Rigenerazione urbana: a Foggia solo il 3,8% delle risorse destinate in Puglia

nota del Circolo Equità Territoriale Tavoliere Monti Dauni di Foggia.

Con il bando PNRR sulla rigenerazione urbana i divari territoriali aumentano anche all’interno delle singole regioni.

La Puglia, con i 394,19 mln di euro, risulta essere la regione che ha captato maggiori risorse con i progetti approvati per il bando PNRR della Missione 5 investimento 2.3 per 2,8 mld di euro che si sono aggiunti agli stanziamenti precedenti relativi al programma PINQuA[1] di 800 mln€. L’obiettivo di questa programmazione è rigenerare, attraverso progetti di qualità, il tessuto socioeconomico urbano in un’ottica di sostenibilità, non solo economica e sociale, ma anche ambientale evitando ulteriore consumo di suolo nel rispetto del principio europeo del do not significat harm DNSH.

“Purtroppo come accaduto in altri bandi (asili nido, risorse idriche in agricoltura, cultura, ecc.) i macro obiettivi, soprattutto per la riduzione dei divari territoriali, vengono “traditi” dai risultati nella ripartizione del denaro a causa di criteri che aumentano l’iniquità già presente – afferma Pasquale Cataneo neoconfermato referente del Circolo Equità Territoriale di Foggia - le disparità, infatti, invece di ridursi aumentano non solo tra macroaree (Mezzogiorno/resto del paese) o tra regioni ma anche, come in questo caso, all’interno della stessa regione. In Capitanata, che sconta una grave situazione di tensione e disagio sociale, di conclamata emergenza abitativa mappata e conosciuta a livello istituzionale sia regionale che nazionale, sono destinati solo 15 mln€ per il comune di Foggia (il 3,8% delle risorse complessive che arriveranno in Puglia). Le disuguaglianze aumentano nella ripartizione in regione come accade in altri ambiti e settori: Bari (3 progetti/130 mln€), Città metropolitana Bari (3 progetti/45 mln€), Regione Puglia (2 progetti/30 mln€), Andria (3 progetti/45 mln€), Altamura (3 progetti/39,5 mln€), Trani (2 progetti e 30 mln€), Taranto (2 progetti e 30 mln€) e Brindisi e Lecce per entrambe (1 progetto/15 mln€).”

Sui media si sprecano i titoli e le dichiarazioni di chi ha competenze in merito. Nella Relazione generale della nota di aggiornamento, di marzo 2019, del Documento Programmatico Preliminare al PUG di Foggia emergono chiari obiettivi (pag. 7) “…il PUG è la sede degli “obiettivi strumentali”, il cui perseguimento consente di realizzare le finalità generali stabilite con il DPP. Tale strategia si articola in: – riduzione del consumo/occupazione di suolo; – riqualificazione urbana ed edilizia per quanto riguarda la città fisica; – migliore qualità della vita; – facilità di accesso ai servizi alla popolazione e alle attività produttive, quindi mobilità sostenibile di persone, cose e merci; – sul piano sociale, possibilità di lavoro ed equità sociale, organizzazione/governo della città. In pratica i cosiddetti “quattro pilastri” della sostenibilità, secondo una delle definizioni più accreditate di questa nozione: ambiente, società, economia, organizzazione”. E a Foggia invece, dal punto di vista urbanistico, non giungono risorse e si continua con interventi episodici e non sistemici.

“A livello comunale, purtroppo, non si avverte ancora, la netta inversione rispetto al passato. Infatti pur avendo chiesto alla Commissione straordinaria un incontro da oltre 8 mesi, a noi di Equità Territoriale negato ed effettuato con altre forze politiche, si stanno perdendo occasioni uniche con indirizzi politici espressi per tempo (es- Delibera C.C. n. 13/2017), irresponsabilmente inevasi dalle 2 precedenti amministrazioni - precisa Cataneo che continuando sottolinea - come la riorganizzazione e valorizzazione dell’area degradata in prossimità della stazione ferroviaria, del dismesso parco merci e l’area urbana circostante che a Bari, invece, con un progetto sperimentale hanno fatto destinare 100 mln€. Anche per il PNRR – chiosa l’ex presidente della Commissione Ambiente e Territorio di Foggia – non si incontra chi ha proposte con il risibile risultato di un solo progetto e scarse risorse, destinate altrove, non a Foggia per le aree degradate della stazione centrale e di via San Severo, o ad emergenza abitativa come in via de Petra, CEP Campo degli Ulivi, Borgo Mezzanone, e tante altre tutte mappate e conosciute soprattutto per la lotta alla povertà e alle diseguaglianze. E’ ora di cambiare questo modus operandi. Per dirla con il nostro Pino Aprile: TU NON SAI QUANTO E’ INGIUSTO QUESTO PAESE!”.

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[1] https://www.mit.gov.it/nfsmitgov/files/media/notizia/2021-10/Decreto%20su%20graduatoria%20PINQUA.pdf

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