Foggia. Arresto Sindaco Landella e altri Consiglieri. I commenti della politica

Mentre la Giunta comunale ha deciso di proseguire -per dar seguito- la sua attività politica-amministrativa fino al 24 maggio c.a, data ultima per le dimissioni del Sindaco Landella, le parti politiche costituenti il Consiglio da tempo hanno deciso di tirare i remi in barca. Oggi, dopo l’ennesimo terremoto giudiziario a Palazzo di Città, la politica commenta.

Pippo Cavaliere

«La vicenda giudiziaria di oggi costituisce l’ennesima conferma di un consiglio comunale contaminato da un diffuso ed inquietante sistema corruttivo, per il quale i responsabili dovranno chiedere scusa alla Città per averne tradito la fiducia e per i danni morali e di immagine procurati».

Antonio De Sabato

«Gradualmente, ma inesorabilmente, l’attuale compagine di maggioranza sta cadendo sotto i duri colpi inferti dalla magistratura.

Quella che era innanziagli occhi di tutti i cittadini, ovvero una classe politica assolutamente indegna ed inadeguata ad amministrare una città grande e complessa come Foggia, oggi, purtroppo, sta dando dimostrazione del suo peggior lato, quello della sistematica, diffusa, capillare e consueta, commissione di reati contro la pubblica amministrazione.

Possibili Scenari, da tempo rivendica e denuncia le anomalie e le ambiguità di un modo di fare e di essere di questi individui, protagonisti solo di malaffare e mai, si sottolinea mai, di una stagione di buona amministrazione per il bene e l’interesse dei cittadini, ma sempre del proprio.

Imbarazzano, ancora una volta, le trascrizioni delle intercettazioni delle conversazioni tenute da questi personaggi, tutti a vario titolo coinvolti nel malaffare, a discapito della città di Foggia. L’appalto dell’illuminazione pubblica, risalente al 2016, a tutt’oggi non è stato realizzato perché qualcuno doveva ricevere una tangente da 500.000,00 euro.

Chissà quante opportunità Foggia ha perso, per volontà dei propri amministratori, che deliberatamente hanno impedito a questo territorio di generare ricchezza e benessere, imponendo ad investitori tangenti e ricatti.

Questa è la caratura dell’amministrazione foggiana avuta sino ad oggi, questa è probabilmente la peggiore di sempre, quella che in un momento storico drammatico, ha ulteriormente segnato le vite dei cittadini foggiani, dei figli foggiani.

Possibili Scenari, c’è e continuerà ad esserci. Se tutto questo, che sotto i nostri occhi accade così come abbiamo previsto da tempo, vuol dire che abbiamo gli strumenti per guardare lontano. Ci saremo e continueremo a combattere per il bene della città di Foggia, per i nostri cittadini».

Giorgio Lovecchio: «La città dia prova di orgoglio e dignità»

«Il mal costume morale e amministrativo che da tempo interessa il Comune di Foggia, che la Magistratura, a cui tutti noi dobbiamo gratitudine e riconoscenza per il lavoro svolto, sta lentamente portando alla luce, richiedono alla città intera una prova di orgoglio e dignità. Puntare il dito contro chi è accusato di corruttela non basta, è indispensabile che ogni rappresentante della società civile, politica, economica s’interroghi seriamente sul futuro della nostra comunità, mettendo in gioco la propria disponibilità e le proprie capacità per la formazione di una squadra di governo municipale che sappia rispondere unicamente al bene comune. Non è semplice, con la tentazione dei partiti di approfittare dell’avvicendamento a Palazzo di Città purché sia. La profonda crisi economica e sociale che Foggia sta attraversando da almeno dieci anni denota l’incapacità a prendersene cura da parte di un sistema politico che, nell’ambizione egoistica di affermare se stesso, non intende guardare oltre i propri interessi di bottega per dare spazio a  donne e uomini dalle specchiate qualità morali e professionali da offrire al servizio delle istituzioni. Quando il Movimento 5 Stelle compiva questa rivoluzione, desiderata anche a Foggia, come dimostra la valanga di consensi ottenuti nelle ultime competizioni elettorali, la classe partitica, schernendo l’esigenza di radicale cambiamento da noi auspicato, rafforzava le sue alcove di potere rendendole impermeabili a qualsiasi rinnovamento. Ebbene, oggi più che mai, c’è bisogno di guardare al futuro cercando tra le persone migliori quelle disponibili a servire Foggia, soccorrendola nell’urgente necessità di assicurarle un governo locale che non finisca col diventare l’alternativa peggiore alle peggiori precedenti alternative, ma sia capace di progettare e amministrare il destino di tutti, soprattutto dei giovani che continuano ad andare via, occupandosi delle opportunità che possano renderla migliore».

Rosa Barone: «Da questa brutta pagina bisogna ripartire per dare a Foggia un futuro diverso»

«Nel momento più difficile per Foggia voglio ringraziare il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro, il questore Paolo Sirna e il prefetto Raffaele Grassi per il lavoro che hanno fatto.  Da questa ennesima brutta pagina per la città possiamo e dobbiamo e ripartire. Apprendere dalla stampa che nell'ordinanza del GIP si parli di ‘diffuso malcostume’ e di ‘sistema collaudato’ fa capire quanto sia necessario un cambiamento radicale e un nuovo modo di intendere la pubblica amministrazione. Per questo cambiamento sono fondamentali i cittadini. Faccio mio l'appello del procuratore Vaccaro: chi sa parli per far emergere la verità. I foggiani perbene sono la maggior parte e queste forze buone devono essere protagoniste della nuova Foggia Un futuro diverso è possibile e spetta a noi far sì che la giornata di oggi sia ricordata come l'inizio del cambiamento».

Partito Democratico Foggia: «Giorno drammatico per Foggia. La città paga l'arroganza del sindaco e l'ignavia dei consiglieri del centrodestra»

«È un giorno drammatico per Foggia e i Foggiani. L’arresto del sindaco, a prescindere dagli esiti dell’azione giudiziaria, pone fine nel peggiore dei modi alla peggiore consiliatura degli ultimi 30 anni.

Da mesi chiedevamo di interrompere questo stillicidio, di salvaguardare almeno la dignità dell’istituzione comunale e della città. L’arroganza, del sindaco, e l’ignavia, dei consiglieri comunali di maggioranza, hanno determinato il pessimo esito che prefiguravamo e temevamo.

Ora che Palazzo di Città è diventato il luogo della vergogna nazionale ci auguriamo, insieme a migliaia di cittadini onesti e laboriosi, che a nessuno, tra gli eletti e i tecnici in Giunta, vengano in mente soluzioni fantasiose per salvare chissà chi e chissà cosa.

In attesa che la Commissione di accesso agli atti verifichi l’esistenza o meno di condizionamenti o infiltrazioni mafiose, la città sia consegnata alle cure dello Stato affinché sia riportata legalità e legittimità.

Temiamo che sarà lunga la traversata da compiere per arrivare ad eleggere un altro sindaco e un altro Consiglio comunale; però, come sempre in casi del genere, prima iniziamo il viaggio e prima arriviamo alla meta».

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