Foggia. Borgo Mezzanone, siglato accordo per riconversione in foresteria regionale. Emiliano su legalità:«Foggia non si arrenderà mai»

Questa mattina, 24 maggio 2021, a Foggia, presso il palazzo della Prefettura, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, insieme con il vicepresidente Raffaele Piemontese, ha sottoscritto il Protocollo d’intesa per la riconversione del C.A.R.A. di Borgo Mezzanone in foresteria regionale con il Ministero dell’interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e la Prefettura di Foggia. Hanno partecipato anche Roberto Venneri, segretario generale della Presidenza della Regione Puglia e Domenico De Giosa dirigente della sezione sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni e antimafia sociale della Regione.

“La Puglia  – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - come sapete, è una di quelle regioni che si prende anche qualche responsabilità fuori dalle proprie strette competenze e, attraverso il modello tipicamente foggiano, nato a casa Sankara delle foresterie in agricoltura, sta cercando di risolvere una problematica antica e complessa, prendendo in gestione l’ex CARA di Borgo Mezzanone per gestirlo secondo quel modello di gestione.

Video, la dichiarazione di Emiliano

Oggi è una bella giornata per noi, e vorrei ringraziare a questo proposito anche il Prefetto, perché abbiamo sempre cercato in questi anni di costruire, con le istituzioni della città e della provincia di Foggia, il migliore dei rapporti possibili, senza badare a differenze di collocazione politica.

Io sono veramente felice di essere qui, per l'ennesima volta, cercando ci occuparmi di tante cose piccole e grandi. Dialogare con tutti non è facilissimo, dovendo avere cura di dialogare con 257 Comuni, ma ripeto, questa empatia con la città di Foggia mi permette di affermare, da Presidente della Regione, che Foggia non si arrenderà mai e che deve essere orgogliosa di se stessa, qualunque cosa succeda e qualunque incidente si dovesse verificare”.

“Da luogo dello sfruttamento – ha aggiunto il vicepresidente della Giunta regionale Raffaele Piemontese - Borgo Mezzanone si trasformerà in foresteria regionale a servizio di tutta la comunità, in particolare delle tante imprese agricole della Capitanata che hanno bisogno di manodopera per non doverla più cercare nell’area grigia dell’intermediazione illegale del lavoro in cui prolifera la piaga del caporalato”.

Video, la dichiarazione di Piemontese

Nel corso della sottoscrizione del Protocollo, è stato illustrato  anche il documento di “Linee guida regionali”, per la definizione di un quadro strategico di accompagnamento e di obiettivi per fasi, relative al trasferimento delle persone migranti all’interno della foresteria.

Ricordiamo che la provincia di Foggia è interessata da una massiccia presenza di cittadini stranieri provenienti dai flussi migratori, connessa alle attività del settore agro-alimentare, che si sviluppano sul territorio, senza soluzione di continuità, nell'arco dell'intero anno e con particolare intensità nella stagione estiva e che richiamano un elevatissimo numero di migranti in cerca di occupazione.

Proprio per fornire una risposta alle emergenti esigenze umanitarie e di inclusione delle persone che vivono in questo insediamento o che lo popolano temporaneamente, si rende necessario, in prosecuzione delle azioni sinora intraprese,  attivare una foresteria per lavoratori stagionali stranieri sul territorio nazionale ove, oltre ad offrire un alloggio temporaneo, dignitoso e sicuro, vengano sviluppate azioni finalizzate all'integrazione sociale, all’inclusione, all'inserimento nel mercato del lavoro regolare ed alla promozione dei diritti umani e sociali.

Il protocollo d’Intesa avrà la durata di due anni.

Video, le immagini della firma del protocollo

La Regione Puglia, per la realizzazione dell’intervento, impegnerà le risorse del PON Legalità 2014-2020, già stanziate e si impegna a presentare all'Autorità di gestione del PON - Legalità presso il Ministero dell’interno, richiesta di finanziamento, con fondi del medesimo Programma operativo, per una apposita progettualità concernente l’adeguamento logistico della struttura.

La Regione Puglia si impegna, altresì, a garantire la prestazione, all’interno della struttura medesima, delle attività finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del caporalato, nonché all’inclusione degli stranieri, promuovendo e sostenendo processi di autonomia sotto il profilo lavorativo, abitativo e sociale, mediante le ulteriori risorse finanziarie da attingere nell’ambito delle programmazioni europee, nazionali e regionali.

Video, la dichiarazione di Emiliano sulla legalità a Foggia

Foggia non si arrenderà mai. Qualunque cosa accada, noi non ci arrenderemo mai. A prescindere dal sereno risultato del lavoro della magistratura, che ovviamente non prevede nessuna condanna anticipata, questo sia chiaro, Foggia non è sola, ma ha attorno a sé le istituzioni dello Stato, ha la Regione, le prefetture, ha una società civile ricca e intelligente. Non bisogna perdersi d'animo e non bisogna pensare che sia una città senza futuro. Io sono veramente felice di essere qui oggi. Questa città è per la Regione Puglia importantissima, per me è importantissima, e noi faremo di tutto per consentirle di superare in fretta qualunque tipo di problema si dovesse verificare”.


Comincia da Foggia una giornata tutta all’insegna della legalità per il presidente Emiliano, passando da un evento con gli studenti a San Vito dei Normanni, arrivando in serata nel Salento con Don Luigi Ciotti per celebrare Antonio Montinaro, Caposcorta di Falcone, insieme ai familiari delle vittime innocenti di mafia.


“Questi - ha detto Emiliano dalla Prefettura a margine della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa per la riconversione in foresteria regionale del C.A.R.A. di Borgo Mezzanone - sono periodi complicati per tutte le istituzioni, anche per la magistratura pugliese, ne sono successe di tutti colori, lo dico da magistrato e la cosa mi ha afflitto moltissimo. Sono stati tanti i problemi delle istituzioni politiche, ci sono problemi economici, ci sono persone che si comportano male e soprattutto ci sono problemi di mafia pesantissimi che vanno affrontati oggi. La lettera di Arcangela Petrucci, vedova di Luigi Luciani e cognata di Aurelio vittime innocenti di mafia, pubblicata venerdì su Repubblica, descrive un modello al quale la città e la provincia di Foggia possono ispirarsi.  Quella donna in questo momento ha compreso quello che forse lei stessa non aveva capito fino a prima della tragedia che l’ha colpita. Le tragedie sono durissime, ma come insegna Don Luigi Ciotti - che stasera incontrerò a Calimera - le vittime di mafia hanno delle consapevolezze che vogliono regalare ai cittadini che non hanno avuto quel dolore e che loro, invece, hanno messo a fuoco con lucidità. Come ha fatto la signora Luciani. Sono orgoglioso di questa cittadina della provincia di Foggia che ha scritto una lettera bellissima nella quale io mi identifico totalmente”.

“Stasera - ha concluso Emiliano - completerò il giro della mia giornata in Salento, a Calimera, che è il paese di Antonio Montinaro, il caposcorta di Falcone dove ci sarà Don Luigi Ciotti. Don Ciotti è stato colui che insieme ad altri ebbe l’intuizione che bisognava “organizzare il bene” e ha dato vita a Libera, ad Avviso Pubblico e ad una serie di associazioni e organizzazioni che da allora combattono contro le mafie per l’affermazione della legge e della giustizia. E naturalmente noi siamo con loro. La regione Puglia senza se e senza ma è da questa parte”.

Emiliano ha partecipato in mattinata anche ad un evento a San Vito dei Normanni, Comune brindisino, dove da magistrato ha svolto un ruolo chiave per liberare la città dalla mafia. Su invito del sindaco Silvana Errico, Emiliano è intervenuto in videoconferenza alla commemorazione della strage di Capaci organizzata dal Primo Istituto Comprensivo della città, nel corso della quale è stata presentata ai ragazzi l'esperienza della lotta dei cittadini sanvitesi contro il racket.

“Quando arrivai alla Procura di Brindisi - ha ricordato Emiliano - Falcone era appena stato in città perché in quella zona si erano insediati una serie di soggetti, coinvolti nel traffico di droga e contrabbando di sigarette, direttamente legati a Cosa nostra. Cosa nostra è un ordinamento giuridico, è un modo di pensare, è una organizzazione criminale, ma è a che una organizzazione economica che quindi tende ad espandersi e ad andare ovunque ci sia spazio. Ogni volta che trovano spazio, si insediano. E Falcone era molto interessato a queste indagini sulle organizzazioni criminali di Fasano, perché si completavano con le sue indagini sull’organizzazione siciliana. E quindi un’altra caratteristica di queste vicende è l’interconnessione. Cioè bisogna avere la testa che fa connessioni, che crea paralleli”.
Poi il presidente ha aggiunto: “Oggi noi stiamo ricordando Giovanni Falcone, perché Giovanni era una di quelle persone che aveva intuito che la lotta alla mafia non si fa solo con le indagini, con gli arresti e con le attività repressive, ma si fa anche con la cosiddetta antimafia sociale”.

Emiliano sarà alle ore 19 a Calimera, nella Chiesa della Fiducia, dove Don Ciotti presiederà la cerimonia religiosa in memoria di Antonio Montinaro, un momento di preghiera organizzato dall’associazione Nomeni, fondata dalla sorella Matilde.

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