta". Lo riferisce il Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria che già il 31 agosto aveva sottolineato "l'emergenza psichiatrica e sanitaria all'interno delle carceri pugliesi" per cui "i detenuti si sentono in diritto di essere mandati in ospedale per qualsiasi sintomo".

E infatti la rivolta di ieri ''sarebbe nata dal mancato ricovero di un detenuto presso il locale ospedale che secondo i detenuti dovrebbe essere deciso da loro, e non dai medici'', si evidenzia. ''Così i detenuti - racconta il Sappe - hanno iniziato a protestare in maniera molto rumorosa battendo le stoviglie alle inferriate con il coinvolgimento anche della seconda sezione ove sono rinchiusi appartenenti sempre dello stesso clan. Subito dopo i rivoltosi hanno divelto alcuni cancelli, distrutto idranti, tutti gli arredi e quant'altro, lanciando anche olio bollente sui poliziotti, diventando i padroni della sezione".

"Verso la mezzanotte, con l'aiuto dei tanti poliziotti fuori servizio accorsi dalle loro case, e con le altre forze dell'ordine che presidiavano la zona - continua il sindacato - si sarebbe riusciti a riportare l'ordine all'interno della sezione, con un bilancio devastante poiché la sezione si presentava praticamente distrutta. Questo episodio di prevaricazione , arroganza e prepotenza di un clan molto radicato a Bari, la dice lunga del fallimento di una politica penitenziaria che dovrebbe dividere questi pericolosi elementi in tutti gli angoli della nazione, invece di tenerli ammassati in un carcere fatiscente, con l'organico dei poliziotti ridotto al minimo".

"Eppure le premesse che qualcosa che covava sotto la cenere è avvenuto qualche giorno fa, in cui sempre un detenuto della terza sezione avrebbe sferrato un pugno ad un poliziotto, senza che poi siano stati presi provvedimenti coerenti nei confronti dello stesso".

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