Regione Puglia. Ok alle modifiche alle leggi filiere forestali, educazione in natura agrinido, utilizzo graduatorie idonei e assunzioni ARIF

Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità il disegno di legge di modifica della legge regionale in materia di foreste e filiere forestali.

Con questa legge la Regione Puglia ha definito un nuovo quadro normativo regionale in materia di foreste e filiere forestali, derivante dall’esigenza di regolamentare il settore, coerentemente con quanto disposto dal decreto legislativo del 3 aprile 2018, n. 34 “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali”, al fine di delineare precisi indirizzi politici di programmazione forestale che rispondano efficacemente alla realtà ambientale e territoriale della Puglia e che possano nel contempo tutelare e valorizzare attivamente la risorsa forestale regionale e creare nuove opportunità occupazionali e di sviluppo socioeconomico. 

A seguito però dei rilievi formulati sulla legge vigente, dai Ministeri della Difesa, dell’Interno, della Giustizia e della Cultura ed al fine di scongiurare l’eventualità di una sua impugnazione da parte del Governo, si è reso necessario, da parte della Giunta regionale, modificare la definizione delle aree escluse dalla definizione di bosco, allineandola con quanto previsto dal TUFF che include tra le aree escluse dalla definizione di bosco “gli spazi verdi urbani quali i giardini pubblici e privati, le alberature stradali, i vivai, compresi quelli siti in aree non forestali, gli arboreti da seme non costituiti e siti in aree non forestali, le coltivazioni per la produzione di alberi di Natale, gli impianti di frutticoltura e le altre produzioni arboree agricole, le siepi, i filari e i gruppi di piante arboree. 

Quanto alle modifiche apportate alla disciplina della trasformazione del bosco, è emersa in sede di applicazione della norma del bosco, la necessità di chiarire la parte riguardante il divieto di contributi, sovvenzioni o altre utilità pubbliche per gli interventi di trasformazione e compensazione boschiva specificando che gli enti pubblici sono esclusi dal suddetto divieto, come sono già sollevati dal versamento del deposito cauzionale. Quindi è stato aggiunto l’inciso “salvo che gli interventi di compensazione e trasformazione siano realizzati da una pubblica amministrazione o da un ente pubblico”.

Per ciò che attiene la parte delle funzioni e compiti nell'attività antincendio boschivo regionale, è stato specificato che la Regione Puglia, si impegna a creare un coordinamento tra gli enti e istituzioni coinvolte nel processo di difesa e tutela del patrimonio boschivo, teso a formare una rete capillare di allertamento che consenta una comunicazione rapida e razionale del verificarsi degli incendi boschivi; stabilito il divieto per dieci anni dell’esercizio del pascolo in bosco e divieto per tre anni del pascolo sui terreni a pascolo e comunque per un tempo non inferiore a quello occorrente alla integrale ricostituzione del patrimonio boschivo preesistente.

Al fine di semplificare e velocizzare le procedure per la concessione e l’erogazione a favore delle aziende agricole del contributo di 300 mila euro, previsto dalla legge di stabilità regionale 2023 a sostegno del comparto dell’uva da tavola pugliese, è stata assegnata ai Comuni l’attività amministrativa, i cui criteri e modalità per l’accesso al contributo, saranno stabiliti  con una deliberazione della Giunta regionale. 

Hanno costituito articoli aggiuntivi, gli emendamenti che hanno apportato modifiche a leggi regionali vigenti.

In particolare, su proposta del consigliere Cristian Casili, è stata modificata la legge di disciplina del modello di educazione in natura agrinido e agriasilo, con cui si esplicita che il modello di educazione in natura per gli agrinido e gli agriasilo opera, altresì, in conformità e nel rispetto della normativa statale concernente il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni e, in particolare, delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Con un emendamento presentato dall’assessore al personale Gianni Stea, si modifica la legge regionale con cui è stato consentito lo scorrimento delle graduatorie degli idonei ai concorsi regionali per l’assunzione nelle pubbliche amministrazioni. Viene specificato che le Agenzie regionali, nello svolgimento della procedura assunzionale, attingono, nel caso di uguali figure professionali, delle graduatorie della Regione Puglia definitivamente approvate, fatte salve le procedure in corso e le graduatorie vigenti presso le amministrazioni pubbliche, le quali possono attingere dalle graduatorie della Regione Puglia definitivamente approvate previa convenzione disciplinante i rapporti tra la Regione e l’Ente richiedente l’utilizzo. 
Su proposta del consigliere Michele Picaro (FdI), è stata aggiunto che il personale assunto presso i Comuni, attingendo alle graduatorie messe a disposizione della Giunta regionale, resta in servizio a tempo indeterminato nelle amministrazioni comunali. 

Su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Donato Pentassuglia, è stata aggiunta una norma alla legge in materia di attività irrigue i forestali, con cui è stata trasferita la somma di 800 mila euro, limitatamente all’anno 2023, per il finanziamento delle spese del personale riferite alle nuove assunzioni dell’ARIF a tempo determinato.

Casili : “Ripristinato il divieto per la raccolta di funghi, lumache e asparagi sui suoli non boscati percorsi dal fuoco”.

"Gli incendi nei territori coperti da pascoli naturali sono un fenomeno su cui porre la massima attenzione. Abrogare il divieto per la raccolta di funghi, la raccolta di lumache e la raccolta di asparagi selvatici sui suoli non boscati percorsi dal fuoco, come previsto nella  legge in materia di foreste e filiere forestali che oggi siamo andati a modificare, ha comportato l’aumento degli incendi in quelle zone, come si può facilmente constatare percorrendo quelle zone da Nord a Sud della Puglia. Per questo dopo un confronto con l’assessore Pentassuglia ho depositato un emendamento, approvato a maggioranza, con cui è stato ripristinato il divieto”. Lo dichiara il vicepresidente del consiglio Cristian Casili.

“Molto spesso, infatti - continua Casili - vengono appiccati incendi, in modo che con le prime piogge sia più facile su quei terreni la  raccolta di funghi, asparagi e delle lumache. Un tempo i pascoli naturali venivano incendiati per far consentire alle greggi di avere un’erba più morbida con le prime piogge. Oggi invece i motivi sono di tutt’altra natura. Parliamo di prodotti che hanno un valore commerciale importante, basti pensare che ad esempio un chilo di asparagi selvatici viene venduto a circa 25 euro al chilo e la cifra sale per funghi e lumache. Per porre un freno a questo circolo vizioso ho ritenuto opportuno reintrodurre il divieto. Questo tipo di incendi infatti viene sottovalutato nella sua portata, ma comunque contribuisce ad alterare l’ecosistema”.

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