Troiano Verso il Futuro: «Il sindaco d'Arienzo e la commissione parlamentare antimafia: la struttura burocratica del comune»

Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.

«Sono trascorsi quattro anni dall'insediamento di questa Amministrazione e manca appena un anno alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale.

Pertanto, mi sembra opportuno fare per ora il bilancio su una questione di rilevante importanza, evidenziata dal Sindaco D'Arienzo un mese dopo il suo insediamento: la condizione della macchina amministrativa comunale.

Infatti, il 26 luglio 2017 il Sindaco D'Arienzo fu audito a Roma dalla Commissione Parlamentare Antimafia, presieduta dalla on. Rosy Bindi.

Durante l'audizione, su esplicita richiesta della Presidente, il Sindaco espresse le sue considerazioni sulla macchina amministrativa, i cui Responsabili di Settore nella loro maggioranza erano stati ritenuti dalla Commissione Prefettizia di Accesso uno degli elementi più critici su cui successivamente fu fondata la proposta di scioglimento del Consiglio Comunale.

Ecco che cosa disse il Sindaco in quella circostanza alla Presidente Bindi e ai Componenti della Commissione Antimafia:

"La criticità maggiore io la vedo nella macchina amministrativa, personale che purtroppo credo non sia qualitativamente e quantitativamente adeguato"

E ancora: "Adesso la cosa principale, sulla quale ho chiesto aiuto al Prefetto di Foggia dottoressa Tirone, è in che modo rivoluzionare la macchina amministrativa... dobbiamo inevitabilmente avviare un'operazione di allontanamento attraverso una rotazione o l'impiego in altro campo".

E infine: "sto cercando di trovare una soluzione per risolvere questo problema, cioè fare ricorso all'art.110 come contratti a tempo determinato, avviso pubblico e selezione del personale dirigente... così da scardinare alcune situazioni".

Su questo terreno in quattro anni di gestione della cosa pubblica cosa ha fatto e cosa non ha fatto il Sindaco D'Arienzo?

1. Non ha fatto ricorso all' art. 110 del Decreto legislativo n. 267/2000, come aveva promesso, per conferire incarichi esterni di Responsabile di Settore a tempo determinato;

2. Non ha applicato la norma sulla turnazione degli incarichi, per la quale si era impegnato in sede di audizione a Roma;

3. Ha nominato suo collaboratore la stessa persona che aveva ricevuto quel medesimo incarico dal Sindaco di Iasio: in questo caso, però, violando apertamente l'art.90 del Decreto legislativo n.267/2000;

4. Ha privato il Comune delle prestazioni professionali di un ingegnere comunale, concedendogli in sede di Giunta il nulla osta per un comando presso il Comune di San Paolo Civitate, mentre con la sua permanenza in servizio presso il nostro Comune il Sindaco avrebbe potuto applicare la norma sulla turnazione degli incarichi in un ambito così attenzionato;

5. Ha concentrato tutte le competenze del Settore Urbanistica e del Settore Lavori Pubblici nelle mani di un architetto, che nell' ultimo triennio si è rivelato un infaticabile, straordinario " produttore" di progetti tecnici;

6. Ha rinunciato alla funzione del Supervisore tecnico pagato dallo Stato per il tramite della Prefettura di Foggia;

7. Ha "assistito" alle dimissioni di un Segretario Comunale, professionista serio e competente, scelto da lui stesso;

8. Ha ridotto il numero dei Settori della dotazione organica, non confermando l' incarico a un Responsabile di Settore che godeva della fiducia della Commissione Amministratrice Prefettizia.

Concludendo, ritengo che non sia affatto difficile cogliere l'enorme frattura tra i propositi comunicati dal Sindaco alla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e i fatti incontrovertibili, appena elencati, di cui il Sindaco si è reso attore principale.

A voi cittadini spetta il diritto/dovere di riflettere su ciò che è accaduto in questi quattro anni nella struttura burocratica del nostro Comune, per individuare le vere ragioni degli impegni disattesi dal Sindaco D'Arienzo e dalla sua Giunta Comunale, assunti in una sede così autorevole qual è la Commissione Parlamentare Antimafia».

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