Già nota e divulgata dai media nazionali e internazionali, ieri, 27 marzo 2021,alle ore 14:57 un terremoto di magnitudo Mw 5.6 è avvenuto nella zona centrale del Mare Adriatico Centrale, tra l’Italia e la Bosnia Erzegovina, interessando mote regioni delle due terre e quelle confinanti.

La scossa è stata avvertita distintamente in tutto il centro dell’Italia, destando molta preoccupazione prevalentemente per i centri marittimi. 

La Sala operativa ed il Centro funzionale della Protezione civile regionale, nel corso di tutta la giornata, hanno analizzato con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV i dati delle scosse di terremoto registrate e avvertite in parte del territorio alle 14.57, di intensità 5.6, cui è seguita una seconda scossa di intensità 4.1 alle 15.00, ed una terza, di intensità 3.4, a oltre 100 km dalle isole Tremiti, nell’Adriatico centrale. A tal fine l’INGV ha precisato che non c’è alcun pericolo tsunami, preoccupazione degli isolani tremitesi

A comunicarlo è il dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario.

A ora i controlli sono ancora attivi, a maggior ragione che le scosse si sono susseguite a intervalli brevi fino a dopo la mezzanotte del 27 marzo, continuando a notte inoltrata.

Difatti, sono oltre 55 le scosse registrate, tutte di intensità minore comprese tra Mw 2 e 3.

Su grande scala la costa italiana è interessata dalla placca africana che preme verso nord contro quella euroasiatica. Questa azione, sempre in movimento, sta facendo lentamente chiudere l’antico oceano Tetide, il cui erede non è altri che il Mediterraneo. Un fenomeno che sta avvenendo è che la costa albanese si sta spostando verso ovest di 4-10 millimetri all’anno, facendo ridurre il bacino dell’Adriatico. Questa azione, che altro non è una compressione, è la causa dei terremoti che si rilevano sia nel mare Adriatico, sia sulla dorsale appenninica.